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CAP. 1

152/2006 - TUA

Il D.lgs. 152/2006 - "Norme in materia ambientale" è il vigente Testo Unico Ambientale che riunì una serie di leggi e decreti, ad esso sbrigata, che precedentemente erano a sé stanti e dunque molto dispersi.

Accanto a questo, vanno considerate anche le seguenti leggi:

  • D.lgs. 36/2003 - non è stato inglobato nel 152/06 perché molto ben strutturato
  • DM 05/02/1998 - procedure semplificate per il recupero di rifiuti non pericolosi
  • DM 12/06/2002 - procedure semplificate per il recupero di rifiuti pericolosi

D.lgs. 152/06 - Norme in materia ambientale

È suddiviso in 6 parti:

  1. Disposizioni comuni e princìpi generali
  2. Procedure per VAS, VIA, IPPC, AIA
  3. Difesa del suolo e lotta alla desertificazione, tutela e gestione delle risorse idriche
  4. Tutela dell'aria e riduzione delle emissioni in atmosfera
  5. Tutela risorse idriche dall'inquinamento
  6. Norme in materia di TARSU, igiene urbana e smaltimento e bonifica dei siti contaminati
  7. Sistemi sanzionatori e obbligazioni. Trasversalmente

  • Gestione dei rifiuti.
  • Gestione degli imballaggi.
  • Gestione di particolari categorie di rifiuti.
  • Tasse per gestori rifiuti urbani.
  • Bonifica dei siti contaminati.
  • Sistemi sanzionatori e obbligaz. Trasf. firme.

. ART. 177 -> CAMPO DI APPLICAZIONE

La parte quarta del presente decreto disciplina la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati in attuazione delle direttive comunitarie e 2008/98/CE.

La gestione dei rifiuti è attività di pubblico interesse e le cittadini ha il diritto di conoscere ciò che riguarda la salute e benessere delle delle degli stessi ambientale.

I rifiuti sono gestiti in modo da non recare pericolo alla salute umana e ambientale e dunque senza determinare rischi per l'acqua, il suolo e l'aria e senza incrementare il paesaggio e senza causare rumori ed odori.

Oss.: Unità odorimetrica: è un'unità di misura che si considera per valutare il superamento dei limiti normativi (per emissioni gassose o odorigene).

  • Per conseguire le finalità e gli obiettivi, lo Stato, le Regioni e i Comuni esercitano le competenze e le funzioni di rispettiva competenza in materia di gestione dei rifiuti.
  • I soggetti costituiscono un sistema che redige norme tecniche, sistemi di certificazione ambientale e sistemi di accreditamento.

ART. 178 - PRINCIPI

La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, prevenzione, sostenibilità, proporzionalità, responsabilità e cooperazione dei soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione e nel consumo dei beni di cui originano i rifiuti, nonché del principio "chi inquina paga".

Oss.: principio di max precauzione: le scelte prese, tutte alternative progettuali, perseguono quelle che comportano il minore impatto ambientale, cioè che salvaguardano l'ambiente e la salute dell'uomo.

ART. 179 - CRITERI DI PRIORITÀ NELLA GEST. RIFIUTI

La gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente gerarchia:

  1. PREVENZIONE → Riduzione della produzione del rifiuto. "Il miglior rifiuto è quello non prodotto".
  2. PREPARAZIONE AL RIUTILIZZO → Obbligo di verificare la fattibilità di modificare la natura del rifiuto in modo tale da divergere in non-rifiuto.
  3. RICICLAGGIO → Recupero di materia, per cui si ottiene dal processo un non-rifiuto, cioè una materia prima second.
  4. RECUPERO → Per esempio di energia, di mantenimento.
  5. SMALTIMENTO → Quello di disastro, successivamente, costituisce "l'ultima soluzione". E' "l'ultima soluzione", da adottare, laddove sia dimostrata l'Impossibilità tecnica ed economica delle soluzioni gerarchicamente preferibili.

Oss.: Ecologie pulite: cioè tecnologie a basse emissioni, che permettono un utilizzo più razionale delle risorse naturali.

2) SMALTIMENTO

È un'operazione diversa dal recupero perché non ne stanno dando un vero ciclo al rifiuto anche quando la conseguenza secondaria è il recupero di sostanze o energia (Ragion di discarica).

Allegato B: Operazioni di smaltimento (15 attività)

  • D1 deposito sul suolo/nel suolo (discarica)
  • D3 iniezioni in profondità
  • D10 incenerimento in mare o {nome}
  • D11 recupero se ha un elevato livello di recupero energetico, in caso contrario è smaltimento
  • D8 Trattamento biologico finalizzato allo smaltimento

Quesito: Quante possibilità abbiamo di fare trattamento termico?

