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Estratto del documento

Concezione mentalistica di cultura: (Boas) concezione della cultura come realtà mentale, un

modo di vedere il mondo e sé nel mondo, un insieme di concetti e di valori collegati ad un

linguaggio e organizzati secondo uno stile; conoscenze e valori che insieme costituiscono una

realtà mentale socialmente elaborata; si considera ogni cultura un fatto sociale specifico che va

studiato nella sua particolarità;

conoscenze – valori (fattore comune=universalità)

Concezione dinamista di cultura: si considerano le culture come realtà prodotte (e non date) e in

continua produzione da parte degli esseri umani in società;

La Magia

La magia, nella nostra cultura di occidentali, occupa una posizione quanto mai ambigua ed è

considerata come un insieme di credenze e comportamenti irrazionali e assurdi ma non c’è

nessuno che, almeno un po’, non ne senta la suggestione.

Def: è un insieme di pratiche cerimoniali, fortemente ritualizzate, volte a catturare e a controllare il

potere soprannaturale, impersonale e occulto che si aggira tra cielo e terra, in modo tale da

piegarlo ai voleri ci chi lo ha catturato e lo controlla;

Possiamo individuare diversi tipi di magia:

Preventiva e protettiva (apotropaica):la protezione può essere assicurata recitando una formula,

indossando un amuleto, compiendo determinati gesti, evitandone altri o evitando determinati

luoghi;

Riparatrice: che libera chi è vittima di un maleficio, di una fattura; In situazioni di questo genere è

indispensabile l’intervento di un operatore magico tanto potente quanto è grave il caso.

Condanna della magia :da parte della chiesa che la ritiene un comportamento consapevole e

perverso che tenta di dominare le forze della nature chiedendo aiuto al demonio; nel XVIII sec da

parte dei laici che costatando che nelle pratiche magiche non vi fosse nulla di razionale, definivano

la magia come pura credulone ria degli spiriti semplici.

Pensiero Razionale : pensare per concetti, secondo i principi di univocità, della non contraddizione

e della relazione causa effetto;

Pensiero Simbolico: gli esseri umani possono pensare per simboli, per immagini mentali anche di

parole che stanno per altro, che stanno per sentimenti, esperienze, ricordi, emozioni e soprattutto

valori; pensare per simboli vuol dire pensare per associazioni, per intuizioni, stabilire nessi di

somiglianza tra i contenuti della mente e quelli dell’esperienza; contenuti polisemici.

Nell’ambito del pensiero simbolico, ha senso ciò che dal punto di vista razionale è privo di senso;

Appartengono alla sfera del pensiero simbolico le produzioni artistiche, le religioni e la magia, la

vita dei sentimenti e i valori che orientano la nostra morale, ma anche il gioco, la festa e lo

scherzo.

La parentela: è un insieme di legami che unisco tra loro un certo numero di individui; questi legami

si basano su due principi:il principio della consanguineità e quello dell’affinità;

Non esistono parentele animali e anche quella umana esiste solo nella misura in cui coloro che

sono parenti si considerano tali e agiscono di conseguenza; infatti perché due esseri umani si

riconoscano parenti occorre un segno, il possesso di un oggetto rivelatore o almeno la

testimonianza di qualcuno che sia credibile; in assenza di tutto ciò chi non sa di essere parente

non riconosce il parente.

Dunque la parentela non è naturale ne istintuale, è meramente convenzionale ed è un prodotto

culturale.

Lignaggio: il complesso delle persona che discendono dalla stessa linea genealogia

(matrilignaggio;patri lignaggio)

Terminologie classificatorie:utilizzate nei sistemi strutturati in lignaggi; divisioni per classi di parenti:

materna/paterna e poi classi generazionali;

Terminologie descrittive: è sostanzialmente quello utilizzato dai nostri sistemi a discendenza

bilaterale;in questo sistema i parenti hanno un nome differente a seconda della distanza da Ego.

Incesto e matrimonio

La parentela è stata inventata dall’uomo per garantire l’allevamento della prole ed ha consentito di

strutturare la vita sociale come vita regolata.

L’incesto è proibito in tutte le società conosciute; la spiegazione, scartando la spiegazione di tipo

biologico è da ricercarsi all’interno di motivazioni socio-culturali;

Lo scambio di una donna con un'altra donna fonda l’alleanza matrimoniale tra due gruppi, da

origine al rapporto parentale di affinità e rende possibile la reciprocità.

Levi-Strauss afferma che la proibizione dell’incesto segna il passaggio dalla condizione di natura

alla condizione di cultura, riconoscendo la prima diversità interna alla specie.

