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1.CICLO DI VITA DEL SETTORE
Dato dalla somma dei cicli di vita dei singoli prodotti all’interno del settore 33
-il concetto di ciclo di vita del settore suggerisce l’idea che i settori esordiscano in dimensioni ridotte, nella
loro fase di sviluppo iniziale, per attraversare successivamente un periodo di rapida crescita, raggiungendo
in seguito una fase di “consolidamento”. I successivi ultimi due stadi del ciclo di vita di un settore sono
caratterizzati da un periodo di crescita lente o addirittura assente (“maturità”) e una fase finale di declino
(“declino”).
-l’intensità delle 5 forze competitive varia in funzione della fase del ciclo di vita del settore
-le fasi:
FASE DI SVILUPPO è una fase sperimentale, caratterizzata generalmente da poche imprese,
non direttamente concorrenti, che offrono prodotti altamente differenziati. L’influenza esercitata dalle
5 forze competitive non è elevata, anche se i profitti tendono a essere ridotti a causa degli elevati
investimenti che le imprese devono sostenere
FASE DI ALTA CRESCITA contraddistinta da una concorrenza non ancora particolarmente
aggressiva. Per quanto la bassa rivalità tra le imprese e la diffusa presenza di clienti desiderosi di
possedere i nuovi prodotti tendano a favorire il raggiungimento di una soddisfacente redditività, ciò
non sempre si verifica. Le barriere all'entrata sono spesso ridotte, poiché le imprese potrebbero non
avere ancora raggiunto livelli sufficienti di dimensione produttiva, un'adeguata esperienza nel
settore o una consolidata fedeltà del consumatore.
FASE DI CONSOLIDAMENTO ha inizio quando il mercato si avvicina a un elevato grado di
saturazione. In questa fase la redditività delle imprese dipende dalla misura in cui la maggiore
rivalità tra le imprese sia tale da costringere le organizzazioni più deboli a uscire dal mercato.
FASE DI MATURITÀ le barriere all'entrata tendono a essere più elevate, in quanto le relazioni
con i canali di distribuzione si sono ormai consolidate e le economie di scala e la curva d'esperienza
cominciano a generare condizioni capaci di fare la differenza. I prodotti e i servizi tendono in questa
fase a standardizzarsi e il prezzo relativo diventa spesso il principale fattore competitivo. Il potere
contrattuale dei clienti cresce progressivamente, in relazione al minore desiderio di questi di riuscire
a procurarsi i prodotti offerti dal settore e alla maggiore disponibilità verso le alternative presenti sul
mercato. In questa fase la redditività dell'impresa dipende essenzialmente dalla quota di mercato.
La fase di declino può rappresentare un periodo di intensa rivalità tra le imprese del settore,
specialmente nei casi di elevate barriere all'uscita, quando la riduzione delle vendite costringe le
imprese ancora presenti nel settore a competere in modo molto aggressivo (dog-eat-dog
competition).
-Queste fasi non si avvicendano sempre in modo prevedibile e la loro stessa durata può variare
ampliamente tra i diversi settori 34
IL MODELLO DI ABERNATHY E UTTERBACK 35
IL CICLO DI VITA DI PRODTTO-SETTORE
Il modello del CVP evidenzia le fasi evolutive del prodotto e le loro caratteristiche (fattori critici di successo);
consente quindi di classificare i settori a seconda del loro stadio di sviluppo
Le fasi sono in successione ma hanno durata diversa 36
INNOVAZIONE DESIGN DRIVEN
-DESIGNE: forma e funzione
dare forma e senso alle cose. Un oggetto deve avere una forma per essere visto, ma deve avere senso
per essere capito e utilizzato
-innovazione design driven: sviluppo e ricerca di nuovi significati, che non implica necessariamente la
creazione di prodotti completamente nuovi
ANALISI COMPARATIVA DELLA STRUTTURA DEL SETTORE
Il ciclo di vita del settore evidenzia pertanto la necessità di rendere dinamica l’analisi della struttura del
settore. Ciò richiede non solo di valutare l’intensità delle forze competitive per come esse si presentano,
ma anche di considerare la loro evoluzione nel tempo.
Un modo efficace per farlo consiste nel comparare le 5 forze competitive con un semplice diagramma a
radar.
Confrontare le 5 forze comparative nel tempo, utilizzando un grafico a radar come quello in figura,
permette di dare un aspetto dinamico all’analisi della struttura del settore
Fornisce uno schema per
visualizzare l’intensità di ogni
singola forza competitiva su 5 assi.
Una forza competitiva presenta
minore intensità quando più la
linea che la rappresenta si
allontana dall’origine degli assi.
Nelle situazioni in cui le forze
competitive sono deboli, l’area
compresa tra le linee è più estesa.
Nelle situazioni in cui le forze
esercitano una maggiore 37
pressione, invece, l’area
individuata dalle linee si riduce.
Più è estesa l’area, maggiori
saranno i profitti potenziali.
La linea scura indica le previsioni
sull’evoluzione della struttura del
settore tra 5 anni.
Confrontare le 5 forze nel tempo
utilizzando questo diagramma
permette di cogliere l’aspetto
dinamico dell’analisi della struttura
del settore.
