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COMUNICAZIONE E DEI MEDIA IN ITALIA”
I grandi giornali che nascono in questi anni sono creati per essere utilizzati come
strumento di formazione di una determinata opinione pubblica.
Albertini si ispira a un modello di giornale di spunto anglosassone: distaccato dalla
politica e che punta all’autorevolezza del giornale stesso modernizzazione
de “Il Corriere della Sera”: introduzione dei primi allegati, targettizzazione…
Accanto a questo tipo di stampa, all’inizio del Novecento si sviluppano anche nuove
forme di stampa: giornali legati alla cultura cattolica, alla cultura dei vari partiti politici
(“L’Avanti” partito fascista), …
Il tema del rapporto tra l’industria dei media e sistema politico si pone per la prima volta
dopo gli anni ’20 nascita del regime fascista, adotta una sorta di politiche differenziate
a seconda dei mezzi
Il potere politico del fascismo:
Rapporto fra Stato e industria culturale:
Protezionismo e difesa dell’industria privata (es. editoria libraria): il fascismo tende
a sostenere quell’editoria libraria che si era sviluppata a fine Ottocento e, negli
anni del fascismo, l’editore più importante diventa Mondadori, che diventa il
modello dell’editore moderno: creazione di un catalogo molto ampio, pensa al
pubblico in termini di differenziazione, individua forme di distribuzione innovative,
intrattiene rapporti di collaborazione con il regime.
La censura diretta ed esplicita durante il fascismo non viene quasi mai applicata
perché gli editori ragionano in termini economici e cercano di pubblicare quei testi
che gli avrebbero provocato una censura.
Allineamento ideologico (es. stampa): la stampa quotidiana ha una capacità
egemonica e, per questo, desta l’attenzione del fascismo. I giornali rimangono
durante tutto il regime delle aziende private ma gli viene chiesto di “allinearsi” con
le idee del Fascismo fenomeno della “fascistizzazione” (soprattutto i giornali
legati alla borghesia o alla cultura cattolica).
Intervento diretto (es. radio e cinema):
Radio: nasce prendendo spunto dal modello inglese. Nel 1927 nasce l’EIAR,
ente più direttamente soggetto al controllo dello Stato nel 1933. Questo interesse
da parte del regime per la radio va di pari passo con la consapevolezza di
Mussolini sul fatto che la radio stesse diventando sempre più uno strumento
“egemonico”.
La radio diventa lo strumento più importante per la propaganda del regime;
nonostante questo, la radio degli anni ’30 diventa molto rapidamente un mezzo
estremamente popolare proprio perché diventa anche uno strumento di
intrattenimento.
Cinema: a differenza del cinema americano, durante gli anni ’10 il cinema
italiano non fa il passaggio sul piano industriale. Con l’arrivo della Prima Guerra
Mondiale, queste case di produzione sono letteralmente rase al suolo.
Negli anni ’30 il regime fascista decide di puntare sul cinema (mezzo con cui è
possibile raggiungere tutta la popolazione): il cinema viene usato come collante
ideologico del regime fascista. Mussolini forma il Centro Sperimentale di
Cinematografia (1935) e Cinecittà (1937): pone le basi per far rinascere il cinema
italiano.
Come la radio, anche il cinema è controllato dal regime ma è anche strumento di
intrattenimento.
Strategie e logiche secondo cui si è sviluppata l’industria culturale in Italia:
Fausto Colombo individua quattro logiche secondo le quali si è sviluppata l’industria
culturale in Italia e le spiega attraverso quattro animali come metafore.
Queste quattro logiche possono essere inquadrate in due fasi: la prima fase va dalla metà
dell’800 fino all’inizio del 900 e racchiude la “logica del grillo parlante” e la “logica del
corvo parlante”; la seconda fase invece riguarda tutto il 900 e racchiude la “logica del
topo” e la “logica del gatto”. Tuttavia, anche se queste logiche prevalgono in un periodo
piuttosto che in un altro, è possibile anche che si sovrappongano o ritrovarle nell’epoca
contemporanea.
Strategia pedagogizzante, Prima fase:
1) Viene definita “logica del grillo parlante” perché è come se ci fosse un grillo che
parla dall’alto e che indica cosa è più giusto e coscienzioso fare Riferimento a
“Le Avventure di Pinocchio” di Collodi, 1881.
Asimmetria del rapporto comunicativo: un’élite intellettuale usa i media per
diffondere tra le masse valori (solitamente borghesi) e cultura Questa logica
pedagogizzante classica rappresenta l’idea che questi nuovi mezzi che raggiungono
tutta la popolazione possano essere usati per educare le masse: in questo modo i
media possono portare alla popolazione una cultura a cui non avrebbe mai potuto
avere accesso.
Atteggiamento moralistico: l’idea dell’utilizzo di questi mezzi per trasmettere dei
valori che da un lato acculturano e dall’altro ammaestrano (come il grillo).
Pinocchio, però, mette anche in guardia sull’utilizzo dei media stessi
Mangiafuoco (personaggio negativo) fa parte di un circo, che rappresenta il mondo
dello spettacolo (e quindi il mondo dei media).
