Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I TERRENI FINI
Struttura dei minerali argillosi 44-
I minerali delle argille sono fillosilicati idrati costituiti da tetraedri SiO e ottaedri collegati a formare
reticoli elementari (pacchetti)
+ pacchetti = argilla caoliti
Esiste un elevato numero di tipi di minerali argillosi illiti
Montmorilloniti
La singola particella di argilla ha carica elettrica nulla con ioni ossigeno distribuiti sulla superficie
che tendono appunto a interagire con la molecola dipolare dell’acqua. Si forma il doppio strato
elettrico Ioni idrogeno 38
Gli ioni ossigeno tendono a legarsi con
Con ioni positivi in soluzione nell’acqua stessa
Struttura delle argille:
• Particelle depositate in acqua dolce tenderanno a respingersi dando vita a una struttura
dispersa o orientata
• Particelle depositate in acqua salata daranno vita a una struttura flocculata
Classificazione terreni fini
È necessario conoscere lo stato fisico ed il comportamento fisico-meccanico della terra in funzione
del suo contenuto d’acqua.
Lo stato fisico e il comportamento vengono determinati per mezzo della misura dei limiti di
consistenza, detti anche limiti di Atterberg
Setaccio a maglia 0.425mm
In funzione del contenuto d’acqua il materiale può trovarsi nello:
• Stato fluido
• Stato plastico
• Stato semisolido
• Stato solido
Ciascun limite di consistenza definisce il contenuto d’acqua espresso in percentuale
in peso rispetto al peso secco del terreno
• Limite liquido cucchiaia di Casagrande
Ripetendola più volte ovrò 3 coppie di valori che andrò a collocare su
un diagramma logaritmico e unirò formando un segmento di retta.
Il calore di umidità corrispondente ad un numero di 25 colpi
rappresenta il limite liquido di una terra. 39
• Limite plastico : si determina su una porzione di terreno manipolata in modo che a contatto
con l’aria perda un poco di umidità cioè faccio dei piccoli cilindri come se
giocassi con la plastilina, quando cominciano a fessurarsi li pongo in forno
l’umidità che se ne ricava è appunto il limite plastico
indice plastico (Ip) = limite plastico – limite liquido
limite liquido, limite plastico e indice plastico sono indispensabili per la classificazione dei terreni
fini e della porzione di terreno fine.
• Più un terreno fine contiene acqua < interazione elettrostatica
• <quantità d’acqua adsorbita > forze attrazione elettrica
• Limite di ritiro : contenuto d’acqua per il quale non si registra più alcuna variazione di
volume Il passaggio dallo stato solido allo stato semisolido
Viene determinato per mezzo del progressivo essiccamento di una porzione
di terra tenendo sotto controllo sia il suo volume che la corrispondente
umidità
Preciso significato fisico
Confrontando i valori dei limiti di consistenza di un terreno con la sua umidità naturale si possono
ricavare alcune importanti informazioni :
• Stato fisico in condizioni naturali
• Consistenza (= capacità di una terra di resistere a sollecitazioni meccaniche)
Indice di consistenza= limite liquido- contenuto di acqua/ indice plastico
La consistenza può essere definita anche come la capacità di un terreno di resistere alla
penetrazione, avendo a disposizione un penetrometro tascabile si può definire la consistenza in
modo accurato poiché un cursore indica su scala graduata la resistenza offerta dal terreno alla
penetrazione. CAPITOLO 13
IL MATERIALE ROCCIA
MATERIALE ROCCIA: elemento costituito da particelle discrete, granuli o cristalli legati tra
loro da forze coesive a carattere permanente,privo di discontinuità (=
qualsiasi 40
superficie di debolezza strutturale)
AMMASSO ROCCIOSO: si indica il corpo fisico costituito dall’insieme del materiale
roccioso e delle Discontinuità; il comportamento meccanico dell’ammasso dipende
dal comportamento del materiale roccia più quello delle discontinuità.
Caratteristiche del materiale roccia che è utile sapere in qualunque problema applicativo:
• Caratteristiche petrografiche : breve descrizione litotipo e in alcuni casi si può mettere in
evidenza la quantità percentuale di materiali duri che avranno un
ruolo importante nella lavorabilità della roccia.
• Caratteristiche fisiche la roccia è un mezzo plurifase costituito fa fase solida liquida e
gassosa. Tra le caratteristiche misurabili:
-peso di volume bilancia idrostatica
-peso specifico parte solida
-porosità
-indice vuoti
-contenuto d’acqua
-grado saturazione
-permeabilità
• Caratteristiche meccaniche utili da conoscere:
-quelle che mostrano la resistenza a rottura:
-prova di resistenza a compressione monoassiale
-prove a trazione diretta e indiretta
-prove di taglio diretto
-prova a flessione
-prova a compressione triassiale
-prova a torsione
-quelle che descrivono il comportamento del materiale roccia prima che si
rompa
Resistenza a compressione monoassiale
Si sottopone un provino di forma regolare, posto tra 2 piastre piano parallele ad una
forza perpendicolare alle piastre stesse.
