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E
mantenere il WACC costante.
Peso del debito e peso
dell'equity: sommati, danno
la percentuale del 100%
L'azionista si fa carico di un rischio finanziario crescente, perciò pretende una
remunerazione crescente (k ↑):
E
La differenza tra il costo del capitale proprio di un'azienda non indebitata (k ) e il mio
EU
rapporto debito/patrimonio netto (D/E) aumenta all'aumentare del mio costo del debito
(k ). Più l'impresa è indebitata, più l'azionista pretende una remunerazione elevata: infatti,
D
oltre al rischio operativo, egli vuole essere ricompensato anche per il rischio di
dissesto finanziario (anche se i costi sono nulli, il fallimento dell'azienda lo rovinerebbe).
I pregi di questi modello consistono nel concentrare l'attenzione sull'analisi degli
investimenti, a prescindere dalla loro modalità di finanziamento, per capire se creano
valore oppure no; inoltre, il costo del capitale complessivo non è alterato da variazioni
nella proporzione del costo del debito e del costo del capitale perché i benefici
derivanti dalla sostituzione del capitale proprio con il meno costoso capitale di debito sono
annullati dall'incremento del costo del capitale proprio.
Qesto primo modello risulta però inutilizzabile, perciò gli autori ne hanno elaborato un 2°: stesse
ipotesi, ma vi è imposizione fiscale societaria.
→ Benefici del debito: pari a t ∙ Debito , dove t = tax rate sul debito
D D
→ Costi del debito: nulli
Conseguenza: conviene indebitarsi al 100%. L'indebitamento è costante e il vantaggio fiscale è
calcolato come una rendita perpetua.Tale risultato è assurdo, ma il modello ha il pregio di aver
modificato la relazione del k :
E
Nel 3° modello, gli autori hanno inserito anche l'imposizione fiscale personale (cioé sui
dividendi percepiti), ma il risultato è stato sempre l'irrilevanza del debito.
Conseguenza importante del teorema di Modigliani-Miller: la politica di investimento
può essere decisa indipendentemente da quella di finanziamento; se un progetto è valido,
lo è indipendentemente dalla sua modalità di finanziamento.
Studi più recenti ed evidenze empiriche
É comprovato che le imprese spesso scelgono la propria struttura finanziaria in base a: 16
Ciclo di vita dell'impresa:
• Struttura finanziaria di imprese simili
• Le imprese tendono a non allontanarsi dalla media del settore. Rischi: se tutto il settore
è molto indebitato, essere nella media non è molto positivo; il settore può subire
cambiamenti tecnologici che potrebbero impattare su costi e benefici del debito.
Gerarchia delle fonti di finanziamento
• Quando bisogna finanziare un investimento c'è una gerarchia nelle fonti tra cui
scegliere:
- Autofinanziamento (utile non distribuito); Via via aumentano il costo
- Indebitamento bancario: rapporto 1 a 1; del capitale e le
- Indebitamento obbligazionario; asimmetrie informative
- Capitale proprio (aumento di capitale).
Metodi per la scelta della combinazione ottimale delle fonti di finanziamento
1) Metodo del costo del capitale e massimizzazione del valore dell'impresa
L'obiettivo è trovare il rapporto debito/PN in grado di massimizzare il valore
dell'impresa: c'è un trade-off tra costi e benefici del debito. Si utilizza come tasso di
attualizzazione il WACC perché tiene conto sia del costo del capitale proprio sia del costo
del capitale di debito.
All'aumentare del grado di indebitamento, aumenta k e aumenta k :
D E
Fino ad un certo grado di indebitamento, i benefici marginali dell'incremento del
• debito superano i costi marginali (WACC ↓);
Oltre un certo grado di indebitamento, i costi marginali dell'incremento del debito
• superano i benefici marginali (WACC ↑).
La struttura finanziaria ottimale si trova nel punto di minimo del WACC poiché qui il
valore dell'impresa (= W) è massimo → Attualizzazione dei flussi di cassa futuri fino
Valore d'impresa
a +∞ (rendita oppure perpetua) oppure fino a
un certo anno (aggiungo i Terminal value) → Rendita perpetua in cui introduco g = tasso
di crescita annuo
Si stimano k , k e WACC per ogni livello di indebitamento e si trova il punto in cui il
D E
WACC è minimo. Tali stime sono però molto difficili.
2) Metodo del valore attuale modificato (Adjusted present value) 17
Si tenta di valutare in modo esplicito il beneficio fiscale del debito e i costi del
dissesto, trovando il valore dell'azienda indebitata. Valore dell'impresa e indebitamento
vengono messi in relazione utilizzando il valore dell'impresa priva di debito a cui sono
aggiunti gli effetti positivi e negativi dell'indebitamento:
Bisogna poi stimare le sue diverse componenti: Stima del valore dell'impresa priva
• di debito: il FCFF è tutto a
oppure disposizione dell'azionista.
= Debt tax benefit
• , dove π = probabilità di fallimento e
• D
BC = valore attuale dei costi di fallimento. La stima di tali valori è molto difficile.
La struttura finanziaria ottimale è quella che massimizza il valore dell'impresa (= W ).
L
Questo metodo ha il vantaggio di scomporre il debito nelle sue componenti con la
possibilità di utilizzare tassi di attualizzazione diversi per ogni componente.
3) Metodo del reddito operativo
Partendo dal massimo livello di probabilità di insolvenza accettabile e dalla
distribuzione del reddito operativo e dei flussi di cassa, si tenta di stimare il livello di
indebitamento che l'impresa può sostenere senza superare tale soglia e fallire.
Questo metodo opera in diverse fasi:
Stima della capacità dell'impresa di generare reddito operativo e la sua
• distribuzione;
Stima dei pagamenti per interessi e per rimborso del debito per i diversi livelli di
• reddito;
Stima della probabilità che l'impresa non sia in grado di onorare il debito,
• basandosi sui redditi operativi stimati;
Fissazione della probabilità massima di insolvenza;
• Confronto tra probabilità massima di insolvenza stimata con la probabilità massima
• che l'impresa è disposta ad accettare.
É un sistema semplice e intuitivo, ma la stima di distribuzione del reddito è difficile e la
stima della probabilità massima accettabile potrebbe essere troppo bassa per eccesso di
prudenza del management (non si sfrutta adeguatamente la leva del debito).
4) Metodo dell'analisi comparata
Si fa un confronto con l'indebitamento medio del settore, ipotizzando che le imprese
siano comparabili e che il settore sia mediamente indebitato a livello ottimale.
Si può condurre un'analisi più precisa effettuando una regressione rispetto ad alcune
variabili.
6 – Struttura finanziaria e design degli strumenti finanziari
L'impresa ha trovato il suo livello di indebitamento ottimale (rapporto D/E ottimale). Bisogna
ora verificare se il livello attuale di indebitamento si discosta da questo valore e, se ciò
accade, ci si domanda se e come raggiungere tale livello ottimale.
L'impresa può presentare 2 situazioni:
Indebitamento attuale < Indebitamento ottimale
– Indebitamento attuale > Indebitamento ottimale
–
E il suo debito può essere:
A tasso fisso o variabile
– A breve o a medio-lungo termine
– Espresso in € o in altra valuta
–
L'impresa può scegliere di:
Mantenere consapevolmente un livello di sotto-indebitamento (unlevered firms) per:
• 18
- Mantenere una buona flessibilità finanziaria;
- Massimizzare il reddito ante-imposte;
- Evitare clausole contrattuali vincolanti (covenants);
- Mantenere alto il rating della società sui mercati finanziari.
Mantenere consapevolmente un livello di sovra-indebitamento (overlevered firms) per:
• - Seguire l'andamento del settore, se questo risulta generalmente sovra-indebitato;
- Godere della protezione dello Stato in caso di rischio fallimento (too big to fail).
Convergere verso il livello di indebitamento ottimale , e possono farlo tramite:
• - Cambiamenti rapidi in caso rischio di takeover ostili (se l'azienda è sotto-indebitata) o di
fallimento (se l'azienda è sovra-indebitata) con diverse modalità alternative:
Aumento di capitale proprio e utilizzo delle risorse così ottenute per rimborsare il
• debito (Equity-for-debt swap) → Riduco il livello di indebitamento;
Offerta ai propri azionisti di scambiare azioni in cambio di obbligazioni (Debt-for-
equity swap) → Aumento il livello di indebitamento.
Disinvestimento di attività per rimborsare il debito → Riduco il livello di
• indebitamento;
Disinvestimento di attività per acquistare azioni proprie → Aumento il livello di
indebitamento.
Sale and lease back: vendo le attività della società e le riprendo in leasing; con la
• liquidità ottenuta rimborso il debito (→ Riduco il livello di indebitamento) oppure
acquisto azioni proprie (→ Aumento il livello di indebitamento).
- Cambiamenti graduali per evitare di mandare segnali negativi al mercato:
Modifica della politica dei dividendi: l'azienda distribuisce più dividendi per
• ridurre il livello di indebitamento o ne distribuisce di più per aumentare il livello di
indebitamento;
Finanziamento di nuovi investimenti con un mix debito/capitale proprio
• diverso da quello abituale: utilizzo più capitale proprio per ridurre il livello di
indebitamento e utilizzo più debito per aumentare il livello di indebitamento. 19
Quindi:
Elementi fondamentali del design del debito
Definizione delle caratteristiche del debito:
Fase I: Allineamento dei flussi di cassa generati dall'attività operativa con i flussi di
• cassa generati dal debito. Bisogna fare in modo che i flussi di cassa generati dalle attività
siano compatibili con i flussi di cassa generati dalle passività e ciò si dimostra in un piano
strategico che si occupi di:
Struttura per scadenze del debito: si calcola l'indicatore della duration (= durata
• media ponderata) sia per il debito sia per l'attività operativa:
L'obiettivo è ottenere
una durata del capitale
investito molto vicina
alla durata del debito.
Incidenza
•
del tasso fisso e del tasso variabile: solitamente le imprese preferiscono
l'indebitamento a tasso fisso, poiché consente una maggiore tranquillità nella
stima del FCFE. Generalmente, è ragionevo