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Il permafrost alpino
Per questo tipo di permafrost i fattori climatici di controllo sono legati soprattutto alle condizioni locali. Nelle zone montane, infatti, oltre alla temperatura media annua, assumono primaria importanza fattori microclimatici quali l'insolazione legata all'esposizione dei versanti, e la distribuzione, la durata e la profondità del manto nevoso. Hanno importanza, inoltre, le caratteristiche del suolo e la granulometria del substrato.
Questi fattori determinano in area alpina una distribuzione del permafrost prevalentemente di tipo discontinuo o sporadico. Il dominio periglaciale alpino si colloca generalmente vicino alla quota del limite degli alberi ed è molto influenzato dall'esposizione del versante.
I processi e le forme legate al permafrost
Forme legate al permafrost alpino:
- Gli aghi di ghiaccio: un brusco raffreddamento della parte più superficiale di un terreno molto umido può determinare la formazione di piccoli aghetti Il testo formattato con tag HTML sarebbe il seguente:
- Nivomorene: sono date da accumulo di materiale e sono il prodotto dell’alterazione fisica dei versanti. La movimentazione avviene per caduta e scivolamento su un corpo di flusso (neve o ghiaccio). Il materiale detritico si accumula in fondo al materiale di flusso che lo separa dal versante di origine. Sul materiale di flusso non si deposita nulla.
- Protalus rampart: c’è l’intervento del creep del permafrost (congelamento del materiale) presente lungo certe falde detritiche. Se si evolvono possono diventare rock glacier.
- Rock glacier (o ghiacciai di roccia): sono corpi detritici costituiti da ghiaccio e clasti.
- spigoli vivi, nell'insieme caratterizzati da forma lobata o linguoide (simile a quella dei ghiacciai), da numerose strutture di flusso sulla superficie (rughe o solchi) e da fianchi e fonti molto ripidi.
- Sono dotati di movimento, dovuto alla deformazione plastica del permafrost contenuto al loro interno.
- Indicano la presenza di permafrost nell'ambiente alpino.
- Lobate rock glacier: sono depositi più larghi che lunghi disposti alla base di falde detritiche.
- Tounge shape rock glacier: sono depositi sviluppati in lunghezza che possono occupare il fondo di circhi o che si originano in un circo e si estendono verso valle. Sono alimentati dal detrito prodotto dalle pareti rocciose del circo stesso.
- Talus rock glacier: sono situati alla base di falde di detrito e trasportano materiale di alterazione delle rocce.
- Debris rock glacier: sono situati a valle delle
- Attivi: si muovono con velocità comprese fra 0,1 e 1m all'anno.
- Inattivi: contengono permafrost ma non sono dotati di movimento.
- Rock glacier relitti: non sono dotati di movimento ma non sono nemmeno inattivi. Al loro interno non è più presente il permafrost ma si conservano le morfologie indotte dall'attività passata di geliflusso. Rispecchiano la presenza del permafrost in passato. Sono corpi detritici che riescono a mantenere le forme. Alcune forme relitte sono:
- Block-field: sono superfici poco inclinate coperte da blocchi angolari in genere orientati nella direzione di massima pendenza. Sono stati movimentati e raggruppati da un processo. Considerata la
- Block-streams: è un'evoluzione delle block-field. È un materiale che ha subito un traposto maggiore sempre per geliflusso. Sono accumuli di blocchi allungati lungo la massima pendenza e verticalizzati ai margini. Sono blocchi di dimensioni metriche.
- Blocchi aratori: sono rocce in grado di indicare la presenza di permafrost. Sono blocchi di dimensione molto grandi. Questi blocchi scivolano per geliflusso e per il suo peso sullo strato attivo. Scivolando crea un solco verso monte e una lingua verso valle.
- Fratturazione da congelamento: è una fratturazione del terreno dovuta alle contrazioni termiche al di sotto delle temperature di congelamento durante l'inverno e in presenza di freddo intenso quale quello delle regioni caratterizzate da permafrost. Le fessure vengono riempite nella stagione del disgelo.
- Cunei di ghiaccio: si formano quindi successivi riempimenti di ghiaccio che si incunea sempre di più nel terreno. È il processo responsabile della formazione dei cunei di ghiaccio e dei suoli poligonali e strutturali.
- Soil wedge: è il relitto di cunei di ghiaccio a seguito della fusione del permafrost.
- Selezionati: presentano un processo di selezionamento del materiale dato da tutti quei processi legati alle fasi di gelo e disgelo dello strato attivo.
- Non selezionati: non presentano materiale grossolano. Si formano fessure e cunei di ghiaccio. Hanno varie forme causate dal continuo gelo e disgelo del ghiaccio nelle fratture. Possono arrivare
- Cerchi: si trovano da soli o in gruppo. Hanno dimensione tipiche di 0,5-3 metri. I tipi non selezionati sono circondati da vegetazione. Il tipo selezionato si presenta bordato da pietre che tendono a crescere di dimensione con l'aumentare del diametro del cerchio.