Viene definita come: massima forza applicata
area della sezione iniziale del provino
al fine di uniformare e rendere confrontabili i risultati, sono state introdotte delle procedure
standard, frequentemente applicata è la procedura prevista dall’international Society for Rock
Mechanics: 41
• I piani devono essere perfettamente paralleli e lisci
• Il provino deve essere di forma cilindrica con un rapporto altezza/diametro compreso tra 2.5
e 3
• Il diametro non deve essere < 54mm
• I provini devono essere conservati in condizioni di umidità naturali
In Italia viene ancora impiegata una procedura che porta alla rottura di 8 provini cubici e la
resistenza a compressione monoassiale viene ricavata dalla media delle 8 prove.
Resistenza a trazione diretta
Definita come “la resistenza a rottura di un provino sottoposto a 2 forze uguali e contrarie
applicate lungo la stessa retta d’azione.
Provino fissato con resine epossidiche aventi resistenza alla trazione superiore a quella della
roccia.
La resistenza a trazione è definita come: massima forza applicata
area della sezione iniziale del provino
alcuni problemi legati all’uso e all’affidabilità delle resine ect si sono sviluppate alcune prove
indirette in alternativa. (prova a carico puntiforme)
resistenza a trazione indiretta: prova a carico puntiforme
apparecchiatura portatile di impiego rapido.
Permette di operare anche su provini di forma irregolare, posizionandoli tra una coppia di
punte coniche, tramite le quali viene esercitato lo sforzo di compressione.
Quando la dimensione caratteristica del provino è =50mm:
Indice di resistenza al carico puntiforme (Is ) = forza di compressione assiale a
50
rottura (P) 2
quadrato delle dimensione caratteristica (D )
I provini devono essere nelle condizioni di umidità naturale
La distanza tra le punte deve essere prossima o uguale a 50mm
Per campioni irregolari occorre eseguire almeno 20 misure.
Per i provini che presentano un valore di D diverso da 50mm l’indice Is viene ricavato dalla Size
50
Corretion Chart. Correzione ritenuta necessaria quando tramite osservazioni si notò come i valori
Is variassero in relazione della dimensione del provino.
50
Possiamo dunque definire l’indice di anisotropia alla prova di carico puntiforme:
Ia= Is perpendicolare
50 42
Is parallelo
50
Vi sono relazioni tra point-loand e resistenza a trazione σ τ
Tra point-loand e compressione monoassiale σ c
σ = 0.9 Is
τ 50
σ = 24 Is
c 50
in considerazione dell’ampia diffusione della prova vi sono delle integrazione delle norme ISRM
proposte da vari autori:
forme e dimensioni dei provini
anche se di forme irregolari deve essere almeno assimilabile ad un parallelepipedo
D dovrà essere non inferiore a 30mm
Preparazione del campione
Vanno scartati campioni che mostrano fratture, anche se piccole e ovviamente quelli non ritenuti
rappresentativi del campione in esame.
Calcolo dell’indice di resistenza a carico puntiforme
GREMINGER: considerando i fattori correttivi e l’effetto scala
Per spezzoni cilindrici con carico diametrale:
Is= F = 0.141F
1.5 0.5 1.5
D * d D
Per tutti gli altri casi:
Is= 0.834 F = 0.118F
0.75 0.5 0.75
(D*l ) * d (D*l)
F= sforzo a rottura
d= diametro di riferimento =50mm
l= dimensione sul piano normale alla direzione di applicazione dello sforzo lungo la quale si sviluppa la
Rottura
D= distanza tra le punte al momento della rottura
La resistenza a trazione indiretta: La prova brasiliana
Anche in questo caso si tratta di applicare uno sforzo di compressione per ottenere una
rottura per trazione.
Un provino di materiale roccia viene sagomato per segagione facendogli assumere una
forma discoidale con diametro D=54 pari al doppio dello spessore.
Il provino viene allora posto tra le 2 ganasce metalliche e viene applicata una forza F che
porta alla rottura del provino.
La resistenza alla prova viene calcolata secondo la formula:
σ (brasiliana)= 2F/πDs
τ
procedura normata ISRM
resistenza al taglio puro (o diretto) 43
Si può ottenere con diversi strumenti.
Il più semplice è quello mostrato in figura.
Constati elastiche statiche
(parametri che descrivono il comportamento del materiale roccia prima che questo giunga a rottura)
Il test di compressione monoassiale è anche il modo più semplice per calcolare le costanti
elastiche di campione roccioso.
In pratica si tratta di applicare una forza su un provino e misurare le variazioni assiali e diametrali
del provino per mezzo di un trasduttore parallelo e uno perpendicolare alla direzione di
applicazione dello sforzo sino a giungere a rottura.
Diagramma sforzi-deformazioni:
Si definiscono normalmente:
deformazione assiale: ε = H – H = ΔH
h 0 r H H
0 0
Deformazione radiale: ε = d – d = Δd
d 0 r
d d
0 0
il rapporto di Poisson: μ= ε
d
ε
h
resistenza a rottura: σ = forza a rottura (N)
c 2
area del provino (m )
modulo elastico tangente alla curva in corrispondenza del punto di ordinata σ /2
c
E = Δσ
t50 Δε
Modulo di deformazione: M = σc = σc
d 44
(H – H )/ H ΔH/H
0 r
H = altezza iniziale
0
H = altezza a rottura
r
d = diametro iniziale
0
d = diametro a rottura
r
Δσ= interv