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- VELOCITA’ NON UNIFORME NELLA SEZIONE TRASVERSALE
“D” diviene una compensazione al fatto che in realtà l’inquinante non si muove con velocità
costante per i motivi sopra indicati.
Equazione di continuità con il Saint Venant
dQ dA
+ =0
ds dt
Prendiamo ora l’equazione di bilancio di massa monodimensionale vista prima
dAD ∗dP
d AP) d AvP) ds
( ( AS
+ − =
dt ds ds
Assumiamo P = ρ ed elimino il termine sorgente perché assumendo che l’inquinante P ha densità
pari al fluido allora non ha senso inserire il termine dispersione (D):
d
dAρ (Avρ)
+ =0
dt ds
Siccome ρ è costante allora lo elimino e guarda caso le due equazioni diventano uguali:
d Av
dA dQ dA
( )
+ = + =0
dt ds ds dt
L’equazione del Saint Venant è un’equazione della quantità di moto. Se al posto di P metto ρv
(densità di quantità di moto) ricavo la 2° equazione del Saint Venant.
“S” è un termine sorgente che tiene conto degli ingressi ed uscite di P dal volume di controllo che
non dipendono dai processi di trasporto che abbiamo considerato, infatti “S” si riferisce all’ingresso
attraverso lo scarico e non attraverso la sezione trasversale.
Facendo riferimento ad un volume di controllo e alla concentrazione dell’inquinante P:
massa P entrante
S = 3
t∗m
Equazione del bilancio del BOD:
NB: BOD =b
5
1) Assunzione di dispersione nulla
d Ab) d Avb)
( (
+ =AS
dt ds
A∗db b∗dA Av∗db b∗dAv AS
+ + + =
dt dt ds ds
Ora inseriamo l’equazione di continuità, togliendo i vincoli di entrata ed uscita cioè con afflussi e
deflussi :
dQ dA
+ =Sq=Qe−Qu
ds dt
Dove Sq = portata/ lunghezza d’alveo
b∗dAv b∗dA
+ =b∗Sq
ds dt
Allora
A∗db Av∗db AS
+ +Sq∗b=
dt ds
Se ora si semplifica l’equazione sopra dividendo tutti i termini per A:
db v∗db Sq∗b
+ + =S
dt ds A
Faccio ora il differenziale totale
db ∗ds
db db ds
= +
dt dt dt
2 ) assunzione v = ds/dt
db Sq∗b
+ =S
dt A
NB: io ricavo sempre b per ogni variazione di s o t.
La variabilità di “b” rispetto a “t” non la posso descrivere lungo s (tutto il fiume) ma solo per sezioni
assegnate, viceversa se descrivo “b” rispetto ad “s” la posso descrivere solo a certi istanti
temporali. ds
Assegnato “s” e detto che v = il tempo lo posso descrivere solo lungo quella linea (LINEA
dt
CARATTERISTICA).
Nella pratica facendo partire per esempio l’inquinante da un ponte e voglio sapere la
concentrazione tra due chilometri a valle, ciò significa fissare Δs = 2000, allora t = to + Δt = to
+2000/v. Il significato è che non riesco a coprire tutte le traiettorie ma solo quella caratteristica.
Il termine S deve tener conto della degradazione del BOD, introduciamo il modello di STREETER-
PHELPS: esso assume che S (termine sorgente) è un termine di decadimento della sostanza
organica ed è pari a S = -K1*b, il calo del BOD nel tempo è proporzionale alla concentrazione del
BOD stesso.
db Sq∗b K1∗b=0
+ +
dt A
Assunzione per far vedere
db =−k1∗b
dt
db t
=−k1∗d
b
ln b
( ) =−k1∗t +cost
−k1∗t +cost
b=e cost
e
Per t=0, b=bo e bo= , di conseguenza la cost = ln(bo) cioè in definitiva:
−k1∗t
b=bo∗e
Questo ci permette di dire che la concentrazione nel tempo cala e quindi se ipotizziamo che il
fiume ha bisogno di una di una certa soglia massima di concentrazione di inquinante si può
tracciare una soglia di tolleranza a cui corrisponderà un tempo t* che è il tempo dopo il quale
l’inquinante va bene.
Noto t* possiamo calcolare Δs cioè il tratto di fiume in cui le condizioni non sono sostenibili.
Δs=v∗t '
Per comodità di scrittura poniamo DO = D
db Sq∗b
+ =S
dt A
come varia il BOD nel tempo
dD Ds−D)
=−k1∗b +k2 (
dt
-k1*b = sto perdendo ossigeno a causa della degradazione delle sostanze organiche
+k2(Ds-D) = a contatto con l’aria l’ossigeno passa nell’acqua
Calando “b” (BOD nel tempo cala) il termine (Ds-D) prevale perché sempre maggiore.
L’andamento parte da un Do iniziale poi cala fino al punto critico rappresentato da t* e poi risale
grazie al contributo di Ds-D.
NB: Ds è concentrazione a saturazione.
19/11/2014
db −Sq
= ∗b−K1∗b
dt A
dD K2∗( Ds−D )
=−K1∗b+
dt
Questo modello mostra dei limiti soprattutto nei termini di sorgente, manca in particolare il termine
che identifica lo scarico. Lo scarico può essere distribuito o puntuale. Noi facciamo il caso in cui sia
distribuito.
