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CODIS
Il CODIS (Combined DNA Index System) è il software che supporta l'impianto del database e permette l'organizzazione dei dati relativi al DNA nel sistema informatico ed è stato fornito direttamente dall'FBI alla direzione centrale della polizia criminale italiana. Ciò si è reso necessario proprio a fronte della alta specificità e del particolare funzionamento che richiede un software per il corretto management di questo tipo di dati.
Negli anni 90 l'FBI propone la creazione di un database nazionale per lo scambio di informazioni tra laboratori a livello federale, statale e locale. Alla fine del 2003 conteneva già oltre 1 milione e mezzo di profili genotipici.
Il CODIS è composto da due indici:
- CONVICTED OFFENDER INDEX (contiene i profili di soggetti colpevoli di crimini a sfondo sessuale o crimini violenti)
- FORENSIC INDEX (contiene i profili genetici estrapolati da campioni biologici rinvenuti sulla scena del crimine)
crimine All’interno del CODIS i profili non sono associati ad altri dati personali del soggetto
Il CODIS operante in Europa, similmente al modello americano, ha tre livelli di organizzazione funzionale:
- 1° livello, entro il quale i profili genetici sono materialmente elaborati e vengono immessi nel sistema
- 2° livello, entro il quale i profili genetici acquisiti in uno stesso Stato vengono immessi in un maxi-file che li raggruppa
- 3° livello in cui tutti i profili genetici provenienti dai file dei diversi stati sono riuniti. Qui sono possibili i riscontri comparativi, i quali sono funzionali anche se il campione registrato nel database e quello di riferimento che produce il match provengono da Stati diversi.
Certificazione UNI EN ISO/IEC 17025
ISO/IEC 17025 è una norma che esprime i "Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura". L'ultima edizione è uscita febbraio 2018. Se nella versione superata
c'eraun'impostazione generale che poneva una certa enfasi sulla competenza del personale esull'affidabilità del dato analitico, nella nuova versione si pone maggiore attenzione a quella che è l'analisi del rischio.I requisiti gestionali prescrivono il riesame periodico degli obiettivi del sistema di gestione el'impegno evidente nel miglioramento continuo del sistema di gestione. Il personale addetto devepossedere la preparazione necessaria all'attività svolta e all'utilizzo di una data apparecchiatura,inoltre deve impegnarsi all'aggiornamento continuo. Il personale deve anche essere imparziale e nonsoggetto a pressioni da parte terzi. L'acquisto, ricezione e immagazzinamento di materiale diconsumo e reagenti è soggetto a specifiche procedure. Il laboratorio deve impegnarsi nelmiglioramento continuo.I requisiti tecnici richiedono che l'area di lavoro sia idonea a ospitare le apparecchiature utilizzate e alloSvolgimento delle attività. Devono essere tenute sotto controllo le condizioni ambientali (temperatura, umidità ed eventualmente altre) che possono influenzare l'esito dell'attività stessa. Il metodo analitico utilizzato deve essere validato e deve essere nota l'incertezza associata alla misura, assicurando in questo modo che i requisiti richiesti per l'utilizzazione del metodo siano soddisfatti. Le apparecchiature utilizzate devono essere conformi alle specifiche richieste dalla prova in oggetto e sottoposte a un programma di taratura periodica.
Contaminazione: Qualora una traccia "al limite" cioè una traccia che abbia una quantità/qualità scarsa di materiale genetico presente, venga esposta ad un fenomeno di contaminazione, ovvero al trasferimento di DNA esogeno sulla stessa in un tempo successivo all'azione criminosa, questa può risultare compromessa ed inutilizzabile.
Fonti di probabile contaminazione
Sono: - i sanitari che intervengono, gli operatori addetti all'attività investigativa, i tecnici di laboratorio che si occupano delle analisi; - la contaminazione tra campioni diversi, anche di altre analisi (contaminazione crociata); - la contaminazione da DNA di precedenti analisi (contaminazione da carry over products);
La prima causa, può essere risolta attraverso l'utilizzo di un database del personale addetto alle varie operazioni, mentre le altre due, seppur in maniera non semplice, possono essere ridotte attraverso l'adozione di determinati accorgimenti, come la giusta progettazione dei laboratori di analisi, che devono prevedere aree distinte per le varie fasi, e mediante l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e materiale sterile e possibilmente monouso.
Controlli positivi e negativi nell'analisi del DNA
Senza il controllo positivo e negativo non si può essere sicuri del risultato ottenuto da una PCR.
Il controllo positivo è costituito da un campione che contiene con certezza la sequenza bersaglio. Ci si aspetta, quindi, come dice il nome, che dia un risultato positivo, ovvero un amplificato. In questo modo, qualora il controllo positivo non dia un amplificato in seguito alla reazione di polimerizzazione, è possibile affermare che qualcosa nelle sostanze utilizzate non funziona come dovrebbe (ad es. reagenti scaduti, l'enzima non funziona in maniera ottimale, etc,) ed escludere, o almeno ritardare in seguito ad ulteriori analisi, l'ipotesi che in realtà il campione non contenga ciò che vogliamo amplificare.
