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Le lingue ugro-finniche e la loro origine
Diversamente dalla maggior parte delle lingue europee, le lingue ugro-finniche non hanno un legame di parentela con la famiglia delle lingue indoeuropee.
Il luogo d'origine delle lingue ugro-finniche non è stato localizzato con certezza. Generalmente si presume che la Russia centrale e settentrionale ad ovest dei monti Urali sia la locazione più probabile, probabilmente nel periodo del III millennio a.C. Ciò viene suggerito dall'alta differenziazione intralinguistica nella medesima famiglia nella zona centrale del fiume Volga, l'ungherese, il finlandese e l'estone.
Le più conosciute sono sicuramente l'ungherese, il finlandese e l'estone. L'ungherese appartiene al sottogruppo ugro delle lingue uraliche: ad oggi la maggioranza dei parlanti di tale lingua risiede in Ungheria, ma grandi gruppi vivono nei paesi contermini come Austria, Slovacchia, Croazia, Serbia, Romania e Ucraina. La lingua genitrice o proto-uralica è ritenuta l'ugro-finnico.
4000-2000 a.C. esituato nella zona tra i fiumi Volga e Kama e i Monti Urali.
La storia della lingua ungherese attraversa due percorsi paralleli: da un lato quello politico-culturale, che ha portato, in parte, alla formazione della lingua, e dall'altro, quello che prende inconsiderazione gli sviluppi interni della lingua stessa.
Le prime attestazioni della lingua ungherese sono titoli, nomi tribali, personali e di luogo e nomicomuni che compaiono in fonti arabe, persiane, bizantine e europee occidentali dal X al XII secolo.
Il primo documento scritto che contiene un ungherese continuo è un orazione funebre datata 1200 circa.
Dalla fine del XV secolo, oltre la letteratura religiosa, troviamo testi di natura secolare, comprese lettere e cronache storiche, libri medici e calendari.
Nel XVI secolo abbiamo i primi testi ungheresi stampati scritti in latino.
La riforma promosse l'unificazione linguistica e l'insegnamento; i primi segni di comparsa delle norme scritte.
Risalgono al XVI secolo, grazie anche all'opera di intellettuali illuministi che propugnavano una maggior diffusione dell'ungherese e contrastavano l'uso diffuso del tedesco.
Nella battaglia tra modernisti e conservatori ebbero la meglio i primi, grazie ai quali l'ungherese acquisì uno statuto ufficiale nel 1844.
Il vocabolario ungherese è stato profondamente influenzato da altre lingue, circa l'80% della moderna lingua scritta e parlata è fatta di elementi ugro-finnici, con notevoli prestiti dall'iraniano, dal turco, dal greco, dalle lingue slave e dal tedesco.
Il finlandese fa parte del sottogruppo finnico-baltico delle lingue ugro-finniche e, più da lontano, è correlato con l'ungherese.
Il finlandese presenta prestiti dal finnico e da altre lingue finnico-baltiche che ammontano a circa un centinaio. Sono termini che si riferiscono alla natura e all'ambiente.
alla tecnologia, agli edifici, ai mezzi di sussistenza, alla società e alla cultura. La storia della lingua vede anche la presenza di un altro tipo di influenze: quella slava, prima, e, più tardi, quella dell'antico russo. Il finnico assorbì prestiti germanici, sia prima che dopo la sua differenziazione in un separato gruppo di dialetti, parlati nella Finlandia settentrionale. Per il finlandese lo svedese è stato, dal XIII fino al XIX secolo, la fonte principale del nuovo vocabolario e ancora oggi è largamente diffuso come lingua nazionale, anche se sta largamente cadendo in disuso. La lingua scritta cominciò a formarsi durante il periodo riformistico, infatti a partire dal XVI secolo vennero pubblicate grammatiche e dizionari. Il finlandese nel 1863 è divenuto lingua ufficiale e oggi è anche lingua dell'UE. L'estone fa parte, come del resto il finlandese e l'ungherese, del sottogruppo finnico-baltico delle lingue.La lingua ugro-finnica è lingua ufficiale in Estonia. La più antica storia dell'Estonia, prima della differenziazione delle lingue finnico-baltiche, è simile a quella del finlandese. Oltre all'influsso degli antichi dialetti baltici e di quelli tedeschi antichi, il lessico estone è profondamente influenzato dall'antico lettone. Solo nel 1919 l'Estonia divenne indipendente e cessarono i suoi scontri avvenuti prima con i reteutonici e Danesi, poi con l'amministrazione tedesca e in seguito con Russia e Svezia. L'influsso principale è del tedesco baltico, che è molto evidente nel lessico.
