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Principles of Psychology (Principi di Psicologia)
L'oggetto della psicologia
Il primo capitolo dell'opera "Principes of Psychology" si inaugura con la definizione della psicologia come la scienza che studia i fatti della vita mentale e le loro condizioni.
Per far sì che tali fatti mentali (sentimenti, ragionamenti, desideri, ecc) non appaiano in modo caotico, gli "spiritualistici" (es. la Scolastica) hanno definito le forme mentali come entità semplici che sono raggruppate attorno ad un'altra entità semplice, l'anima individuale (o spirito), per cui le facoltà mentali e le relative tendenze sarebbero manifestazioni specifiche di quest'anima.
Le scuole "associazionistiche" sono, invece, promotrici di una "psicologia senza anima". Esse identificano delle idee che possano associare o dissociare dei fatti mentali. Da ciò si diffuse il pensiero conosciuto come "Associazionismo".
Dottrina secondo la quale tutte le operazioni intellettuali e, più in generale, tutto l'insieme dei fenomeni psichici è retto da leggi di tipo associativo. Esso è stato profondamente influenzato dall'Empirismo (una corrente filosofica secondo la quale tutta la conoscenza di cui è capace l'essere umano deriva unicamente dai sensi e dall'esperienza).
Secondo James, sia gli spiritualisti che gli associazionisti hanno spiegato i fenomeni mentali in maniera insufficiente:
- Per i primi le facoltà mentali sono proprietà assolute dell'anima: il ricordare è l'essenza della nostra memoria e, dunque, non c'è nessuna ragione perché noi ricordiamo un fatto come è accaduto. (pensiamo in un certo modo, ragioniamo in un determinato modo, è così..) Ma dato che la facoltà della memoria, come anche il resto delle altre facoltà, presenta declinazioni e proprietà
Bizzarre (ades. perché gli anziani ricordano meglio gli eventi dell'infanzia? O più in generale, perché ci si ricorda meglio una cosa anziché l'altra?), è evidente che non possano esistere facoltà assolute, ma che esse agiscono piuttosto sotto determinate condizioni. Per James la ricerca di queste condizioni costituisce il compito più importante dello psicologo. Ogni facoltà mentale non entrerebbe mai in funzione senza preavviso, o senza esser preceduta da un fenomeno antecedente. - Dall'altro lato gli associazionisti ritengono che le idee si associano e si ordinano tra loro, in base all'esposizione agli eventi; ciò spiegherebbe perché le cose da noi ripetutamente incontrate sono più facili a rievocarsi, questo grazie ai ripetuti collegamenti formati. Ma James si domanda: da dove derivano queste leggi di raggruppamento e perché le idee si collegano in un modo piuttosto che in un altro?
L'associazionista si vede allora costretto ad introdurre nel mondo esterno l'ordine delle esperienze interne: l'insieme delle idee è una copia, alquanto utile e alterata dell'ordine dei fenomeni. Spiegazione insufficiente per James: egli mostra che soltanto quando i fenomeni fanno impressione sui sensi e sul nostro cervello, allora essi possono avere il potere di determinare le nostre idee. Visione funzionalista: perché avvengono questi fatti mentali? Perché esiste un corpo che, attraverso i mezzi (la volontà) per raggiungerli e uno scopo, li sostiene. Il cervello è l'unica condizione somatica immediata delle funzioni mentali e ogni attività mentale è strettamente legata al corpo, e per giunta non si verifica mai nessuna modificazione psichica che non sia accompagnata o seguita da qualche cambiamento fisiologico. (fine del dualismo mente-corpo). Difatti, la psicologia deve tener conto delle condizioni cheprecedono quanto deirisultati che susseguono a un qualsiasi stato mentale. Lo spirito è perfettamenteintermediario tra corpo e realtà: questi due mondi reagiscono e interagisconocontinuamente, condizionandosi l'un con l'altro.
La coscienza di Sé
IL CONCETTO DI SE'
Secondo Watson e Wundt la sfera "privata" non doveva essere oggetto di indaginedella scienza.