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RIASSUNTO DELLA LEZIONE PRECEDENTE
<vxx̅> = v̅
zturb = ρ(<vx'vz'>) ≃ E2(dvx/dz)2
vx* = √(τ0/ρ) - Velocità di attrito
1/cz2* = L2 ⇒ z = ξ
1/vx*2 ∫h0 (dz2)
⇒ v(ζ) = ζ2 (*)
σ(ζ1/2) = 1/k
lnζ* const + d(ζ)
k - Coefficiente di Von-Karman che è essenzialmente costante per l'acqua vale k = 0,4
In questo rovescio z ⇒ *z; in ciò lo zturb ⇒ z0 è sempre in questo ipotesi è ragionevole pensare che effettivamente la z non punti originale alla distanza delle corde, poi nelle velocità formiorango. È stato dimostrato che questo risultato vale all'interno del la la corrente (con buona approssimazione)
se volessimo approfondire la cosa si vede che esistono della funzione da aggiungere a questa distribuzione logaritmi la funzione di spiga di cui non verremo conto.
infatti dovremmo tener conto di alcuni risultati sperimentali prendere.
in particolare modo quando ci si allontana dalle pareti, ma per esempio abbiamo una corrente che è molto fluido piano.
turbulenta in un canale di moto uniforne si può che la condizione sul pelo dell'acqua è nulla. Tale tensione onde il moto è turbu luogo.
mento è turbulenta, che vuol dire che la derivata della tra z lungo z è nulla e questo risultato non viene dato dalla distribuzione logaritmica delle velocità, cioè data una distribu ovazione collostanza pialla all'interno della corrente, ma non c' che una derivata nulla sul pelo dell'acqua quindi deve esistere qualche piccola in conseguenza con gli effetti tecnici. Tutto ciò è assaurisce per quanto riguarda la trattazione del punto di vista tecnico di molti problemi che riguardano il moto uniforne nelle correnti turbulente. Per esempio:
data una nubezione aggiungiamo che in quando ci sei uno che mente in moto turbulento, ma c la distanza dalle parete la senzitudine, la parti i ha una distribuzione logaritmica delle velocità che ha una cuspide in corrispondenza delle'asse In realtà la cuspide non esiste e c'ha una distribuzione conti nua di velocità e vedremo)dote.
all'asse la tensione tangenziale è nulla, quindi anche eriè derivata è nulla.
dunque se consideriamo valida la distribuzione logaritmica
media delle grandezze rispetto al piano della parete e lo
si possono avere diversi metodi per calcolare ϵ50 per
esempio quando a ϵ ho una parete scabra ϵ ̔zero bella e non
solamente interne questo in corrispondenza del piano per cui ϵ =
della sei volumi delle sottostante ϵ quindi è uguale alla
media dei vari infrussi cioè e il piano di comparazione
volume rispetto a del piano per cui ϵ=0 siamo bella
grandezze e media di queste grandezze viene a costituire
la quantità che I η e indicato come ϵ. Dunque se le grandezze
sono piccole il piano si è avvicinato di piano ϵ=0. Fornelli
piano è già averci il substrato di moto Continua. Si dei
punto ammettere tutte le scabrezze (come in questo vedere run come
core di SI per in idea fluido definite dipende soltanto
dalla velocità all'inizio:
11,6 = (50 ϵ ̅) -1
ed in questo caso parliamo di moto TurKolento in generale li
scala, poiché le scabrezze non influiscono quindi sulla resistenza
di moto, sulla distribuzione di velocità etc. oppure possiamo
avere le gisure di più piccole delle scabrezze (ϵ∗ molto
to grandi) allora vi sostamente il substrato di moto Comu
mare Si non esiste, poiché le scabrezze Coinzietengono iro
tutti i momenti e nave e quindi fare riferimento dell'esistenza
continua di Si in questo caso si a li ho moto TurKolando in generale
Caleta
OSS.
Consideriamo il liquido acqua.
ν=10-6 m2s-1
v* = 10-1 ms-1 è nulla che la velocità media di una
volume parte di quella decima di secondo ad una
Le rotarietà (R) cioè la componente longitudinale della risultante delle forze di pressione sulla superficie del cilindro
inerte e risultante nulla la pressione P.
Rz = 0P = 0Pr = ϱ v0 Γ per l'th di Kutta Joukowsky
N.B.Nel caso di una corrente traslatoria (non traslazione calorica) risulta giustamente nulla la gradente portici e nulla la circolazione Γ
Per quanto riguarda la resistenza il risultato non è corretto poichè lo schema che stiamo attizzando non rappresenta esattamente la resistenza in quanto inadeguato a tale scoga
Naturalmente il fatto che la tecnica dei moti potenziali ci consenta di risolvere problemi anche molto complessi ci giustifica il fatto che è stato trovato qualche modo per scoguse
re a questa inadeguatezza della possibilità di rappresenta
re la resistenza.
Per ovviare a questo problema Prandtl pensò di modulizzare il
campo di moto in due porzioni: una porzione in cui es sola zona di motore a potenziale risulta valida ed efficace ed
un oltre porzione in cui risulta inadeguata ed richiede
no altri strumenti come ed esempio, tener conto della viscos
ità del fluido. In particolare egli è guardarò in considera
zione le condizioni in cui una curnoedi interagisce con
un ostacolo, che lè in realtà il modo porticale rappe
resenterei un particolare andamento della Ciao di conto