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I NUMERI NATURALI
I numeri interi naturali, ovvero la sequenza dei numeri che usiamo per
contare,
0,1,2,3,4,5,…
Sono oggetti astratti con cui abbiamo una consuetudine che risale all’infanzia,
ma la cui origine e la cui natura è enigmatica. Fa parte delle convinzioni che
assimiliamo da bambini il fatto che tali numeri ci permettano di stabilire la
quantità di collezioni di oggetti e di confrontare le quantità tra di loro.
La procedura di rappresentazione prevede la combinazione dei simboli
numerici secondo una regola di interpretazione che non lascia spazio
all’ambiguità e che sfrutta le due operazioni dell’addizione e della
moltiplicazione.
Infatti, quando due o più cifre vengono affiancate, l’interpretazione di ogni
cifra è modificata dalla sua posizione: se scriviamo 23, il simbolo 2 non deve
essere interpretato come due ma come due decine, ovvero due volte dieci, e
quindi il simbolo composto da due cifre rappresenta il numero naturale
ottenuto dall’addizione di due volte dieci più tre, ossia il numero ventitrè.
L’insieme dei numeri naturali è indicato con la lettera N, maiuscola e in
carattere grassetto.
Fin dall’antichità l’uomo si è trovato di fronte alla necessità di contare, di
ordinare e di classificare. La conoscenza e l’uso del numero hanno avuto
perciò una notevole importanza sociale, saper contare permetteva di
misurare il trascorrere del tempo, registrare il numero di abitanti di una tribù
ecc.
Dapprima si è sviluppata la primordiale capacità di rilevare una differenza
quantitativa, di comprendere se un insieme di oggetti fosse più o meno
numeroso di un altro.
L’aritmetica ha cominciato a svilupparsi solo quando si iniziò a parlare di
“numero tre” indipendentemente dal precisare “tre di che cosa”. Da allora il
numero divenne un “oggetto” autonomo, un concetto, e con i numeri si iniziò
ad operare.
1.
2
Gli aspetti ordinale e cardinale dei numeri naturali
I numeri naturali servono sia per ordinare, sia per contare.
Hanno perciò due aspetti, strettamente legati tra loro, ma distinti.
Quando si registra l’ordine di arrivo dei partecipanti a una corsa si considera
l’aspetto ordinale del numero naturale:
primo, secondo, terzo, quarto, quinto, …
Se invece ci si chiede quanti pennarelli ci siano in un astuccio, si considera
l’aspetto cardinale del numero naturale:
zero, uno, due, tre, quattro, cinque, …
L’insieme dei numero naturali si costruisce a partire da un primo elemento, lo
zero, e considerando via via i numeri successivi ottenuti aggiungendo 1 al
precedente:
0 0 1 1 2 2 3 3 4
1.
3
Rappresentare i numeri naturali sulla retta
Possiamo rappresentare i numeri naturali su una retta: scegliamo in modo
arbitrario un suo punto O (che rappresenta lo zero e che chiamiamo origine),
un verso di percorrenza (che indichiamo con una freccia) e un segmento OU
come unità di misura. Riportando più volte il segmento unitario OU nel verso
di percorrenza scelto, si ottiene una rappresentazione di questo tipo:
I numeri naturali rappresentati sulla retta risultano ordinati. Infatti,
percorrendo la retta nel verso indicato dalla freccia, si incontrano numeri via
via più grandi.
1.
4
Le operazioni possibili in N
Nell’insieme dei numeri naturali è sempre possibile effettuare l’addizione e la
moltiplicazione; la sottrazione, invece, è possibile soltanto se si sottrae un
numero da uno più grande.
Anche la divisione non è sempre possibile in N. Può darsi, infatti, che
dividendo due numeri naturali si ottenga un resto diverso da 0; in tali casi, per
ottenere una divisione esatta occorre considerare numeri con la virgola, che
non sono numeri naturali.
In N possiamo però effettuare la divisione intera, indicata con il simbolo div
(da non confondere con la divisione con parte decimale, che è indicata con i
simboli “:” oppure “/”), purchè il divisore sia diverso da 0.
La divisione intera tra due numeri naturali è quella che si ferma alle unità:
produce perciò un risultato (il quoziente intero) e un resto.
