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CLIMI
A= climi umidi della zona intertropicale (tutti i mesi con T > +18°C)
B= climi aridi (l’evaporazione eccede la precipitazione)
C= climi mesotermici umidi o temperati (T del mese più freddo + 18°/-3°C, T
mese più caldo >10°C)
D= climi microtermici boreali o umidi freddi (T mese freddo<-3°C , T mese caldo
> + 10°C)
E= climi polari (nessun mese con T media > + 10°C).
H = climi di altitudine
Af: clima della foresta pluviale/ 5-
10° Lat
Am: clima tropiocale dei
monsoni /Asia meridionale e Africa
occidentale
Aw:tropicale secco e umido o clima
di savana/Africa centrale.
GEOMORFOLOGIA
Studio del paesaggio fisico.
Le morfologie terrestri riflettono il bilancio tra processi esogeni ed endogeni
Studiare il paesaggio permette di:
- Interpretare i processi geomorfologici in ambienti diversi
- capire le pericolosità ambientali e naturali
- interpretare le morfologie e i relativi paesaggi
- studiare la vulnerabilità di un territorio a determinati processi
La scala delle forme del paesaggio cambia con un fattore 15 (!) di grandezza, dai
7 2
Continenti (10 km ) alle morfologie alla microscala come i ripples o le strie glaciali
-8
(10 km2)
L’età delle forme del paesaggio cambia con un fattore 7-8 (!) di grandezza; dai
9 2
Continenti (10 anni) alle morfologie alla microscala come i gradini nei letti fluviali (10
anni)
Le forme più grandi sono le più antiche. I tassi delle variazioni geomorfologiche sono
più lenti se misurati su grandi aree.
I principali elementi che si analizzano nello studio delle forme sono:
1) la struttura: la geologia, fenomeni legati alla natura, composizione, deposizione
e orientazioni dei materiali.
2) I versanti o l’angolo di pendio: la presenza o meno determina l’energia di rilievo,
la loro forma, lunghezza..
3) Il drenaggio, ovvero tutti i processi legati al movimento dell’acqua superficiale e
sotterranea
4) I processi : tutte le azioni operate dagli agenti morfogenetici (acqua,
ghiaccio,vento,vulcanismo..)
Soglie: condizioni critiche del sistema oltre le quali l’equilibrio è rotto e il sistema avrà
comportamenti diversi.
Modellamento della sup. terrestre inizia quando la litosfera viene a contatto con
atm, idro, bio
Concetto di livello di base il livello più basso della denudazione continentale; il livello
più bassso in cui può agire l’erosione da parte delle acque correnti superficiali.
COME EVOLVONO I PAESAGGI
Slope decline: i versanti più elevati e più acclivi sono alterati ed erosi ad un tasso più
rapido e l’angolo di pendio diminuisce progressivamente. I versanti collinari sono
ricoperti da uno spessore di regolite.
Parallel retreat: l’angolo di pendio e la lunghezza del versante resta uniforme poiché i
versanti arretrano parallelamente a se stessi.
Slope replacement: versanti acclivi vengono sostituiti da versanti meno acclivi
costituiti da depositi. La parte alta del versante arretra parallelamente a se stesso
mentre nella parte bassa si forma un pediment costituito dai prodotti dell’alterazione
delle parti alte del versante.
GEOMORFOLOGIA EVOLUTIVA
Davis: il tempo è il fattore critico che determina un particolare tipo di paesaggio
Ciclo di erosione: i versanti si degradano continuamente e passano da stadio
giovaniles. maturità vecchiaia penepiano (quasi pianura) a bassa energia.
s.
Penck :
Sollevamento e denudamento sono contemporanei
I processi litosferici sono importanti
La chiave di interpretazione è nel tasso di intensità di azione dei processi
esogeni/ endogeni
I tassi cambiano costantemente
Non ci sono generazioni successive di forme del paesaggio
I principali modelli di formazione del paesaggio terrestre:
1. Morfologie strutturali: vulcani
Morfologie o paesaggi generati dal consolidamento di grandi quantità di magma
(colate laviche basaltici).
plateaux
Morfologie dovute ai movimenti delle masse rocciose (tettonica)
Scudi continentali (cratoni): aree dei continenti dove affiorano rocce molto
antiche, stabili (no movimenti tettonici)
Catena a piega: aree montuose caratterizzate da movimenti tettonici in atto,
“aree giovani”
Erosione selettiva (differente resistenza delle rocce all’erosione) e influenza della
stratificazione (giacitura)
2. Morfologie di alterazione (weathering landforms)
Tipicamente create dall’alterazione fisica (gravità, acqua, vento), chimica
(principalmente acqua) o biologica (ad opera di licheni e muschi) delle rocce.
Una delle più diffuse: Carsismo deriva da Carso; indica un particolare tipo di
paesaggio dove sono presenti rocce di composizione calcarea o gessosa.
Drenaggio superficiale quasi assente e numerose depressioni e cavità
sotterranee. Corrosione delle rocce carbonatiche= CO sciolta in H O più
2 2
acida.
