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Biosegnali e amplificazione
I biosegnali sono segnali che provengono dal corpo umano. Gli indici psicofisiologici sono esempi di biosegnali. Questi segnali sono molto piccoli e devono essere amplificati per poter essere utilizzati. L'amplificazione serve ad incrementare l'ampiezza del segnale almeno fino a un volt convenzionale.
Quanto amplificare il segnale dipende dalla sua grandezza: i segnali più piccoli devono essere amplificati di più. Nell'amplificatore sono presenti degli interruttori che vengono impostati su coefficienti di amplificazione a seconda dell'ordine di grandezza del segnale. Questi coefficienti sono fattori di moltiplicazione lineare, quindi il segnale viene solo moltiplicato in ampiezza.
Per impostare il guadagno, si divide il voltaggio in entrata per il voltaggio in uscita (che è 1V). Ad esempio, se si ha un segnale ECG con un'ampiezza di circa 1mV, è necessario amplificarlo almeno 1000 volte per ottenere un volt.
Il guadagno dell'amplificatore non ha unità di misura.
Trasduttori: si utilizzano quando ci sono segnali che non possono essere direttamente rilevati o misurati. I trasduttori convertono questi segnali in segnali misurabili o registrabili.
Le differenze di potenziale sono alla base della nascita di molti fenomeni elettrici. Esse rappresentano la variazione di energia elettrica per unità di carica e sono misurate in volt (V).