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La dimostrazione dell'utilità del provvedimento richiesto nel ricorso

Si fa riferimento alla dimostrazione dell'utilità che si può ricevere dal provvedimento che si richiede nel ricorso. Per esempio, quando si fa riferimento all'annullamento di un atto che incide sulla mia situazione giuridica. Questo è chiamato interesse processuale.

La giurisprudenza ritiene necessario sia la legittimazione sia l'interesse anche nei ricorsi amministrativi. Nel ricorso si fa riferimento anche ai profili di illegittimità del provvedimento per cui si fa l'impugnazione. Si possono fornire anche degli elementi come istruttoria o si può chiedere anche che l'amministrazione disponga determinati accertamenti.

Anche nei ricorsi gerarchici è prevista la possibilità di richiedere la sospensione dell'efficacia del provvedimento. Questo significa che il ricorso amministrativo non determina di per sé la sospensione dell'efficacia dell'atto amministrativo impugnato, quindi l'atto continua a essere valido fino a quando non viene presa una decisione definitiva sul ricorso.

produrre i suoi effetti. La sospensione non implica ancora l'annullamento dell'atto, ma solo la paralisi degli effetti fino alla decisione di tipo cautelare. Si tratta quindi di una misura finalizzata a preservare lo stato dei fatti fino alla decisione del ricorso.

Altro tema è quello del contraddittorio. Nei ricorsi amministrativi il contraddittorio non è garantito nella stessa misura in cui è garantito nei procedimenti giurisdizionali. Nel ricorso gerarchico il contraddittorio è imperfetto perché il ricorrente non ha l'onere di comunicare il ricorso alla stessa amministrazione che ha adottato l'atto, né di notificarlo ai cosiddetti controinteressati (cioè i soggetti che ricevono un beneficio da quell'atto).

Il ricorrente non ha l'obbligo di comunicare all'amministrazione il ricorso, perché questo deve essere comunque presentato all'amministrazione sovraordinata che è comunque un organo che fa parte del contraddittorio.

Parte della stessa amministrazione e quindi si presuppone che la conoscenza dell'amministrazione che ha adottato l'atto avvenga automaticamente. La tutela del contraddittorio non è piena. Per quanto riguarda gli altri soggetti invece, è l'organo decidente che deve informare i soggetti controinteressati. La legge consente a questi soggetti di comunicare le loro deduzioni e depositare documenti entro 20 giorni dalla comunicazione e quindi l'autorità acquisisce questi documenti dei controinteressati ai fini della decisione. Non è comunque contraddittorio perfetto perché il termine per il procedimento non consente il contraddittorio tra le parti nel senso che l'amministrazione acquisisce i documenti e le opposizioni delle parti, ma le parti non dibattono tra di loro, non è dato uno spazio per controbattere alle difese avverse dialettico. Dal punto di vista, l'istruttoria invece si svolge in via amministrativa.

—> acquisizione documentale che si esaurisce nellatrasmissione del fascicolo dall’organo che ha dotato l’atto a quello che deve deciderlo. L’amministrazioneha comunque poteri di istruttoria e può disporre degli accertamenti istruttori. L’autorità amministrativa nonpuò fare ispezioni o pretendere attività dai privati, ma può svolgere un’attività istruttoria di tipoamministrativo. Può anche integrare l’istruttoria dell’amministrazione che ha adottato l’atto.Il ricorso gerarchico si svolge all’interno della stessa amministrazione, che è quindi dotata delle stessecompetenze. Si dice anche che l’amministrazione sovraordinata abbia tutte le competenze degli organisubordinati ad essa. La giurisprudenza ritiene che l’autorità sovraordinata possa motivare diversamente ladecisione e confermare comunque l’atto impugnato. Questo orientamento non appare

Condivisibile se si guarda alla funzione giustiziale dei ricorsi amministrativi. La decisione è disciplinata dall'art. 5 del Testo Unico sui ricorsi amministrativi. Questo articolo distingue le varie tipologie di provvedimenti che possono essere adottati in sede di decisione del ricorso:

  • Possibili decisioni in rito, che non scendono quindi nel merito (ad esempio si può assegnare un termine per la sanatoria del difetto del provvedimento, inammissibilità o improcedibilità);
  • Le decisioni possono scendere nel merito:
    • Respingere il ricorso se lo dichiara infondato;
    • L'accoglimento del ricorso e quindi il riconoscimento della fondatezza delle ragioni proposte:
      • Se è accolto per incompetenza dell'autorità, l'atto viene annullato e viene rimesso all'organo competente. Il vizio di incompetenza non consente di esaminare gli ulteriori motivi di illegittimità adotti dal ricorrente;
      • Se è accolto per altri motivi di illegittimità, l'atto viene annullato e l'autorità competente deve adottare un nuovo provvedimento.
motivi di legittimità annulla o riforma l'atto amministrativo, salvo il rinvio dell'affare all'organo che lo ha emanato -> questo significa che anche una volta annullato il provvedimento, se quel potere non si è esaurito, il procedimento deve essere comunque concluso e questo lo fa l'organo che ha adottato l'atto. A volte può essere la stessa autorità che risolve internamente l'affare. Rapporti con il ricorso giurisdizionale Questo tema tocca profili diversi: cosa succede se vengono proposti sia ricorso giurisdizionale sia ricorso amministrativo in sede gerarchica? È possibile contemporanea pendenza? Vi era una norma, che oggi è stata abrogata e non sostituita, che forniva un principio: se alcuni hanno già fatto ricorso giurisdizionale, allora non si potrà proporre ricorso gerarchico amministrativo. Abrogata dal codice del processo amministrativo. principio generale della Da questa norma che siriferisce alla pendenza di più ricorsi è più soggetti —> prevalenza del rimedio giurisdizionale rispetto a quello amministrativo. Una volta che si abbia proposto ricorso gerarchico e anche ricorso in sede giurisdizionale allora il primo rimedio è improcedibile. Il discorso della incompatibilità dei due rimedi —> i ricorsi giurisdizionali non sono ammessi per motivi di merito, mentre nel ricorso gerarchico si quindi ha una utilità che il rimedio giurisdizionale non ha. Quindi negare la possibilità di una contemporanea pendenza del ricorso amministrativo e giurisdizionale aventi oggetto diverso oggi non sembra giustificato. Questo collegamento tra i due ricorsi si manifesta con una regola particolare —> la giurisprudenza continua ad affermare che quando si propone prima ricorso gerarchico e successivamente ricorso giurisdizionale contro la decisione gerarchica comunque non si può introdurre la deduzione di motivi.

nuovie diversi rispetto a quelli che si erano dedotti nel ricorso gerarchico. Si ritene che in alcuni casi quando venga annullata la decisione di rigetto dall'amministrazione gerarchica debba essere rinviato l'affare all'amministrazione affinché vi provveda.

Silenzio dell'amministrazione L'art. 6 assegna un termine di 90 gg dalla data di consegna del ricorso perché l'organo decida del ricorso. La previsione di questo termine risponde ad una esigenza antica -> laddove la definitività del provvedimento era requisito per accedere all'autorità giurisdizionale vi era il timore che l'amministrazione rallentasse la procedura del ricorso per evitare che si arrivasse all'attivazione del rimedio giurisdizionale. L'art. 6 dispone che passati i 90 gg senza che sia stata comunicata la decisione sul ricorso, questo si presume respinto. Contro il provvedimento impugnato è esperibile il ricorso.

giurisdizionale ordinario siaricorso straordinario al Presidente della Repubblica.Possibilità di esperire ricorso giurisdizionale o straordinario contro il provvedimento impugnatoordinariamente.Dopo l’istituzione dei Tar si ammette che il giudice potesse dichiarare l’obbligo dell’amministrazione diprovvedere eliminando quindi la ricostruzione fittizia dell’atto tacito.La soluzione si è data solamente nel 2000 attraverso un rimedio contro l’inadempimentodell’amministrazione —> si può rivolgersi al giudice con un mezzo di tutela particolare che consente diavere una pronuncia del giudice che accerta l’obbligo dell’amministrazione e addirittura può nominare uncommissario ad adempiere al posto dell’amministrazione.Nel caso del ricorso amministrativo ci troviamo di fronte ad un silenzio rigetto, che sarebbe una decisionetacita del rigetto. La legge nel 71 cercò di risolvere questa questione

introducendo per esempio il termine per provvedere, il silenzio dell’amministrazione,...Nel 1978 una pronuncia dell’adunanza plenaria —> il Consiglio di Stato prende posizione sulla quesitonequestadegli effetti del decorso del termine e afferma che passati i 90 gg non si forma un atto tacito, madecorrenza acquisisce valore di rigetto. Questo implica che la possibilità di accesso al rimediogiurisdizionale è possibile contro, non questo silenzio, ma contro l’atto originariamente impugnato.Se l’amministrazione continua a non provvedere —> seguendo l’impostazione del Consiglio di Stato sipuò attivare il rimedio avverso il silenzio dell’amministrazione e quindi si può costringere l’amministrazionea provvedere attraverso ricorso al giudice che si concluderà con un ordine dato dal giudiceall’amministrazione di provvedere al ricorso gerarchico.La giurisprudenza più recente però haincominciato ad affermare l'incompatibilità del rimedio sul silenzio con la disciplina sul silenzio del ricorso gerarchico. Si dice ha è un silenzio che ha già un rimedio previsto dalla legge. Si è tornati indietro rispetto alle aperture della adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Ricorso gerarchico improprio È un ricorso che viene fatto non alla autorità sovraordinata rispetto all'organo che ha emanato l'atto. Per il ricorso improprio vi deve essere una norma di legge che prevede che il ricorso agli atti di quell'organo debbono essere fatti ad un determinato organo che non è sovraordinato. Ricorso in opposizione Si proporne alla stessa amministrazione, organo che ha adottato l'atto che si impugna. È tale se è previsto espressamente da una norma in relazione a quel specifico provvedimento adottato da quella amministrazione. Ricorso straordinario rimedio di carattere generale. È un che nonrichiede una espressa previsione di legge il ricorso straordinario. Trova disciplina nel TU, ma ha un'origine antica è l'antico ricorso al Re che negli anni è stato adattato alle esigenze.
Dettagli
A.A. 2020-2021
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JuliaLabollitaa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Giustizia amministrativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Piscitelli Luigi.