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Monarchia di luglio 1830 (Luigi Filippo) e governo Guizot (1840)
la città esercita un’attrazione costantemente superiore alle possibilità che offre
-
(popolazione lavorativa e anche complessiva demograficamente sovrannummeraria);
nuova immigrazione: popolazione delle camere ammobiliate
-
(lavoratori stagionali e operai giovani/maschi esclusi dalla vita sociale parigina)
Penuria di progetti relativi all’alloggio delle classi popolari e agli insediamenti industriali/ abitazioni,
infrastrutture e servizi sproporzionati al numero imponente della nuova forza-lavoro (Chevalier: << lo
sviluppo della città non si cura affatto della vita quotidiana della masse ma si attua in vista di una
maggiore comodità aristocratica e borghese >>).
Case popolari/centro storico: letamai e mucchi di immondizie che si incontrano ad ogni passo (1826);
<< esalazioni ammorbanti e miasmi pestilenziali emanano dai luoghi in cui queste immondizie
vengono deposte da tempo immemorabile, mentre la melma s’infiltra e ristagna negli interstizi del
selciato >>.
Quartieri del centro ormai svuotati dalla classe borghese, abbandonati al loro destino (strade senza
servizi, negozi, assistenza). Problemi urgenti: scarichi, strade, cloache/ Montfaucon ne è l’emblema
(immondezzaio e chantiers d’équarissage).
Opera di sventramento nei quartieri popolari che peggiorale condizioni d’abitazione delle classi più
povere.
<< L’uomo privato fa il suo ingresso sulla scena storica >>. Estensione del sistema democratico
(nuovo diritto elettorale) coincide con la corruzione parlamentare organizzata da Guizot.
<< Protetta da questa corruzione, la classe dominante fa la storia curando semplicemente i propri
affari. Promuove la costruzione delle ferrovie per aumentare i propri possessi azionari; e sostiene nel
dominio di Luigi Filippo, quello dell’affarista privato >>.
I quartieri signorili continuano ad estendersi (Poissonnière e Cbamps-Elysées).
La Repubblica / il 1848
1851: Parigi supera il milione di abitanti, la periferia, che verrà annessa otto anni dopo, 250 mila.
Esplode il dramma della Parigi operaia e industriale. Ingegneri e architetti del socialismo utopistico si
confrontano sul tema dell’<< epurazione >> di Parigi dalle grandi industrie. Progettano di
rimodellarla, farne il centro di scambi visibili e soprattutto invisibili: vetrina e non luogo di
produzione privilegiato della nuova società industriale. Progetto evanescente, piccolo-borghese, elude
il problema.
Problema dell’igiene: al dibattito socialismo utopico segue legge Melun del 1850 ispirata al
cristianesimo sociale.
Napoleone III e il Secondo Impero (fino al 1871): aperta lotta di classe. << Ogni industriale vive nella sua
fabbrica come i proprietari delle piantagioni fra i loro schiavi >> (Journal de Débats).
Nel 1853 il barone Haussmann viene nominato prefetto della Senna.
Riassetto complessivo della città come risultato della volontà politica di un regime volto alla ricerca
dell’ordine sociale, del prestigio, dello sviluppo degli affari: riforma autoritaria della società.
Controllo dell’ordine sociale e conservatore: i cambiamenti di carattere giuridico o normativo sono
rari, l’haussmanizzazione non rompe con il passato.
Obiettivo: trasformare la città nella grande capitale dell’impero, valorizzandone vocazione
commerciale e finanziaria: progressivo trasferimento fuori città delle attività industriali (si riprende
socialismo utopico anni 40).
Parigi come centro: completamento sistema ferroviario.
Agli antipodi per cultura e ideologia: La Revue (Victor Considérant, seguace di Fourier): la città è
rappresentazione del sistema; la sua intelaiatura è rappresentazione della struttura. Francastel e
Benevolo: haussmanizzazione è trasformazione borghese della città.
Cause rilevanti: negli anni 30-40 Parigi è arrivata a punto di rottura (colera, mobilitazioni popolari,
affollamento e degrado del centro, disorganizzazione della periferia). Il disordine è sinonimo di
devianza: Chevalier e la sostanziale identità tra classi lavoratrici e classi pericolose, tra lavoro e
crimine.
Haussmann cerca di rafforzare la propria dittatura e di imporre a Parigi un regime d’eccezione. Nel
1864 in un discorso alla Camera: esprime tutto il suo odio per la popolazione déracinée della
metropoli.
Cresce continuamente proprio a causa delle sue imprese, l’aumento dei fitti spinge il proletariato nei
sobborghi; sorge la cintura rossa.
Il vero scopo dei lavori di Haussmann era di garantire la città dalla guerra civile, voleva rendere
impossibili per sempre l’erezione di barricate a Parigi (per questo già il liberale Luigi Filippo aveva
introdotto la lastricatura in legno); le nuove strade (boulevard alberati e avenue) devono instaurare il
collegamento più breve tre le caserme e i quartieri operai (<< L’embellissement stratégique >>).
Continua nel frattempo lo slittamento di Parigi verso nord-ovest (zona compresa tra l’Opéra e la
Chaussée d’Antin, fino agli Champs-Elysées) con nuove iniziative edilizie (e attività economiche e
direzionali) di prestigio: obsolescenza del centro storico.
