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SEDEX.
Dal basso verso l’alto si ha:
- rocce sedimentarie pre-
giacimento
- Feeder pipe
- sottili strati di minerali
idrotermali in rocce
sedimentarie post-giacimento
- Vent complex
- facies sedimentaria-
idrotermale
- facies sedimentaria distale
- zona di alterazione
idrotermale in rocce
sedimentarie post-giacimento
- rocce sedimentarie post
giacimento 50
Feeder Pipe
La feeder pipe è la zona di reazione tra i fluidi idrotermali in risalita ed i sedimenti del basamento.
Le sue caratteristiche (natura, estensione dell’alterazione idrotermale e della mineralizzazione)
dipende dalla mineralogia e dalle proprietà delle litologie del basamento, dalla temperatura e
composizione dei fluidi idrotermali e dalla pressione idrostatica. I sedimenti carbonatici e/o
silicoclastici incassanti all’interno della feeder pipe sono comunemente alterati, brecciati e contenenti
vene.
La feeder zone (zona di alimentazione) si trova in una zona di faglie sinsedimentarie testimoniato dalla
presenza di brecce che indica l’attivazione delle faglie prima, durante e dopo la formazione dei solfuri
Zone di alterazione
Le zone di alterazione sono generalmente meno sviluppate rispetto ai VMS perché il vetro vulcanico
(presente in abbondanza nei pillow lavas) è più reattivo dei sedimenti e questi ultimi sono spesso poco
permeabili. Queste zone hanno in genere bassi contenuti in solfuri ma minerali come pirite, pirrotina,
galena, sfalerite e calcopirite sono in alcuni casi presenti in concentrazioni economiche.
Vent Complex
Il vent complex è la zona economicamente importante dei SEDEX ed è la zona di interazione tra i fluidi
idrotermali in risalita ed i sedimenti. È molto eterogeneo e generalmente composto da zone massive e
da vene irregolari o dispersione di solfuri, carbonati e silicati (quarzo principalmente). La paragenesi è
caratterizzata da: pirite (dominante), pirrotina, galena, sfalerite, carbonati di Fe, dolomite, quarzo e
tormalina e da minori quantitativi di muscovite, clorite, calcopirite. Si trova generalmente discordante
con le facies sedimentarie idrotermali adiacenti.
Il processo dominante all’interno del vent complex è la reazione dei fluidi idrotermali in risalita coi
sedimenti idrotermali ed incassanti, che porta alla risistemazione dei minerali sedimentario di bassa
temperatura.
Il digramma a lato mostra il rapporto tra la
temperatura e la salinità dei fluidi
idrotermali. Si distinguono quattro aree
principali:
- un’area di alta temperatura (400°C) e bassa
salinità, corrispondente ai depositi VMS;
- l’area Tom & Jason corrisponde ad un tipico
giacimento SEDEX (in Canada), i fluidi hanno
temperatura tra i 200-250°C e salinità del 10-
12%;
- l’area Silvermines (in Irlanda) è
caratterizzata da fluidi aventi temperatura
relativamente bassa (150-200°C) e salinità
variabile (12-24%);
- l’area MVT corrisponde a giacimenti messi in posto da fluidi ad alta salinità e bassa temperatura
(100-150°C) {questi fluidi non formano giacimenti tipo SEDEX, ma altri tipi di giaicmenti}.
51
Lo stesso diagramma può essere utilizzato
per stimare la profondità minima alla quale
avviene l’ebollizione dei fluidi (per evitare
l’ebollizione dei fluidi c’è bisogno di una
pressione che contrasti le alte temperature).
L’ebollizione dei fluidi comporta la
precipitazione di alcuni elementi che
formeranno poi i depositi.
Tom & Jason, ad esempio, ha bisogno di una
profondità di 200-250m. Caratteristiche principali di alcuni SEDEX.
I depositi della tabella sopra sono legati a situazioni di graben, bacino tettonicamente instabile e
rottura/fagliamento del basamento con assottigliamento della crosta. Sono tutti grandi giacimenti in
cui prevale Zn, Pb e Ag (quando è presente il rame significa che sono interessate anche le rocce
vulcaniche). 52
53
Nella mappa (pagina precedente) sono rappresentati i principali giacimenti (distribuzione ed età).
I depositi SHMS sono insolitamente grandi e di tenore molto alto. La natura polimetallica e le
significative quantità di Ag sono ulteriori caratteristiche per l’esplorazione. Lo svantaggio è che la
mineralizzazione è sempre a granulometria molto fine e richiede fresatura fine e sofisticati (e costosi)
processi di lavorazione metallurgici. Principali depositi SHMS
Distribuzione temporale dei SEDEX e velocità di formazione
I primi SEDEX appaiono circa 2.5 Ga fa, all’inizio del Proterozoico, e iniziarono a diventare rari dopo il
Carobonifero inferiore (320 Ma), mentre I VMS occupano un tempo geologico molto maggiore.
È interessante notare come la velocità di formazione di un SEDEX in termini di tonnellate, era molto
maggiore rispetto a quella di un deposito VMS.
La distribuzione temporale di un SEDEX, sia essa in termini di numeri di depositi che di tonnellaggio, è
una diretta conseguenza delle condizioni necessarie alla loro formazione.
La formazione di un SEDEX richiede:
- un bacino sedimentario e la generazione di fluidi idrotermali metalliferi (controllati da
fattori tettonici);
- fissaggio e preservazione dei metalli trasposrtati come solfuri sul fondale oceanico
(controllati dalla natura e dalle condizioni dell’ambiente sedimentario).
