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Un piano connotato ideologicamente dal partito di sinistra.
Marzo 1982, piano firmato dal consigliere del comune “nuova società” dove si fanno vedere le
nuove idee per la nuova città.
Enorme area, grattacielo orizzontale. Lingotto, diventa luogo spettacolare, teatro di cose
importanti, esposizione che trasforma il lingotto: diventa il teatro di spettacoli sotto la regia di
Ronconi, diventa un palco oltre che tema di un concorso di idee.
2. Edilizia sociale e incursioni post modern
In quel momento cosa stava producendo la cultura locale? La macchina edilizia è bloccata
però c’è contatto tra 2 creazioni di quegli anni, molto vicini nello spazio e nel tempo ma
distanti dagli immaginari che stanno alla base.
- bellissima e una delle ultime versioni, realizzato dallo stesso gruppo che produce piano
vecchia maniera di edilizia sociale, prefabbricazione, materiali industriali, diverse stecche.
- una delle più evidenti incursioni post modern ad opera di un ingegnere e non di un
architetto.
Se il lingotto diventa da subito luogo di spettacoli, la città si sposta per produrre una serie di
attività che riempia questo vuoto un po angosciante che la la chiusura dello stabilimento crea
nella realtà e nell’immaginario. Le attività sono molte:
_Armando Testa logo del “salone del libro” prima edizione, esposizioni nel 1988
_Alexander calder scultore statunitense, nel Palazzo a Vela (contenitore molto interessante per
l’estro architettonico ma lasciato in disuso dopo il 61) 1983 allestimento di Renzo Piano,
significativo.
Lingotto prima di essere oggetto di una trasformazione attuale viene riutilizzato per parti con due
esposizioni: una di arte russa e sovietica e l’altra all’arte americana, per celebrare la fine della
guerra fredda.
Avviato un cantiere di restauro di uno dei grandi lasciti del barocco: castello di Rivoli, residenza
sabauda su cui lavora anche Juvarra e rimane però non del tutto compiuto. Sorge su un’altura ai
confini della città importante per la città, cannocchiale visivo dalla basilica di Superga. Diventa
una sede per museo di arte. Negli anni 80 fino al 2000 è stato uno dei poli dell’arte
contemporanea in Italia. Incaricato Andrea Bruno.
Poi seconda commessa: Andrea Bruno, restauro della “manica lunga”1986-2000
Non siamo però esattamente dopo la marcia dei 40000 nè dopo la chiusura del lingotto. Perchè
alla fine degli anni 70 c’è un certo clima che percepibile in diversi ambienti e scale. Inizia un
processo importante di diversi interventi sul centro storico. Il centro storico che fino alla metà
degli anni 70 è visto come un’area dequalificata della città. Centro storico di origine romana,
quadrilatero romano è stato più ricettivo di migrazione di anni 60-70 e ora è in degrado. Questo
centro storico torinese s.p.a. è un gruppo di imprenditori locali che mette a punto una operazione
di restauro dopo il degrado dell’immigrazione, poi gentryfication.
Primo passo_progetto di gabetti e isola, Piramide rovesciata. Cerca di riproporre materiali reperiti
nell’area ma con spazi e tipologie rinnovati.
_Guido Drocco, residenze per il centro storico Torinese spa 1978-84.
Frammento della rivista abitare, descrive l’operazione in maniera encomiastica.
_interventi al “quadrilatero romano” anni 90, le imprese di costruzione fanno diventare l’area da
degradata a di pregio.
E’ il primo pezzo di un processo che attraverserà gli anni 90 e i primi del secolo.
_derossi associati, residenza per studenti. Cura una parte di isolato a livello di quartiere ha delle
trasformazioni, progetto firmato dal suo architetto.
Uno dei motori è _gregotti e associati, nuovo piano regolatore generale ’87-95, questo piano
che ha come grande motore l’interramento della ferrovia, lungo questi assi si creano nuovi viali
che incrociano dei siti industriali dismessi, che diventano luoghi di epicentro di rigenerazione
urbana almeno in teoria. La prima parte è abbastanza realizzata. Torino è una delle poche città
che si evolve su una traccia di un piano generale non particolare.
In seguito questo piano è completato con un altro piano, oltre i confini municipali, più dettagliato,
ambizioso che rimane sulla carta: vorrebbe creare un’asse attrezzato a confine tra città e prima
cintura con siti culturali e naturali. Non sarà mai eseguito, idee non del tutto calate nella città
come costruire un nuovo centro direzionale. Ci sono anche dettagli che sono peculiari
dell’approccio di architetti gregotti e associati. Non ci sono campiture ma è un piano molto
disegnato, morfologie molto definite.
Anni ’90 periodo di approvazione del piano, momento che innesta alcune operazioni. Si rendono
visibili nuovi attori e forze progettuali: in parte si potrebbe trattare della generazione erasmus
(primi architetti che hanno avuto la possibilità di confrontare il loro metodo progettuale con le
culture estere europee)
_Corrado Levi, gruppo Cliostreat la mole rovesciata: autopromuoversi, provocatorio. Accostabile
al monumento esistente, un edificio provocatorio non sarà mai realizzato. Testimone di un nuovo
approccio progettuale. Come un’istallazione.
Cultura Underground emerge.
