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EDITS” PRIMA DI FARE STOP EDITING
24. Una volta creati tutti i poligoni (che nel nostro progetto rappresentano le litologie) occorre inserire i dati relativi a ciascuna litologia nella tavola degli attributi. Per fare ciò è necessario che l'editing sia attivo. Una volta inseriti i dati, presi ad esempio da una carta geologica carta-cea o qualsiasi altra fonte affidabile, è necessario evidenziare un dato in particolare munendosi sempre di labels e simbology (attribuire un colore diverso a ciascuna litologia).
25. Adesso abbiamo una carta geologica georiferita ed uno shapefile contenente poligoni raffiguranti ciascuno una litologia. Il passo successivo è quello di segnare faglie e giaciture.
26. Faglie: la faglia su un gis si rappresenta con una linea, una faglia può essere rappresentata da simbologie differenti a seconda dei casi e/o a seconda dell'affidabilità della stessa, ad esempio per una faglia normale abbiamo quattro
simbologie diverse in base al fatto che:
- La faglia è certa
- La faglia è discutibile
- La faglia è nascosta, quindi non in affioramento
- La faglia è stata identificata approssimativamente
In linea generale, ci occuperemo di tre tipologie di faglie (normale, inversa, trasversa) e le identificheremo essenzialmente in base al fatto che queste sulla cartografia siano effettivamente visibili, se è nascosta oppure se il dato non è certo (linea con " ? "). In ogni caso sappiamo che, genericamente sulla carta, le faglie inverse vengono indicate con delle linee con dei triangolini, mentre quelle normali con delle stanghette perpendicolari alla linea. In ogni caso esiste una sorta di legenda contente tutte le simbologie ed i casi in cui queste devono essere utilizzate, quindi simboli e relativo significato.
Nel progetto occorre dunque prendere lo shapefile contenente tutte queste simbologie ed applicarla alla table of contents.
Successivamente il procedimento è analogo a quello svolto per i poligoni, quindi: start editing, bla bla bla, e create features. Aperta questa schermata occorre semplicemente creare dei segmenti con la simbologia appropriata (i simboli si presentano con sigle tipo 2.2.1, queste sono utili per poterle cercare nella legenda, identificarle, e capirne l'uso). Creati i diversi segmenti delle faglie presenti andiamo sulla tavola degli attributi (che nel nostro caso presentava già dei campi precostituiti ma vuoti) e la compiliamo solo determinati campi: identifier (corrisponde all'ID quindi mettiamo un codice da 0 in poi per ogni segmento), poi avendo fatto vari segmenti questi avranno vari codici (ID), tuttavia questi appartengono (alcuni) alla stessa faglia, quindi nelle notes scriveremo ad esempio 1 F1o (a nostra scelta). C'è un ultimo che può essere compilato a scelta che è quello che chiede se è esposta o nascosta, e bisogna27. Giacitura: creare un nuovo shapefile di tipo puntuale e nominarlo giacitura, dopodiché svolgere sempre lo stesso procedimento quindi: start editing, bla bla bla e create features. Una volta segnati tutti i punti in cui sono presenti delle giaciture andiamo sulla tavola degli attributi e aggiungiamo i campi: depth (inclinazione) e strike (angolo dato dalla direzione), riempire i campi. Il depth ci viene indicato dalla mappa stessa; lo strike ci viene dato dalla direzione (usare la regola della mano destra, l’angolo da tenere in considerazione è quello in cui converge il polso). Fatto ciò, occorre cambiare la simbologia e metterne una appropriata andando su simbology e aggiungendo GEOLOGY 24K e prendere il 4 (stare attenti che l’angolo sia 270 ed aumentare lo spessore), infine su advanced mettiamo la voce strike, in questo modo la simbologia si orienta con il valore dello strike.
28. Da un DEM è possibile
tag html, il testo formattato sarà il seguente:Per estrarre diverse mappe, quali: contour, aspect, hillshade etc., occorre semplicemente andare nello specifico tool da Spatial Analyst < Extraction < in seguito selezionare il tool d'interesse.
Se da un DEM vogliamo estrarre l'idrologia occorre prima generare la mappa del Flow Direction, poi quest'ultima andrà utilizzata come input per gli altri tool. Per poter identificare il bacino idrografico si crea la mappa di accumulo.
Per un DEM, contenente countur, hillshade, slope e aspect, piuttosto che farlo singolarmente per ciascuna mappa, andiamo a creare un unico tool mediante il MODEL BUILDER. Prima di fare ciò ci assicuriamo avere il DTM con il confine ritagliato dell'area di studio, se così non è utilizziamo l'extract by mask.
MODEL BUILDER: come input di partenza metteremo il DTM con il confine ritagliato. Dopo inseriamo i 4 tool: countur, hillshade, slope e aspect. Colleghiamo l'input con ciascun tool, mediante
connect e input raster. Spuntare la vocemodel parameters
sia sull'input che sugli output di ciascun tool, in questo modo consentiamo ai fruitori del tool di cambiare alcuni parametri. Per fare in modo che il tool sia ancora più gestibile andiamo sulle singole voci dei tool (contour etc.), tasto destro, e make variable-from parameter
e selezionale contour interval
nel caso del contur, per gli altri vale l'analogo procedimento cambia la voce, fatto ciò fare run.
