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COSA E' LA GEOGRAFIA SOCIALE E CULTURALE?

La geografia sociale e culturale rientra nella geografia umana. E' una disciplina a cavallo tra sociologia e geografia che si occupa del rapporto tra società e ambiente.

COSA E' UNA SOCIETÀ?

Dal latino "socius", una società comprende ogni gruppo di individui, uniti da rapporti di varia natura (come la collaborazione o le varie forme di cooperazione), tali da assicurare la sopravvivenza e la riproduzione dell'insieme stesso e dei suoi membri. Chi ne rifiuta le regole viene da essa emarginato.

Dunque un insieme di persone che vivono in uno stesso territorio viene racchiuso dalla geografia nella parola "popolazione"; non confondere con il concetto di popolo, che è relativo ad una comunità con lingua, tradizioni e cultura in comune. Le caratteristiche numeriche dei sottoinsiemi (ad esempio le etnie) possono contribuire alla descrizione di una popolazione.

Quando i geografi vogliono studiare la

pressione sulla densità di una popolazione sul territorio, si calcola la sua densità che può essere aritmetica, cioè il rapporto tra la superficie di un'area e il numero dei suoi abitanti, o fisiologica, cioè il rapporto tra la superficie agricola produttiva di un territorio e il numero dei suoi abitanti. Ogni popolazione è caratterizzata da una specifica composizione, data dalle caratteristiche dei gruppi che la compongono. Di una popolazione di studenti di un'università ad esempio si possono calcolare la percentuale di soggetti tra i 18 e i 22 anni oppure la percentuale dei pendolari e dei lavoratori part-time. Uno degli strumenti più diffusi per rappresentare la composizione di una popolazione è la piramide delle età, ossia, una rappresentazione grafica usata per descrivere la distribuzione per età e per genere, di una popolazione. Si possono individuare 3 tipologie differenti di piramidi della popolazione, che fanno

Riferimento a popolazioni a forte crescita, a crescita lenta o a popolazioni in declino. La crescita o la diminuzione di una popolazione è legata a una serie di fattori di svariata natura dinamica (economici, culturali, sanitari ecc.). La demografia è individuata attraverso alcuni semplici indici che segnalano le dimensioni e la velocità del movimento demografico. I principali sono:

  • Il tasso di natalità → che descrive le tendenze delle nascite all'interno di una società, calcolando il rapporto tra il numero delle nascite e la popolazione media in un certo periodo; è l'indicatore calcolato sulla
  • Il tasso di fecondità → media dei figli per donna in età fertile (compresa secondo i demografi fra i 15 ed i 49 anni). I tassi di fecondità più elevati sono riconducibili a popolazioni in cui le donne diventano sessualmente attive molto presto e che si sposano in giovane età. Ad esempio in molte
le discriminazioni di genere pongono spesso le donne in una posizione subordinata, impedendo loro di esprimersi riguardo la pianificazione familiare e i figli vengono considerati un investimento economico; → vale a dire il rapporto tra il numero delle morti in una certa popolazione in un dato periodo di tempo, e l'ammontare medio della popolazione nello stesso periodo. Un fattore naturale della mortalità è rappresentato dalle epidemie, mentre tra i fattori politico-sociali che incidono sui tassi di mortalità, oggi come in passato, ci sono le varie guerre e guerre locali; → ossia il passaggio di un paese nel corso del tempo da tassi di natalità e mortalità elevati, a valori molto più bassi; → è uno strumento per analizzare la composizione di una popolazione per sesso, ovvero il rapporto tra il numero dei maschi.

E quello delle femmine. Uno dei fattori che può determinare una disparità tra il numero di donne e quello di uomini in una popolazione, è proprio il tasso di mortalità, superiore nei maschi di tutte le classi di età, e la maggiore durata media della vita delle donne.

L'indice di disuguaglianza di genere → disparità tra uomini e donne per quanto riguarda opportunità, diritti, benefici e status sociale. [ Indice molto importante ma troppo spesso sottovalutato. I ruoli di genere variano da luogo a luogo, creano disparità e condizionano l'uso del territorio, tanto da aver dato vita già nelle epoche passate e con forza crescente ora, a movimenti e associazioni in difesa del "sesso debole". Abbiamo nel 1791 per esempio: Olympe de Gouges diffonde la "dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine" e dichiarò: "Se la donna può essere può salire al patibolo Ella come un uomo,

deve poter salire anche sulle tribune”.sostiene che le donne sono capaci di assumere delle responsabilità tradizionalmente riservate agli uomini e, praticamente in tutti i suoi scritti, chiede che le donne vengano ammesse ai dibattiti politici e sociali.

Impronta ecologica → è un altro indicatore complesso utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di generarle. (Stima quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita). Per calcolare l'impronta ecologica si mette in relazione la quantità di ogni bene consumato (es. riso, mais, elettricità, acqua.) con una costante di rendimento espressa in kg/ha (chilogrammi per ettaro). Il risultato è una superficie espressa con l'unità di misura "ettaro globale".