Lo scarico di tipo puntuale ha una portata solitamente molto bassa ma con concentrazioni di
inquinante molto elevate; per calcolare l’apporto di inquinante nel fiume bisogna però considerare
la distribuzione su tutta la sezione: *
Δb = (b *q)/Q
Noi però non sappiamo dove scaricano gli inquinanti all’interno dell’alveo fluviale però sappiamo
quanti abitanti e quali attività sono presenti, quindi possiamo sapere l’apporto di inquinante
attraverso il metodo degli abitanti equivalenti.
Gli abitanti equivalenti sono definiti come: numero di abitanti che eserciterebbe sul corso d’acqua
un’attività/pressione antropica pari a quella attuale.
NB: un’industria comporta una pressione sul fiume perché scarica inquinante e quindi si considera
lo scarico in abitanti equivalenti. Di conseguenza ogni città ha una quota di abitante equivalente
maggiore del numero degli abitanti.
NB: un abitante equivalente è pari a 60 g/day BOD = U.
db U∗Bu
−Sq
= ∗b−K1∗b+
dt A A [ ]
M
Stiamo parlando di in grandezze fisiche di 3
L ∗T
Bu = numero di abitanti per metro che scende su tronco fluviale.
(T−20)
K11∗1.024
K1 =
Dove K11 = K1 alla temperatura di 20°C.
(T−20)
K22∗1.056
K2 =
Ora dobbiamo calibrare i dati K11 e K22: ipotizziamo ora di avere un tratto di fiume compreso tra
due sezioni, si misura nella sezione di monte il BOD e DO e si osserva la portata con dei metodi
pratici tipo quello del mulinello e calcolo delle velocità medie rispetto la sezione (Q=A*vm). Imposto
Δs
che il tempo dato dal passaggio dal tratto di monte a quello di valle è dato da Δt = , allora
vm
dopo questo tempo si va nella sezione di valle e si prendo le misure che ci interessano. Sempre
nella sezione di monte abbiamo anche registrato la T1 (temperatura) e l’inquinante immesso b1.
Nel tratto di valle conosciamo invece la portata Q2 e la concentrazione di inquinante b2.
b2=b1+ Δb U∗Bu∗Δt
(Q2−Q1)
b2 ’=b1 – k1∗b1∗Δt – ∗b1∗Δt +
Δs∗A1 A1
ε2=b2 ’−b2
ε2
Dove è l’errore della simulazione.
Ovviamente non si conosce k1 quindi si procede per tentativi e per ogni k1 avrò un e quindi un
ε2
2
∑ ε 2
vettore di valori che è possibile sommare . La stessa cosa si può fare per diverse sezioni
fluviali (scelte da noi ovviamente) e per ogni una calcolare questa sommatoria di epsilon tenendo
conto che k1 e k2 rimangano costanti.
Con la procedura dei minimi quadrati riesco a trovare i valori dei parametri che mi consentono di
minimizzare questi errori.
NB: le campagne di misura sarebbe meglio farle lungo tutto l’anno per osservare anche i
cambiamenti stagionali. Se però non si riesce allora si possono utilizzare i dati già esistenti.
Assunzione di stazionarietà biochimica ed idraulica: è la supposizione che si fa quando si vanno a
ricavare i dati.
25/11/2014
Le concentrazioni degli inquinanti vengono poi confrontati con le normative di legge per verificare
che siano rispettati i parametri di qualità. Ovviamente bisogna sapere le portate del fiume per
capire le condizioni al contorno del modello di qualità.
Gestione delle magre
riguarda tutte le congetture che servono per e… le magre sono fenomeni preoccupanti per gli
impatti che causano sull’ambiente e sull’uomo, esse rappresentano un emergenza idrica notevole.
Sia le piene che le magre tendono a verificarsi in gruppo (per anni successivi).
La parte iniziale si basa sullo studio delle forzanti (oscillazioni climatiche o naturali) passando poi
alle pressioni (precipitazioni, evapotraspirazioni e temperature), queste determinano lo stato del
sistema (stima del bilancio idrico) poi c’è l’impatto dovuto al cambiamento (osservazioni) e la
risposta dell’ambiente.
NB: le pressioni sono in continuo cambiamento e sono difficilmente interpretabili e cambiano
facilmente.
Gestione della domanda: evitare perdite, aumentare costo acqua, campagne di informazioni e restrizioni.
Gestione della risorsa: aumentare le riserve, riuso delle acque, desalinizzazione e trasferimento d’acqua.
Water exploitation index (risorsa idrica rinnovabile) = rapporto tra acqua in un determinato volume di
controllo viene prelevata e la quantità totale disponibile (sempre di acqua dolce ovviamente). Questo
rapporto viene fatto su un contesto spaziale e temporale. Per quantificare il tutto basta prendere la
precipitazione e togliere l’evapotraspirazione.
I valori critici è il 20% mentre se siamo oltre il 40% allora siamo in grave carenza d’acqua.
Consumption = quantità di acqua che viene utilizzata soprattutto per l’agricoltura e che non ritorna nel corpo
recettore dove era stata prelevata.
Indici valutazione delle magre
Poiché non vi e un definizione unitaria di siccità e difficile determinare l’inizio e la fine del
fenomeno.
Possiamo comunque identificare vari indicatori di siccità, e seguire le informazioni che questi
indicatori
ci forniscono come un monitoraggio della siccità.
Gli indici di siccità assimilano numerosi dati di pioggia, manto nevoso, flusso, e altri indicatori di
approvvigionamento idrico in un comprensibile grande quadro.
Per assolvere bene al suo compito un indicatore di siccità deve:
• sintetizzare un insieme di informazioni in un singolo parametro, facile da interpretare e da
comunicare