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I principali economisti del
sistema liberista
Gli economisti che, con le loro idee e teorie
ispirarono e sostennero maggiormente il sistema
liberista furono Adam Smith e Jean-Baptiste Say.
Adam Smith (1723-1790) è un filosofo
ed economista scozzese particolarmente
noto per aver scritto un’opera
chiamata “Indagine sulla natura e le
cause della ricchezza delle nazioni”
(1776) dove analizza la rivoluzione
industriale, avviata in Inghilterra e
diffusasi gradualmente in Europa nel
secolo XVIII.
Egli inoltre vi formula una serie di teorie
finalizzate a spiegare e comprendere il
funzionamento del sistema liberista e a conciliare
l’etica con l’economia, in quanto sosteneva che gli
imprenditori non dovessero egoisticamente pensare
solo al proprio arricchimento personale, bensì
acquisire consapevolezza delle problematiche sociali
e morali. Così, per esempio, il venditore non deve
ingannare il compratore truffandolo in alcun modo
e minime e fondamentali regole di correttezza e
trasparenza devono essere osservate da chi opera
sul mercato. Proprio per aver evidenziato
l’importanza dell’etica in economia il pensiero di
Adam Smith è stato ripreso e attualmente
rivalutato. Jean-Baptiste Say (1767- 1832) è un
economista francese che, dopo aver
lavorato come impiegato, si dedicò agli
studi di economia e divenne prima
professore di Economia politica presso
l’università di Parigi e in seguito docente della
stessa disciplina presso il Collège de France.
Egli fu uno dei massimi sostenitori della scuola di
economia classica, particolarmente apprezzato per la
cosiddetta legge degli sbocchi che porta il suo nome.
In essa sosteneva che in un sistema basato sul
libero scambio di beni e servizi, i prodotti si
scambiano soprattutto con altri prodotti.