è il rapporto percentuale l’indice di popolamento →tra

Il numero degli abitanti di una regione e il numero di abitanti che essa può sostenere in un dato momento; la popolazione è scarsa (sottopopolamento) se l'indice è minore di 100; si ha sovrappopolamento se l'indice supera 100.

Da qui si ricava la carrying capacity, traducibile in italiano come capacità portante dell'ambiente, che è la capacità di un ambiente e delle sue risorse di sostenere un certo numero di individui. Solo un numero definito di individui può vivere in un certo ambiente con a disposizione risorse limitate; superare la capacità portante può condurre anche all'estinzione della specie.

Quando dunque la crescita demografica supera la capacità di sostentamento, si dice che 'quell'area interessata è in sovrappopolamento, mentre nelle condizioni opposte si verifica il decremento. Sovrappopolamento e decremento creano entrambi squilibri: il primo per mancanza di risorse che si devono

reperire altrove; il secondo per lariduzione del ricambio generazionale.Il rapporto tra popolazione reale e potenziale fucreato da Malthus: la popolazione cioè dovevasfruttare le risorse ma non superarle. Questosquilibrio di conseguenza creava stati ricchi e poveri.SaggioMalthus scrisse il suo in polemica con le ideeespresse da due filosofi, Godwin e il francesemarchese di Condorcet, i quali ipotizzavano perl’umanità un futuro ricco e felice, grazieall’abbondanza dei beni offerti dalla natura, a pattoche si attuassero riforme e si garantissel’uguaglianza sociale.Malthus, invece, non era così ottimista: l’umanità aveva davantiun destino di stenti e miseria, se non si poneva un freno allacrescita demografica. Dall’esame di un gran numero di datistatistici, ricavò che l’incremento della popolazione è moltomaggiore della possibilità di produrre mezzi di sussistenza.Secondo i suoi calcoli, la popolazione

Raddoppiava ogni 25 anni, seguendo una progressione geometrica, mentre le risorse alimentari aumentavano molto più lentamente, seguendo una progressione aritmetica.

Come porre rimedio, allora, a questo squilibrio? Per Malthus era inevitabile che, di fronte a un eccesso di popolazione, si manifestassero carestie, epidemie e guerre, eventi da lui interpretati come 'freni positivi': a causa di queste sciagure il tasso di mortalità si alzava notevolmente e le risorse alimentari tornavano a essere sufficienti per la popolazione restante.

Avendo inoltre notato che sono i più poveri a fare più figli, propose che il governo invitasse i giovani a ritardare l'età del matrimonio e si sforzasse di diffondere tra gli strati sociali più bassi la coscienza del danno che una prole numerosa recava alle famiglie e all'intera comunità ('freni preventivi').

GEOGRAFIA E STATISTICA

Per poter indagare e studiare i movimenti e la

della popolazione grazie all'Unione Europea e all'accordo di Schengen. Questo permette ai cittadini dei paesi membri di spostarsi liberamente all'interno del territorio senza bisogno di passaporto o visti. L'emigrazione, invece, è il fenomeno per cui le persone lasciano il proprio paese di origine per trasferirsi in un altro paese. Le ragioni dell'emigrazione possono essere molteplici, come la ricerca di migliori opportunità di lavoro, la fuga da conflitti o persecuzioni, o la ricerca di una migliore qualità della vita. L'emigrazione può avere un impatto significativo sulla distribuzione della popolazione, sia nel paese di origine che in quello di destinazione. Può portare a un aumento della popolazione in alcuni paesi e a una diminuzione in altri, creando così squilibri demografici. Per monitorare e studiare questi fenomeni, la Geografia utilizza dati statistici e strumenti come i censimenti, le indagini demografiche e i flussi migratori. Questi dati vengono poi elaborati e presentati attraverso grafici, tabelle e mappe per facilitare l'interpretazione dei risultati. In conclusione, la distribuzione della popolazione e i fenomeni di circolazione ed emigrazione sono temi di grande importanza per la Geografia, che si occupa di analizzarli e comprenderli attraverso l'utilizzo di dati e strumenti statistici.

dei cittadini all'interno del cosiddetto Spazio Schengen, che è un'area che comprende 26 Stati europei e che, in base all'acquis di Schengen, è un insieme di norme integrate nel diritto dell'Unione europea, volte a favorire la libera circolazione dei cittadini all'interno del cosiddetto Spazio Schengen, regolando i rapporti tra gli Stati che hanno siglato la Convenzione di Schengen, hanno abolito i controlli sulle persone alle loro frontiere comuni, che sono state sostituite da un'unica frontiera esterna e funzionano quindi, dal punto di vista dei viaggi internazionali, come un unico paese. La Convenzione di Schengen è

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher selenemotta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Cundari Gabriella.