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Collegamenti di rete e industrie verticalmente integrate

A B AB1S B2 ma non c'è richiesta. Questo tipo di collegamento della rete formalmente possiamo dire che appartiene ad una comunicazione di tipo bidirezionale. Una coppia di industrie collegate verticalmente possiamo dire ufficialmente che aderisce alla rete unidirezionale (Fig.3).

7 Economides, N. "The economics of Network." International journal of industrial Organization 16, no.4 (1996) fig.3.pag. 676. 8

Figura 3: coppia di mercati collegati verticalmente.

La figura soprastante raffigura due industrie con merci complementari A e B. I beni prodotti dalle imprese appartenenti alla rete e quelli generati dalle imprese integrate verticalmente sono compatibili tra loro, grazie alle specifiche proprietà che li rendono complementari. Alcuni prodotti non riescono ad essere compatibili senza stabilire degli standard tecnici che permettono la complementarietà dei prodotti. Gli standard vengono stabiliti tramite una convenzione: ad esempio un produttore di software.

Uno di hardware necessitano distabilire degli standard tecnici sulla dimensione e la compatibilità di attacchi, altrimenti non riuscirebbero a vendere un prodotto senza l'altro perché dovrebbero aumentare i prezzi dei prodotti singoli e rischierebbero di non avere sul mercato un prodotto complementare compatibile.

6.1 Il Feedback Positivo: l'economia dell'informazione è dominata da economie di rete nonché dalle economie di scala della letteratura classica dell'economia. Nei tratti autostradali i collegamenti tra i nodi sono connessioni fisiche, invece nelle reti virtuali come nell'economia dell'informazione queste connessioni sono invisibili. Sia nelle reti virtuali che reali [cap. 1 par. 2.1] il valore che ogni utente assegna al connettersi alla rete dipende dal numero di persone che si connettono alla stessa. Un utente, infatti, preferirà essere connesso ad una rete ampia piuttosto che a un di piccole dimensioni.

Le tecnologie sono caratterizzate da un primo lungo periodo in cui la diffusione è lenta e un secondo periodo in cui c'è una crescita esplosiva. Il feedback positivo rende più forti i più forti e più deboli i più deboli. I mercati dominati da feedback negativo spingono tutti in una situazione mediana nella quale tutti sono soddisfatti perché l'attore più forte diviene più debole e il più debole più forte.

I sistemi caratterizzati da feedback positivi seguono un andamento in tre fasi come descritto da Shapiro, Charl e Hal Varian nel libro "Network and Positive Feedback":

  1. Andamento piatto durante il lancio del sistema
  2. Crescita sostenuta durante il periodo in cui il sistema si afferma a seguito del feedback positivo
  3. Periodo di crescita rallentata una volta che

Il mercato è saturo.

Per descrivere meglio i punti sopra elencati possiamo osservare la figura sottostante.

Questo processo ha una forma ad S e ne deriva una curva chiamata curva logistica, in economia questo processo è tipico delle macchine per i fax, nello sviluppo dei CD, nella televisione a colore e in un po' tutti i beni tipici dell'informazione.

7.1 Le Economie di Scala:

Il feedback positivo nella produzione è associato alle economie di scala perché le aziende grandi tendono ad avere costi unitari di produzione più bassi. Queste economie di scala sono anche meglio definite come economie di scala dal lato dell'offerta, esse però hanno dei limiti naturali oltre i quali non possono andare, mentre abbiamo economie di scala anche dal lato della domanda e quest'ultime sono più potenti. Il feedback positivo innesca un circolo virtuoso, dovuto al fatto che il successo si nutre di successo, mentre la crescita tecnologica.

può innescare un circolo vizioso che porta al collasso, cioè il prodotto perde sempre più valore all'aumentare dell'abbandono dello stesso da parte degli utenti. Inevitabilmente questo processo può portare anche al fallimento perché il più debole diventa sempre più debole e non riesce a rimettersi in gioco. Il circolo virtuoso si ha nel momento in cui un prodotto aumenta il suo valore all'aumentare dei consumatori; Il circolo vizioso si innesca quando perde valore all'aumentare dei consumatori. Un'azienda che si trova nella fase del circolo vizioso riesce a rimanere in vita solo se ha una base di clienti fedeli che rimane attaccata al prodotto, perché è l'unico che li soddisfa oppure perché per loro il costo che dovrebbero affrontare per passare ad un altro prodotto è troppo elevato. Il successo o il fallimento di un bene si deve alle aspettative dei consumatori, se essi si

Aspettano che il prodotto si diffonda, allora il prodotto sarà spinto verso il circolo virtuoso, se invece credono che esso non avrà successo scatterà il circolo vizioso.

