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I F I
Per la specie I:
S : concentrazione adsorbita (es. moli/kg)
I
C : concentrazione nel soluto (es. moli/L
I
n, K : coefficienti aggiustabili
F
L’equazione può essere linearizzata per ottenere i parametri da regressioni lineari su serie di dati:
log S log K n log C
I F I
L’isoterma di Langmuir ha una base teorica più robusta rispetto a quella di F. e può essere determinata
dalla legge di azione di massa applicata ad una reazione di adsorbimento: partendo da un soluto e da una
superficie di adsorbimento si può considerare una relazione fra i due per cui si avrà una K e includendo il
bilancio di massa per i siti di adsorbimento si giunge alla concentrazione teorica del modello.
s I s I
[
ss ]
K I
S [ ][ I ]
I
Includendo il bilancio di massa per i siti di adsorbimento
s s s
I tot
Si ha:
s K I
tot sI
s
I 1 K I
sI
Dove s è la concentrazione totale dei siti di adsorbimento
tot ISOTOPI
Isotopi che hanno rilevanza vengono chiamati isotopi ambientali e sono: ossigeno e idrogeno della
molecola d’acqua, di alcune specie contaminanti (Cr e Fe) che sono quelli che hanno più applicazione in
campo ambientale, associati a questi c’è anche l’isotopo dello stronzio.
Ci importa il frazionamento isotopico e no il decadimento (che in acqua non interessa molto): variazioni
delle abbondanza di isotopi non correlato al decadimento. Il decadimento riguarda il nucleo. Due tipi
frazionamento: il primo legati a equilibri di scambio dove si ha uno scambio fra isotopi leggeri e pesanti
nelle due fasi con conseguente “frazionamento”; il secondo è legato ai processi cinetici, la specie più
leggera si muoverà diversamente da quella pesante. Per cui questi due processi porteranno a una
differenziazione della distribuzione degli isotopi nel sistema. La distribuzione di due isotopi tra due fasi A-B
è descritta al fattore di frazionamento che equivale alla costante di equilibrio della reazione di scambio.
Le abbondanze isotopiche sono espresse come rapporto dell’isotopo di interesse rispetto ad un isotopo di
riferimento.
Cenni sul frazionamento isotopico e sintesi delle sistematiche utilizzate. La geochimica degli isotopi stabili
studia le variazioni delle abbondanze di specie isotopiche in natura causate non da processi di
trasformazioni nucleari, ma da processi fisico-chimici. Tali variazioni sono complessivamente denominate
con il termine di “frazionamento isotopico”. Di particolare interesse nell’ambito della geochimica
ambientale sono gli isotopi stabili di Cr, Fe, in aggiunta alle sistematiche isotopiche di O, H, B, C, N, S ed
altre. A questi metodi si aggiunge la sistematica isotopica dello Sr. Gli isotopi di questi elementi hanno
alcuni caratteri comuni:
-bassi (o relativamente bassi) valori di numero di massa (A);
-Differenze di massa (percentuali) elevate o relativamente elevate;
-Formano legami covalenti;
-Spesso esistono in più di uno stato di ossidazione.
Ossigeno e idrogeno (della molecola di acqua)
Le applicazioni ambientali si basano essenzialmente sul frazionamento cinetico
18 16 18 16
O / O O / O
campione SMOW
18
O 1000
18 16
O / O
SMOW
D
18
Il O vs. nelle precipitazioni meteoriche D
18
La Global Meteoric Water Line (GMWL): esiste una correlazione lineare tra O e nelle piogge a scala
del pianeta. A scala locale, la distribuzione lungo la retta è funzione
della temperatura media (stagionalità e quota media di
infiltrazione)
Una serie di processi provocano deviazioni
E’ necessario il campionamento delle precipitazioni meteoriche relative ad un area di studio attraverso una
rete dedicata di pluviometri per un ciclo stagionale annuale, definendo la linea delle precipitazioni locali
Stronzio
Il frazionamento isotopico viene corretto
Ha quattro isotopi naturali stabili
Isotopo Abb. naturale (atom %)
84 0.56 (1)
Sr
86 9.86 (1)
Sr
87 7.00 (1)
Sr
88 82.58 (1)
Sr 87 87
L’isotopo Sr radiogenico è prodotto dal decadimento spontaneo dell’isotopo Rb
dN -11 -1
=
N 1.419(0.012)*10 anni
dt 87 87 86
L’abbondanza relativa di Sr è espressa dal rapporto Sr/ Sr (composizione isotopica dello stronzio).
87 87 86
L’abbondanza relativa di Sr è espressa dal rapporto Sr/ Sr.