Il modello può essere salvato sotto forma di tool. Pigiamo su salva
, dopodiché creiamo una cartella tbx
(icona con i tool), la denominiamo dtm_tool
e inseriamo il modello all'interno. Per visualizzarla sugli arctoolbox basta fare add
e selezionarlo; se vogliamo modificare il modello in un secondo momento, lo selezioniamo e facciamo edit
.
32. DAI POLIGONI A UN RASTER: per convertire lo shapefile dei poligoni dei litotipi in un field (raster) utilizziamo features to raster
. Quest'ultimocontiene le voci ci fa scegliere unaOutput cell size(colonna degli attributi, nel nostro caso MapunitNam) e dimensione del sin-golo pixel).
33. Query(richieste): al nostro raster possiamo fare delle richieste come “Identifica dove si trovala formazione Ragusa e contemporaneamente(&) porzioni di territorio con pendenza mag-giore di 5°”. Per fare ciò utilizziamo Raster calculator, questo però lavora con campi nume-rici, quindi nel caso della Formazione Ragusa metteremo 3 e non il nome, poi in definitivaha un procedimento simile a quello usato per la ricerca nella tavola degli attributi.La formula da inserire per ottenere un file con una risposta alla nostra richiesta è: (Rasterli-tologia == 3) & (slope > 5). Il simbolo != sta ad indicare invece “diverso”.
34. Layaut view della litologia in shapefile e countour. Si può aggiungere anche la mappa slopecon un nuovo data-frameTermini e significati▪ GIS: (Geographical
Un GIS (Sistema Informativo Geografico) è una combinazione di dati spaziali e relativi attributi, risorse hardware e software, risorse umane con adeguata preparazione e metodi di analisi, il tutto organizzato per automatizzare, gestire e distribuire informazioni a contenuto geografico.
Definizione: un GIS è un sistema che permette di immagazzinare, interrogare, analizzare e rappresentare, attraverso la costruzione delle carte tematiche, entità spaziali e/o eventi che si verificano sul territorio.
Sistema di riferimento: attribuisco un sistema di riferimento in modo da poter fare una corretta sovrapposizione degli strati informativi (overlay) che verranno inseriti. Si utilizza il WGS84 perché è il sistema di coordinate geografiche mondiale; mentre gli altri datum geodetici, definibili locali o regionali, approssimano il geoide in un intorno dal punto di emanazione, il datum WGS84 usa lo standard EGM96 che approssima il geoide nel suo complesso ed è valido per.
tutto il mondo.
Georiferire: determinare la posizione di un oggetto in un preciso punto sulla superficie terrestre attraverso l'attribuzione di coordinate geografiche. Dato dalla combinazione del datoplanimetrico e altimetrico.
Digitalizzare: rendere numerico ed interrogabile ciò che è descrittivo.
SITR: sistema informativo territoriale regionale
Datum geodetico: dato dal datum planimetrico (ellissoide) e dal datum altimetrico (geoide)
Dato raster: immagine definita da una matrice di celle o pixel distribuite su righe e colonne. Il raster di per sé non è interrogabile. I colori che vediamo nelle immagini sono dati dalla sovrapposizione di tre canali, RGB (red, blue, green). Distinguiamo l'immagine in base ai bit. L'immagine fondamentale ad 1 bit ha essenzialmente due colori, bianco e nero ad esempio, assumendo valori 0 e 1, ovvero esiste o non esiste. Le immagini però possono essere immagazzinate con altre funzioni:
Informazione a 8 bit: queste derivano dalle informazioni iniziali, dunque i due colori (bianco e nero), che elevato ad 8 assume valore 256. 256 corrisponde alle sfumature dell'informazione che, in questo caso, è di una sola tonalità, quindi un solo canale. Per intenderci, considerando i colori bianco e nero, l'informazione a 8 bit corrisponde alla scala di grigi.
Informazione a 24 bit: questa è costituita da 3 canali da 8 bit, ovvero RGB. Red, blue e green costituiscono i colori primari, in quanto dalla loro interazione si ottiene l'intera banda di colori del visibile.
Dato vettoriale: i dati vettoriali sono utilizzati per rappresentare elementi del mondo reale in un gis, sono identificati da un sistema di coordinate. Questi dati vettoriali possono avere una geometria di tipo punto, linea o poligono. I punti sono definiti da una coppia di coordinate x,y. Le linee sono un insieme di punti definiti da più coppie di coordinate x,y.
poligono sono un insieme di punti definiti da più coppie di coordinate x,y in cui la prima e l'ultima coppia di coordinate coincidono.
Al dato vettoriale viene associato un dato alfanumerico, ovvero un ulteriore informazione quali-quantitativa (numerica o testuale) che carica il semplice dato vettoriale di attributi.
Shapefile: è un formato di archiviazione vettoriale digitale, ideato dalla ESRI software house, in grado di memorizzare la localizzazione, la forma e gli attributi di entità spaziali. Uno shape-file deve contenere almeno tre informazioni: topologica, geografica/geodetica e alfanumerica.
L'informazione topologica (.shp) definisce se il dato è un punto, una linea o un poligono.
L'informazione geografica ci dà il sistema di riferimento (.prj). Infine, l'informazione alfanumerica (.dbf) è organizzata in righe e colonne; le righe contengono i record, cioè un oggetto o una struttura di dati eterogenei fatta da
un insieme di elementi, ciascuno dei quali identificato da un nome univoco e da un tipo di dato il cui valore è