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XXY.
In entrambi i casi ci sono delle manifestazioni che influiscono sullo sviluppo sessuale. In genere gli
affetti sono sterili. Nella sindrome di Turner il sesso cromosomico è femminile, per l'assenza del
cromosoma Y, è invece maschile nella sindrome di Klinefelter.
Possiamo avere sia la monosomia che la trisomia piena, ovvero tutte le cellule dell'individuo sono
coinvolte. Ciò è dovuto a un difetto di mancata disgiunzione durante la formazione del gamete.
Oppure possiamo avere forme di mosaicismo. La gravità dei segni è in relazione alla proporzione di
cellule aneuploidi rispetto alla proporzione di cellule diploidi. Più spesso, soprattutto nel caso della
sindrome di Turner, nella sua forma di monosomia piena, il gamete senza il cr.X è quello maschile.
Entrambe le aneuploidie presentano come tratti fenotipici: sterilità, ipogonadismo, statura molto
bassa (Turner), plica nucale (Turner) oppure statura molto elevata (Klinefelter). In entrambi i casi si
possono avere forme più o meno gravi di ritardo mentale.
TECNICHE DI BANDEGGIATURA
Tutti i cromosomi presentano una bandeggiatura trasversale tipica, che li distingue l'uno dall'altro. È
l'effetto del fatto che la condensazione della cromatina lungo il cromosoma non è omogenea, ci
sono regioni più condensate rispetto ad altre e le tecniche di bandeggiatura permettono di avere
informazioni sulla composizione in basi delle diverse regioni del cromosoma. Le coppie A-T e C-G
hanno un'affinità diversa per i diversi coloranti utilizzati, di conseguenza, a seconda del fatto che
certe regioni si colorano di più o di meno, si traggono informazioni circa la composizione in basi.
Le tecniche di bandeggiatura sono state messe a punto intorno agli anni '60 e, attraverso queste
procedure, è stato da allora possibile evidenziare delezioni di piccole regioni del cromosoma, le
microdelezioni.
Le principali bande evidenziabili sono:
1. bande q.
si evidenziano attraverso l'utilizzo della chinacrina (dal francese quinacrine). È una sostanza
fluorescente che rende le regioni lungo il cromosoma più o meno fluorescenti a seconda di
quanto questa sostanza viene legata dalle basi azotate del DNA. Le bande più fluorescenti
sono ricche in A-T e presentano minore densità genica. Invece le bande meno fluorescenti
sono ricche in C-G e hanno elevata densità genica.
2. bande g.
si evidenziano tramite la colorazione di Giemsa, non è fluorescente e colora soprattutto le
regioni in cui è presente la coppia A-T. Queste regioni risultano più scure e quindi più
condensate e a minore densità genica. Analogamente le regioni più chiare sono ricche in
C-G, meno condensate e a maggiore densità genica.
3. bande c.
cioè bande centromeriche, si mettono sempre in evidenza con il colorante di Giems e sono
quelle regioni in prossimità dei centromeri. Sono particolarmente importanti perchè sono
bande che presentano DNA satellite. Fa parte delle sequenze non codificanti costituite da
pochi nucleotidi ripetuti svariate volte. Queste sequenza sono caratteristiche di ciascun
individuo e fanno quindi parte dei marcatori genetici. In realtà il DNA delle bande c
andrebbe suddiviso in: satellite, minisatellite e microsatellite a seconda della lunghezza delle
sequenze ripetute. Queste sequenze sono sempre condensate durante tutto il ciclo cellulare.
4. bande t.
sono bande telomeriche perchè presenti in prossimità dei telomeri, le estremità dei
cromosomi. Queste bande sono costituite da sequenze ripetute, DNA non genico. Una tipica
sequenza di queste bande è GGG-TTA. I telomeri rappresentano una sorta di protezione
all'estremità del cromosoma, con la funzione di impedire che ad ogni ciclo di replicazione la
molecola di DNA si accorci. Per le caratteristiche intrinseche del meccanismo di
replicazione del DNA la tendenza sarebbe infatti quella dell'accorciamento della molecola
ad ogni replicazione. Tuttavia la molecola generalmente può andare incontro ad una trentina
di replicazioni, dopo le quali la cellula muore (a meno che non superi i meccanismi di
controllo, come accade per le cellule tumorali). Nonostante la presenza di telomeri si
verifica comunque un accorciamento inteso come un graduale invecchiamento della
molecola. MALATTIE DOVUTE A MICRODELEZIONI.
La più frequente malattia dovuta a microdelezione è la Sindrome del miagolio del gatto o Sindrome
del Cri du Chat, chiamata così per il tratto caratteristico dei bambini affetti: il pianto che assomiglia
appunto a un miagolio. Questa malattia è dovuta a una microdelezione sul braccio corto del cr. 5,
viene anche indicata come sindrome 5 p-. Si stima un affetto su 50000 nati vivi, la regione la cui
delezione causa la sindrome si trova nella banda 15 → 5 p 15.2.3.
