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TURISMO E GEOGRAFIA AMBIENTALE

Il pensiero geografico ha subito un’evoluzione nel corso degli anni. Le diverse concezioni sono convissute e tutt’ora lo fanno: ● Determinismo (XIX-WW1), secondo questa concezione l’essere umano e le sue azioni sono sottoposte a leggi naturali rigide e incontrovertibili. Il turismo modernamente inteso è esordiente in quest’epoca, ma la concezione determinista appare nei diari di viaggio, quando anche la civiltà o l'inciviltà delle popolazioni è messa in funzione degli aspetti naturali. Il viaggiatore-turista ha il compito di civilizzatore. ● Possibilismo (fine ‘800-WW2) porre ambiente e società sullo stesso piano, dove l’ambiente influenza ma non determina l’azione umana, la quale ha larga autonomia sull’ambiente, che può venire modificato. Il turismo risente di questa concezione, con per esempio la costruzione di insediamenti turistici e environmental bubble.Volontarismo (WW1-WW2) vede nel rapporto fra società e ambiente una quasi totale preponderanza della prima sul secondo. È la fase del grande sviluppo del turismo di massa, con lo sconsiderato proliferare dell'edificato dalla riva del mare all'alta montagna. Ci furono episodi gravi, tipo nube di diossina a Seveso, che portò all'abbandono teorico di questo concetto. Sviluppo sostenibile (1972-1992) ovvero quello sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Si pone entro tre dimensioni principali: sostenibilità ambientale, sostenibilità economica, sostenibilità sociale. Il diffondersi di questo concetto ha fatto nascere il turismo sostenibile. Critiche al concetto di sostenibilità Concetto inizia ad andare in crisi. Ruocco fa notare che nella concezione di ambiente adottata dalla Dichiarazione di Rio ci fosse un limite, poiché

La definizione escludeva la componente culturale dell'ambiente, difatti l'uomo non modifica solo l'ambiente in peggio, ma anche in meglio. Gagliardo critica il modo in cui viene considerato l'essere umano. Anche Schmidt di Friedberg critica il concetto, il quale secondo lui è più rivolto a raccogliere consensi piuttosto che dare delle soluzioni. Fra le ultime critiche c'è il "paradigma delle decrescita felice", il quale mette totalmente in discussione il meccanismo della crescita economica come fattore di benessere. Tutte queste critiche hanno colpito anche il turismo sostenibile, il quale viene definito come ossimoro: turismo e sostenibilità non possono coesistere (dice Schmidt). Nonostante tutte queste critiche, il concetto di sostenibilità continua a essere applicato e citato in campo turistico molto frequentemente.

Spazio visitato, organizzato, consumato e gestito. Lozato-Giotart fa un ragionamento sullo spazio turistico,

che da visitato, è passato a essere anche organizzato e consumato.
  1. Spazio Visitato, se l'impatto ambientale del fenomeno turistico non ha modificato profondamente l'ambiente originario.
  2. Spazio Organizzato coinvolge la volontà della comunità locale di costruire uno spazio turistico. Oggigiorno molto importanti sono le infrastrutture, e non solo le risorse naturali. esempio → parchi divertimento. Le strutture che costituiscono esse stesse la risorsa turistica attuano una trasformazione ambientale ancora più forte dell'impatto che il turista imprime normalmente con alberghi o campeggi.
  3. Spazio Consumato, che si basa sulle basi di quello organizzato, è da intendere come spazio eroso e consumato dall'insediamento turistico. Può anche significare spazio goduto, dove si vuole sottolineare la sua commerciabilità.
  4. Spazio Gestito, ovvero rimodellato e ristrutturato a seconda

Le esigenze/epoche/società. L'impatto ambientale del turismo sulle regioni di incoming, di transito e di outgoing.

1980 → OCSE → rapporto sulle pressioni che il turismo esercita sull'ambiente delle regioni di turismo passivo: inquinamento, perdita di terreni agricoli, distribuzione flora e fauna, degradazione paesaggio, effetti di congestione, conflitti, concorrenza.

Il turismo agisce anche sulle zone di transito, le quali hanno subito nell'ultimo secolo uno sviluppo straordinario per la dimensione che il turismo ha via via acquistato. Nel turismo tradizionalmente inteso questi luoghi venivano semplicemente attraversati, oggi invece le zone di transito e i mezzi di trasporto riscoprono una loro importanza turistica, in quanto vengono attrezzati per far stare più tempo possibile i turisti e fargli spendere soldi. Ad esempio, gli aeroporti o le grandi città portuali le quali tendono a far salpare le navi da crociera la mattina presto così da dover

far pernottare in città i turisti. Il tempo del trasferimento acquisisce valore e il mezzo di trasporto diventa anche attrazione turistica. Sulle regioni di turismo attivo è difficile parlare di vero e proprio impatto ambientale del turismo se si intende solo il lato ecologico, più sensato parlare di cambiamenti sociali, economici e culturali. Esempio il turista spende altrove il suo reddito, dà lavoro a gente, ha accresciuto la sua cultura e magari adesso ha nuove esigenze che si riverseranno sulla sua regione.

Il turismo quindi impatta tutte e tre le regioni, che sia apportatore di danni o di protezione ambientale tutto dipende dal modo di fare turismo e di essere turisti.

Il ciclo di vita della regione turistica

Esistono tre modelli evolutivi che descrivono il ciclo di vita di una regione. Il modello di Plog, di Miossec e di Butler.

Secondo il modello di Plog si possono distinguere alcune fasi temporali:

- prima fase è caratterizzata dalla presenza del

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turista allocentrico, possiede forte interesse esplorativo, il territorio risente poco della sua esperienza.

