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LEGGE DELL'EQUILIBRIO DI HARDY WEINBERG:
1- in una condizione di incrocio casuale le frequenze alleliche secondo la relazione:
f(AA) P = p2
f(Aa) H = 2pq
f(aa) Q = q2
(espansione del binomio (p+q)))
RELAZIONE TRA I GENOTIPI → quando una popolazione è in equilibrio di Hardy-Weinberg, le
frequenze genotipiche dipendono dalle frequenze alleliche.
FREQUENZA ALLELICA→♠-per un locus a due alleli, l'eterozigote rappresenta il genotipo più
numeroso quando le frequenze alleliche hanno un valore compreso tra 0,33 e 0,66.
♠-quando la frequenza di un allele è bassa, il più raro dei genotipi è l'omozigote.
2- In assenza di fattori evolutivi (mutazione, selezione,migrazione e deriva genetica) le frequenze genotipiche
e le frequenze alleliche rimangono costanti di generazione in generazione.
Condizioni di validità della legge di equilibrio Hardy-Weinberg→ 1. incrocio casuale(assenza
di consanguineità);2. Assenza di mutazione; 3. Dimensione della popolazione infinita; (assenza di
deriva genetica); 4. Assenza di migrazione; 5. Assenza di selezione naturale.
Una popolazione all' equilibrio è un entità astratta, non soggetta a evoluzione. Per comprendere
quali forze inducano l´evoluzione nelle popolazioni naturali è necessario esaminare le
caratteristiche di una popolazione non soggetta a evoluzione.
Nel 1908 G. H. Hardy e W. Weinberg definirono "popolazione in equilibrio" una popolazione all
´interno della quale né le frequenze alleliche né la distribuzione dei genotipi mutano col succedersi
delle diverse generazioni. Non modificandosi le frequenze degli alleli, non si avrebbe, pertanto,
evoluzione.
Una popolazione resta in equilibrio solo se in essa si verificano alcune condizioni restrittive:
non devono verificarsi mutazioni;
• non deve verificarsi un flusso di geni tra popolazioni, cioè non deve esserci una migrazione
• netta di alleli verso l´interno della popolazione (immigrazione) o verso l´esterno
(emigrazione);
la popolazione deve essere ampia (teoricamente infinita);
• non si deve verificare selezione naturale, vale a dire tutti i genotipi devono possedere le
• stesse capacità adattative e riproduttive.
Soddisfatte queste condizioni, le frequenze alleliche entro una popolazione rimarranno costanti per
un periodo di tempo indefinito. Tale equilibrio è espresso dalla seguente equazione: p + q = 1 da cui
(p + q) = p + 2pq + q = 1
In questa equazione la lettera p indica la frequenza di un allele e la lettera q indica la frequenza dell
´altro allele; p più q deve sempre essere uguale a 1 (cioè il 100% degli alleli di quel particolare gene
nel pool genico). L´espressione p indica la frequenza di individui omozigoti per un allele, q la
frequenza di individui omozigoti per l´altro allele e 2pq la frequenza degli eterozigoti.
Il venir meno di una o più di queste condizioni determina un cambiamento delle frequenze alleliche,
cioè un´evoluzione. Pochissime popolazioni naturali sono in perfetto equilibrio. Per la legge di
Hardy-Weinberg, cinque sono i fattori principali che governano i mutamenti evolutivi a carico di
una certa popolazione:
1. Selezione naturale;
2. Mutazioni, che forniscono il materiale grezzo per il cambiamento, ma le frequenze di mutazione
sono generalmente così basse che, di per sé, le mutazioni non determinano la direzione del
cambiamento evolutivo;
3. Flusso genico, cioè il movimento di alleli verso l´interno o verso l´esterno del pool genico, può
introdurre nuovi alleli o alterare la proporzione degli già presenti. Ha spesso l´effetto di
controbilanciare la selezione naturale;
4. Deriva genica, è il fenomeno per cui certi alleli aumentano o diminuiscono di frequenza e,
talvolta, anche scompaiono, come risultato di eventi casuali. Esempio di deriva genica è il
fenomeno detto "collo di bottiglia";
5. Accoppiamento non casuale, che provoca cambiamenti nelle proporzioni dei genotipi, ma può
anche non influire sulle frequenze alleliche.
Di seguito si riporta un esempio numerico che chiarirà il fenomeno dell'equilibrio genetico.
Supponiamo che esista una popolazione infinitamente numerosa nella quale si verifichino le già
note condizioni di panmissia; in essa siano presenti i genotipi AA, Aa, aa con le frequenze rispettive
del 64%, 32%, 4%.
Alla gametogenesi avremo evidentemente che:
gli individui AA daranno tutti i gameti con A = 64 A
• gli individui Aa daranno ½ gameti con A e ½ con a = 16 A, 16 a
• gli individui aa daranno tutti i gameti con a = 4 a
• la frequenza dei geni nel complesso dei gameti sarà 80 A, 20 a.
•
Al momento della fecondazione, poiché gli incontri dei gameti avvengono a caso, ossia secondo le
loro rispettive probabilità, siccome nei grandi gruppi statistici frequenze e probabilità si
equivalgono, ne consegue che la nuova generazione avrà esattamente la stessa composizione
genetica della generazione parentale: 64% di AA, 32% di Aa, 4% di aa.
Si può quindi concludere che, in condizioni di riproduzione libera e casuale ed in popolazioni molto
numerose, la distribuzione dei genotipi e la frequenza dei relativi geni non subiscono alcuna
modificazione attraverso le diverse generazioni. In altri termini, la composizione genetica di una
popolazione panmittica resta costante, e non dipende che dalla frequenza dei singoli geni.