Invece la cultura overground produce come il nuovo tribunale:
_ezio ingramo e altri, nuovo palazzo di giustizia “bruno caccia”, più o meno nell’area dove si
pensava di collocare il nuovo centro direzionale negli anni 60.
Inizia verso la fine degli anni 90 e poi diventa più intensa: la cancellazione della memoria
materiale del passato industriale. Torino non è più città industriale e le fabbriche vengono
spesso demolite e non rifunzionalizzate in 90% dei casi. Lasciando magari solo le campate.
_benedetto camerana, impreglio, enviroment park 97-98, politecnico progetta la riqualificazione.
Si procede con un appalto-concorso. Offerta tecnica economica. Coinvolto Emilio Ambas,
internazionale. Esito discutibile.
_ Creazione di un edificio che è sempre stato simbolico della città, ma è sempre stato vuoto
orche si faticava a trovare una funzione: la creazione del museo nazionale del cinema nella Mole
antonelliana. Accanto a questo cantiere, cantieri minori trasformano alcune aree della città:
_Torretta (e altri) restauro dell’ex arsenale, riadattato un cortile artigianale.
Caso alla periferia della città esprime bene il ventaglio della cultura progettuale locale. Sono due
opere di architetti giovani (30/40 anni) a poche decine di metri le une dalle altre: il primo, lavora
con l’attualizzazione dei linguaggi tradizionali era un’opera di urbanizzazione primaria e
secondaria, la seconda opere di uno studio olandese progetto che guarda a progetti recenti
che prova a impiantarlo intitolata torri, uffici e self-service.
_Studio che lavora con elementi nuovi per il contesto locale: traslucenza e plexiglass. Acquista
visibilità, genera invidia nel clima locale. Sede della Illt luce 2001-2002. E’ in vendita.
In questo momento in cui ci sono in atto processi e tentativi in cui la città cambia le sue vocazioni,
l’architettura è in gran parte assente. E forse l’opera più significativa non è tanto architettura ma
installazione, inserito in un ciclo “luci d’artista”. Rebecca Horn, small blue spirits 1998,
installazione sulla chiesa di monte dei cappuccini, spettacolare installazione che poi venne
lasciata ed è tutt’ora allestita.
Qualcosa cambia a fine millennio.
“evelina Christillin, head of turin’s lid, screams for you” fotografia di Evelina che esprime tutta la
sua felicità dopo l’assegnazione delle olimpiadi a Torino. Era lui alla guida di candidatura di
Torino alle Olimpiadi invernali di Torino del 2006. Si innesta un ciclo di eventi con i quali tenta di
un essere un unicum ma l’inizio di un ciclo, ci sono periodicamente delle manifestazioni che
tentano di porre enfasi particolare sulla città. E qualche nota positiva si può osservare da queste
manifestazioni, anche se il complesso di opere sono in minima parte servizi meritevoli di
interesse.
_luciano pia, school of biotecnologies 2000-2006, uso del cls a vista che non è comune a Torino.
_stesso architetto che in sodalizio con la stessa impresa che ha ristrutturato il centro storico, tenta
un’operazione inusuale per il mercato della piazza torinese che forse sarebbe stata meno strana
a Milano (anche con il coinvolgimento di grandi firme). Questo edificio è fuori dall’ordinario, 63
alloggi collocato vicino a 25 verde, ai margini del centro prossima al Po, non dissimile a “casa
dell’obelisco”, col tentativo di creare un oggetto unico, forzare il mercato.
_”io preferivo la bauhaus” pubblicità dell’edificio di luciano pia, 25verde, 2001, vuole forzare
l’uscita dalla monotonia locale.
Alcune tendenze che si notano con una certa continuità. La prima operazione ha come oggetto il
centro della città. Le primi operazioni che si rendono visibili dopo l’approvazione del piano e della
candidatura alle olimpiadi non sono operazioni che avvengono in periferia, ma solo in centro. La
città si concentra sul suo cuore che viene ridefinito.
1. RIMODELLARE IL CENTRO STORICO
Riorganizzazione di piazza castello 99-2000. Fino alla fine degli anni 90 la piazza centrale della
città con al centro palazzo madama era una piazza concepita seconda delle esigenze del
traffico. Secondo Gregotti era lo spartitraffico più bello del mondo, perchè le auto giravano
intorno. La pedonalizzazione della piazza è una delle operazioni che dà il via al ciclo e in seguito
creata la metro linea 1, 2003. Poi altri interventi nel centro storico.
_Aimaro Isola (arch. torinese per eccellenza), G purbiano, luciano rainero, parco archeologico
2003-06, sito importante perchè ci sono resti dell’epoca romana, uno degli interventi più grossi e
interessanti per la cultura progettuale. Area posta vicino al duomo con in fronte un edificio degli
anni 50, viene creato un parco con un bastione in falso storico (che in verità era previsto dalle
planimetrie del parco ma mai costruito), abbinato a interventi di arredo urbano in mattoni per
riprendere la romanità dei lampioni, un altro esempio di falso storico è l’hotel che sembra una
torre medioevale, con torretta e rivestimento in mattoni.
2. COSA FARE CON L’IDENTITÀ INDUSTRIALE DEL PASSATO INDUSTRIALE?
Cosa c’era e cosa sorge? La scelta rispetto agli edifici industriali abbandonati è quella di
abbatterli per ricostruire residenze.
_cagnardi, associato di Gregotti che con lui compone il progetto e sosteneva il piano regolatore<