Il francien e il francese. Molti testi francesi antichi sono scritti, se non proprio in dialetto, almeno in un francese fortemente dell'Île-de-France caratterizzato da strutture dialettali. Comunque il dialetto, al quale oggi ci si riferisce con il termine francien, acquistò molto prestigio. Parigi, fino al X secolo, fu la sede
di riferimento della monarchia, ma anche dell'istruzione, della giustizia e del potere ecclesiastico del regno.
Alla fine del XIII secolo, l'uso scritto dei dialetti diversi dal francien è stato molto discontinuo.
La questione fu risolta alla fine del XIV secolo, e l'inizio della stampa (la prima stampa a Parigi fu nel 1470 e il primo libro fu pubblicato nel 1476), che assicurò che tutto il lavoro pubblicato in francese fosse in francien, rifletteva uno stato di cose già consolidato.
Il francien è, dunque, un termine linguistico ottocentesco applicato alla particolare lingua d'oïl che veniva parlata nella regione Île-de-France, prima della costituzione della lingua francese come lingua standard, un processo che ebbe inizio nel XVII secolo e si concluse nel 1932 con la pubblicazione della più insigne grammatica francese Le bon usage di Maurice Grevisse.
Secondo una teoria dello sviluppo del francese, il francien è stato
scelto tra tutte le lingue concorrenti come una lingua ufficiale (Norman e Picard paiono essere i principali concorrenti nel periodo medievale). La teoria attualmente prevalente, tuttavia, è che francien sia stato uno dei dialetti nel continuum dialettale su cui è stato imposto un linguaggio amministrativo, nonostante i regionalismi e percepito, quindi, come un compromesso e mezzo di comunicazione in sostituzione del latino. L'esistenza e la definizione di francien è stata avanzata nel 19 ° secolo, in parte per sostenere l'idea che la lingua francese godesse di una discendenza diretta e pura dal latino e, per minimizzare il contributo delle varie lingue romanze della Francia. Al giorno d'oggi, la questione della francien è un argomento controverso nel dibattito di politica linguistica in Francia. In conclusione a fungere da standard si è prestato il francien (franciano), che in partenza non era funzionalmente superiore alle altre lingue.altre varietà geografiche della Francia; anzi per lungo tempo il provenzale (lingua d'oc) si collocava sul suo stesso piano in forza della tradizione letteraria che ne faceva la lingua poetica di riferimento.
Poi, gradualmente, lo status dell'occitanico sarebbe calato a livello di patois fino a quando, nel XV secolo, il processo di dialettizzazione poteva considerarsi compiuto.
Se il franciano è oggi il francese per eccellenza lo si deve al fatto che la corte risiedeva a Parigi, divenuta ben presto capitale politica e culturale del paese e dunque in grado di esercitare un ascendente linguistico sul resto della nazione per ragioni che esulano dalle proprietà formali della parlata.
Le lingue germaniche settentrionali e le influenze reciproche germaniche settentrionali (lingue scandinave) comprendono l'islandese, il norvegese (il Norse occidentale) e il feroese.