Gli affetti presentano: il pianto caratteristico dovuto a una malformazione a livello della laringe e
dell'epiglottide, possono poi essere presenti altre malformazioni a carico del sistema cardiaco,
gastrointestinale, renale e nervoso accompagnate da ritardo mentale e dello sviluppo psicomotorio. I
bambini sono iperattivi, molto socievoli e allegri. Un altro tratto caratteristico riguarda i tratti
dismorfici del viso: microcefalia, mandibola piccola, occhi distanti, radice del naso allargata. Il
90% dei bambini affetti muore entro il primo anno di vita a causa della gravità e dell'entità delle
malformazioni. Per la maggior parte dei casi non è ereditaria, raramente i genitori sono portatori di
anomalie, hanno un cariotipo normale. Si tratta quindi di mutazioni realizzatesi ex-novo. La
sindrome può essere diagnosticata tramite una procedura detta fish, acronimo per ibridazione in situ
fluorescente. È una tecnica che associa la citogenetica alla biologia molecolare. Nel caso in cui si
debba evidenziare la microdelezione:
si devono preparare delle sonde fluorescenti selettive, sequenze complementari alla
– sequenza che stiamo cercando;
si applica la sonda sui cromosomi, questa va ad ibridarsi (legarsi) solo se l'equivalente è
– presente. Poiché è fluorescente riusciamo ad evidenziarla e vedere dove è andata a legarsi.
Quando la sequenza che stiamo cercando non è stata deleta: in metafase risultano alla fluorescenza
due puntini sul braccio corto del cromosoma 5 che corrispondono alle sequeneza che stavamo
cercando, se invece il cromosoma è deleto non compare alcun segnale fluorescente perchè la sonda
non ha trovato la sequenza complementare a cui ibridarsi. Ciò ci dice che in quel cromosoma è
avvenuta la microdelezione. La FISH ha diverse applicazioni oltre a quella diagnostica, come la
mappatura dei geni.
IMPRINTING GENOMICO
E' una corta di impronta genetica presente su alcune regioni di alcuni cromosomi, ad esempio: 4p;
8p; 17p; 18q; 22q; 15q. Nelle sindromi di Prader Willi e di Angelman si verifica una delezione di
una certa regione a livello del braccio lungo del cromosoma 15, regione sottoposta ad imprinting.
L'impronta consiste nel fatto che queste regioni sono inattivate, cioè i geni presenti su di esse non
vengono espressi. Sono inattivate attraverso un processo di metilazione. La metilazione è un
meccanismo comune delle cellule per inattivare l'espressione dei geni e consiste nell'aggiunta di
gruppi metilici CH alle basi azotate, nello specifico alle basi di citosina. Le regioni sottoposte ad
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imprinting sono quindi ricche di dinucleotidi CG. Per dinucleotide si intende CG in sequenza sullo
stesso filamento, non coppie di basi complementari. L'impronta è diversa a seconda sel sesso
dell'individuo, all'interno della regione imprintata la parte inattivata è diversa nel maschio e nella
femmina, sono inattivati geni diversi. Vengono ereditati due cromosomi omologhi da ciascuno dei
due genitori, quindi in tutte le cellule somatiche dell'individuo sono presenti entrambe le impronte,
a seconda dal genitore da cui viene ereditato il cromosoma saranno inattivati certi geni piuttosto che
altri nella regione sottoposta ad imprinting.
L'imprinting viene detto non permanente perchè nel momento in cui avviene nell'individuo la
gametogenesi, l'impronta non coerente con il sesso dell'individuo viene convertita secondo il sesso.
Ovvero, se abbiamo un maschio il quale nelle cellule somatiche ha un cromosoma con l'impronta
femminile e uno con l'impronta maschile, nel momento in cui gli spermatogoni iniziano la meiosi, il
cromosoma con l'impronta fenminile la converte in impronta maschile. Analogamente succede nella
femmina. Quindi tutti i gameti prodotti dall'individuo portano tutti solo l'impronta in relazione al
suo sesso. Per il fatto che nelle cellule diploidi abbiamo due cromosomi omologhi, tutti i geni della
regione sottoposta a imprinting sono espressi. Avendo due cromosomi con impronte di sesso diverso
vengono ad essere espressi tutti i geni di quella regione.
Quindi: non solo è importante che siano presenti tutti i cromosomi nel cariotipo, ma anche che per
ciascuna coppia uno derivi dal padre e l'altro dalla madre. Le due impronte, maschile e femminile,
sono indispensabili entrambi.
Se, per ipotesi, si ereditano i due cromosomi entrambi dallo stesso genitore viene a mancare
completamente una data regione e quindi l'espressione genica.
La sindrome di Prader Willi e la sindrome di Angelman sono causate da delezioni a livello del
cromosoma 15 nella regione sottoposta ad imprinting. Nel caso in cui il cromosoma che porta la
delezione sia quello paterno si origina la sindrome di Prader Willi, se invece il cromosoma è di
origine materna si verifica la sindrome di Angelman. le due regioni sono diverse a seconda della
sindrome e così anche i geni la cui espressione viene a mancare. Pertanto anche le manifestazioni
sono diverse, anche se alcuni segni sono gli stessi.
Sindrome di Prader Willi.
Si contraddistingue per due fasi:
1. ipotonia, ritardo della crescita per i primi 2-3 anni di vita (caratteristiche anche del periodo
pre-natale). Scarsa capacità di suzione.
2. Fenotipo comportamentale: iperfagia che porta a disfunzioni cardiovascolari, diabete e
obesità.
Nella sindrome sono poi presenti anomalie a livello dell'ipotalamo che spiegherebbero l'iperfagia.
Le anomalie vanno ad influire sul funzionamento dell'ipofisi che spiegherebbero anche il ritardo
dello sviluppo e della crescita e anche i disturbi del metabolismo.
Ipotalamo → ipofisi → tiroide → alterato metabolismo.
Nel 70% dei casi la sindrome è dovuta a una delezione del cromosoma di origine paterna, nel 28%
circa dei casi il difetto è dovuto a disomia uniparentale, la situazione in cui vengono ereditati
entrambi i cromosomi omologhi dello stesso genitore. Nel caso della sindrome di Prader