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TRASPORTO MERCI SU STRADA
Il trasporto di merci su strada dipende dai combustibili che contribuiscono notevolmente alla produzione di
anidride carbonica. Nel 2003-6 è stato istituito il programma MARCO POLO con finalità di trasferire le
merci su strada verso altri modi più rispettosi per l’ambiente. Punto di partenza è che gli stati membri non
sono riusciti a trovare soluzioni ottimali ai problemi legati alla costante crescita del trasporto merci
internazionale. Il programma Marco Polo è finalizzato a ridurre la congestione delle infrastrutture stradali e
a migliorare le prestazioni ambientali dell’intero sistema di trasporto. L’obiettivo finale è quello di trasferire
i trasferire il trasporto internazionale su strada via mare a corto raggio, la ferrovia e la navigazione interna. I
finanziamenti previsti riguardano tre tipi di progetto:
azioni di trasferimento modale (dalla strada al mare)
1. azioni catalizzatrici per progetti innovativi
2. azioni comuni di apprendimento (consolidare la cooperazione)
3.
I termini chiave sono mondializzazione ed allargamento ad est, fenomeni che comportano per il settore
europeo dei trasporti nuove problematiche. La Commissione raccomanda di modernizzare la logistica, per
migliorare l’efficienza dei vari modi di trasporto e delle rispettive combinazioni. La commissione, ribadisce
la necessità di instaurare un equilibrio fra esigenza di sicurezza e fluidità dei trasporti. I settori in cui
intervenire sono 10:
identificare le strozzature che impediscono la fluidità nei trasporti
1. trarre vantaggi dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
2. la logistica per la rilevazioni e la localizzazioni delle merci
3. adottare una certificazione europea
4. elaborare una serie di indicatori statistici
5. sfruttare le infrastrutture con maggiore efficacia
6. introdurre un’etichetta di qualità
7. semplificare le catene multimodali
8. promuovere una regolamentazione della multi modalità a livello mondiale
9. stabilire norme di carico europee
10.
TRASPORTI MARITTIMI
Nel 1995 viene emanata la direttiva 95/21/CE finalizzata ad armonizzare le condizioni di applicazione alle
navi che approdano nei porti comunitari, che navigano nelle acque sotto giurisdizione degli stati membri
delle norme internazionali relative alla sicurezza delle navi.
Le autorità competenti devono effettuare un controllo rafforzato nel caso di:
• petroliere a cui mancano cinque anni o meno alla data del ritiro dalla navigazione
• navi portarinfuse con oltre 12 anni
• navi passeggeri
• navi cisterne per il trasporto di gas e di prodotti chimici.
Con la direttiva del 98 si istituisce il certificati ISM obbligatorio per la navigazione e con la direttiva del
2001 si rende obbligatorio l’ispezione delle navi potenzialmente pericolose.
Vengono presentate nel dicembre del 2000 una proposta di direttiva e due proposte di regolamento:
direttiva sull’istruzione di un sistema comunitario di monitoraggio, controllo e informazione sul
1. traffico marittimo
regolamento sull’istruzione di un fondo di risarcimento per l’inquinamento da idrocarburi nelle
2. acque europee
istituzione di un’Agenzia europea per la sicurezza marittima.
3.
L’agenzia verrà incaricata di sostenere la commissione e gli Stati membri, nell’applicazione e nel controllo
della legislazione comunitaria, nonché nella valutazione dell’efficacia delle misure in vigore.
In virtù del principio chi inquina paga, i costi dei danni di inquinamento devono essere sostenuti da tutte le
parti in causa, dagli armatori che i noleggiatori. La maggior parte delle petroliere esistenti, è monoscafo,
ossia il petrolio è separato dal mare soltanto da una lamiera, gli stati uniti considerando la pericolosità di tale
struttura ha adottato una legge che impone l’obbligo dello doppio scafo. Ma visto che trasformare una
petroliera da monoscafo a doppio scafo è praticamente impossibile, sia gli stati uniti che la convenzione
MARPOL che comunque a partire dal 2005
CONDUCONO AL DISARMO LE PETROLIFERE MONOSCAFO,
cominceranno ad essere utilizzate nelle acque europee. Obiettivo è dunque quello di introdurre le petroliere a doppio
scafo. Dal 2005 le petroliere che hanno raggiunto i 15 di età dovranno essere sottoposte a controlli per la valutazione
delle condizioni.
Infine, nel quadro del pacchetto ERIKA 2002 viene istituita l’Agenzia europea per la sicurezza marittima, con
l’obiettivo di garantire nell’UE un livello elevato, uniforme ed efficace di sicurezza marittima e di prevenzione
dell’inquinamento causato dalle navi. Nel 2002 il Consiglio autorizza gli Stati membri a firmare, a ratificare o ad
aderire, alla convenzione internazionale sulla responsabilità civile per i danni derivanti dall’inquinamento determinato
dal carburante delle navi. I due atti legislativi hanno gli stessi obiettivi: creare un unico comitato per la sicurezza
marittima e la prevenzione dell’inquinamento delle navi ed accelerare e semplificare il recepimento delle regole
internazionali nella legislazione comunitaria.