OPPORTUNITA’ E MINACCE
-Opportunità e minacce, insieme ai punti di forza e ai unti di debolezza, rappresentano le variabili
considerate della SWOT analysis, uni strumento utilizzato spesso da molte organizzazioni nel processo di
elaborazione della proprie strategie
-Le tecniche e i concetti presentati in questo e nel precedente capitolo dovrebbero aiutare a individuare le
minacce e le opportunità ambientali.
• L'analisi PESTEL del macro-ambiente potrebbe rivelare minacce e opportunità relative al progresso
tecnologico, ai cambiamenti demografici, o agli altri fattori considerati.
• Riuscire ad individuare i fattori chiave del cambiamento può aiutare a creare scenari diversi, alcuni più
minacciosi, altri più favorevoli, al fine di orientare la discussione sul futuro fra i principali manager aziendali.
• L'analisi delle cinque forze competitive di Porter potrebbe, per esempio, consentire di valutare l'impatto
della crescita o della diminuzione delle barriere all'entrata oppure suggerire l'opportunità di ridurre la rivalità
nel settore, attraverso l'acquisizione di qualche impresa concorrente.
• Il framework degli "Oceani Blu" potrebbe rivelare nuovi spazi di mercato; oppure dimostrarsi utile per
individuare i fattori chiave che potrebbero essere aggrediti dai nuovi entranti, con il rischio di vedere
trasformati gli "Oceani Blu" in "Oceani Rossi"
RISORSE, CAPCITA’ E POTENZIALE AZIENDALE CAP 4
PARTE 1 POSIZIONAMNETO STRATEGICO
INTRODUZIONE 38
Le principali questioni affrontate in questo capitolo sono riportate in questa figura
esse si fondano su due assunti fondamentali:
1. Le organizzazioni sono tutte uguali
ciascuna impresa è infatti dotata di risorse e capacità specifiche che la rendono diversa dalle altre
(secondo questa prospettiva le organizzazioni sono perciò tra loro eterogenee)
2. Potrebbe essere moto difficile, per un’organizzazione, riuscire a imitare o riprodurre le risorse e le
capacità proprie di un’altra organizzazione
da questi due assunti deriva la necessità, per il management, di comprendere le specificità della propria
organizzazione
Questi concetti sono alla base di un approccio allo studi dell'impresa, conosciuto come resource-based
view (RBV), che è stato inizialmente proposto da Jay Barney (University of Utah).
Secondo questo approccio il vantaggio competitivo e le superiori performance di un'organizzazione
possono trovare una spiegazione nella peculiarità delle risorse e delle capacità che distinguono ciascuna
organizzazione dalle altre.
CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE
In settori estremamente competitivi, caratterizzati da molte minacce e poche opportunità, alcune aziende
adottano strategie che generano alti livelli di performance
Altre imprese, invece, che operano in settori con poche minacce e molte opportunità, implementano
strategie che generano livelli di profitto inferiori al normale
UNA REDDITIVITA’ SUPERIORE DERIVA DA:
RENDITA MONOPOLISTICA: generata da limitazioni nella concorrenza
RENDITA RICARDIANA: associata al controllo di risorse superiori rispetto ai concorrenti
TEORIA EOCONOMICA RICARDIANA
PROPRIETA’ TERRIERA
Il fattore terra presenta elementi produttivi anelastici, perché la quantità offerta è fissa e non si
modifica a seguito di incrementi di prezzo
RENDITA ECONOMICA
è il pagamento al proprietario del fattore di produzione di un valore in eccesso rispetto al minimo
richiesto per impiegare quel fattore
-Le aziende che posseggono o controllalo i fattori di produzione possono ottenere dal loro sfruttamento 39
delle rendite economiche e performance al di sopra del normale
GLI ASSUNTI DI BASE
Eterogeneità delle risorse
imprese diverse controllano risorse differenti
Immobilità delle risorse
sviluppare o acquisire risorse che non si controllano è costoso
alcune risorse non possono essere traferite da un’impresa ad un’altra
NASCITA DELLA RBV
-reazione all’eccesso di enfasi posta sull’importanza del settore
-le differenze di performance all’interno di un settore spesso superano le differenze tra settore e settore
-non è sufficiente selezionare un settore attraente, bisogna possedere le risorse necessarie per competere
-nel lungo periodo tutti i settori tendono all’equilibrio
lla RBV nasce per spiegare la mancata evoluzione verso la concorrenza perfetta
-la RBV è una teoria del disequilibrio
GLI ELEMENTI TEORICI DELL’ANALISI INTERNA
La Resource-Based View
cerca di spiegare perché i settori non tendano alla concorrenza perfetta, ma alcune imprese ottengano
sistematicamente risultati superiori ai concorrenti
può essere utilizzata per identificare fonti di imperfezione che garantiscono una performance superiore
muove dall’assurdo che le risorse e le competenze che un’impresa controlla siano la fonte primaria di
reddittività
inquadrata anche nella teoria economica
IL
MANIFESTO: fatto da Jay Barney 1991
DEFINIZIONI PRELIMINARI E FONDAMENTI DEL POTENZIALE AZIENDALE
Sebbene nella pratica la differenza sia molto sottile, occorre fare una distinzione tra:
comprendono
RISORSE gli attributi fondamentali del capitale finanziario, fisico, individuale ed
o organizzativo
CAPACITA’ comprendono gli attributi interni