● seconda fase presenza del turista innovatore quasi-allocentrico, come l'allocentrico ma richiede maggior grado di sicurezza personale, il territorio comincia a organizzarsi in funzione turistica.

● terza fase presenza del turista mid-centrico, nascita di una stazione turistica vera e propria.

● quarta fase presenza del turista tradizionalista psicocentrico, arriva quando la località turistica sta già andando fuori moda, contribuisce al suo declino anche ambientale.

● quinta fase presenza del turista psicocentrico, preferirebbe non viaggiare ma lo fa per moda, prima sceglie i servizi e poi la località, è il momento in cui il territorio perde la sua attrattiva peculiare ed entra in crisi.

Secondo il modello di Miossec si distinguono 5 fasi evolutive:

● Fase 0, pre-turistica, il territorio non è visitato da turisti/semplicemente

attraversato:no vie di comunicazione a uso turistico, domanda non conosce il territorio, autorità e comunità locale atteggiamento incerto verso il turismo.
  1. Fase 1, pioniera, turismo inizia ad affacciarsi in una sola località in maniera isolata rispetto al resto della regione: nuove vie di comunicazione, turisti iniziano ad avere percezione della regione, autoctoni si dividono in indifferenti, curiosi o scettici.
  2. Fase 2, imitazione, si moltiplicano le località turistiche all'interno della regione: infrastrutture progrediscono, i turisti migliorano la percezione, locali collaborano alla costruzione di strutture.
  3. Fase 3, organizzazione, territorio inizia a organizzarsi in stazioni specializzate: stazioni autonome, turisti diverse scelte, comunità locale imita comportamenti dei turisti.
  4. Fase 4, satura, specializzazione delle stazioni è totale: l'ambiente si caratterizza delle strutture che il turista vuole evitare, turista non

percepisce più tale ambiente come naturale, comunità locale periodi di crisi, deve reinventarsi se non vuole emigrare.

Secondo il modello di Butler si distinguono 6 fasi:

  • Fase 1, della scoperta, piccolo gruppo di turisti va in un ambiente incontaminato.
  • Fase 2, iniziale, popolazione locale intravede potenzialità economiche e inizia a organizzare l'offerta.
  • Fase 3, del decollo, controllo del turismo sfugge agli operatori locali, sostituiti da organizzazioni, qualità minore.
  • Fase 4, del consolidamento, si rende necessaria l'adozione di incentivi per prolungare permanenza dei turisti, località famose ma la pressione turistica la fa distaccare da ambiente circostante.
  • Fase 5, della saturazione, si raggiunge il numero massimo di turisti, sforzi degli operatori volti a farli restare piuttosto che a farli aumentare.
  • Fase 6, del declino o della rivalutazione, si perdono turisti, qualità offerta si abbassa, possono essere

Introdotte nuove politiche per rivitalizzare la località. Questi modelli messi in discussione. Minca fa notare che il territorio considerato da Miossec è sostanzialmente desertico. Costa critica la possibilità di un rinnovamento di una località, nell'illusione che ci sia un altrove che possa sostituire la località compromessa e degradata. Costa propone un altro modello, il quale è in funzione di due variabili: l'intensità dei flussi e la regolazione dei flussi.

  • Intensità dei flussi + Turismo alternativo
  • Turismo sostenibile di + programmato massaregolazione dei flussi
  • Turismo alternativo
  • Turismo insostenibile di - occasionale massa
  1. Turismo alternativo occasionale: turista tipo un avventuriero, raramente questa prassi turistica evolve.
  2. Turismo insostenibile di massa: fase 5 di Butler, turista psicocentrico. Questa regione può ancora mutare se accompagnata da una regolazione efficace.
  3. Turismo sostenibile di massa:

data dal rinnovamento della categoria precedente, richiede ingente investimento umano ed economico.

4. Turismo alternativo programmato: turismo che si autodefinisce alternativo anche sedi massa.

Gli indici di misura dell'impatto ambientale

La sostenibilità di una località è funzione di un afflusso turistico quantitativamente determinato. Fino ad un certa soglia, turismo positivo sotto tutti gli aspetti, sopra inizia dare problemi. Molto difficile quantificare questa soglia per cui diventa necessario determinare un parametro, a tal fine possono essere utilizzate la "valutazione d'impatto ambientale" (VIA), la "valutazione ambientale strategica" (VAS) o la carrying capacity.

La VIA è un procedimento complesso attraverso il quale si analizza l'impatto sull'ambiente di qualsiasi opera umana costruita sul territorio. La VAS prende in considerazione i singoli interventi in quanto parte integrale di un programma più ampio.

ione o di un ecosistema di sostenere una determinata popolazione senza danneggiare l'ambiente. La carrying capacity dipende da diversi fattori, tra cui la disponibilità di risorse come cibo, acqua e spazio, nonché la capacità dell'ambiente di assorbire i rifiuti prodotti dalla popolazione. La carrying capacity può essere influenzata da cambiamenti ambientali, come la deforestazione, l'inquinamento e il cambiamento climatico. Quando la popolazione supera la carrying capacity, possono verificarsi problemi come la scarsità di risorse, la competizione per il cibo e l'habitat, nonché l'aumento dei rifiuti e dell'inquinamento. Per gestire in modo sostenibile la popolazione umana e preservare l'ambiente, è importante considerare la carrying capacity e adottare politiche e pratiche che promuovano un uso responsabile delle risorse e una riduzione dell'impatto ambientale.
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Publisher
A.A. 2021-2022
26 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simo.bussini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Bagnoli Lorenzo.