Esse rappresentano uno dei tre rami in cui si suddivide la famiglia delle lingue germaniche;
Gli altridue sono le lingue germaniche occidentali e orientali. Una buona parte del vocabolario germanico comune, in particolare quello relativo alla navigazione, all'agricoltura e alla caccia, la vita sociale e le armi non appartiene all'indoeuropeo, né può essere spiegato come prestiti da lingue vicine, ma piuttosto con un sostrato indoeuropeo nell'Europa nord-occidentale.
L'islandese è la lingua ufficiale dell'Islanda. Le prime attestazioni scritte di tale lingua risalgono al XIII secolo e comprendono manoscritti in prosa e trattano di temi eroici e mitici. La scrittura dei più antichi manoscritti è la carolingia minuscola, la forma in cui l'alfabeto latino fu introdotta in Scandinavia durante la conversione al cristianesimo. La scrittura fu introdotta nel XVI secolo e il più antico libro stampato è datato 1540.
L'islandese presenta una scarsa caratterizzazione dialettale a causa del livellamento dei
dialettiscandinavi tra i primi coloni, della grande distanza che separa l'Islanda dai paesi in cui sono parlate altre lingue e dall'influenza unificante dell'Alphingi. I prestiti più presenti nella lingua sono di origine tedesca e danese. Il purismo della lingua iniziò durante l'illuminismo e furono coniati numerosi neologismi a partire da parole già esistenti per esprimere nuovi concetti. Il norvegese è la lingua ufficiale della Norvegia. La transizione dall'antico Norse al norvegese è datata intorno al 1350, e dal medio norvegese al moderno norvegese intorno al 1356. Queste date hanno un significato politico più che linguistico, in quanto rappresentano le tappe del declino del norvegese come mezzo scritto di comunicazione. Alla fine del XIII secolo, infatti, il paese entrò in crisi e il suo centro politico si spostò al di fuori dei suoi confini e la lingua continuava ad esistere solo nella corrispondenza tra.Il re e la cancelleria enei livelli inferiori dell'amministrazione secolare. Nel 500 il norvegese scomparve anche dall'uso della Chiesa quando morì l'ultimo arcivescovo dilingua norvegese. Il norvegese scritto morì, quindi, nel 500 e fu sostituito dal danese e rinstituito da un brillantecontadino autodidatta, Ivar Aasen, che introdusse una norma scritta basata sulla parlata deicontadini: il Landsmal, poi Nyorsk. Aasen sfruttò il fervore nazionalistico per fare sì che la classe borghese aderisse al suo progetto dicreazione di una lingua nazionale, basata sul concetto di emancipazione delle masse popolari. Il Bokmal viene dalla tradizione danese scritta. È parlato in aeree geografiche ben definite e dagliappartenenti alle classi medie: oggi entrambi i dialetti hanno uguale status legale, ma mentrel'istruzione primaria viene impartita in Nyorsk, la maggior parte utilizza il Bokmal. Il Faroese (termine esatto dal punto di vista linguistico),
eringiano o feringiano) è una lingua germanica parlata nella regione della Frisia settentrionale, che si estende tra i Paesi Bassi e la Germania. È una delle lingue minoritarie riconosciute nei Paesi Bassi e ha uno status ufficiale nella provincia della Frisia. Il feringio è strettamente correlato all'olandese e al basso sassone, ma ha anche influenze dal frisone antico e dal tedesco. È una lingua molto simile al frisone occidentale, ma con alcune differenze nella pronuncia e nella grammatica. Il feringio è parlato da circa 10.000 persone, principalmente nella regione della Frisia settentrionale. È insegnato nelle scuole locali e ci sono anche programmi televisivi e radiofonici in feringio. La lingua feringia è un importante elemento dell'identità culturale della Frisia settentrionale e viene utilizzata in vari contesti, come la letteratura, la musica e il teatro. È anche una lingua di comunicazione tra i frisoni settentrionali. Nonostante il suo status di lingua minoritaria, il feringio è considerato un patrimonio linguistico prezioso e viene promosso attivamente dalle autorità locali e dalle organizzazioni culturali.