I media vengono quindi utilizzati per far divertire e per educare: questa strategia è
molto forte e dà una grande spinta all’industria culturale. Al giorno d’oggi
troviamo questo tipo di strategia pedagogizzante soprattutto nelle fiction della RAI.
Fumetto di origine americana, viene introdotto in Italia anche se non sembra
essere molto accettabile. Il “Corriere dei Piccoli” è realizzato spesso a fumetti
anche se si tratta di una versione italianizzata: il protagonista principale è il
Signor Bonaventura e le sue storie sono narrate attraverso didascalie in rima,
baloon
senza l’utilizzo dei Il fumetto rappresenta una storia che educa.
Variante della strategia pedagogizzante, Prima fase:
2) Viene definita “logica del corvo parlante” poiché il corvo rappresenta l’intellettuale
del tutto inascoltato, che viene poi ucciso e divorato Riferimento al film
“Uccellacci e Uccellini” di Pasolini.
Asimmetria comunicativa: l’intellettuale stesso vuole creare un rapporto
asimmetrico con la popolazione e utilizza i media per diffondere tra le nasse valori
non universali, ma ideologicamente connotati I media possono quindi
trasmettere diversi valori per creare consensi, come con la pedagogia fascista Al
giorno d’oggi questa logica è presente, per esempio, ne “Il Fatto Quotidiano”, che è
un giornale ideologicamente orientato.
Differenze tra grillo e corvo: il grillo indica qual è la strada più giusto da prendere
ma non si preoccupa se il pubblico lo segue o meno. Il corvo invece riconosce il
pubblico e sa che c’è bisogno di conquistarlo per farsi ascoltare: sceglie quindi
determinati contenuti da mettere insieme che non stanchino il pubblico e che allo
stesso tempo lo conquistino (es. ideologia fascista).
Strategia dell’artigiano-industriale, Seconda fase:
3) Viene definita “logica del topo” perché si tratta di puro intrattenimento
Riferimento a “Topolino” di Walt Disney
Integrazione tra le tradizioni dell’intrattenimento popolare nazionale e
l’innovazione tecnologica (es. il melodramma nel cinema e nei libri di Salgari).
Capacità di integrare la cultura straniera con la cultura nazionale: italianizzazione
Nerbini (piccolo editore) vede il primo cortometraggio Disney di “Mickey Mouse”
e decide di realizzare un album illustrato sul “Corriere dei Piccoli”, utilizzando le
baloon.
didascalie e non i Nasce poi più tardi anche il “Topolino” della Mondadori,
dopo le controversie con Walt Disney per i diritti d’autore con Nerbini.
Il pubblico è molto importante poiché è proprio esso che determina il successo di
un medium. In questa fase però, ciò che vuole il pubblico è soltanto intuito e non
vengono utilizzati mezzi per scoprirlo concretamente.
Strategia industriale, Seconda fase:
4) Viene definita “logica del gatto” perché si tratta di puro intrattenimento
Riferimento a “Telegatto”, premio fornito da “Tu, sorrisi e canzoni”.
Vengono pienamente dispiegati gli strumenti dell’industria culturale
dell’intrattenimento:
La promozione del prodotto assume più importanza della produzione (non esiste
più l’obiettivo pedagogico);
Il pubblico non è “intuito” ma è indagato e ricercato attraverso gli strumenti del
marketing;
Il prodotto straniero può essere “importato” senza essere eccessivamente
“adattato”, ma semplicemente tradotto (il “dime novel” di Nerbini, i “gialli”
Mondadori, …).
Modello: la televisione commerciale (dagli anni ’80 del Novecento).
L’industria culturale nell’Età Repubblicana:
Nel periodo che va dal 25 aprile 1945 (liberazione dal nazifascismo) al 9 maggio 1978
(ritrovamento del cadavere di Aldo Moro), l’Italia cambia nel senso di una complessa
modernizzazione, che comprende fino in fondo l’industria culturale (tutti i mezzi di
comunicazione che richiedono un’organizzazione aziendale e consentono la trasmissione
di contenuti articolata in prodotto destinato ad un pubblico). La Seconda Guerra
Mondiale costituisce una cesura storica netta, tanto che tutto quello che nacque dopo lo
fece nel segno della discontinuità.
Costituzione costituisce il documento attraverso il quale si attua la nascita di un
nuovo Paese che ha le sue radici nell’uguaglianza dei diritti.
Prima era repubblicana:
La prima era repubblicana può essere suddivisa in tre fasi principali, che si
caratterizzano per “generazioni” e prerogative differenti, anche se tutte sempre nel segno
del rinnovamento democratico.
1. Ricostruzione e normalizzazione repubblicana: subito dopo la guerra, il
Paese viene riedificato attraverso le nuove regole della convivenza civile:
Continuità: parte del professionismo giornalistico, editoriale e
cinematografico deve molto al passato;
Rinnovamento: nuove sperimentazioni del Neorealismo, contenuti
“repubblicani” nella radiofonia, spirito che anima giornali ed editoria.
Inoltre, nel 1954 alcuni della Democrazia Cristiana (al potere) iniziano a
cambiare alcuni dirigenti della