8.1 Esternalità di Rete:

Se si esamina i beni complementari, (beni che senza l'esistenza di altri beni non avrebbero senso di esistere, perché funzionano l'uno in presenza dell'altro, per esempio un hardware non può funzionare senza software), ci troviamo di fronte ad un effetto di esternalità di rete più indiretto. Per esempio come ci spiega H.Varian alla pagina 626 del libro "Microeconomia", non conviene aprire un negozio che vende videocassette in un luogo dove nessuno possiede un videoregistratore e vice versa, ma non ha senso acquistare un videoregistratore se sul mercato non c'è un gran numero di videocassette in circolo.

La domanda di videocassette dipende dalla domanda di videoregistratori, e la domanda di videoregistratori dipende dalla domanda di videocassette. Andiamo ora ad analizzare le esternalità inframarginali, ideologia che fu introdotta da Buchanan e Stubblebine nel 1962, per questo tipo di esternalità l'utilità marginale dell'attività esterna è zero, quindi la parte interessata non è influenzata da cambiamenti marginali nell'attività a causa dell'esternalità. Non possiamo più tenere conto delle condizioni marginali ma dobbiamo analizzare i benefici e i costi totali. Parlare di esternalità inframarginali fa sorgere diversi problemi. Prima di tutto, dove si esauriscono i vantaggi marginali delle dimensioni della rete, non ci sono guadagni non sfruttati dal commercio. In secondo luogo, dove i margini delle dimensioni della rete sono esauribili a dimensioni di rete più piccole rispetto al mercato, non vi è

alcun impedimento di coesistenza di più reti. Il dover scegliere la rete migliore non vale come concetto perché dovremo scegliere il miglior set di reti. Interzo luogo, l'esternalità inframarginale che può affliggere la scelta di una rete non è diverso rispetto ai problemi di coordinamento che esistono in molte altre scelte del mercato.

9.1 Sistema Mix and match:

Questo appproccio è stato originato da Matutes e Regibeau (1988), seguito da Economides (1988) e da altri studiosi.

compatibilità mix-and-match

La figura sopra raffigurata denota il caso di compatibilità. La compatibilità di un'impresa integrata verticalmente (A1 e B1) dipende dalle dimensioni dalla combinazione delle componenti complementare di ogni impresa. La compatibilità reciproca (ovvero la compatibilità tra A1 e B2 e tra A2 e B1) aumenta la domanda e aumenta anche la concorrenza tra i singoli componenti. Se la domanda ibrida

ibridi. In entrambi i casi, l'azienda è incentivata a ricercare la compatibilità solo se la domanda del proprio prodotto è grande rispetto alla domanda degli ibridi. Riferimenti: - Liebowitz, S. e Margolis, S.E. (1994). "Network Externality: An Uncommon Tragedy". Journal of Economic Perspectives, vol. 8, n. 2, pp. 133-150. - Economides, N. (1996). "The economics of Network". International Journal of Industrial Organization, vol. 16, n. 4, fig. 8, p. 686.

ibridi; la situazione che ci aspettiamo prevalga nel momento in cui le due aziende non hanno il solito desiderio è quella di incompatibilità. Se abbiamo il caso di incompatibilità la perdita dei profitti è più elevata, perché vengono persi i profitti derivanti dalla vendita dei sistemi (dei due prodotti insieme), i profitti in questo caso sono più sensibili al prezzo. La domanda diventa più elastica nel caso di incompatibilità e quindi le imprese sceglieranno un prezzo più basso per il proprio prodotto. Se si viene a creare incompatibilità si ottiene un vantaggio per una delle due aziende e mai per tutte e due. Se ci troviamo di fronte un numero maggiore di aziende la situazione si complica, e l'unione di esse può crearsi attorno a uno standard tecnico, il quale permette la formazione di una compatibilità parziale oppure un'incompatibilità. Economides nel 1996 propone un gioco a tre

fasi di scelta della compatibilità, nella primafase si trova la scelta della compatibilità, nella seconda l’integrazione verticale e nellaterza la scelta del prezzo. Incentivi per fusioni verticali in industrie con diversi gradi dicompatibilità vengono confrontati. Nell'analizzare la scelta della compatibilità, vienevalutata l'influenza dell'anticipazione delle decisioni sulla struttura del settore (verticale)sulle decisioni di compatibilità, cioè quanto viene influenza la scelta dell’azienda cheprende la sua decisione per seconda. (Figura 7) 12

Figura 5: decisione sulla compatibilità integrazione e competizione del prezzo

Prendiamo in considerazione sempre due tipi di beni A e B consumati in rapporto 1:1. Diquesti prodotti ne esistono due marchi A che sono A1 e A2 e ciascuno proviene daun’azienda indipendente. Il numero dei marchi di tipo B, anche essi prodotti da una societàindipendente. Se ci

troviamo in un regime di compatibilità, ogni prodotto di tipo B è compatibile con quelli di tipo A.
Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
22 pagine
SSD IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Guietta18 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'informazione e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof .