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Gestione della merce e ripartizione dei costi fissi
Quanto più la merce viene gestita, più si avrà una ripartizione dei costi fissi, perché essendo spalmati su una quantità maggiore, incidono di meno. L'obiettivo è sfruttare la struttura e gestire una quantità di merce in modo da avere una migliore ripartizione dei costi fissi, quindi raggiungere un'ottimizzazione.
Un altro modo è sfruttare le economie di scala: il costo medio di stoccaggio tende a crescere all'aumentare della dimensione dell'impianto di stoccaggio, fino al raggiungimento di D.O.M. (dimensione ottima minima, ossia la dimensione del magazzino di stoccaggio in corrispondenza della quale si può ottimizzare il costo di stoccaggio). Con il passaggio da una dimensione a un'altra superiore, i costi aumentano in misura meno che proporzionale rispetto alla capacità produttiva. Se pensiamo ad un magazzino di stoccaggio di 1000m² con 10 addetti, se raddoppio la dimensione che diventa 2000m², non è detto che servono
20 addetti, cioè il raddoppio del personale, anzi è più probabile che ne servano 14.
Le ECONOMIE DI SPECIALIZZAZIONE si riferiscono allo svolgimento di determinate funzioni commerciali da parte di un solo operatore economico (player della distribuzione) anziché da più operatori, questo riduce il loro costo e rende la distribuzione più efficiente. Per XCintendo le funzioni commerciali da effettuare, è il costo per effettuare la funzione, che se viene fatta da due operatori è +, se svolta da un solo operatore specializzato è x 1 x 2 C, per cui un solo operatore specializzato può ridurre il costo di svolgimento della funzione.
Le ECONOMIE DI SCOPO si riferiscono all'accorpamento di più funzioni, per cui fanno riferimento allo svolgimento congiunto di differenti funzioni commerciali da parte di un'unica impresa rispetto al caso in cui le stesse funzioni venissero svolte da due o più operatori.
È possibile avere un costo minore se più funzioni vengono svolte in modo congiunto da un unico operatore piuttosto che da due operatori differenti. X e Y sono le funzioni (es. trasporto e magazzinaggio), 1, 2 e 3 sono gli operatori. È più conveniente che un’unica società gestisca in maniera efficiente la funzione di trasporto e magazzinaggio, anziché relazionarsi con due società, una che si occupa di trasporto e l’altra di magazzinaggio.
Infine, per ridurre il costo dei fattori impiegati si potrebbe pensare all’innovazione. L’introduzione delle innovazioni è una possibile via di riduzione di costo della distribuzione a condizione che le imprese siano in grado di far fronte ai maggiori costi costanti attraverso l’aumento dei volumi. Lo sforzo iniziale collegato all’inserimento di un’innovazione (es. self scanning, fatturazione elettronica) è impegnativo.
ma se il costo dell'innovazione è giustificato da un aumento di velocità, di volumi, di riduzione di errori, ecc. permette, in un breve arco temporale, di coprire il costo dell'innovazione e può portare ad una riduzione dei costi di distribuzione.IL COMMERCIO ALL'INGROSSO
Il grossista è colui che acquista le merci dai produttori per rivenderle successivamente ai dettaglianti. Ci possono essere grossisti indipendenti oppure grandi catene (o gruppi) all'ingrosso. Nel mercato italiano, fino a 20/30 anni fa il ruolo dei grossisti era fondamentale, perché la distribuzione non era così concentrata come lo è oggi. C'erano tanti grossisti indipendenti che gestivano determinate categorie prodotto che rivendevano poi ai dettaglianti. Il ruolo era fondamentale perché i grossisti erano l'anello di collegamento tra la produzione e il dettaglio; il grossista aveva il ruolo di channel leader perché
decideva e definiva le partite che si muovevano lungo il canale. Ad oggi, nel mercato italiano abbiamo pochi grossisti indipendenti, specialmente con riferimento alla grande distribuzione grocery. L'eliminazione del grossista indipendente ha portato alla situazione per cui le funzioni che esercitava il grossista (principalmente trasporto e magazzinaggio) sono state gestite da altri operatori (industria, distribuzione) o date in outsourcing a player diversi rispetto all'ingrosso. Oggi, c'è stato un processo di concentrazione, sia dal lato dell'industria che della distribuzione; quindi, il ruolo di una figura intermedia che ha un costo, tende a pesare sia dal lato industria che dal lato della distribuzione; quindi, il grossista ha perso il ruolo di Da una parte abbiamo i grandi indipendenti (es. farmaceutico), dall'altra le grandi catene che hanno ancora un ruolo importante perché spesso appartengono a gruppi che operano anche neldettaglio,andando a soddisfare dei segmenti specifici impossibili da soddisfare con il dettaglio (es.Metro).
