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Gli strumenti di finanziamento del capitale circolante

Il fabbisogno legato al capitale circolante riguarda il ciclo produzioni-vendite. Esso si genera dalla naturale presenza di disallineamenti tra entrate e uscite, legate all'attività svolta dall'impresa. Il capitale circolante è generato dal normale ciclo dell'impresa. Il fabbisogno può essere gestito dall'impresa senza ricorrere agli intermediari, ma con politiche di credito commerciale, cioè dilazioni di pagamento. Le scelte relative ad esse, non sono del tutto autonome, ma ci sono dei tempi e dei modi per la concessione della dilatazione. Indipendentemente dal settore, noi riusciamo ad ottenere meno dilazioni di pagamento rispetto a quello concesso. In questo contesto ci sono degli strumenti che ci permettono di gestire il disallineamento. Il fabbisogno di capitale circolante è: - imprevedibile: dipende da quanto vendiamo e i clienti che andremo a gestire. Non si possono

fare stime a priori tra i crediti di fornitura e quelli dei clienti;

abbiamo sempre l'esigenza di ricorrere a strumenti di finanziamento, perché le dilazioni concesse sono maggiori rispetto alle dilazioni ottenute.

Il fabbisogno del capitale fisso, invece, è:

  • si conoscono i costi legati a quell'investimento,
  • prevedibile: quindi è prevedibile in base alle nostre previsioni,
  • non è sistematico: non è legato al ciclo produttivo, ma a spese straordinarie.

L'investimento sul capitale fisso si manifesta nella scelta dei management, di chi controlla l'impresa.

In funzione della sistematicità e della prevedibilità abbiamo diversi strumenti:

  • per il capitale circolante: strumenti flessibili che consentono di prevedere l'importo finanziato e la data di scadenza;
  • per il capitale fisso: strumenti rigidi che stabiliscono ex-ante

Strumenti

Apertura di credito c/c: è la

La concessione della banca ad utilizzare un c/c entro un limite stabilito è un c/c normalmente passivo per il cliente e attivo per la banca. Serve per finanziare investimenti che non sono prevedibili nel tempo. Il cliente può chiedere agli intermediari uno strumento che sia creditizio nei limiti dell'utilizzo.

I documenti redatti sono l'estratto conto e la staffa.

I compensi sull'apertura di credito:

  • Interessi: si calcolano applicando al totale dei numeri dare il tasso passivo concordato con la banca. Naturalmente, se il cliente ha presentato saldi liquidi avere, sui numeri avere si calcolano interessi attivi al tasso avere predefinito. A tali interessi la banca sottrarrà una ritenuta fiscale del 27%.
  • Commissioni di massimo scoperto: viene conteggiata applicando al massimo saldo liquido dare del trimestre un'aliquota dello 0.25%.

un’eventuale limitazione pari a una certa percentuale degli interessi passivi (di solito il 25%);

rimborsi spese: si tratta sia delle spese fisse di chiusura sia di spese proporzionali al numero delle operazioni contabilizzate nella staffa del periodo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
3 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher siyalu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Di Antonio Paolo.