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Prodotti di seconda generazione sono tutti nati con la chimica organica anni 30’ e 40’, quelli
organici di sintesi quindi carbammati, fosforganici, cloro derivati con il ddt che ha avuto il Nobel
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nel 39’ che ha permesso di sconfiggere la malaria, ha avuto anche effetti positivi, il ddt è un
prodotto poco tossico il problema è la sua emivita, prodotti di terza generazione che sono quei
prodotti nati intorno agli anni 80’ e sono i prodotti biologici tipo il bacillus turingensis, prodotti che
hanno una azione biologica, o prodotti biotecnici che agiscono entrando nel merito dei metabolismi
degli organismi dannosi, i prodotti chitino inibitori che interagiscono sulle mute, gli iuvenoidi che
interagiscono sulle mute che vanno ad interferire sul metabolismo dell’ecdisone, i nuovi prodotti
che hanno una azione mirata nei confronti del parassita bersaglio soprattutto i prodotti sistemici che
agiscono a livello endo terapico, sono tutti di ultima generazione e hanno bassa tossicità, basso
impatto ambientale e una azione mitrata, sono prodotti molto a rischio per la resistenza perché sono
prodotti mono sito, agiscono in sistemia quindi se la pianta non è metabolicamente efficiente
vengono assorbito a livello di sub dosi e queste possono abituare di + il parassita e così via. Nel
prontuario oggi abbiamo pochissimi prodotti di prima generazione, tanti di seconda e tanti di terza e
ultima generazione, un prodotto fito sanitario si chiama formulato ed è costituito da tre sostanze: la
sostanza attiva che è il principio attivo che esercita una azione di tossicità intrinseca nei confronti
del bersaglio, il coadiuvante e co formulante una volta erano la stessa cosa, adesso si sono divise le
sostanze anche se qualcuno tende a tornare indietro, i coadiuvanti sono sostanze che vengono
aggiunte al prodotto attivo al fine di migliorarne la sua azione e la sua persistenza, in pratica sono
tutte quelle molecole che hanno una azione sinergica sulla sostanza attiva, mentre i co formulanti
sono quelli che non svolgono nessuna funzione specifica, ma servono per diluire il principio attivo e
quindi la sostanza attiva all’interno del formulato, sono gli inerti i diluenti, una volta questi co
formulanti venivano chiamati semplicemente sostanze inerti, in un prodotto commerciale la ditta è
obbligata a dare informazioni solo sulla sostanza attiva, è obbligata a dire che sostanza attiva c’è e
quanto ce ne è, il titolo di un prodotto è proprio la presenza in percentuale della sostanza attiva, non
so perché la ditta non è obbligata e non lo scrive mai quanti coadiuvanti e quali ci sono e in che
percentuale, non so niente del resto; i coadiuvanti sono questi, i bagnanti e i tensioattivi sono quelli
che agiscono sulla tensione superficiale della goccia in modo che venga dispersa e sono in tutti i
prodotti fito sanitari, gli emulsionanti mantengono in dispersione acquosa i composti oleosi,
insolubili, la maggior parte delle sostanze attive è insolubile in acqua, i disperdenti mantengono la
sostanza attiva in sospensione e fanno forma di micro particelle per evitare che precipiti, gli
adesivanti sono quelli che servono per fare aderire e agiscono o a livello elettrico o a livello fisico e
gli anti deriva sono solo per i trattamenti aerei che appesantiscano la sostanza attiva in modo che il
prodotto non rimanga sospeso in aria, ma cada sulla vegetazione velocemente. Io posso quando
vado a comprare un prodotto averlo o come polveri secche non deve essere diluito in soluzione
acquosa, gli altri sono o polveri bagnabili che sono quelle in cui la sostanza attiva non è solubile in
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acqua, oppure emulsioni olio-acqua e acqua-olio, prodotti in pasta, micro capsulati e poi abbiamo
granuli dispedibili o idro dispersibili che è una polvere molto leggera tipo il talco, ha lo svantaggio
di essere molto volatili. Ogni agro farmaco si caratterizza per tre aspetti funzionali che sono gli
aspetti qualitativi, quantitativi e collaterali, gli aspetti qualitativi sono basati sulla loro capacità
intrinseca, un agro farmaco o ex fito farmaco è acquistato per questa capacità intrinseca, è il danno
della sostanza attiva che esplica a livello dell’organismo bersaglio, è il risultato di 2 momenti questo
tipo di tossicità intrinseca: il meccanismo di azione cioè la capacità che ha questo agro farmaco di
raggiungere i punti vitali dell’ospite e la sua azione a livello cellulare, è qui che si giocano i mono
siti i pluri siti dell’agro farmaco, è qui che valutiamo come agisce l’agro farmaco e chi lavora sulle
resistenza deve stare attento perché è questa tossicità intrinseca che può creare dei problemi, la
disponibilità: è sempre un aspetto qlt ma è diverso: la capacità di un agro farmaco di liberare la
sostanza attiva e fare arrivare a contatto con il bersaglio, dipende dalla prontezza d’azione cioè la
disponibilità immediata dell’agro farmaco, dall’abilità di colui che l’ha formulato perché la sostanza
attiva non è libera nell’agro farmaco, è co formulata con coadiuvanti e co formulanti, la prontezza
di azione dipende molto dal formulatore. Aspetti qnt: copertura, deposito e il residuo, la copertura è
il grado di distensione della sostanza attiva sul vegetale e dipende molto dalla dimensione delle
gocce e una goccia grossolana copre meno di una goccia fine, oggi abbiamo gli atomizzatori che
frazionano le goccioline, il deposito è la qnt che rimane sulla superficie del vegetale dopo il
trattamento e dipende dalla copertura, dalla natura delle superfici, dalla carica elettrica e la presenza
di un coadiuvante soprattutto in virtù delle cere che hanno un coadiuvante con funzione adesiva; il
residuo è quello che rimane dopo un certo periodo dal trattamento, ci sono pochi prodotti che hanno
un residuo elevato perché il residuo è di per se utile all’agricoltore perché prolunghi l’attività del
prodotto ma potrebbe essere un limite perché il residuo ti può alzare molto i limiti di tolleranza.
