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Gomorra - Appunti di letteratura italiana contemporanea (A-F) Pag. 1
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Il luogo di Gomorra

Nella relazione tra locale e globale risiede la prima caratteristica che ha portato Gomorra a diventare “titolo globale”, l’opera è infatti un

glocalismo

buon esempio di , ovvero della strategia descritta da David Damrosch come possibile modalità di accesso di un testo

letterario alla scena internazionale, nella definizione di localismo come dotato di due possibili linee di tendenza: da una parte alcuni

scrittori si impegnano a portare questioni locali all’attenzione di un pubblico globale, dall’altra, altri enfatizzano gli aspetti narrativi ed

ambientali che riguardano il mondo come spazio di globalizzazione, tratteggiando in questo modo la dimensione locale in quanto

microcosmo sottoposto ed esposto agli scambi globali. Nel caso di Saviano, oltre a giocare quindi sull’empatia, vuole anche sottolineare

la transnazionalità del problema da lui esposto.

Saviano nella sua opera gioca un triplo ruolo: egli è protagonista che vive le vicende descritte, narratore omnisciente ed autore.

L’attenzione viene anche portata sulle trasformazioni locali della cultura camorrista, portando a evidenza le contraddizioni che la

globalizzazione introduce in questo universo culturale, compresa la trasformazione stessa dei comportamenti influenzata proprio dalla

rappresentazione mediatica della mafia.

La storia editoriale, tra casualità e pianificazione

La storia editoriale di Gomorra è complessa e non lineare. La composizione definitiva del libro ed il suo successo sono il risultato della

comunicazione tra numerosi fattori interconnessi: scrittura, biografia, processi editoriali, eventi mediatici e marketing. Saviano inizia

come giornalista, nel 2005 presenta a Mondadori una serie di materiali grezzi ed informi, frutto delle sue ricerche. La sua esigenza di

scrivere nasce dalla rabbia provocata dall’omicidio di Attilio Romanò, ucciso per errore durante una faida interna ai clan di Scampia. Non

è però uno sfogo incontrollato, i suoi punti di riferimento sono precisi e non casuali. Ruolo fondamentale è quello di Helena Haneczek,

editor di Mondadori che segue passo passo la redazione del libro.

Per quanto riguarda la politica, si procede più cautamente rispetto agli articoli di Saviano.

Il nucleo del libro si compone soprattutto degli articoli apparsi sul blog “Nazione Indiana” tra 2003 e 2005.

Il libro viene pubblicato nel 2006, senza ricevere particolari clamori. Il successo va crescendo col tempo e con la promozione, le testate

giornalistiche danno poca luce. A settembre la casa di produzione Fandango annuncia di averne comprati i diritti per realizzare un film

con la regia di Garrone. Il caso mediatico però scoppia solo quando, nel 2006, a seguito di un discorso in cui Saviano denuncia,

nominandoli, i protagonisti del Sistema, gli viene affidata la scorta: Saviano diventa simbolo del coraggio della denuncia.

Gomorra nell’arena mediatica

Il genere, il discorso

Il fatto che la scrittura di Saviano si collochi in un progetto di condivisione in rete ha un certo influsso anche nella costituzione formale

del testo che Gomorra è, soprattutto per quanto riguarda le scelte linguistiche. Utilizza un prosa intessuta di elenchi, metafore,

similitudini ed un ritmo sincopato e martellante, attraverso uno “stile semplice”. Paragonabile alla critica dell’opera di Pasolini, dove

l’italiano tecnologico e massificato costituiva un segno tangibile dell’apocalisse culturale in atto. Sceglie un italiano “standard”, non una

lingua appartenente al tradizionale mito della letteratura. La particolarità di Gomorra sta quindi di nuovo nell’uscita dal patto di genere,

che comporta conseguenze che distinguono Gomorra dal noir, in particolare dal “noir mediterraneo” (al quale il paragone è legittimo

perché Napoli è parte del Mediterraneo messo in scena anche da Camilleri).

Il narratore e il testimone

Saviano è testimone immerso nell’ambiente che narra. Ricorda il Pasolini “etnografo” (cit. Franco Fortini) che si immerge nella realtà

delle borgate, per poi raccontarla in testi sia narrativi che filmici; e, come un etnografo, Saviano si fa carico dell’attendibilità delle fonti,

le quali, derivano dai documenti e dalla sua diretta osservazione, della sua presenza. Il rinvio esplicito al Pasolini “corsaro” ha una

funzione chiave (rinvio testuale: il richiamo alla parzialità delle prove e della verità; il ricondursi a un’interrogazione forte della parola

letteraria, alla convinzione che la letteratura possa avere un ruolo conoscitivo e un rapporto con la prassi).

Diverso è però ciò che i due autori vogliono dire con “verità”: Pasolini non si preoccupa di mostrare quelle “prove” e quegli “indizi” che

puntellano il discorso di Saviano. Per Saviano il nemico, in quanto criminale, è nemico dell’uomo. Pasolini non parla né a tutti né per

tutti. Sono due moralismi di segno opposto: se il primo aggrega e costruisce una comunità, il secondo divide e cerca lo scandalo.

(Donnarumma)

Pasolini rivendica l’autonomia della cultura nei confronti della politica, e attribuisce al romanzo un valore diverso rispetto a quello

dell’articolo che riflette sulla cronaca, mentre Saviano pratica un regime di indistinzione totale. Se questo è un uomo

Per comprendere cosa Saviano intenda per valore della parola del testimone, bisogna rivolgersi a di Primo Levi:

Saviano afferma che la sua scrittura vuole imitare Levi nell’impatto emotivo determinato dalla potenza di una parola che costringe il

lettore a vivere un’esperienza.