- Poligoni: si sviluppano in gruppo. I poligoni non selezionati hanno un campo di variabilità dimensionale che va da piccole forme (minor di un metro) a quelle grandi (anche oltre i 100 metri di diametro). I poligoni selezionati raggiungono al massimo i 10 metri di diametro. Sono costituiti al centro di materiale fine e sono
- Cerchi: sono forme circolari di suolo, di solito di dimensioni superiori ai due metri. Nei cerchi non selezionati ci sono cuscinetti di terra costituiti da un nucleo di suolo minerale ricoperto da vegetazione.
- Reti: sono una forma transizionale tra i cerchi e i poligoni. Comunemente le forme piccole sono inferiori ai due metri. Nei reticoli non selezionati ci sono dei cuscinetti di terra costituiti da un nucleo di suolo minerale ricoperto da vegetazione.
- Strie: tendono a formarsi su pendii ripidi. I suoli striati selezionati sono formati da un'altezza di solchi con materiale fine e sono sviluppati lungo la massima pendenza del versante. I tipi non selezionati sono delimitati da vegetazione all'interno di piccoli avvallamenti.
- Orizzonti convoluti: sono deformazioni di orizzonti a causa della differente ritenzione idrica dei materiali e alla risposta al criosollevamento.
- Pingo: sono particolari formazioni coniche, dalla sommità arrotondata situate su permafrost. Sono costituite da un nucleo centrale di ghiaccio il quale, espandendosi,
- Idrostatici (sistema chiuso): si formano quando si ha il prosciugamento di un lago, per esempio, o comunque un covo
o colonne di ghiaccio (pipkrakers) dell’altezza di qualche centimetro, che si sviluppano perpendicolarmente alla superficie del suolo. Può avvenire anche in assenza del permafrost. Essi si formano sotto la pellicola superficiale del terreno, sollevando così i resti vegetali, il terriccio e piccoli ciottoli. L’azione morfogenetica di questi è di mobilizzare e spostare il materiale lungo i pendii con conseguenti fenomeni di reptazione crionivale. Il movimento avviene quando, nella fase di scioglimento degli aghi, il materiale ricade e si sposta dal luogo di origine.
Geliflusso: è un processo di movimentazione dei materiali che comporta uno spostamento maggiore del materiale rispetto alla reptazione. È legato anche ad una dinamica differente. Oltre alla gravità, è legato al movimento indotto dal gelo. È anche analogo alla soliflussione.
La soliflussione è un processo gravitativo che da un punto di vista meccanico
può essere assimilato al colamento lento di una massa fluida molto viscosa. Il movimento si manifesta nei suoli fluidificati in seguito a piogge o a disgelo. Il geliflusso è simile alla soliflussione ma è legato alla presenza del permafrost, e quindi ai processi di gelo e disgelo che avvengono nello strato attivo. Nella fase di disgelo tende lo strato attivo si satura di acqua e da vita al movimento di scivolamento. La gravità agisce ma è favorita anche dalla presenza di ghiaccio quindi il materiale scivola più facilmente. Le velocità di movimento variano da 0,5 a 10cm all'anno ed è presente anche su superfici con appena 2° di inclinazione. Questo processo sfrutta anche il criosollevamento. Infatti, nella fase fredda, il materiale gela e viene sollevato. Nella fase calda, grazie allo scivolamento che il ghiaccio da in più fa sì che il materiale, una volta ricaduto sulla superficie, si sposti di parecchio. Questo fenomenoè in grado di spostare anche materiale dimensioniimportanti. Qualunque processo di movimentazione in ambiente periglaciale è legato al geliflusso. In ambiente montano si riconosce in varie forme. La più tipica è quella dei lobi di geliflusso. Sono una sorta di colate che lentamente scendono a valle.
Forme intermedie:
In base alla forma sono classificati in:
In base al materiale di cui sono composti si classificano in:
superficie poco pendentel'unico processo in grado di spostare questi detriti è il geliflusso.
Forme legate al permafrost polare:
dall'acqua che si trasformerà successivamente in ghiaccio. Le fessure poi, verranno aperte ancor di più negli inverni seguenti.
SUOLI STRUTTURATI
L'intersezione delle fratture termiche, successivamente riempite di ghiaccio, tende a formare i suoli strutturati. Questi possono essere:
Le forme possono essere varie:
amisurare dai 5 ai 30 metri di diametro e possono avere delle fratture molto larghe. Possono dare informazioni su che tipo di permafrost ci si trova (continuo, discontinuo o sporadico). In presenza di permafrost continuo o discontinuo da poligoni di dimensioni superiori a due metri; mentre quello sporadico da poligoni di dimensioni inferiori ai due metri.
delimita l'esterno da pietre grossolane. Quelli non selezionati sono delimitati da solchi o fratture.ha sollevato il terreno circostante formando i pingo. I pingo possono raggiungere i 50-70 metri di altezza. La crescita è un processo lentissimo. Dopo centinaia di anni queste formazioni si possono rompere formando delle crepe, generalmente in senso longitudinale e nei pressi della sommità. Quando la massa di ghiaccio del nucleo viene esposta all'azione termica del sole inizia a sciogliersi avviando il decadimento del pingo che lentamente si affloscia, con la conseguente formazione di un laghetto circolare di acqua dolce.
Sono classificati, in base all'apporto di acqua per l'accrescimento del permafrost, come: