Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LO STAKEHOLDER MANAGEMENT
Lo stakeholder management è un processo di gestione efficace degli stakeholder, basato sulla capacità di ascolto di questi ultimi, con stabili canali di comunicazione (F. Meloni 2006).
Elementi da considerare:
- Capacità di ascolto: ciò dà l'idea di un'impresa che ascolta l'ambiente esterno, il mercato, quindi gli stakeholder e apprende continuamente da questo ascolto attivo. La capacità di ascolto deve avvenire, anche perché dall'ascolto l'impresa può dare dei messaggi e da questi messaggi tornano messaggi agli stakeholder e si inizia una comunicazione biunivoca. Tutta questa capacità di ascolto deve essere supportata da stabili canali di comunicazione.
- Stabili canali di comunicazione: vuol dire che il processo di stakeholder management per essere efficace non deve essere un episodio estemporaneo. Si entra in relazione con lo stakeholder in modo continuativo e in questo modo si stabiliscono canali di comunicazione stabili.
gruppo di stakeholder. ogni gruppo si aspetta un determinato modo di comportarsi e di comunicazione dell'impresa. Ci potrebbero essere dei metodi di comunicazioni molto innovativi che però sono scentrati per un determinato target di riferimento. (esempio nel passaggio dalla lira all'euro un comune ha messo sul sito web la tabella di conversione, peccato che solo il 3% circa della popolazione di quel paese aveva un pc da dove poterlo guardare strumento di comunicazione sbagliato)
4. Riconoscere l'importanza del rapporto tra sforzo, compito e remunerazione e cercare di raggiungere un'equa distribuzione dei benefici e degli oneri derivanti dall'attività d'impresa, tenere presenti i rischi e punti vulnerabili di ciascuno stakeholder. Ad esempio, lascio urbanizzar/industrializzare il territorio però in cambio l'impresa deve costruire strade, infrastrutture. Allora c'è un dous des che deve essere molto chiaro e
trasparente dove è chiaro lo sforzo che fa il territorio e chiara la remunerazione che ha in cambio il territorio rispetto ai vantaggi che l'impresa si prende.
5. Lavorare in modo cooperativo con gli altri soggetti, sia pubblici che privati, per assicurarsi che i rischi e i danni derivanti dalle attività dell'impresa siano minimizzati e, laddove non sia possibile evitarli, siano ricompensati in modo appropriato. L'idea di cooperazione deriva dall'idea che l'impresa sia un attore sociale del territorio. L'impresa ha ovviamente finalità di lucro ma deve avere anche finalità sociali/ambientali. Questo lo si capisce meglio nel momento in cui l'impresa non è più di prossimità, che certamente cerca di preservare il territorio e l'ambiente sociale, cerca ugualmente di preservare il territorio per essere ugualmente competitiva in una logica di "il pianeta è il mio territorio".
6. Evitare
attività che possano mettere a rischio i diritti umani fondamentali oppure generare dei rischi che sarebbero inaccettabili per gli stakeholder rilevanti. Ci sono stati casi di crisi aziendali a causa di moltissime denunce da parte anche di concorrenti attraverso associazioni o giornali per ad esempio lo sfruttamento minorile (ad oggi esistono accordi internazionali in merito al lavoro minorile). Siccome la relazione con gli Stakeholder è dinamica, saper riconoscere i conflitti potenziali esistenti fra: - Il ruolo dei manager come stakeholder dell'impresa ad esempio desidera che l'impresa vada bene nel breve periodo in quanto ha delle stock option, quindi delle opzioni sulle azioni può aumentare questo tipo di reddito e la sua redditività personale nel momento in cui la quotazione dei titoli in borsa sale, non è detto che per far salire la quotazione le cose da fare siano cose di ampio respiro di strategicità di medio periodo potrebbero essere anche.azioni di breve periodo molto visibili che ai mercati piacciono e ciò fa balzare verso l'alto il titolo ma non consolidano l'impressa. E le responsabilità legali o morali che hanno nei confronti degli interessi di tutti gli stakeholder. Gestire tali conflitti attraverso un dialogo aperto, sistemi di remunerazione e sistemi di incentivi e, laddove necessario, esame di terze parti. Se si riesce a remunerare il manager correttamente non tanto in una logica di speculazione sul titolo in borsa ma in una logica di consolidamento dei fondamentali dell'impresa, che fanno comunque aumentare il titolo in borsa ma in un più lungo periodo quindi al manager bisogna chiedere patrimonializza l'impresa, fai si che l'impresa sia solida, che ci sia un rapporto tra passivo e attivo patrimoniale, che ci sia corretta gestione delle liquidità, ... questi sono ragionamenti a cui si può associare la remunerazione e il sistema degli incentivi dei manager.
per dare al manager un'ottima remunerazione, ma per dare all'impresa quello che vuole, l'impresa, ossia la possibilità di perdurare nel tempo e di non creare problemi agli altri stakeholder che non sono i manager. Ulteriore evoluzione del concetto di stakeholder: STAKEHOLDER, soggetti che partecipano al processo condiviso di creazione del valore che l'impresa genera. Il tema della co-creation non è soltanto su un prodotto, ma una co-creation in senso più ampio e generare valore all'impresa. Queste logiche sullo stakeholder management, lo stesso Freeman ha un passo avanti e sostiene: Il valore è creato mediante le attività dell'organizzazione affinché gli stakeholder possano soddisfare di comune accordo i propri bisogni e desideri. Si sta quindi dicendo che il profitto per l'impresa e i vantaggi per gli stakeholder possono andare nella stessa direzione, cercando un'armonizzazione dei loro vicendevoli.interessi.La logica dello stakeholder management è win-win dove tutti i soggetti del mercato possono vincere.LA CLASSIFICAZIONE DEGLI STAKEHOLDER
Tale classificazione è una classificazione dinamica. La mappa degli stakeholder è una foto mentre questa classificazione è una sorta di film di come questi stakeholder evolvono.
CLASSIFICAZIONE DEGLI STAKEHOLDER SECONDO GLI ATTRIBUTI RELAZIONALI
Teoria dell'identificazione e della rilevanza degli stakeholder basata sul possesso di uno o più dei tre attributi relazionali (Mirchell, Agle e Wood '97):
- POTERE che ha uno stakeholder di influenzare l'organizzazione
- LEGITTIMITÀ della relazione con l'organizzazione (stakeholder legittimato)
- URGENZA delle aspettative verso l'organizzazione
Due di questi attributi, ossia potere e urgenza, assomigliano e di fatto coincidono con i temi dell'influenza (potere) e dell'interesse (urgenza). La differenza con ciò
spiegato prima sta nel fatto che in mezzo c'è la legittimità, ma anche che qui cerco di capire come evolve il combinato disposto del potere della legittimità e dell'urgenza e quindi si cerca di darne una visione dinamica.
LEGITTIMITÀ
Gli stakeholder esistono in sé il problema è se questi sono legittimati ad interagire con l'organizzazione.
ESEMPIO
I sindacati all'interno dell'impresa sono legittimati ad interagire con l'impresa, infatti, vanno al tavolo sindacale con l'impresa e cercano di avere un accordo sindacale facendo un contratto nazionale ad es. dei metalmeccanici e poi ci sono i contratti aziendali che sulla base di quello nazionale declinano principi più specifici delle singole realtà d'impresa.
CASO CONCRETO
Il caso è quello di FCA, quindi Marchionne, che tempo fa ha negoziato con i sindacati un contratto nel suo comparto. Ha fatto una negoziazione con le varie sigle sindacali
compresa la CGL-FIOM e questa non ha firmato il contratto mentre le altre sigle sì. Prima tutte le sigle sindacali erano stakeholder legittimati a presentarsi al tavolo di negoziazione, adesso per Marchionne la CGL-FIOM non è più legittimato perché il contratto la FCA l'ha firmato con altri quindi i suoi interlocutori sono gli altri. La CGL-FIOM esiste e può fare tutte le manifestazioni che vuole ma il dialogo, lo stakeholder management di FCA è in direzione di altre realtà sindacali. → Altro caso rapimenti anni '80 stato decide di bloccare fondi. Così non si può negoziare con i rapitori (stakeholder illegittimi) DALLA CLASSIFICAZIONE PER ATTRIBUTI RELAZIONALI DERIVA UN'ULTERIORE SCOMPOSIZIONE DEGLI STAKEHOLDER ➔ LATENTI con 1 solo attributo relazionale ➔ IN ATTESA con 2 attributi relazionali ➔ DEFINITIVI con tutti e 3 gli attributi relazionali È un modello evolutivo perché latente puòdiventare in attesa e in attesa può diventare definitivo. Quando si diceva che c'è necessità di un monitoraggio costante delle aspettative degli stakeholder.