Il controllo negativo invece manca della sequenza bersaglio, ergo, in seguito alla reazione di polimerizzazione, ci si aspetta un risultato negativo, ovvero l'assenza di amplificato. Qualora il controllo negativo dia un amplificato significa che il campione è stato contaminato, si deve dunque ricominciare da capo.
CTU e CTP (figure e ruolo)
(differenze e analogie)Spesso i termini CTU e CTP, sono utilizzati come dei sinonimi, ma in realtà sono professionisti che lavorano nello stesso ambito, ma in maniera e da un'ottica differente. Entrambi svolgono la loro funzione di consulenza nell'ambito di procedimenti giuridici sia civili che penali.
CTU sta' per Consulente Tecnico d'Ufficio e si riferisce a quella figura di perito che lavora al fianco del Giudice (art.61cpc) e presta la sua opera di consulenza sulla base di precise competenze stabilite dal Codice di Procedura Civile.
Il CTU collabora con il Giudice che gli ha conferito l'incarico in un clima di assoluta fiducia e cooperazione. Il Giudice, infatti, dopo aver elaborato dei quesiti utili a chiarire le posizioni delle parti, li sottopone al CTU che ha il compito di rispondere a tali quesiti in maniera precisa ed dettagliata attraverso un elaborato definito appunto: Consulenza Tecnica d'Ufficio. Ma ai fini dell'elaborazione di una sentenza
Il Giudice, per poter decidere, può avvalersi anche dell'intervento di altri professionisti, pertanto anche le note che i CTP hanno depositato nell'ambito della Consulenza, possono essere uno spunto arricchente sia per il Consulente che per il Giudice.
Il ruolo del CTP (acronimo di Consulente Tecnico di Parte) è proprio quello di prestare la propria opera di consulenza, non tanto per il Giudice, ma per le parti in causa. È fondamentale sottolineare che nel momento in cui la Consulenza ha in oggetto dei minori, tutte le parti devono lavorare ed attivarsi per il bene del minore. Pertanto un buon CTP, a mio avviso, è un collega del Consulente capace di offrire spunti al Consulente stesso, ma anche di parlare e mediare con la parte.
Il CTP può ricordare tutto ciò alla parte in maniera più diretta e costante rispetto al CTU. Sarà ognuna delle parti in causa a decidere a quale libero professionista conferire l'incarico.
il contesto in cui vengono nominati. Il CTU viene nominato in ambito civile, mentre il Perito viene nominato in ambito penale. Entrambi hanno il compito di rispondere ai quesiti del giudice e di svolgere le operazioni peritali, ma il Perito ha anche il ruolo di consulente del giudice. Inoltre, il CTP è colui che monitora e coadiuva il CTU nell'espletamento dell'incarico e svolge una funzione di supporto verso una delle parti coinvolte.L'ambito civile o penale. Il CTP è invece il consulente tecnico di parte, quindi il consulente di una delle parti. Il giudice è superpartes, così anche il suo CTU o Perito a seconda dell'ambito in cui ci troviamo. Le parti sono il pubblico ministero e gli avvocati, ognuno il loro avrà il proprio CTP. Il CTU o Perito quindi collabora con il giudice che gli conferisce l'incarico in un clima di fiducia e cooperazione. Il giudice elabora dei quesiti utili a chiarire le posizioni delle parti su alcune materie specifiche tecniche, di cui non ha conoscenza quindi si affida a un consulente. Le domande vengono sottoposte al CTU che deve rispondere in maniera precisa e dettagliata tramite un elaborato definito Consulenza Tecnica d'Ufficio. I CTU sono liberi professionisti iscritti all'Albo Professionale, Ordine o Collegio, oppure alla Camera di Commercio, a loro volta iscritti ad un Albo dei Consulenti Tecnici d'Ufficio suddivisi per
Categorie in base alla professione. L'Albo è tenuto dal tribunale per nominare all'occorrenza il consulente specifico. Il Giudice può decidere di nominare comunque un perito esterno non nominato dal tribunale, motivando in modo valido la decisione sulla base del rapporto fiduciario tra giudice e consulente. Per questo il giudice può decidere di avvalersi di un consulente noto all'ufficio non iscritto all'Albo del Tribunale.
Quando il CTU o Perito accetta è chiamato a prestare giuramento tramite la pronuncia di una precisa formula che lo obbliga ad adempiere alle funzioni attribuitegli per scoprire la verità. Il CTU o Perito sarà autorizzato a prendere visione di tutto ciò che riguarda il processo civile e penale, dovrà assistere all'esame delle parti e all'assunzione delle prove. Potrà servirsi di ausiliari di sua fiducia per lo svolgimento di attività materiali non implicanti valutazioni.
Potrà chiedere notizie all'imputato, alla persona offesa, o a terzi precisando che gli elementi in tal modo acquisiti possono essere usati solo per gli accertamenti richiesti.