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LEZIONI DI GEOGRAFIA DEL TURISMO

Capitolo 1

La geografia e il suo oggetto di studio

I contenuti della geografia

La geografia è una scienza antica, nata come le prime civiltà, perché esprime un'esigenza degli uomini di conoscere l'ambiente in cui vivono e si muovono.

Il termine GEOGRAFIA deriva da (terra) e (descrizione).

Nell'antichità la geografia aveva come compito principale quello di descrivere e rappresentare le caratteristiche fondamentali delle terre che man mano venivano scoperte. La geografia moderna, invece, non si limita allo spazio ma analizza i processi con i quali l'uomo lo modifica e lo organizza.

Gli obiettivi della geografia sono di:

  • Analizzare i rapporti tra natura e uomo nel corso dei tempi;
  • Spiegare le cause, naturali o umane, che differenziano determinati paesaggi;
  • Individuare le tendenze dei fenomeni economici e demografici in modo da pianificare il territorio.

Le varie branche della geografia

geografia è una scienza complessa che si divide in branche: La geografia fisica, che studia i fenomeni naturali della terra (geologia, morfologia, i fenomeni vulcanici e sismici, il clima, l'idrografia); La biogeografia, che studia la distribuzione delle vegetazioni (fitogeografia) e delle specie animali (zoogeografia) in rapporto alle condizioni ambientali. La geografia economica, che studia le risorse sulla superficie terrestre, la loro utilizzazione e le diverse forme di attività produttive (agricoltura, industria, servizi). La geografia umana, che studia la distribuzione, le forme di insediamento degli uomini nelle varie parti della superficie terrestre, mettendole in rapporto con le condizioni naturali e le risorse. Ciascuna di queste branche si suddivide in diversi rami specialistici, una di queste è la geografia del turismo, che si pone a cavallo tra la geografia economica e quella umana. Essa studia le attività connesse alle varie forme di turismo.svago con cui gli uomini impiegano il loro tempo libero, i redditi che se nericavano e le trasformazioni territoriali create dalle strutture ricreative. Parole chiave: ambiente, paesaggio, territorio, regione Le parole chiavi della geografia, cioè quelle che più ricorrono nello studio della superficie terrestre sono: ambiente, paesaggio, territorio, regione. Ambiente, il termine deriva dal verbo latino "ambire", che significa stare intorno. Indica quindi un determinato spazio con tutto quello che esso contiene. Nel linguaggio scientifico, invece, indica l'insieme delle condizioni naturali in cui si stabilisce la vita degli organismi viventi e in cui si percepiscono anche sensazioni innaturali come gli odori, i rumori, l'atmosfera religiosa, ecc. Paesaggio, il termine indica l'insieme delle caratteristiche visibili di un determinato tratto della superficie terrestre, in cui prevalgono sia gli aspetti fisici (morfologia, idrografia, vegetazione, ecc) che antropici, ovvero aspetti umani (insediamento, attività umane, ecc). Territorio, il termine indica una porzione di spazio terrestre delimitata da confini politici o amministrativi. Può essere un'area geografica, una regione o un paese. Regione, il termine indica un'area geografica delimitata da caratteristiche comuni, come la cultura, la lingua, la storia, ecc. Può essere una suddivisione amministrativa di uno stato o una divisione geografica basata su caratteristiche naturali.evidenza le caratteristiche e le dinamiche del territorio stesso. Le componenti essenziali dell'analisi territoriale includono: 1. Infrastrutture: si riferisce alle strutture fisiche e ai servizi che sono presenti nel territorio, come strade, ponti, ferrovie, aeroporti, reti di comunicazione, impianti idrici ed elettrici, ecc. 2. Modifiche apportate alle condizioni naturali: si riferisce alle trasformazioni che l'uomo ha apportato all'ambiente naturale, come la deforestazione, l'urbanizzazione, la bonifica dei terreni, la costruzione di dighe, ecc. 3. Utilizzazione del suolo: si riferisce alla destinazione d'uso dei terreni nel territorio, come agricoltura, industria, residenza, commercio, ecc. 4. Presenza di attività economiche: si riferisce alle attività produttive e commerciali che sono presenti nel territorio, come agricoltura, industria, servizi, turismo, ecc. Il territorio è un determinato spazio organizzato dall'uomo e distinto da quelli circostanti. In esso vi è la presenza di tre elementi importanti: 1. Comunità umana: si riferisce alla presenza di una determinata comunità umana che abita e vive nel territorio. 2. Scopo dell'azione sociale: si riferisce allo scopo che la comunità si prefigge nell'azione di sfruttare il territorio, come ad esempio il benessere della popolazione, lo sviluppo economico, la conservazione dell'ambiente, ecc. 3. Modalità di governo: si riferisce alla modalità con cui la comunità mette in atto le azioni per perseguire il suo scopo, come ad esempio attraverso la pianificazione territoriale, la gestione delle risorse, la regolamentazione delle attività, ecc. La regione, invece, indica le grandi unità territoriali in cui si ripartisce uno Stato dal punto di vista amministrativo. Il termine deriva dal verbo latino "regere", che significa governare. Le regioni sono delimitate da confini ben precisi e hanno un proprio governo e una propria amministrazione. In sintesi, l'analisi territoriale è fondamentale per comprendere le caratteristiche e le dinamiche di un determinato territorio. Le componenti essenziali dell'analisi includono le infrastrutture, le modifiche apportate alle condizioni naturali, l'utilizzazione del suolo e la presenza di attività economiche. Il territorio è organizzato dalla presenza di una comunità umana, uno scopo dell'azione sociale e una modalità di governo. Le regioni, invece, sono grandi unità territoriali amministrative.relazione tra loro i vari fenomeni che caratterizzano un territorio. Prendendo in considerazione la morfologia di una determinata regione, per esempio, occorre stabilire quanto essa abbia favorito o ostacolato la costruzione delle vie di comunicazione (ferrovie, canali, ecc); occorre poi stabilire come le vie di comunicazione abbiano determinato la localizzazione delle attività produttive (coltivazioni, industrie, ecc); e, infine, come ogni attività abbia dato luogo allo sviluppo di villaggi e città differenti per grandezza e per caratteristiche. L'osservazione diretta di un territorio, in pratica, risponde a queste domande: che cosa? (per individuare i fenomeni da studiare), dove? (per stabilire i luoghi in cui questi fenomeni sono localizzati), come? (per chiarire le modalità in cui questi fenomeni sono organizzati nello spazio), perché? (per scoprire le cause che provocano la diffusione dei fenomeni), cosa fare? (per ricercare le azioni da intraprendere per gestire e migliorare il territorio).

