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quindi ipertensione e ipercolesterolemia agiscono su meccanismi diversi , per cui se un pz è
iperteso e ipercolesterolemico non va trattata solo l’ipertensione ma anche l’ipercolesterolemia.
STUDIO di Nickening: normotesi divisi in 2 gruppi: Ipercolesterolemici -> maggiore espressione di rec
AT1 su linfociti; Normocolesterolemici.
Poi ha infuso a entrambi i gruppi angiotensina II -> risposta pressoria più elevata in
ipercolesterolemici, ma non era ancora sufficiente per affermare che ipercolesterolemia si associ a
ipertensione. -> Ha trattato ipercolesterolemici con statina per ridurre colesterolo -> rec AT1 erano
diminuiti -> reinfondendo angiotensina II la risposta è stata inferiore.
Quindi ipercolesterolemia ha anche ripercussioni emodinamiche, pertanto ha nesso di causalità con IA.
STUDIO: pz ipertesi:
1. ACEinib + amlodipina
2. Atenololo + diuretico
La pressione si era ridotta in maniera uguale. Poi sono stati aggiunti 10mg atorvastatina: in 1 ha
ridotto gli eventi del 36%, in 2 non ha dato beneficio particolare -> maggiore concentrazione AT1
se colesterolo è alto e poiché diuretico agisce su SRAA, riducendo colesterolo viene meno attività
diuretico.
↓PA si deve concretizzare con ↓eventi. C’è evidente differenza fra n° di eventi in normotesi e in pz
trattati, soprattutto con l’avanzare dell’età (danno vascolare più importante).
Sistolica aumenta con l’età, diastolica diminuisce perché aumenta rigidità di parete vascolare .
Più la parete è elastica e più si distende quando il cuore pompa sangue, accumulando energia
cinetica che restituisce in diastole. Se la parete è rigida la distensione è minore, quindi ↑sistolica
pressione differenziale è indicatore precoce e a costo zero di
e ↓diastolica. La (sis – dia)
danno d’organo (prima ancora della placca valutabile al doppler). Quindi è bene specificare se
ipertensione diastolica, sisto-diastolica sistolica isolata,
un pz abbia o perché cambia in termini
di prognosi. COPENHAGEN HEART STUDY -> rischio rispetto ai normotesi:
Ipertensione diastolica -> aumenta del 20%
“ sistodiastolica -> “ 2,5-3 volte
“ sistolica isolata -> “ 4 volte.
Se aumenta prevalentemente sistolica c’è ↑stiffness, rigidità (↑ROS,↓NO, attivazione nfKb) tutti
elementi che impattano sulle alterazioni metaboliche, in particolare l’insulino-resistenza.
Oggi β-bloccanti non sono indicati per il trattamento dell’ipertensione
(tranne nei pz che hanno avuto un evento coronarico per ridurre il rischio di FV)
STUDIO -> ↓FC con atenololo da 72 a 62 bpm si associava a aumento lineare di ictus, eventi
coronarici e SC.
Quando il V espelle sangue in aorta si genera l’onda sfigmica che progredisce dal ❤ in periferia,
ma quando incontra biforcazione genera un’onda riflessa -> sommatoria delle onde riflesse
fisiologicamente cade in diastole. Se rallento la FC cade in sistole, quindi il Vsx deve generare
una maggiore forza di contrazione per superare la pressione di ritorno. (Ed ecco perché la
pressione aortica centrale ci dà più info rispetto al braccio).
Esiste un nesso tra colesterolo e insulinoresistenza . ADMA (dimetil arginina asimmetrica), prodotta
dal nostro organismo, compete con L-arginina, substrato di NO-sintetasi, portando a ridotta
produzione di NO e dunque peggiorando l’insulinoresistenza.
L’ADMA è un indicatore di prognosi per i pz in dialisi (se aumenta, aumenta la mortalità). Per essere
eliminata deve essere idrolizzata ed esistono 4 idrolasi, l’attività di due delle quali viene ridotta
ecco come ipercolesterolemia impatta negativamente sulla
quando aumenta il colesterolo ->
pressione.
Nel pz diabetico il rischio CV dipende da valori di insulinemia basale, post-prandiale e glicemia,
l’ischemia non è dovuta all’aterosclerosi dei grossi vasi epicardici ma a una disfunzione del
infatti
microcircolo. Studio dell’università di Padova ha dimostrato come in questi pz all’aumentare della
glicemia post-prandiale si riducesse la perfusione miocardica che è quella che determina il danno.
L’iperglicemia e l’iperinsulinemia, infatti, provocano uno stress ossidativo che determina
cronicamente una minor vasodilatazione del microcircolo. è importante controllo glicometabolico!
Inoltre pz diabetico ha una maggiore attivazione del SRAA miocardico -> angiotensina II e
aldosterone stimolano i fibroblasti che determinano nel pz diabetico un aumento dello spessore
parietale -> ↓compliance Vsx -> ↓vasodilatazione del microcircolo in fase diastolica.
aumento del rischio di morte improvvisa su base aritmica
Nell’ipertrofia ventricolare sx c’è
perché vi è un disarrangiamento spaziale delle fibre miocardiche e perché tali fibre diventano da
Na+- a Ca++-dipendenti (come nel miocardio di conduzione) -> quindi gli antiaritmici da utilizzare
sono quelli che modificano le correnti di Ca++, non di Na+.