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Gabriele D'Annunzio e l'Estetismo Pag. 1
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GABRIELE D’ANNUNZIO

Gabriele d’Annunzio nacque a Pescara, il 21 Marzo 1863. Frequentò il prestigioso Collegio Cicognini di Prato dal 1874 al 1881. Fin da ragazzo dimostrò grandi doto di intelligenza e decisione. Già a 16 anni, dopo aver

scritto una lettera, senza timore reverenziale, al potete Giosuè Carducci, raccolse le sue prime poesie in un libro che fu pubblicato col titolo (1879). D’annunzio fece circolare la voce che l’autore fosse

Primo vere

morto in seguito a una caduta da cavallo, con questa falsa notizia, il suo volume ebbe gran successo, grazie al suo carattere intraprendente e privo di inibizioni. Nel 1881 si trasferì a Roma, e venne invitato nei

migliori salotti. Ebbe una vita raffinata e dispendiosa. Inoltre andava solamente con ragazze aristocratiche. A causa di problemi economici si trasferì a Napoli e li si lega con una donna già sposata con un Conte.

Con lei ebbe una figlia di nome Renata. Poi andò via da Napoli e andò in Grecia e conobbe un’ altra donna, un’attrice famosa Eleonora Duse, con cui ebbe una relazione di quasi 10 anni e vissero in una lussuosa

villa a Firenze, che trasformò in una dimora di stile decadente. Nel 1904 il rapporto con Eleonora finì. Lui si mise poi con una marchesa e poi con una contessa. Poi andò in Francia e fece una sceneggiatura per il

cinema, Cabiria. Era interventista, (a favore della guerra), ebbe un idea del poeta Vate (decadente), abbiamo un idea Imperialista e Nazionalista e decise di partecipare alla 1° Guerra Mondiale. Fu protagonista

di celebri episodi: la “Beffa di Buccari”, il “volo su Vienna”. Alla fine della guerra si parla della “vittoria mutilata”, cioè la sensazione che l’Italia non abbia avuto le terre che gli erano state promesse nel Patto di

Londra del 1915, il quale l’Italia aveva deciso di allearsi con la Francia, Inghilterra e la Russia. Era stato promesso il Trentino, l’Istria e parte della Dalmazia (attuale Croazia), queste terre non furono date perchè

intervenne il presidente americano Wilson, intervenne la conferenza di pace e disse che queste terre non dovettero andare, perchè secondo il principio di nazionalità non ci sono italiani ma persone di altre

nazionalità. L’Italia per protesta lasciò il tavolo delle trattative e la pace fu conclusa senza l’Italia. Si parlò quindi di questa vittoria mutilata questo slogan che venne lanciato dai giornali di destra, dai fasci di

combattimento. D’Annunzio decise di occupare la città di Fiume (Istria, dopo Trieste), la occupò per un anno. Il governo italiano fece un accordo internazionale nel 1920 e quindi lui se ne dovette andare, si ispirò

al partito fascista. Mussolini man mano che prese il potere mise da parte la figura di d’Annunzio perchè era carismatico e faceva vendere i giornali oscurando la figura di Mussolini. D’Annunzio si ritirò sul lago di

Garda insieme alla sua ultima amante. Morì nel 1938.

All’inizio lui era verista poi verso la fine diventa esteta e decadente. Lui era l’opposto di Pirandello. D’annunzio è legato alla famiglia mentre Pirandello no.

D’annunzio viene influenzato da Nietzsche (Filosofo tedesco), legge la teoria del superuomo, e gli da l’idea che l’uomo nuovo è svincolato dalla morale. D’annunzio prende in Nietzsche gli aspetti piu superficiali

per lui l’uomo è l’uomo che va in guerra ecc… mentre Nietzsche, parlava di cose molto serie, che hanno influenzato molto la società.

OPERE

“IL PIACERE”

Questo romanzo ritrae la figura di un uomo, Andrea Sperelli, ricco e aristocratico, avido di piacere, cultore del bene e deciso a fare della sua vita un opera d’arte (è nichilista e decadente). Qui abbiamo la

crisi dell’uomo.

Giunto a Roma nell’ottobre 1884, Andrea inizia a frequentare i luoghi e le feste più elitarie della capitale. In una di queste conosce Elena Muti, una giovane contessa rimasta vedova con la quale inizia

una focosa relazione. Quando però, nel marzo 1885, la donna annuncia ad Andrea di volerlo lasciare a e di andarsene via da Roma, questi inizia una vita dissoluta e depravata. Dopo essere stato con diverse

donne, conosce Maria Ferres, donna casta e religiosa di cui si invaghisce e che intende ad ogni costo conquistare. Tornata nel frattempo a Roma anche Elena, Andrea decide di fare sue entrambe le donne;

ma se con Maria la strada sembra essere in discesa, la Muti gli resiste, accrescendo in lui il desiderio di possederla. Così, pur avendo instaurato una intensa relazione con Maria, il giovane Sperelli non fa che

pensare ad Elena e per errore chiama la propria donna con il suo nome. Dopo aver perso Elena, Andrea perde così anche Maria, restando solo.

Dettagli
A.A. 2018-2019
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher prisonbreak.91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di letteratura italiana otto-novecentesca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Alonge Roberto.