intraprendere). La risposta a queste domande presuppone l'individuazione di alcuni fattori:

Distanza: è il fattore più importante del rapporto degli uomini e la superficie terrestre. Le distanze che stanno alla base dell'organizzazione dello spazio non sempre sono distanze oggettive, cioè espresse in chilometri, in quanto la loro misurazione è inseparabile dalla misura del tempo. L'uomo, infatti, percepisce la distanza anche secondo il tempo impiegato (km/h). Le distanze quindi sono tempo umano materializzato. Esse, inoltre, si esprimono anche distanza-costi di trasporto, distanza sociale e distanza psicologica.

Accessibilità: letteralmente è la facilità di arrivare a un luogo. Essa dipende dalla connessione con i vari sistemi di comunicazione ed è legata all'efficienza dei collegamenti. Dalle condizioni di accessibilità deriva la posizione più o meno favorevole di un punto all'interno di

quindi, anche il valore economico del suddetto punto. L'accessibilità è assunta come parametro del valore da pagare per l'acquisto o il fitto di una casa. Localizzazione: esprime il processo attraverso cui un fenomeno (industria, centro turistico, centro commerciale) viene a situarsi in un determinato sito. Modalità: deriva dell'interazione di accessibilità e localizzazione. Nei punti più accessibili si localizza un maggior numero di uomini e attività. Gerarchia: discende dalla presenza di località nodali di importanza diversa, le quali conferiscono allo spazio una struttura caratterizzata da cellule territoriali (città d'importanza diversa) legate tra loro da rapporti funzionali di complementarietà e di subordinazione. Le fonti storiche dell'analisi territoriale L'osservazione diretta ci consente di conoscere solo una piccola parte della superficie terrestre, quella,