  1. Come impianto di smaltimento, se non supera la soglia del 0 recuperati per tonn di rifiuto bruciato,
  2. Come impianto di recupero, se supera la soglia di legge
  3. Come impianto di recupero ma procedura semplificata (e dunque assoggettato al Dm febbraio 83)

Stoccaggio

Attività di smaltimento consistenti nelle operazioni di deposito preliminare di rifiuti, nonché le attività di recupero consistenti nelle operazioni di messa in riserva di rifiuti.

b) Deposito Temporaneo

Raggruppamento di rifiuti effettuato, prima della raccolta nel luogo in cui gli stessi sono prodotti.

c) Combustibile Solido Secondario (CSS)

Combustibile solido prodotto di rifiuti che rispetta le caratteristiche delle norme UNI CEN/TS 15359 (potere calorifico, presenza Hg, Cl ecc.).

Oss: Hg va controllato perché è un microminante organico che ha effetto cancerogeno e tossico.

Oss: Cl è muece responsabile di HCl durante la combustione.

Oss: L'imprenditore è facilmente a norme di legge, ma ovviamente è fortemente interessato a produrre un CSS di elevata qualità perché una più facilmente accesso ad un buon mercato successivamente.

ALTRI ARTICOLI INTERESSANTI

  • ART. 214 - Determinazione attivitá e caratteristiche dei rifiuti per l'ammissione alle procedure semplificate.
  • ART. 223 - Consorzi
  • ART. 224 - Consorzio nazionale imballaggi (CONAI).
  • ART. 229 - Combustibile da rifiuti e combustibile da rifiuti di qualitá elevata (CDR e CDR-Q).
  • ART. 232 - Rifiuti prodotti dalle navi e residui di carico.
  • ART. 238 - Tariffe per la gestione dei rifiuti urbani.
  • ART. 252 - Siti di Interesse Nazionale.
  • ART. 257 - Bonifica dei siti.
  • ART. 259 - Traffico illecito di rifiuti.

10. Fanghi essiccati di depurazione acque reflue

  • 10.1 ProvenienzaImpianti di depurazione acque reflue
  • 10.2 Caratteristiche rifiutoPCI minimo 8500 KJ/kgUmidità max 20%Zolfo max 0,6%Cloro sul secco max 1mg/kg
  • 10.3 Attività di recuperoCombustione in impianti dedicati al recupero energeticoCon potenza termica nominale > 6MW.

Osservazione conclusiva: Per ottenere le procedure semplificate devono essere rispettate tutte e 3 le seguenti condizioni: 1) il CER deve essere non pericoloso - rientrare negli usi del decreto; 2) bisogna che il processo non sia dannoso per salute umana e per l'ambiente; 3) il materiale in uscita deve possedere deterministicamente caratteristiche di qualità.

Bilancio di massa pugliese nel 2011 - Prima del Piano

PRODUZIONE RSU: 2151 kTon

DIFFERENZIATO (15%): 325 kTon

INDIFFERENZIATO (85%): 2826 kTon

  • In discarica (31,4%): 673 kTon
  • Nel TMB (53,6%): 1153 kTon

perdite di processo: 214 kTon

  • FSC a produzione CDR: 149 kTon (6,9%)
  • CSS in discarica: 385 kTon

questo non ce lo si speglissa, perchè non c'era un mercato di CDR nella Regione.

Piano Regionale dei rifiuti 2013 - Obiettivi e modalitá

  1. Prevenzione - Riduzione della produzione
  2. Accelerazione della RD
  3. Recupero frazione umida da RD - Pianificazione di impianti di compostaggio.
  4. Recupero frazione secche da RD - Pianificazione CMDR
  5. Impiantistica complessa per il Trattamento dell'umido residuo dalla differenziata e indifferenziata col TMB

A) Prevenzione e riduzione della produzione

  1. Sistemi di raccolta integrata e riduzione della produzione
  2. Applicazione della "Tassazione puntuale" della produzione di rifiuto indifferenziato.
  3. Compostaggio domestico e collettivo.
  4. Riduzione della produzione dei rifiuti di mense scolastiche ed ospedaliere.
  5. Riduzione della produzione di bottiglie di plastica.
  6. Educazione e informazione nei LUOGHI pubblici.
  7. Incentivazioni per criteri ambientali in appalti. Acquisti Verdi.
  8. Incentivi allo sviluppo di distruzione a peso consumato.
  9. Accordi tra Regione e GDO (Grande Distribuzione Organizzata).
  10. Accordi programmatici col settore turistico.
Dettagli
A.A. 2015-2016
74 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/22 Scienza e tecnologia dei materiali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher angelo.bernardi.23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologie per la tutela ambientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Notarnicola Michele.