Terrible kid stuff

Scarface

Il film funge da sottotesto a Gomorra: il fascino del male praticato senza dubbi è da rovesciare. Il film, per Saviano, contiene

una sorta di rappresentazione paradigmatica del nichilismo sul quale si fonda la cultura criminale, e illustra la filosofia del criminale alla

quale Saviano si è ispirato per rappresentare il Sistema, e alla quale si è attenuta anche la rappresentazione nella serie televisiva.

Gomorra può quindi considerarsi una risposta a Scarface, che cerca di neutralizzare il mito del male.

Racconto, resistenza, epica contemporanea

insider,

Saviano è un perché conosce tramite l’esperienza diretta e perché sa utilizzare il codice dei camorristi, è eroe positivo, che è

disposto a sperimentare ogni rischio pur di combattere con l’arma della scrittura. Utilizza l’immaginario per intervenire sulla realtà.

Gomorra al cinema

La scrittura e la Gorgone. Letteratura e visione

Il libro si presenta come forma di resistenza in sé, in quanto racconto, testimonianza, automitobiografia che all’affiliazione contrappone

la ribellione. Ciò che Saviano e Garrone sembrano condividere, è l’intenzione di produrre delle immagini, che bisogna imparare a

guardare per scorgervi ciò a cui sono sopravvissute, ma mentre Saviano si affida a una poetica del dire che corrisponde a uno sguardo

anatomico, il secondo procede per sottrazione rispetto all’eccesso stilistico richiesto dalla poetica del dire. Quella di Saviano è

letteratura dell’estremo, iperbolica, in grado di tradurre in scrittura l’eccesso visivo di film come Scarface.

Matteo Garrone e il cinema politico di oggi

Garrone avrebbe facilmente potuto ricorrere alle convenzioni del gangster movie e agli eccessi del pulp, ma le scelte per Gomorra non

rispettano schemi di genere e vanno in una direzione alternativa a quella della conservazione. Il film prende una direzione autonoma

rispetto al libro (ad esempio elimina le parti in cui son forniti dati, numeri). Garrone decide di eliminare Saviano narratore e personaggio

dall’adattamento. Il film, che esce nel 2008 con notevole successo, sorge da quello che viene tolto, ruoto attorno a ciò che non si vede,

evita l’andamento epico caratteristico del libro, ma ne mantiene la suddivisione in capitoli. Notevoli sono le scelte del dialetto

napoletano e casertano e della colonna sonora (canzone napoletana, riconoscibile).

Un reportage di guerra?

L’incipit del film è l’unica concessione che Garrone fa alle atmosfere del gangster movie in chiave pulp. Il potere di come rappresentare

il Sistema senza che il potere dei boss diventi motivo di fascino si presenta anche per Garrone, che decide quindi di raccontare cinque

storie in cui nessuno dei protagonisti è un uomo di primordine del Sistema. Si insiste molto sul rapporto tra i sogni degli adolescenti che

vogliono diventare boss e la realtà, ovvero che probabilmente nessuno di loro ci riuscirà, rapporto che ha il proprio perno visivo nel tema

dei ragazzini-soldato e della Campania come territorio di guerra. Scopo della regia è dare l’impressione di un reportage di guerra.

Frequenti primi piani e obiettivo quasi sempre in lungo focale mostrano personaggi immersi nello squallore quotidiano, isolati dallo

spazio circostante tramite il focus sui dettagli dei volti. Il regista tuttavia decide di non giudicare, a differenza di Saviano, e di lasciare

che sia il pubblico a trarre le conclusioni.

Apocalissi culturali e distopia del reale

Il film costituisce una distopia del reale: mostra ciò che accade e continuerà ad accadere se non ci si oppone. La forza della parola che

denuncia, assente nel film, è sostituita dall’evidenza visiva. Gomorra riprende un plot nei secoli invariato: l’archetipo Gomorra, città

biblica che, allontanatasi dalla leggi di Dio, è annientata dalla punizione divina.

Altri adattamenti: dal libro alla scena

Il primo adattamento è per il teatro, e l’ideazione inizia ancora prima che il libro venga pubblicato, ma fa il suo debutto nell’ottobre 2007

a Napoli, regia di Marco Geraldi, con un copione realizzato insieme a Saviano. La storia vede l’entrelacement di quattro storie, quattro

personaggi che attorniano la protagonista Anna Maria, vittima per caso di un agguato camorristico, e inizia in medias res col funerale

della quattordicenne. Come nel libro, grande risalto è dato alla speculazione edilizia. Il linguaggio è costantemente aggressivo ed

iperbolico. Strutturato in brevi quadri narrativi, con ritmo spesso frenetico, tra i vari personaggi si muove Roberto, che guida lo

spettatore tra le varie storie e funge da coscienza civile. Come prologo viene inserito il famoso discorso di Saviano a Casal di Principe: è

palese quindi l’unione di Saviano personaggio e Saviano persona.

Gomorra – la serie. Nascita di un franchise

Oltre l’adattamento

media franchise

Per si intende un metatesto potenzialmente infinito e aperto alla creatività. Saviano, come anche Moccia e il collettivo

Wu Ming, appartengono a una generazione di scrittori immersi in un mondo improntato dalle nuove tecnologie, perfettamente

ri-mediazione,

familiarizzati con processi di che non possono essere considerati ad

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nimrrodd di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana Contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Benvenuti Giuliana.