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SIDEROLITI

Le sideroliti sono termini intermedi tra i due estremi, sono presenti leghe di Fe e Ni, ma compaiono anche altre fasi mineralogiche appartenenti, ad esempio, a quelle dei pirosseni, plagio-clasi, dunque fasi molto affini a minerali costituenti gran parte della crosta terrestre. In termini di densità, avendo aggiunto altre fasi mineralogiche con densità minore (circa 3 g/cm ), la densità delle sideroliti. In base all'abbondanza della componente silicatica presente assieme alla lega abbiamo quindi una diminuzione della densità rispetto alle sideriti.

AEREOLITI

Il gruppo delle aeroliti corrisponde al termine roccioso. A differenza delle precedenti, il cuiritrovamento è molto raro definito addirittura eccezionale, quest'ultimo gruppo costituisce gran parte delle meteoriti ritrovate. Quindi, gran parte del materiale che arriva sulla Terra ha

Le rocce meteoritiche si distinguono in base a particolari strutture: se sono costituite da particolari "pallini" vengono chiamate condriti, altrimenti se non ne possiedono vengono definite acondriti. I condruli sono aggregati cristallini che contengono una serie di minerali come l'olivina o i pirosseni. Ciò che caratterizza questa roccia è la quasi totalità della sua composizione di minerali silicati. In alcune aereoliti può esserci una piccola quantità di lega, sotto forma di pasta di fondo, ma nella maggior parte dei casi non c'è. Lo studio di questo gruppo di meteoriti è importante perché ci permette di ottenere informazioni preliminari per ricostruire le composizioni primordiali della nostra Terra.

Le acondriti sono meteoriti che non presentano condruli perché li hanno persi. Questo può essere

Imputato al fatto che le acondriti sono meteoriti ritenute differenziate, ovvero il materiale che le compone ha subito un processo di fusione, differenziazione e ricristallizzazione all'interno del corpo progenitore (ad esempio, asteroidi vari, Marte, etc.).

L'aspetto delle acondriti, pertanto, è molto differente da quello delle condriti, in quanto presentano caratteristiche molto simili a quelle delle rocce vulcaniche terrestri. Non possono essere quindi utilizzate ai fini di ricostruire le composizioni primordiali.

Su base geochimica le acondriti sono classificate in:

  • Acondriti primitive (Acapulcoiti, Winonaiti, Lodraniti) i processi di differenziazione non sono molto spinti e risultano pertanto non molto modificate rispetto alla composizione primordiale, cioè rispetto alle condriti. Le composizioni degli elementi litofili (ad es., Li, B, Na, Mg, Si, P, K, Ca, REE), siderofili (ad es., Mn, Fe, Ni, Co), calcofili (ad es., S, Cu, Zn, Pb) ed atmofili (ad es.,

CLASSIFICAZIONE DELLE CONDRITI

  1. Condriti ordinarie: sono quelle più comuni, caratterizzate dall'essere costituite da materiali silicatici, con presenza di condruli, ma non hanno peculiarità specifiche. Vengono spesso indicate con lettere e numeri (L-34, H-21), il tutto non segue una particolare logica, bensì è convenzionale.
  2. Condriti a enstatite: vengono indicate con la lettera E; caratterizzate da una gran frazione di enstatite rispetto ai silicati. Presentano anche una bassa frazione di ferro e nichel rispetto alle condriti ordinarie.
  3. Condriti carbonacee: vengono indicate con la lettera C; caratterizzate da una significativa frazione di carbonio organico, oltre ai silicati e ai metalli. Sono ricche di composti organici e possono contenere anche idrati di acqua.
  4. Condriti metalliche: vengono indicate con la lettera M; caratterizzate da una significativa frazione di metalli, come ferro e nichel. Sono molto rare e si pensa che siano frammenti di corpi asteroidali che si sono frammentati a seguito di collisioni.

Abbondanza di enstatite pura, il che è particolare in quanto sulla Terra l'enstatite pura non si forma, perché avrebbe necessità di condizioni redox così spinte verso la riduzione (vale a dire chemanca ossigeno) non presenti sul nostro pianeta. La presenza di questa enstatite pura è sintomo di particolari condizioni di formazione, prive di ossigeno, tali che si pensa che queste condriti appartenessero ad una parte di cosmo, ad un periodo, in cui il nostro sistema solare ancora doveva formarsi. Queste meteoriti potevano appartenere alla nebulosa che progressivamente ha portato alla formazione del nostro sistema solare.

Condriti carbonacee: caratterizzate dalla presenza di carbonio. Oltre alla solita composizione, hanno anche sostanza organica, con composizione appartenente al gruppo C-H, che potrebbero essere alla base di tutto quello che è poi sostanza organica. Queste meteoriti possono avere anche dell'acqua, legata alle varie

Composizioni silicatiche sottoforma di ra-dicali OH. La meteorite Allende rappresenta un pezzo della materia più antica che si cono-sca, formatasi 4.567 miliardi di anni fa. Essa contiene granuli di materia interstellare all'in-terno di inclusioni ricche di calcio e alluminio. Tali granuli sono i resti di una stella cheterminò la sua vita prima della formazione del Sole. È possibile che l'esplosione di questastella sia stata la causa della nascita del nostro sistema solare. Dal gruppo delle condritipossiamo ottenere informazioni propedeutiche per comprende la composizione inizialedella Terra. 9 | Pag.

Il diagramma elenca vari elementi rappresentativi aventi un ordine, da sinistra verso destra, divolatilità progressivamente crescente.