Alla pratica di sposarsi fuori si da il nome di esogamia; la finalità dei matrimoni non era quella della

felicità degli sposi ma piuttosto quella della continuità della specie e quella delle alleanze

matrimoniali; al fine di consolidare le alleanze il matrimonio era sancito pubblicamente attraverso

una cerimonia che quasi sempre comportava anche una transazione economica (la dote);

Il prezzo della sposa è quella pratica per cui il lignaggio dello sposo, o lo sposo in prima persona,

versano dei beni al lignaggio della sposa con l’obiettivo di garantire stabilità al matrimonio,

alimentare la circolazione di beni e garantire alla sposa una certa posizione del nuovo lignaggio nel

quale, come “ultima arrivata” doveva subire le richieste di tutti.

Malinowski e i bisogni

Secondo Malinowski ciascuna cultura è una risposta specifica ai bisogni umani; questi bisogni

rimangono costanti mentre variano da cultura a cultura le risposte a essi.

• Bisogni umani primari o imperativi fondamentali:bisogni il cui soddisfacimento garantisce la

sopravvivenza degli individui e della specie (respirare, mangiare, dormire, accoppiarsi);

• Bisogni umani derivati: sono i bisogni imperativi imposti dall’organizzazione della stessa

società (economia, controllo sociale, educazione, organizzazione politica);

• Bisogni integratici: necessari per soddisfare gli altri due, si collocano nell’ambito del

simbolismo (comunicazione e produzione di linguaggi, produzione di conoscenze,

produzione di valori).

Un limite della teoria malinowskiana e dato dal fatto che in essa non è considerata ne la plasticità

dei bisogni, ne la modificabilità delle istituzioni preposte a soddisfarli, non esiste un analisi del

mutamento.

La reciprocità e il dono

Nelle economie del prelievo vi erano periodi in cui i beni potevano scarseggiare ed in questi casi,

per evitare guerre, si ricorreva alla circolazione dei beni tramite la regola della reciprocità.

Marcel Mauss nel suo “Saggio sul Dono” (1924), linaerizza la reciprocità tramite tre azioni dare-

ricevere-restituire che costituiscono l’applicazione della regola della reciprocità; si tratta di dono e

non di baratto; la reciprocità evita al gruppo sociale il conflitto generalizzato, il caos – in questo

caso lo hau (sorta di anima di colui che dona all’interno del dono che obbliga a restituire) funziona

come il tabù dell’incesto.

Reciprocità generalizzata: vige in contesti domestici; tutti sono contemporaneamente datori e

recettori; il rapporto è onnipervasivo e mai contrattato, è semplicemente ovvio;

Reciprocità equilibrata: è prevista la contrattazione; la le regole sono prestabilite e fortemente

ritualizzate (kula e gimwali- malinowski);

Reciprocità inversa o negativa: si instaura tra gruppi ce non raggiungono una possibilità di

cooperazione (potlach –Boas).

Mauss conclude l’analisi del Kula e del Potlach proponendo il concetto di fatto sociale totale, cioè

che coinvolge nella loro totalità la struttura sociale e la cultura di una società.

La ricerca antropologica

Il lavoro di ricerca richiede due requisiti fondamentali : la curiosità intellettuale è la capacità di

sospensione del giudizio; sospendere il proprio giudizio non significa rinunciare ad esso, ma solo

ad evitare che si trasformi in un pregiudizio.

Un altro requisito sono le condizioni epistemologiche da cui partire in aggiunta ad un metodo da

applicare alla ricerca; le premesse epistemologiche sono le condizioni che riteniamo debbano

essere verificate perché sia possibile produrre “sapere”antropologico.

La conoscenza antropologica per progressive astrazioni formulate a partire da progressive

comparazioni di materiali empirici sulle diversità umane; il materiale empirico(qualcosa di

verificato, basato sull’esperienza).

Uno dei metodi utilizzati è il cosiddetto approccio olistico; con questa espressione si indica il fatto

che l’etnologo studi tutti gli aspetti della vita del villaggio sulla quale indaga; questo è possibile solo

per piccoli gruppi sociali, tuttavia richiamarsi alla tradizione olistica rende attenti alle

interdipendenze almeno su due livelli: condizionamenti interni, e i fattori di scala sovra-locale.

Ciascuna cultura è al tempo stesso una realtà mentale e una realtà esterna; punto di vista dei

nativi.

Il soggiorno sul campo deve realizzare l’ interrogazione e l’ ascolto dei soggetti sociali e deve

consentire di collocare il sistema culturale di un gruppo all’ interno delle

interdipendenze;conoscenza delle lingue locali.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher radis25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof D'Agostino Gabriella.