Alterazione periglaciale: azione del ghiaccio
Esfoliazione
3. Morfologie erosionali (erosional landforms)
Principali agenti erosivi:
-acque, correnti superficiali (fiumi)
-ghiaccio
-mare
-gravità
I fiumi, il reticolo, le valli
Le valli a V: Afghanistan, India, Ande ecuadoriane
Valli a U: Patagonia, Nepal, Canada, Austria
Gole, forre, canyons
I calanchi, influenza substrato e del clima
Circhi glaciali, ghiacci montani
Paesaggi marini coste alte (Sardegna, Dover, Australia, US Pacific Coast)
Deserti di rocce: Hamada
4. Morfologie deposizionali (depositional landforms)
Le pianure alluvionali
Le conoidi alluvionali
Processi morfogenetici paesaggi e morfologie e sono messi in atto
generano
da agenti morfogenetici:
A. ENDOGENI, provengono dall’interno della Terra (placche, vulcani)
Classificazione dei vulcani secondo la forma
Eruzioni fessurali: avvengono contemporaneamente lungo più fessure
generate da 1/+ fratture. A volte le fratture hanno carattere regionale
o sono legate a forze tensionali. Tipiche dei magmi basaltici, lungo le
dorsali medio-oceaniche (margini divergenti), eruzione islandica.
Vulcani a scudo: ampi, il loro diametro può arrivare a 100 Km. Versanti
bassi sono poco acclivi, aumentano a metà e la loro sommità è piatta
(forma dovuta al raff. di lava basaltica molto fluida). Tipiche eruzioni
Hawaii.
Domi di lava: con morfologia variabile. Generalmente molto acclivi con
forme che può variare da circolare (tortas) a cilindrico con spessi
versanti detritici. Si formano da lave basaltiche, ma anche da più
acide.
Coni di cenere: vulcani di dimensioni più piccole, generalmente la lava
è di tipo basaltico. Versanti molto ripidi costituiti da cenere e da
prodotti esplosivi.
Vulcani compositi/ Stratovulcani: parte bassa poco accline che lo
diventa di più verso l’alto. Hanno un cratere molto piccolo. Sono
stratificati e composti da alternanza di colate laviche, prodotti
piroclastici...Le lave sono tipicamente andesitiche, ma pure basaltiche.
Tipici dei margini convergenti con subduzione c.oceanica.
Caldere: si formano a seguito dell’esplosione di un vulcano o del suo
collasso. Si forma un grande bacino chiuso all’interno del quale si
accumula acqua
Erosione selettiva
Strati orizzontali: quando sono presenti litologie con diversa resistenza
all’erosione, in corrispondenza degli strati più resistenti si modella una scarpata
(cliff)mentre bench).
sugli strati più erodibili si formano versanti meno acclivi (
Nel complesso il versante modellato su alternanze litologiche di questo tipo
a gradini o a gradinata
morfologia
Strati inclinati: se le rocce sono inclinate, in corrispondenza degli strati più
resistenti si formano scarpate (versanti a reggipoggio) mentre sulle litologie più
erodibili si formano versanti poco acclivi, detti dip slope (versanti a
franapoggio). Omoclinali
Le dorsali che si modellano lungo la stratificazione vengono dette
Se gli strati pendono <20° = Cuestas
Se gli strati sono più pendenti = Hogbacks
Le faglie provocano il ribassamento, il rialzamento o il movimento laterale relativo di
diversi blocchi della crosta terrestre. Si formano delle Scarpate di faglia che sono
soggette all’erosione da agenti esogeni. L’evoluzione della scarpata di faglia dipende
da: 1) L’attività della faglia (Vru)
2) L’erosione (Ver)
Scarpata continua che attraversa zone con differente Ver = attività recente della faglia
B. ESOGENI, dall’esterno (atm, idro)
Alterazione meteorica (agenti esterni):
-Weathering: alterazione fisica (disintegrazione) e alterazione chimica
(decomposizione) delle rocce in prossimità della superficie
- Processi di massa (mass wasting): il trasporto di rocce, sedimenti e
suoli nelle parti basse dei versanti sotto l’azione della gravità (es.
frane)
-Erosione: rimozione fisica di materiali da parte di agenti quali acqua,
ghiaccio, vento..
Alterazione meccanica: rottura delle rocce in pezzi più piccoli
-Azione geliva (frost wedging): cicli gelo-disgelo dell’acqua presente
nelle fratture, disintegrazione delle rocce
-Decompressione (unloading): esfoliazione di rocce ignee e
metamorfiche sulla superficie terrestre
-Espansione termica: espansione e contrazione dovuta ai cicli di
riscaldamento raffreddamento
-Attività Biologica: disintegrazione dovuta all’azione di piante e
animali
I PROCESSI DI ALTERAZIONE MECCANICA AUMENTANO LA SUPERFICIE
DELLA ROCCIA ESPOSTA ALL’ALTERAZIONE
Alterazione chimica: rompe i componenti delle rocce e i legami
minerali interni. L’agente più importante sull’alterazione è l’acqua.
Si tratta di processi complessi/combinati processi meccanici e
chimici agiscono insieme
I movimenti di massa (l’azione della gravità)
- I soliflussi: movimenti superficiali, generalmente lenti che interessano la
porzione più superficiale dei versanti n presenza di saturazione di acqua
- I colamenti: Ammassi di terreni o rocce saturati di acqua che si muovono per
effetto della perdita della coesione interna e si comportano perciò in modo poco
viscoso o fluido. In genere non hanno una superficie di distacco ben definita,
possono incanalarsi all’interno del reticolo di drenaggio.
Gli scorrimenti e gli scivolamenti
traslazionali
Possono essere (il movimento avviene lungo una superficie di rottura
rotazionali
planare) o (superficie di rottura semicircolare). Per questi ultimi si individua
bene una zona di distacco semicircolare e una zona di accumulo molto estesa.
Frane complesse