L’assenza di SEDEX archeani è probabilmente dovuta all’effetto limitante degli alti contenuti di ferro
ridotto sull’attività dello zolfo ridotto negli oceani anossici. In tali condizioni i metalli nei fluidi
idrotermali, che erano immessi nella colonna d’acqua, venivano dispersi a causa della mancanza di
zolfo ridotto che li facesse precipitare. Le acque di fondo anossiche giocavano anche un ruolo
importante nel prevenire la distruzione dei solfuri dall’ossidazione.
54
Per i SEDEX fanerozoici è stata suggerita una relazione diretta tra i periodi di formazione e gli eventi
anossici oceanici.
I SEDEX si sono formati all’interno di ambienti epicontinentali sviluppatisi come i margini continentali
Atlantici, o all’interno di bacini di rift continentali abortiti.
Ad esempio, molti SEDEX Devoniano-Carboniferi sono associati ai rift continentali della Pangea (come
mostrato sotto).
I depositi proterozoici, invece, sono più comunemente associati a rift abortiti.
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Modello della struttura di un bacino ospitante un SEDEX.
Ambiente relativamente chiuso, presenza di evaporiti (fonte di zolfo), situzioni anossiche (temporanee
o perenni), circolazione di fluido idrotermale contenente metalli. Questo tipo di ambiente porta alla
precipitazione dei solfuri all’interno dei sedimenti.
Vi sono due tipologie di SEDEX:
1. SEDEX prossimali al vent complex
2. SEDEX distali
Il primo tipo è vicino alla zona del vent complex (zona di
emissione dei fluidi), si forma dal pennacchio idrotermale
galleggiante, è caratterizzato da un sistema di black
smokers, una feeder zone ed alterazione idrotermale
della roccia incassante (esempi: Sullivan, Rammelsberg).
56 Il secondo tipo è distale (lontano dal vent
complex) si forma sempre dal pennacchio
idrotermale che deposita il proprio carico in
zone morfologicamente depresse creando
una condizione di brine-pool. È caratterizzato
da scarsa alterazione.
Rammelsberg e Meggen
Rammelsberg e Meggen erano i due più grossi depositi polimetallici tipo SEDEX in Germania, e
probabilmente anche dell’intera Europa Occidentale. Questi due depositi sono stati sfruttati sin da
epoche molto antiche (ad esempio Rammelsberg dal 968 a.C. fino alla fine del XX secolo). Si sono
formati in un bacino estensionale, formatosi oltre la zona di subduzione che stava unendo la
Gondwana e il supercontinente americano nella Pangea. Tale evento portò alla chiusura del bacino
Renoercinico nel Paleozoico.
L’evoluzione del bacino può essere sintetizzata in tre situazioni principali:
Fase dell’evoluzione del Periodo Litologie e spessori
bacino
Rifting iniziale e rapida Devoniano Inferiore Spesse sequenze di sedimenti
subsidenza grossolani e rocce vulcaniche
acide depositate nelle scarpate
di faglia e rapidamente subdotte
Avvallamento del rift Devoniano Medio-Superiore Decremento delle subsidenza
che porta al riempimento del
bacino di peliti e di spesse
sequenze silicoclastiche
Compressione del bacino Carbonifero Inferiore Rapida sedimentazione di
spesse sequenze flyschoidi e
grovacche derivate
dall’erosione dell’orogene
ercinico che andava
sollevandosi a sud del bacino
57
Tipica sequenza stratigrafica dei due bacini:
- rocce clastiche
- scisti
- depositi a solfuri
- vulcaniti (che hanno fornito il
rame)
- mineralizzazione SEDEX (Maggen
e Rammelsberg)
Entrambi i depositi sono ospitati in rocce depositate durante la fase di avvallamento del bacino,
seguente alla fase iniziale di rifting del Devoniano inferiore. Le principali faglie dell’area erano molto
attive durante questa fase e sono state fondamentali nel determinare la morfologia complessiva del
bacino. L’attività delle faglie è testimoniata dalle rapide variazioni di facies e di spessori.
Trovandosi in una zona di distensione crostale, l’attività vulcanica era molto presente ed ha fornito
l’energia per la formazione dei fluidi idrotermali che hanno creato le mineralizzazioni a Pb-Zn-Cu.
Studi sulle inclusioni fluide hanno dimostrato che questi fluidi avevano una temperatura di 200-300°C
ed una salinità pari all’8-10%NaCl.
L’assetto geologico attuale del deposito di Rammelsberg illustra molto chiaramente gli effetti della
deformazione Ercinica.
Ci sono tre importanti giacimenti:
1. il Vecchio Giacimento (il più grande)
2. il Nuovo Giacimento
3. il Giacimento Grigio ricco in barite
Questi si presentano in tre differenti orizzonti stratigrafici:
1. il Nuovo Giacimento copre tutto
2. il Vecchio giacimento è limitato all’orizzonte inferiore
3. la barite si presenta in lenti di solfuri, anche se sembra essere più abbondante lungo i margini.
58
La mineralizzazione di queste lenti è rigorosamente stratiforme, sebbene i contatti con le rocce
incassanti sono tettonizzati.
Le lenti hanno una lunghezza di 600m e 8m (per il Giacimento Nuovo) e 12m (per i Giacimento
Vecchio) di spessore.
Il Giacimento Grigio è stratigraficamente sovrapposto alle lenti di solfuri; è spesso 6m ed è
interdigitato lateralmente con gli scisti. 59
Sotto il deposito Rammelsberg è di notevole importanza una zona costituita da scisti, pirite e silice che
definisce una zona di stockwork, chiamata “Kniest”. Gli effetti dell’alterazione della roccia incassante
sono evidenziat