Cioè, che noi visitiamo o in cui viviamo. La conoscenza geografica delle altre parti del mondo può essere acquisita attraverso le fonti storiche, iconografiche e letterarie. Per cogliere le cause che hanno portato all'assetto di un determinato territorio bisogna ricorrere alle fonti storiche. Per capire le cause della posizione in cui sorgono determinati centri, bisogna andare indietro nel tempo, e scoprire che spesso i centri sorgevano in posizioni scomode per motivi di difesa. Questo ci fa comprendere come informazioni ricavate dalla documentazione storica e da altri elementi immateriali (ideologia, religione, politica) siano fondamentali per comprendere l'organizzazione attuale di un territorio e le sue possibilità di sviluppo.

Le fonti iconografiche e letterarie consistono nelle immagini fornite da fotografie, film e documentari. Le fotografie sostituiscono l'osservazione diretta e hanno una funzione esplicativa immediata.

importante osservare attentamente i dettagli presenti nella fotografia, come gli edifici, le strade, la vegetazione e qualsiasi altro elemento che possa fornire informazioni sul paesaggio. Inoltre, è utile confrontare la fotografia con altre immagini dello stesso luogo scattate in epoche differenti, al fine di individuare eventuali trasformazioni territoriali nel corso del tempo. Le fonti letterarie, come i resoconti dei viaggiatori, i romanzi e gli articoli di giornale, possono essere utili per ottenere ulteriori informazioni sul paesaggio. Tuttavia, è importante analizzare queste fonti con senso critico, poiché potrebbero contenere elementi non del tutto reali. Ad esempio, gli articoli di giornale potrebbero esagerare i problemi presenti, mentre i resoconti dei viaggiatori potrebbero concentrarsi su dettagli marginali. I romanzi, invece, tendono a trasfigurare la realtà con la fantasia. Quando si legge un paesaggio attraverso la fotografia, è consigliabile iniziare identificando la località a cui si riferisce. Successivamente, si può realizzare uno schizzo della fotografia in un formato doppio rispetto a quello reale, per poter osservare i dettagli in modo più accurato.possibile ingrandirlo mediante una fotocopiatrice. Ciò serve a rendere più evidenti gli elementi costitutivi dell'ambiente. Fatto ciò, si procede ad analizzare gli aspetti del paesaggio, ponendosi una serie di domande: qual è la morfologia del luogo? (ambiente montano, costiero, pianeggiante); come si può definire il paesaggio? (umanizzato, naturale, industriale, turistico); che tipo di vegetazione predomina? (bosco, pascolo); vi sono corsi d'acqua? (fiumi, ruscelli); che tipo di colture ci sono? (arbustive, erbacee); vi sono forme di insediamento?; vi sono vie di comunicazione? (ferrovie, strade). Dopo aver individuato questi elementi si possono ipotizzare i rapporti che li legano mettendo in relazione, per esempio, il clima con la vegetazione, l'ambiente con la presenza di alberghi. Quindi si cerca, poi, di dare un giudizio rispondendo ad altre domande: cosa mi piace di questo paesaggio? Perché? Ecc. L'analisi si puòconcludere cercando di delineare le differenze fondamentali tra l'ambiente raffigurato nella foto e quello in cui si abita. I toponimi come indicatori del territorio I toponimi, cioè i nomi dei luoghi, derivano maggiormente da elementi fisici, dal tipo di coltura, dai popoli, dai personaggi che hanno dominato in una determinata area. Essi quindi riflettono le caratteristiche naturali ma anche le vicende storiche. Alcuni esempi: - Monteforte: indica centri che si trovano su rilievi molto scoscesi; - Poggiofiorito: indica un centro situato su una collina caratterizzato da un paesaggio gradevole; - Monte Bianco: dalla presenza del clima freddo. - Ogliastro, Oliveto: richiamano la vegetazione naturale coltivata (olivi); - Capraia, Cervia: specie di animali selvatici ed allevati (capre, cervi); - Ottaviano: deriva dal nome di Octavius, consentendo di individuare il periodo di nascita dei centri. Questi sono solo alcuni esempi di come i toponimi possano fornire informazioni sul territorio e sulla sua storia.proprietario dei fondi in cui il centro è sorto. castello, rocca e
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Publisher
A.A. 2011-2012
36 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ninja13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Bruni Giovanna.