A sinistra ci saranno elementi più refrattari, che tendono difficilmente a muoversi, verso destraaumenta la volatilità, cioè la tendenza dell’elemento a lasciare il sistema, qualora ci siano

Le condizioni di P e T favorevoli, ad esempio. Lungo l'asse delle ordinate sono presenti dei valori di concentrazione di elementi normalizzati a un valore di riferimento. Questi valori normalizzati si riferiscono alle composizioni delle condriti e si ottengono rapportando le varie concentrazioni di elementi presenti nelle condriti con la C1.

Si parla sempre delle stesse composizioni, tuttavia, in principio ci sono dei valori che differiscono tra loro nei diversi eventi. Sintetizzando in ogni caso sul diagramma si guarda l'andamento composizionale dei tre gruppi di condriti.

Concentrando l'attenzione sulla parte sinistra del diagramma, tra Al e Eu, si osserva che un gruppo ha valori normalizzati maggiori di 1 e almeno due sono inferiori a 1 (Il valore 1 corrisponde chiaramente alla C1). Si osserva quindi che elementi più refrattari (fino al vanadio) sono generalmente arricchiti nelle condriti carbonacee ed impoveriti nelle condriti ordinarie e adenstatite. Abbiamo

Detto però che la composizione è la stessa, quindi questa differenza può essere spiegata solo ammettendo che le condriti osservate abbiano già subito un processo, più o meno avanzato, di diversificazione. Tuttavia, occorre considerare anche che già in principio c'è una certa variabilità composizionale, dal punto di vista geochimico, tra le condriti. Esempio: da diversi campioni della stessa leva possono emergere percentuali chimiche diverse, sebbene si parli sempre della stessa cosa, dal punto di vista geochimico è necessario diversificarli.

Andando verso la parte destra, dove ci sono quegli elementi altamente volatili, i valori sono tutti inferiori a 1, quindi inferiori alla C1. Questo sta a significare che la C1 rappresenta la condrite con più alte concentrazioni di elementi volatili avvicinandosi moltissimo alle condizioni primordiali. "Molto vicino" perché nella peggiore delle

ipotesi ha subito la minor diversificazione da quando si è formata, cioè non si è mai trovata nelle condizioni tali per cui gli elementi volatili potessero separarsi. Ed è proprio questa la spiegazione per cui la C1 rappresenta il valore di riferimento.

Si nota inoltre che, lungo il diagramma, le linee si raggruppano tutte in un punto (su Si), ciò significa che il confronto è stato fatto su delle condriti che hanno lo stesso grado evolutivo, cioè considerate aventi lo stesso grado di silicio, potendo così enfatizzare le eventuali differenze iniziali.

In definitiva, riferendo queste tre tipologie di condriti alla C1, otteniamo dei valori normalizzati maggiori o inferiori a 1. Il gruppo delle condriti carbonacee sta al di sopra di 1 ed eredita delle eterogeneità composizionali già a livello primordiale, mentre le condriti ordinarie ed a enstatite presentano delle variazioni e degli abbassamenti significativi degli elementi refrattari.

cioè rappresenta una media o un punto di riferimento accettato. La normalizzazione è utile per confrontare diverse composizioni e per valutare quanto un campione si discosti dal valore di riferimento. Per esempio, se abbiamo una composizione Z e vogliamo normalizzarla rispetto a X, dividiamo Z per X. Il risultato sarà un rapporto che indica quanto Z è diverso da X. La normalizzazione è importante perché ci permette di confrontare campioni provenienti da diverse fonti o con diverse composizioni. Ci aiuta a capire se un campione è simile o diverso rispetto al valore di riferimento e a valutare eventuali variazioni o anomalie. In conclusione, la normalizzazione è un processo che ci permette di confrontare e valutare le composizioni di diversi campioni rispetto a un valore di riferimento, fornendo informazioni utili per comprendere l'evoluzione e la diversificazione dei materiali.cioè la crosta continentale e la crosta oceanica. La crosta continentale è composta principalmente da rocce granitiche e ha uno spessore medio di circa 35 chilometri. È caratterizzata da una densità relativamente bassa e da una maggiore stabilità rispetto alla crosta oceanica. La crosta oceanica, invece, è composta principalmente da rocce basaltiche e ha uno spessore medio di circa 7 chilometri. È caratterizzata da una densità relativamente alta e da una maggiore attività sismica rispetto alla crosta continentale. Sotto la crosta si trova il mantello, che è il più grande strato della Terra. Il mantello è composto principalmente da rocce ultrabasiche e ha una densità media. È suddiviso in due parti: il mantello superiore e il mantello inferiore. Il mantello superiore è caratterizzato da una maggiore viscosità e da una maggiore rigidità rispetto al mantello inferiore. Infine, al centro della Terra si trova il nucleo, che è composto principalmente da ferro e nichel. Il nucleo è suddiviso in due parti: il nucleo esterno e il nucleo interno. Il nucleo esterno è liquido, mentre il nucleo interno è solido. In conclusione, la struttura della Terra è composta da diversi strati che si distinguono per la loro composizione e proprietà fisiche. Questa suddivisione è fondamentale per comprendere i processi geologici che avvengono all'interno del nostro pianeta.

di mantello e dinucleo. Tuttavia, non necessariamente tutti i limiti risultano essere es

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SSD Scienze della terra GEO/08 Geochimica e vulcanologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daniel.cucugliato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geochimica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Viccaro Marco.