Per la borghesia servizi destinati ad una migliore qualità della vita: Belgrand, responsabile fornitura
acqua e Alphand, responsabile degli spazi verdi.
Nuove forme di igienismo contro pericolo di colera e tubercolosi. Rifacimento e completamento rete
fognatura, adozione del sistema di scarico diretto, costruzione di scuole elementari e di facoltà
universitarie. Metropolitana.
Sventramento/ricostruzioni (ripartizione dei lotti: 1855 lavori di ristrutturazione del centro e progetti
urgenti (le Halles); 1858 quartieri a nord-ovest, 1860 vie di comunicazione con la periferia annessa).
L’ideale urbanistico di Haussmann: scorci prospettici attraverso lunghe fughe di viali. << Gli istituti
del dominio mondano e spirituale della borghesia dovevano trovare la loro apoteosi nella cornice
delle grandi arterie stradali >> (Benjamin).
Quando si saranno demoliti quei resti e si sarà spianato quel ponticello per destinare circa un quarto del suolo a strade larghe e
diritte, quel che resta si potrà vendere a un prezzo maggiore di quanto si è pagato per il tutto: i tre quarti del suolo già spianato
avranno un prezzo maggiore di tutto l’insieme degli immobili attuali Perché? Ma perché le grandi città, nello stato attuale della
civiltà, sono solo agglomerati di uomini frettolosi: che vi si venga per produrre o per gli scambi, per divertirsi o per mostrarsi,
siamo sospinti dal tempo, non sopportiamo ritardi né intoppi; l’impazienza universale valorizza al massimo i luoghi più facilmente
accessibili, quelli, come si dice, vicini a tutto. Si spiega così il plusvalore che una demolizione in apparenza brutale conferisce ai
Edmond About
quartieri abbattuti.
La politica di Haussmann è sintesi di rifiuto di socialità popolare, frenesia borghese, speculazione
edilizia, mobilità capitali, anticipa fase di ristrutturazione complessiva del capitalismo europeo
(depressione economica 1873 – 1896) in Francia, nuovo ruolo delle banche – capitale bancario e
industriale (capitale finanziario: Hilferding), Crédit Mobilier. Lo Stato interviene indirettamente (per
non contraddire – almeno formalmente – il liberismo), contribuendo al reperimento dei capitali
(creazione del credito fondiario) e con i privati. Leggi 23/5/863 e 26/8/867 per incentivare iniziative
privati che concedevano alle banche una maggiore libertà d’azione.
Esposizioni universali: esposizione permanente dei prodotti dell’industria/ << luoghi di
pellegrinaggio al feticcio merce >> (Benjamin), non a caso precedute da esposizioni nazionali
dell’industria (dal 1789, campo di Marte). Trasfigurano il valore di scambio delle merci, creano un
ambito in cui il loro valore d’uso passa in secondo piano; inaugurano una << fantasmagoria in cui
l’uomo entra per lasciarsi distrarre >> (fantasmagoria della civiltà capitalistica).
Nuova monumentalità e concezione scenografica dello spazio urbano: costruzione della nuova Opéra.
Haussmann è costretto a lasciare nel 1869. Nel 1872 la “sua” Parigi raggiunge quasi due milioni, la
nuova periferia 250 mila (1860: ampliamento confini amministrativi per allontanare insediamenti
industriali fuori dalla cinta daziaria).
Seconda definizione
Benjamin: << paesaggio accidentato e sconvolto della modernità >> riecheggia Engels ne La
situazione delle classi lavoratrici in Inghilterra: problema dell’infelicità/dell’alienazione (Marx: << è
proprio di ogni produzione capitalistica che non è il lavoratore a utilizzare la condizione lavorativa,
ma la condizione lavorativa a utilizzare il lavoratore; ma solo col macchinario questa inversione
acquista una realtà tecnicamente tangibile >>): << chiusura insensibile di ciascuno nei propri interessi
privati, ripugnante e offensiva; indifferenza brutale >> (Thompson: correlata alla meccanicizzazione e
regolarità della disciplina di fabbrica).
Ancora Benjamin: << con la crisi dell’economia mercantile cominciamo a scorgere i monumenti della
borghesia come rovine prima ancora che siano caduti >> riecheggia Marx: la società borghese
come preistoria.
Valéry: << l’uomo civilizzato delle grandi metropoli ricade allo stato selvaggio >>. Ma è l’uomo
civilizzato, l’uomo borghese: anche l’artista (Benjamin studia Baudelaire; perdita dell’aureola; il
poeta rivendica per la prima volta un valore di mercato/ Baudelaire è impresario di se stesso).
Pregiudizio borghese: il selvaggio è l’operaio (criminale)
Chevalier: Parigi è criminale (anche il centro urbano, << con il suo groviglio di straducole, passaggi,
cortili e vicoli ciechi, giustappone in un paesaggio quasi indescrivibile zone d’ombra e di luce, strade
assolate e fogne, abitazioni borghesi e catapecchie, moltiplicando dappertutto angoli e cantucci
propizi alle aggressioni notturne e diurne >>).
Il delitto è una delle più gravi conseguenze dell’espansione urbana, il cui soggetto sono le << infime
classi del popolo, la rozza plebaglia >> (Mercier).
Miseria è patologia della vita urbana, non conseguenza materiale dei rapporti sociali.
La miseria è dato biologico (colera 1832 e 1849): l’epidemia non solo è esperienza