Un accenno a parte merita, in materia di politiche ambientali di sicurezza marittima, il problema relativo all’utilizzo
dei composti organo statici, facendo uso di tributile come additivo nelle vernice utilizzate. Gli effetti dannosi di tali
vernici sull’ambiente sono stati osservati per la prima volta alla fine degli anni ’70.
Il regolamento mira a ridurre o eliminare gli effetti nocivi per l’ambiente marino e la salute umana.
Il Consiglio evidenzia l’importanza di promuovere azioni internazionali per affrontare efficacemente i problemi
ambientali causati dalle emissioni delle navi marittime di ogni bandiera su scala globale (convenzione MARPOL). Nel
quadro delle attività legislative, le attività operative riguardano le seguenti misure:
• creare sportelli amministrativi unici, finalizzati a semplificare le procedure dell’arrivo,della partenza per le
autorizzazioni delle navi
• preservare il ruolo essenziale dei corrispondenti per il trasporto marittimo a corto raggio
• garantire il buon funzionamento e l’orientamento dei centri di promozione del trasporto marittimo a corto
raggio
• promuovere l’immagine del trasporto marittimo a corto raggio come valida alternativa ad altri modi di
trasporto
• raccogliere informazioni statistiche.
La collaborazione degli Stati membri garantisce l’individuazione tempestiva degli scarichi di sostanze inquinanti
effettuati dalle navi e l’identificazione dei responsabili. La comunità interviene in base al principio di sussidiarietà.
Finalità del documento è quello di recepire nel diritto comunitario le norme internazionali in materia di inquinamento
provocato dalle navi e di garantire che ai responsabili di scarichi vengano comminate sanzioni adeguate.
Le ripercussioni sociali ed ambientali della demolizione delle navi non sono da sottovalutare. Gran parte delle navi
contiene materiali pericolosi non hanno alcun sistema di contenimento per impedire la contaminazione dei suoli e
delle acque.
La convenzione di Basilea dell’89 vieta la spedizione di rifiuti pericolosi da un paese membro dell’organizzazione per
la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) a un paese non OCSE. La commissione propone misure finalizzate a
garantire:
maggiori controlli da parte delle autorità responsabili della spedizione dei rifiuti e delle autorità portuali
europee
rifiuti e rifiuti pericolosi ed un elenco degli impianti di riciclaggio ecologici
uno scambio sistematico di informazioni tra la Commissione e gli Stati membri
una cooperazione più stretta con i paesi terzi di transito o di destinazione delle navi da smantellare
un’attenzione particolare alle navi di stato e alle imbarcazioni commerciali che operano regolarmente nelle
acque comunitarie
Per favorire una demolizione delle navi sicura e compatibile con l’ambiente, la Commissione ritiene inoltre
fondamentale, potenziare l’assistenza tecnica ai paesi nei quali l’attività di demolizione è economicamente rilevante, e
promuovere il miglioramento della normativa.
La Commissione propone altre azioni :
integrazione della legislazione in materia di sicurezza marittima
aiuti a favore del trasporto marittimo con la demolizione ecologica delle navi
istituzione di un sistema europeo di certificazione per la demolizione delle navi compatibile con l’ambiente
intensificazione delle attività internazionali di ricerca sulla demolizione delle navi
TRASPORTI AEREI
Nel 2000 il Parlamento europeo, accoglie l’iniziativa della commissione di adottare un documento relativo alla
integrazione tra tutela ambientale e trasporti aerei, ritenendo che vi sia stata una grave lacuna nell’approccio politico e
che sia pertanto urgentemente necessario adottare misure strategiche.
Il parlamento fa riferimento ad una serie di documenti e premesse fondamentali in materia:
∗ il quinto Programma d’azione dell’UE raccomanda l’uso di strumenti fiscali a favore della politica ambientale
per assicurare che le risorse naturali siano utilizzate in modo responsabile
∗ il rapporto speciale del Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) su “l’aviazione e
l’atmosfera globale”
∗ gli orientamenti sul rumore
∗ l’UE è rappresentata all’ICAO (comitato per la tutela dell’ambiente nel settore dell’aviazione)
∗ le risoluzioni del 2000 sugli aerei muniti di silenziatore sui voli notturni e l’inquinamento acustico nelle
vicinanze degli aeroporti
∗ varare politiche nazionali per limitare le emissioni di gas ad effetto serra di origine antropica, tutelando e
potenziando i serbatoi e i pozzi di assorbimento di tali gas
∗ il protocollo di Kyoto che chiede alle parti di adoperarsi per limitare o ridurre i gas ad effetto serra prodotti
dall’aviazione
Si chiede, alla commissione di mettere a punto una definizione comune di livello medio di rumore al suolo;
di definire obiettivi chiari relativamente a tali emissioni; mettere a punto la gestione del traffico aereo; di
introdurre una tassa sul kerosene su tutte le rotte in partenza dall’UE o su altri strumenti economici.
Un momento importante è dato dalla istituzione nel 2002 di un’Agenzia europea per la sicurezza aerea. Con
essa la Commissione si propone di creare un livello uniforme elevato di sicurezza nell’aviazione civile in
Europa, per realizzare un cielo unico. Nel 2004 viene approvato un regolamento che contiene i principi
generali per la realizzazione di un cielo unico. Nel 2007viene creato il progetto SESAR (sistema europeo di
nuova generazione per la gestione del traffico aereo). Gli attuali sistemi di c