Nelle rocce dipende dalla affinità di Rb e Sr per le varie fasi mineralogiche che le costituiscono e dal tempo
trascorso dalla loro formazione 87 86
Ad esempio le riserve crosta e mantello si differenziano in termini di Sr/ Sr
87
Sr (ppm) Rb (ppm) Sr/86Sr
Crosta media 370 90 media intervallo
Suoli 240 67 Crosta cont. 0.716
Rocce ultrafemiche 1 0.2 Vulcaniti cont. 0.702-0.714
Arenarie 20 60 OIB 0.704 0.702-0.707
Graniti 100-450 110-170 Fiumi 0.712 0.704-0.922
Argille 300 140 Acqua di mare 0.7092
Basalti 465 30 Piogge 0.709-0.713
Carbonati 610 3 Fertilizzanti
Sr (ppb) Rb (ppb) Additivi carbonatici 0.7079-0.7095
Acqua di mare 7600 110 Urea 0.70911
Fiumi 6-800 1.3 Cloruri 0.71157
Pioggia 0.7-380 N-NO 0.70791
3
Neve 0.01-0.8 Concimi 0.7098-0.71035
Lo Sr ha un numero di Damköhler (N ) >1 (soluto chimicamente attivo)
D
lMR C J
l
d s tot
N R = somma pesata delle cinetiche di dissoluzione delle singole fasi minerali
D d
vc v c
f f C = concentrazione dell’elemento nel solido totale
s
l=distanza percorsa dal flusso
C =concentrazione dell’elemento nel fluido
f
= velocità del flusso
J = totale delle reazioni di scambio per unità di volume di fluido
tot
1 = porosità
s
M
= densità del solido
S s
f w = densità del fluido
f
S = rapporto di saturazione
w
Nei processi di interazione acqua-roccia lo Sr ha un
comportamento non-conservativo
Esempi di applicazione
Cassa di colmata del Porto di Monfalcone: mescolamento tra componenti saline e dolci
Ci mancava di guardare i dati isotopici: si nota un mescolamento di acqua di mare con l’acqua meteorica in
quanto ci si distacca dal retta delle local meteoric water line
Isotopi di Sr: lo stronzio deriva dominantemente dalla acqua di mare, c’è una componente di acqua
piovana. Per lo stronzio qui si parla di soluto per cui ci aspettiamo una risposta comunque più piccola da
parte dell’acqua piovana la quale è povera di stronzio rispetto all’acqua di mare che ha grandi quantità di
stronzio. In più questo deriva da alterazione di rocce carbonatiche e alterazione di rocce silicatiche.
Caso della Pialassa Baiona e limitrofa Pineta di San Vitale:
gli isotopi mettono in evidenzia: alcuni punti deviano verso il mescolamento dell’acqua di mare,
tendenzialmente estate e inverno abbiamo una divisione. In estate vengono immessi le acque che derivano
da un canale che deriva dal Po il quale ha origini dalle Alpi e quindi con valori più negativi rispetto alle
acque derivanti dal sistema Appenninico, il mescolamento delle due acque provoca che il sistema vada in
reazione. L’influenza di questa cosa è drastica. In inverno infatti il sistema va incontro a reazione e in
inverno l’acqua evapora perché le acque stazionano (situazione lagunare), se l’acqua ristagna si ha una
grossa interazione con il suolo per cui l’acqua si contamina.
A quel punto nel periodo estivo tutto questo viene rimobilizzato (a causa delle situazioni di piena) per cui
questi contaminanti e sedimenti vengono portati verso la costa, per cui si ha un apporto di acqua salina per
cui si ha emissione per deadsorbimento di contaminanti.
Si va a fare un istogramma di frequenza e vedo che c’è una componente della lagna, di pioggia, di
fertilizzanti ecc.…
Caso del SIN laguna di Grado e Marano
Gli isotopi ci dicono che s ha un mescolamento con acqua di mare e una alta concentrazione di Boro:
progressiva interazione con l’acqua di mare <8n giallo acque dolci e in viola acque marine) curva che spiega
un mescolamento progressivo fra i due tipi di acqua.
Isotopi del Cromo
IL cromo nella forma trivalente è un elemento micronutriente essenziale; nella forma esavalente è tossico,
provoca danni al DNA, è un agente cancerogeno
In presenza di donatori di elettroni [Fe(II), H S, materia organica …] Cr(VI) ha tendenza spontanea a ridursi a
2
Cr(III)
I composti del Cr(VI) nell’ambiente hanno semi-vita variabile da giorni a pochi anni
Norme ambientali (D.Lgs. 152/2006)
acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile
Cr tot <50 (imperativo)
acque sotterranee
Cr tot <50
Cr(VI) <5
scarico in acque superficiali scarico in rete fognaria
Cr tot <2000 <4000
Cr(VI) <200 <200
scarico acque reflue e urbane che recapitano sul suolo
Cr tot <1000
Norme sanitarie (D.Lgs. 31/2001)
acque potabili
Cr tot <50
Acque minerali (DM 29/12/2003 )
Cr tot <50
il ciclo del Cr(III)-Cr(VI) (schema)
2- + - 3+
Cr O + 14 H + 6 e = 2 Cr +
2 7
7 HO Cr(VI) da sorgenti antropiche o
naturali
in specie stabile
in specie
stabile precipitazione di Ossidazione a
adsorbimento adsorbimento o
Idrossidi insolubili complessi
Il Cr(VI) è solubile in fase acquosa; il Cr(III) è poco solubile e con forte tendenza ad essere trattenuto nel
suolo e sedimento adsorbito sulla superficie di fasi minerali
adsorbimento su fasi argillose
Viene utilizzato in maniera applicativa gli isotopi Cr 52 e Cr53 e quind il loro rapporto.
Sistematica isotopica del cromo
53 52
Si misura il rapporto Cr/ Cr espresso come deviazioni per mille rispetto ad uno standard di riferimento
53
(d Cr) 53 53
Cr Cr
52 52
Cr Cr
campione s tan dard
53
Cr 1000
53
Cr 52
Cr
s tan dard
53
Valori di d Cr in alcuni prodotti naturali ed antropici
Terre esauste Bagni galvanici
2-
K Cr O , Cr(NO ) , CrO
2 2 7 3 3
Cromiti
-4 -2 0 2 4 6
53
d Cr
Tra sorgenti naturali e sorgenti antropiche non c’è molta differenza: per cui la sistematica isotopica del
cromo non serve per distinguere le sorgenti naturali e quelle antropiche. Però osservo che nell’acqua ho
una grande variabilità e il metodo si basa su questo fatto. Questa variabilità deriva da un frazionamento
isotopico ed è proprio la reazione di riduzione da Cr(VI) a Cr(III): Cr(VI) Cr(III) avr&o