Dalla llegge di Hardy-Weinberg derivache:
• Le frequenze alleliche non cambiano da una generazione all’altra;
• Le frequenze genotipiche all’equilibrio non cambiano;
• Le frequenze genotipiche all’equilibrio si raggiungono in una generazione.
LOCUS:il sito del cromosoma in cui è localizzato un particolare gene. Specifica posizione sul
cromosoma in cui è localizzato un dato gene. Una localizzazione cromosomica unica, che definisce
la posizione di un singolo gene o di una data sequenza di DNA.
MIGRAZIONE:un'altra fonte di variabilità dipende del fatto che in una popolazione migrano geni
da altre popolazioni, in cui le frequenze alleliche sono diverse. La popolazione mista che ne risulta
avrà una frequenza allelica intermedia tra il valore originale e quello della popolazione donatrice. Il
tasso di migrazione è molto elevato, perciò il cambiamento nella frequenza può anche essere
sostanziale. Si ha quando individui si spostano da unapopolazione ad un’altra, con la quale si
accoppiano. Determina un cambiamento locale delle frequenze alleliche. Dipende dal tasso della
migrazione.
MONOMORFICO:un locus caratterizzato da un solo allele.
MUTAZIONE:il processo che determina la produzione di un gene i di un corredo cromosomico
differente dal tipo selvatico. Il gene o il corredo cromosomico risultante da tale processo. Le
mutazioni sono la fonte di variabilità, ma il processo della mutazione non costituisce il motore
dell'evoluzione. Il tasso in cui il processo di mutazione cambia le frequenze geniche è molto basso,
poiché bassi sono i tassi di mutazione spontanea. Il tasso di mutazione è definito come la probabilità
che una coppia di un allele si cambi in un'altra forma allelica all'interno di una generazione. I tassi
di mutazione spontanea sono molto bassi, tanto che la mutazione da sola non potrebbe spiegare la
rapida evoluzione delle popolazioni e delle specie. Le mutazioni sono la sorgente della variabilità
perchè creano nuovi alleli. I tassi sono molto lenti che la mutazione non riesce a spiegare i rapidi
cambiamenti genetici che vengono osservati nelle popolazioni.
NORMA DI REAZIONE: l’insieme delle espressioni fenotipiche di un genotipo sottoposto a
condizioni ambientali diverse, può essere anche complessa. Dunque un genotipo non possiede solo
un fenotipo.
OMOLOGIA:(GENI OMOLOGHI) uno o più geni le cui sequenze siano significativamente
correlate a causa di una stretta parentela evolutiva, sia tra specie diverse (ortologhi) che all'interno
della stessa specie ( paraloghi). Geni con notevole identità di sequenza che suggerisce una stretta
parentela evolutiva. Essi possono essere di due tipi: ortologhi e paraloghi. Hanno sequenze simili
perchè derivano da un antenato comune nella filogenesi.
OMOZIGOTE:un individuo con due coppie dello stesso allele in un locus. es. AA o aa. Individuo
con una coppia genica omozigote.
PLASTICITà FENOTIPICA: La plasticità fenotipica è definita come la proprietà di
singoli genotipi di produrre fenotipi diversi quando esposti a diverse condizioni
ambientali; quindi, rappresenta la capacità di un organismo di sviluppare uno tra
diversi stati fenotipici alternativi in risposta all’ambiente. Questa è ritenuta essere
un fenomeno adattativo (anche se non sempre): si è evoluta in molte specie
attraverso la selezione naturale per quei genotipi che con una norma di reazione
particolare produce fenotipi ottimali (diversi) nei diversi ambienti. Molte di queste
condizioni fenotipiche, realizzate attraverso specifiche condizioni di sviluppo, non
possono essere ulteriormente modificate durante la vita dell’organismo
(irreversibili). Alcuni es di plasticità fenotipica sono quelli delle larve del lepidottero
Nemoria arizonaria, che se nascono in primavera assomigliano alle infiorescenze
della quercia di cui si nutrono, mentre se nascono in estate
si nutrono delle foglie, ed assomigliano pertanto ai rametti (esigenza mimetica).
Ancora, le foglie del ranuncolo Ranunculus aquatilis hanno una forma che dipende
dal fatto di essere sommerse, aeree o poste all’interfaccia aria-acqua, e quindi
dalla posizione durante lo sviluppo. Questi es mostrano bene come con plasticità
fenotipica si intenda la capacità di sviluppare fenotipi anche sostanzialmente
diversi in condizioni ambientali differenti; la determinazione specifica del fenotipo
avviene tipicamente durante lo sviluppo dell’organismo, ed una volta intrapresa
una direzione, questa è irreversibile.
POLIMORFISMO:la presenza di una popolazione (o fra popolazioni) di forme fenotipiche diverse
associate ad alleli di uno stesso gene, o di omologhi di uno stesso cromosoma. In una popolazione
naturale, l'esistenza di due o più alternative fenotipiche comuni viene indicata col termine
polimorfismo. Un gene o un carattere fenotipico è detto polimorfo quando entro una data
popolazione esistono più forme di quel gene o di quel carattere. La presenza di una specie di due o
più alleli in un locus. I polimorfismi del DNA sono dei marcatori genetici, cioè sequenze di DNA
note, distribuite su tutti i cromosomi, che hanno elevata variabilità di sequenza nella popolazione e
che possono essere identificate mediante un semplice saggio. Tali sequ