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I MORI. I NERI IN ETA' TUDOR, ETA' ELISABETTIANA
L'invenzione è nel modo in cui Shakespeare ci restituisce questo personaggio. Vale la pena vedere se c'erano temi di paragone all'epoca; studi recenti si sono dedicati allo studio degli archivi, dei testi che ci vengono dal passato, che potevano essere i registri di matrimonio o i quaderni dove si annotavano le spese di questa o di quella casata. Si è scoperto che i "neri" c'erano a Londra e in Inghilterra in questa epoca. Il 500 è il secolo durante il quale l'Inghilterra entra nel commercio degli schiavi, si fa anch'essa una potenza schiavista. Si danno a quel commercio che porta in Africa a reclutare schiavi da portare poi nelle Americhe a lavorare. In questo percorso, in questa dubbia attività commerciale, poteva capitare che alcuni di questi prigionieri in Africa si lasciassero sbarcare in Inghilterra. Si è scoperto, grazie ai registri di matrimonio,
di come alcune inservienti fossero di colore. "a black woman and servant" oppure si sposavano "moore Christian". I tipi di professioni nelle quali si potevano incontrare mori o africani: "professional soldier" come Othello. Il sottotitolo di questa tragedia è The Moor of Venice. Si tratterà di stabilire quante connotazioni possibili questo "moor" ha dentro di sé: colore della pelle, i mori erano turchi. Ritratto dell'ambasciatore del 1600 della Barbary Coast. Sembra dall'abbigliamento un mussulmano, la carnagione è più chiara rispetto al moro qualora per moro si dovesse intendere africano del centro con colore più scuro. Abbiamo qui una iconografia che ripete i tratti del nord-africano: la Barbary Coast prende tutta l'area nord-africana. In età shakesperiana si può avere sia l'idea del moro come questo qui. John Okins è colui al quale si potrebbe attribuire.l'inizio di questo commercio (1568 - stemma della sua famiglia - c'è un moro - sta a significare la sua attività principale). Ci sono i mori come anche questo musicista che sembra più moro di un nord-africano tra gli altri e poi c'è anche questa idea di moro che potrebbe anche essere un medio orientale nello stesso periodo. Quelle sono le presenze che possono essere circolate all'epoca e poi ci sono le presenze letterarie. Testi, documenti, prosa che ha presentato i mori: la più importante fonte dell'Othello è sicuramente il testo di Giambattista Giraldi "Cinthio", gli Hecatommithi, raccolta di 100 novelle: c'è la storia di Desdemona e il Moro. Il nome 'Othello' è invenzione di Shakespeare. Probabilmente questa storia e tutta la raccolta è arrivata a Shakespeare in traduzione francese (esiste una traduzione francese del 1583 anche se alcuni dicono che Shakespeareavrebbepotuto ben leggere anche l'italiano). Sembra interessante sempre immaginare che Shakespeare conoscesse l'italiano, aveva una grande fascinazione per l'Italia sempre molto presente nei suoi drammi. Ben possibile che conoscesse anche l'italiano e il francese perché anche il francese si trova qua e là nei suoi testi. Quando apprezziamo l'originalità di Shakespeare nei suoi drammi, noi apprezziamo il modo di raccontare una storia e apprezziamo anche la diversa conclusione che dà a una storia. Lì è il talento di Shakespeare rispetto alla novella di Giraldi Cinthio che è una novella moraleggiante (conclusione: "è un gran guaio sposare un moro!"); non possiamo dire lo stesso con la stessa sicurezza per Shakespeare: l'intento didattico non è mai così immediatamente. Altre fonti per l'Othello di Shakespeare: - Pliny, Historie of the World, questo testo è importante perIl passato che Othello racconta agli altri. - Per i caratteri del personaggio, sono ben possibili dei punti di contatto con il testo di Leo Africanus scritto in italiano nella prima metà del 500: è una descrizione dell'Africa. In traduzione inglese nel 1600. Come Shakespeare sembri prendere da questo per creare alcuni aspetti di Othello: la battaglia di Lepanto, 1571, battaglia nella quale la Lega santa si scontra con l'impero ottomano e nella Lega santa sono, oltre al regno di Spagna, anche la città di Venezia. In Othello, (la lega santa vince), dopo il I atto svolto