Ad esempio:
16 div 6=2 con resto 4
Questa scrittura significa che, se moltiplichiamo 6 per 2 e aggiungiamo 4,
otteniamo 16.
In generale, se a e b sono due numeri naturali qualunque (con b diverso da
0), le seguenti scritture sono equivalenti:
a div b=q con resto r a=b ∙ q + r
Nelle formule precedenti q, il quoziente intero, e r, il resto, sono anch’essi
numeri naturali.
1.
5
Multipli, sottomultipli, divisori
Se la divisione intera tra a e b ha resto uguale a 0, si dice indifferentemente
che:
∙ a è multiplo di b
∙ a è divisibile per b
∙ b è divisore di a
∙ b divide a
∙ b è sottomultiplo di a
Per esempio, poiché la divisione intera tra 20 e 5 ha resto uguale a zero
(essendo 20 div 5=4 con resto 0), si puù dire che:
∙ 20 è multiplo di 5
∙ 20 è divisibile per 5
∙ 5 è divisore di 20
∙ 5 divide 20
∙ 5 è sottomultiplo di 20
Si dice che un numero naturale a è multiplo di un numero naturale b se a =
n*b, essendo n un numero
naturale.
es: 15 è multiplo di 3 perché 15 = 5*3
Si dice che un numero naturale b diverso da 0, è divisore di un numero
naturale a se a = n*b, essendo n un
numero naturale.
es: 4 è divisore di 20 perché 20 = 5*4; 20 è divisibile per 4 ovvero 20 è
multiplo di 4
Un numero si dice primo se è divisibile solo per uno e per se stesso
es: 5,11,23 sono numeri primi
Due o più numeri si dicono primi tra loro se non hanno divisori comuni eccetto
l’unità
es: 5 e 16 sono primi tra loro
Alcuni criteri di divisibilità:
un numero è divisibile per 2 se termina con zero o una cifra pari
un numero è divisibile per 3 se la somma delle sue cifre è 3 o un multiplo di 3
un numero è divisibile per 5 se la sua ultima cifra è 0 o 5
un numero è divisibile per 10 se la sua ultima cifra è 0
un numero è divisibile per 11 se la differenza (presa in valore assoluto), fra la
somma delle cifre di posto pari e la somma delle cifre di posto dispari, è 0,
11 o un multiplo di 11
Se un numero è divisibile per due numeri primi tra loro è divisibile anche per il
loro prodotto.
es: 24 è divisibile per 3 e per 4, allora è divisibile anche per 12 (il prodotto di
3 per 4)
Ogni numero naturale è divisibile per se stesso (dando come quoziente 1) e
per 1 (dando come quoziente se stesso). In generale possiamo scrivere:
a div a=1
a div 1=a
E’ talvolta necessario individuare i divisori o multipli comuni a due numeri
naturali. In particolare è spesso utile trovare il massimo comune divisore
(M.C.D) di due numeri, che è il più grande tra i loro divisori comuni, o il loro
minimo comune multiplo (m.c.m), cioè il più piccolo tra i loro multipli
(escludendo 0).
I numeri naturali non sono sufficienti per risolvere alcuni problemi di tipo
pratico: per esempio, per misurare la temperatura, si deve precisare se è
sopra o sotto lo zero, per stabilire la data di un avvenimento storico ecc.
Per indicare tali grandezze, scriviamo davanti un numero un segno: scriviamo
il segno −
« » per indicare i numeri minori di zero, denominati negativi; scriviamo il segno
+
« » per indicare i numeri maggiori di zero, denominati positivi.
1.
6
I numeri interi relativi: Z
I numeri interi relativi sono composto dai negativi, da 0 e dai positivi
0, +1, -1, +2, -2, …
L’insieme dei numeri interi relativi è indicato con la lettera Z, maiuscola in
carattere grassetto.
Possono essere definiti e costruiti a partire da N.
Infatti, a ogni numero naturale diverso da 0 si possono attribuire due segni, il
negativo e il positivo.
Possiamo presentare sulla retta i numeri interi relativi riportando l’unità di
misura sia a sinistra sia a destra di 0: