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Gestione della complessità nel pz con rischio CV Perticone 29 10 2018 e 31 10 2018 Pag. 1
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quindi ipertensione e ipercolesterolemia agiscono su meccanismi diversi , per cui se un pz è

iperteso e ipercolesterolemico non va trattata solo l’ipertensione ma anche l’ipercolesterolemia.

STUDIO di Nickening: normotesi divisi in 2 gruppi: Ipercolesterolemici -> maggiore espressione di rec

AT1 su linfociti; Normocolesterolemici.

Poi ha infuso a entrambi i gruppi angiotensina II -> risposta pressoria più elevata in

ipercolesterolemici, ma non era ancora sufficiente per affermare che ipercolesterolemia si associ a

ipertensione. -> Ha trattato ipercolesterolemici con statina per ridurre colesterolo -> rec AT1 erano

diminuiti -> reinfondendo angiotensina II la risposta è stata inferiore.

Quindi ipercolesterolemia ha anche ripercussioni emodinamiche, pertanto ha nesso di causalità con IA.

STUDIO: pz ipertesi:

1. ACEinib + amlodipina

2. Atenololo + diuretico

La pressione si era ridotta in maniera uguale. Poi sono stati aggiunti 10mg atorvastatina: in 1 ha

ridotto gli eventi del 36%, in 2 non ha dato beneficio particolare -> maggiore concentrazione AT1

se colesterolo è alto e poiché diuretico agisce su SRAA, riducendo colesterolo viene meno attività

diuretico.

↓PA si deve concretizzare con ↓eventi. C’è evidente differenza fra n° di eventi in normotesi e in pz

 trattati, soprattutto con l’avanzare dell’età (danno vascolare più importante).

Sistolica aumenta con l’età, diastolica diminuisce perché aumenta rigidità di parete vascolare .

 Più la parete è elastica e più si distende quando il cuore pompa sangue, accumulando energia

cinetica che restituisce in diastole. Se la parete è rigida la distensione è minore, quindi ↑sistolica

pressione differenziale è indicatore precoce e a costo zero di

e ↓diastolica. La (sis – dia)

danno d’organo (prima ancora della placca valutabile al doppler). Quindi è bene specificare se

ipertensione diastolica, sisto-diastolica sistolica isolata,

un pz abbia o perché cambia in termini

di prognosi. COPENHAGEN HEART STUDY -> rischio rispetto ai normotesi:

Ipertensione diastolica -> aumenta del 20%

 “ sistodiastolica -> “ 2,5-3 volte

 “ sistolica isolata -> “ 4 volte.

Se aumenta prevalentemente sistolica c’è ↑stiffness, rigidità (↑ROS,↓NO, attivazione nfKb) tutti

elementi che impattano sulle alterazioni metaboliche, in particolare l’insulino-resistenza.

Oggi β-bloccanti non sono indicati per il trattamento dell’ipertensione

 (tranne nei pz che hanno avuto un evento coronarico per ridurre il rischio di FV)

STUDIO -> ↓FC con atenololo da 72 a 62 bpm si associava a aumento lineare di ictus, eventi

coronarici e SC.

Quando il V espelle sangue in aorta si genera l’onda sfigmica che progredisce dal ❤ in periferia,

ma quando incontra biforcazione genera un’onda riflessa -> sommatoria delle onde riflesse

fisiologicamente cade in diastole. Se rallento la FC cade in sistole, quindi il Vsx deve generare

una maggiore forza di contrazione per superare la pressione di ritorno. (Ed ecco perché la

pressione aortica centrale ci dà più info rispetto al braccio).

Esiste un nesso tra colesterolo e insulinoresistenza . ADMA (dimetil arginina asimmetrica), prodotta

 dal nostro organismo, compete con L-arginina, substrato di NO-sintetasi, portando a ridotta

produzione di NO e dunque peggiorando l’insulinoresistenza.

L’ADMA è un indicatore di prognosi per i pz in dialisi (se aumenta, aumenta la mortalità). Per essere

eliminata deve essere idrolizzata ed esistono 4 idrolasi, l’attività di due delle quali viene ridotta

ecco come ipercolesterolemia impatta negativamente sulla

quando aumenta il colesterolo ->

pressione.

Nel pz diabetico il rischio CV dipende da valori di insulinemia basale, post-prandiale e glicemia,

 l’ischemia non è dovuta all’aterosclerosi dei grossi vasi epicardici ma a una disfunzione del

infatti

microcircolo. Studio dell’università di Padova ha dimostrato come in questi pz all’aumentare della

glicemia post-prandiale si riducesse la perfusione miocardica che è quella che determina il danno.

L’iperglicemia e l’iperinsulinemia, infatti, provocano uno stress ossidativo che determina

cronicamente una minor vasodilatazione del microcircolo. è importante controllo glicometabolico!

Inoltre pz diabetico ha una maggiore attivazione del SRAA miocardico -> angiotensina II e

aldosterone stimolano i fibroblasti che determinano nel pz diabetico un aumento dello spessore

parietale -> ↓compliance Vsx -> ↓vasodilatazione del microcircolo in fase diastolica.

aumento del rischio di morte improvvisa su base aritmica

Nell’ipertrofia ventricolare sx c’è

 perché vi è un disarrangiamento spaziale delle fibre miocardiche e perché tali fibre diventano da

Na+- a Ca++-dipendenti (come nel miocardio di conduzione) -> quindi gli antiaritmici da utilizzare

sono quelli che modificano le correnti di Ca++, non di Na+.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
3 pagine
SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Finode di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina interna clinica medica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Perticone Francesco.