LE FUNZIONI TIPICHE DEL GROSSISTA
Assortimento: diverso rispetto ai retailer, perché sarà in base ad uno specifico segmento di consumo
Finanziamento: chiede credito alle industrie (produttori) e lo concede al dettaglio
Magazzinaggio: stoccaggio, gestione prodotti
Informazione: gestione delle informazioni, era l'anello che permetteva la comunicazione tra industria e distribuzione
TIPOLOGIE IMPRESE ALL'INGROSSO funzioni complete
Ampiezza delle funzioni: i grossisti possono essere a o limitate. Il grossista a funzioni complete si occupa di tutte le funzioni tipiche, mentre il grossista a funzioni limitate può occuparsi di una o poche funzioni alla produzione
Posizione nel canale: può essere (grossista che acquista e vende sui mercati internazionali; lavorando su mercati internazionali, approvvigionamento e vendita dei prodotti
avvengono su mercati differenti;- acquista la merce dalle imprese produttrici e la vende ai grossisti di 1° livello), allivello (acquista la merce dai grossisti alla produzione e la rivende a quelli di 2°2° livellolivello; vendita sul mercato nazionale) o al (grossista che acquista evende sui mercati nazionali, quindi poi vende al dettagliante; acquista e vende sullostesso mercato: il mercato di destinazione)specializzato
- Area geografica di riferimento: (operano in alcune zone del territorio ben identificate, dove il grossista fa da "raccoglitore" per poi permettere alnazionalidettaglio di rivendere quei prodotti),
EVOLUZIONE DELLA FIGURA DEL GROSSISTA
In passato il grossista aveva il ruolo di channel leader perché si confrontava, dal lato produzione con medie imprese di produzione, e dal lato del dettaglio con piccoli dettaglianti. Negli ultimi anni, questo mercato è cambiato molto per una serie di ragioni:
- Concentrazione industria: i retailer si scontrano con un'industria concentrata, ci sono pochi grandi player che comunque si scontrano con una concentrazione del sistema distributivo, perché le imprese hanno interesse ad essere inseriti negli store dei grandi distributori (se la marca viene esclusa si avranno minori ricavi)
- Sviluppo e concentrazione della moderna distribuzione: concentrazione del mondo del dettaglio
- Perdita di importanza di alcune attività: il canale online acquista
- Nascita delle supercentrali d'acquisto: i retailer creano supercentrali per acquistare direttamente dai produttori.
- Tutto questo comporta cambiamenti nell'ingrosso: l'ingrosso perde il potere che aveva in passato. Alcune attività perdono importanza (es. raccolta ordini), perché i retailer negoziano direttamente con i produttori. L'ingrosso non è scomparso, ma ci sono state delle riconfigurazioni e sono nate nuove figure all'ingrosso che si occupano solo di alcune attività o si specializzano in alcune attività. L'ingrosso ha perso il proprio peso nel canale in alcune categorie, mentre in altre categorie ha mantenuto ancora un peso importante (es. farmaci).
- Questi cambiamenti, dal punto di vista della distribuzione specializzata, hanno fatto emergere nell'ingrosso un particolare format: il formato prevalente che domina è il CASH&CARRY (es. Metro).
- Emergono inoltre soggetti figure specifiche.
in 3 grandi categorie = negozi al dettaglio di piccole-medie dimensioni, GDO (per alcune categorie), ho.re.ca (hotel, ristoranti, bar); queste figure sono dettaglianti perché vendono prodotti
Rack Jobber
Tra le figure specifiche che emergono c'è il grossista che tratta essenzialmente alcuni prodotti non alimentari e si fa carico della gestione di uno scaffale. Ci possono essere categorie di prodotto difficili da gestire, per cui i retailer con riferimento a quei prodotti (linea di prodotto) danno in gestione, nello store al dettaglio, uno spazio che va in mano ad un grossista. Questo grossista viene pagato dal dettagliante, dopo che il dettagliante ha venduto la sua merce, rimane proprietario della merce che espone quindi si assume il rischio di invenduto, ma ha alcuni vantaggi: traffico nello spazio di vendita.