Gli elementi che condizionano il residuo sono i mezzi meccanici quindi la micronizzazione delle
particelle, + sono fini è il residui è maggiore, eventi climatici, la luce svolge una azione dosolvente
e denaturante degradazione abiotica, poi l’accrescimento della pianta: la vite in fine maggio giugno,
mi cresce in pochi giorni dei cm per cui se io applico un prodotto di copertura dopo qualche gg ho
una parte che non è assolutamente protetta, se ho un prodotto sistemico invece c’è una copertura
endogena, una ri distribuzione interna perché va attraverso il flusso xilematico, è importante
valutarlo sia per importanti eventuali effetti fito dannosi per l’uomo che per l’ambiente, la
persistenza del residuo deve essere strettamente limitata al residuo del trattamento. Poi gli aspetti
collaterali: degli aspetti collaterali a parte la prontezza e la persistenza d’azione e alla re
distribuzione, volevo fermarmi sulla miscibilità che è molto importante ed è la capacità che ha un
prodotto di essere miscibile quindi compatibile con un altro, quando io faccio un trattamento spesso
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non metto nella botte un solo prodotto, il costo del trattamento non è dato solo dal costo del
prodotto che distribuisco per ettaro, ma anche l’ammortamento delle macchine e il mio tempo e
quando faccio un bilancio in un vigneto analitico e vado a calcolare il costo di produzione devo
tenere in considerazione questi aspetti, se io oggi 10 giugno sono su vite e devo fare trattamento per
la peronospora e contemporaneamente il consorzio mi dice che c’è da trattare anche lo scafoideo e
cominciano ad esserci le catture per la prima generazione delle tignole, eventualmente ci sono le
condizioni per l’attacco dell’oidio, io se riesco a unire anche ritardando di un gg i trattamenti è
meglio, spendo meno però bisogna stare attenti perché non tutti i prodotti sono tra loro compatibili
soprattutto quelli a reazione troppo acida e troppo basica. Un agro farmaco nei confronti con la
miscibilità con altri presenta o indifferenza e in questo caso è compatibile o antagonismo e in questo
caso non è compatibile per cui si ha una riduzione degli effetti delle singole sostanze attive, la
dodina se mescolata con prodotti che presentano lo xilolo certe dodine perdono l’efficacia.
Il sinergismo può essere o positivo o negativo, negativo perché sinergismo può essere effetto fito
tossico e può determinare bruciatura, 2 sostanze mescolate esaltano la propria attività individuale, il
sinergismo ce l’ha l’olio bianco nei confronti dell’insetticida. Il sinergismo è positivo negli agrumi
perché esalti l’effetto contro le cocciniglie ma su altre piante è negativo e quindi non lo puoi fare
questa miscela, il tecnico deve farsi una sua casistica personale anche perché esistono tabelle di
incompatibilità, ma sono vecchie e non aggiornate. Sulla scatola trovate ad esempio il prodotto X
non è miscibile con Y della mia casa, in genere non sono compatibili le poltiglie portoghesi con
molti altri prodotti, non sono compatibili i poli solfuri con altri prodotti, la maggior parte dei
prodotti che sono sul mercato oggi sono compatibili. L’endo terapicità dei prodotti fito sanitari: un
prodotto fito sanitario può essere: prodotto di contatto o di copertura eso farmaci o prodotti endo
terapici endofarmaci, prodotti di copertura o di contatto rimangono una volta che io distribuisco con
le macchine rimangono fuori e non entrano in nessun modo con tutti i limiti che hanno, i prodotti
endo terapici invece superano le barriere cellulari e entrano a diverso titolo e in diversi modi, i
prodotti endo terapici possono essere: citotropici, transaminali e sistemici, un prodotto è citotropico
quando viene assorbito ad esempio se pensiamo a una foglia viene assorbito dalle cellule
dell’epidermide, alcuni che sono liofili perché prima dell’epidermide c’è anche la cuticola, poi se va
bene entrano nel mesofillo, ma non riescono i citotropici a passare da lamina a lamina, entrano nelle
cellule e + o – lì rimangono localizzati, per cui la loro capacità curativa non è il massimo, i
transaminali sono la seconda categoria, sono prodotti che sono dotati di una buona mobilità
cellulare cioè dalla pagina superiore riescono ad andare alla pagina inferiore e viceversa, ma non
riescono ad essere traslocati con il flusso linfatico perché non entrano nei tessuti conduttori, i
prodotti sistemici sono quelli + mobili, vengono assorbiti nel flusso linfatico raggiungendo le parti
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della pianta + lontana, il 90% dei prodotti sistemici che ci sono sul mercato sono pro