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 COSTO DEI BAGNI CHIMICI;

 CORRENTE ELETTRICA, chiedendo all’Enel un allaccio straordinario.

Esempio: rassegna musicale in 4 serate, di 4 gruppi di musicisti del TARS al teatro Jhungans:

[sono stime che si fanno]

NOLEGGIO SPAZIO 1.600,00

SERVICE 2.000,00

PUBBLICITÀ 3.000,00 

PERSONALE 1.000,00 sottopagando

CACHET 1.200,00 sottopagando

ORGANIZZAZIONE 2.000,00

S.I.A.E. 600,00 è evento gratuito, quindi è un minimo garantito.

------------

11.400,00 €

Nella migliore delle ipotesi il comune non può comunque dare più dell’80% del costo totale del

progetto, corrispondente a 9.120,00 €. Il restante 20% (2.280,00€) o lo mette l’associazione

culturale o bisogna chiedere dei finanziamenti a dei privati.

 cerco degli SPONSOR: soggetti sensibili che in cambio della visibilità del proprio marchio

all’evento culturale finanziano il progetto.

Se l’evento è a pagamento, l’80% finanziato dalla pubblica amministrazione è calcolato sulla

differenza tra il totale delle spese e le ENTRATE (incassi stimati, che vanno messi a voce nel

bilancio da presentare). A fronte di maggiori incassi l’amministrazione pubblica decurta il suo

contributo. In questo caso si può aggiungere un voce di VARIE ED EVENTUALI, in quanto

essendo l’evento a pagamento può succedere di tutto.

Dato che l’amministrazione paga a distanza di mesi è l’associazione culturale che è tenuta a far

fronte alle spese si chiede un acconto che non può superare il 50%.

CONCESSIONE IN USO GRATUITO DI BENI MOBILI E IMMOBILI

L’amministrazione pubblica può agevolare l’associazione culturale non intervenendo con denaro

ma dando in dotazione lo spazio e gli strumenti e permettendo così un notevole risparmio.

FINANZIAMENTI IN CONTO CAPITALE

È la copertura parziale o totale a fondo perduto delle spese sostenute dal soggetto NO PROFIT per

la costruzione, l’acquisto o la ristrutturazione di edifici, per creare uno spazio a beneficio dell’intera

comunità.

CONVENZIONE

È un contratto tra la pubblica amministrazione e il soggetto NO PROFIT.

Il contributo per progetto l’amministrazione lo dà una sola volta perché è un evento. Se però

l’associazione culturale sviluppa dei progetti più complessi, ad es.: per tre anni si richiede al

comune lo spazio per un progetto, può essere fatta richiesta per una CONVENZIONE.

Essa è una garanzia di contributo e anche di lavoro, ha durata pluriennale di minimo 3 anni e poi

può essere rinnovata per minimo altri 3. Ciò assicura che anche con un cambio di direzione politica

della giunta, l’evento avrà comunque luogo in un determinato spazio.

Inoltre, gli spazi sono gestiti dalla pubblica amministrazione o possono essere dati in gestione ad

associazioni culturali a determinate condizioni (es.: ti concedo lo spazio e il finanziamento se mi fai

un tot di spettacoli in un certo posto con certe condizioni).

La convenzione è dunque un contratto che sancisce un rapporto tra la pubblica amministrazione e

l’associazione culturale che le rende dei servizi, ha una durata minimo triennale, sancisce

determinate condizioni e tutela i diritti di entrambi i contraenti.

Secondo la normativa di un decreto legge del 1995, se l’importo del servizio oggetto della

convenzione non supera i 200.000,00 €, la pubblica amministrazione può scegliere in maniera

autonoma con quale soggetto stipulare la convenzione. In caso contrario è necessario indire un

concorso, una gara di appalto, il cui bando è pubblicato obbligatoriamente sulla “Gazzetta

Ufficiale”.

Esistono tre tipi di appalto:

PUBBLICO INCANTO, è un’asta pubblica aperta a tutti in cui la pubblica amministrazione

 esplicita di quale bene o servizio necessita e lascia che vengano fatte delle offerte,

scegliendo poi in base al principio del minor costo;

LICITAZIONE PREVENTIVA o PROCEDURA RISTRETTA, la pubblica

 amministrazione individua preventivamente un numero ristretto di soggetti a cui richiede la

partecipazione alla gare d’appalto;

APPALTO CONCORSO, è vinto dal soggetto che fa l’offerta qualitativamente migliore

 (l’amministrazione mette a disposizione una certa somma per il miglio progetto).

POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTO DA PARTE DELLA C.E.

La Comunità Europea attraverso commissioni interne programma degli interventi sulle varie aree

che sono suddivise in:

1. territori che accusano un ritardo sul loro sviluppo con un PIL procapite inferiore al 75%

della media comunitaria e hanno una bassissima densità di popolazione con povertà diffusa;

2. territori colpiti dal declino industriale, rurale o hanno problemi con i servizi o carenze

strutturali (es. non c’è una rete viaria ben funzionante);

3. territori che non hanno carenze evidenti sui servizi o sullo sviluppo, ma la CE si propone

l’ammodernamento delle politiche relative alla formazione, all’istruzione, all’occupazione.

 F.S.E. fondi strutturali/sociali europei: fondi che la CE stanzia per favorire la coesione

sociale interna tra i vari stati in modo tale da diminuire le differenze sociali tra aree meno

sviluppate e aree più sviluppate. È il principale strumento per promuovere la politica

occupazionale, per l’aggiornamento e la riqualificazione dei lavoratori, per la promozione della

presenza femminile nel mercato del lavoro (=progetti che hanno una RICADUTA SOCIALE).

I finanziamenti europei seguono il principio dell’ADDIZIONALITÀ, ovvero si vanno a

sommare al contributo della pubblica amministrazione, e della TRANSNAZIONALITÀ, in

quanto la CE lavora su più aree ed è quindi necessario trovare dei PARTNER.

I finanziamenti non coprono comunque MAI l’intero costo del progetto, sempre per incentivare

la cultura. Essi possono essere diretti, vengono direttamente dalla CE, o indiretti, passano

attraverso l’amministrazione regionale che fa domanda senza passare per il governo centrale.

POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTO DA PARTE DELLA REGIONE

Ogni regione ha le proprie regole per il finanziamento di progetti culturali. Le normative

regionali possono essere continue (ogni anno si decide di stanziare un tot di fondi per lo

spettacolo) o una tantum (la regione in occasione di particolari anniversari mette a disposizione

dei finanziamenti).

POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTO DA PARTE DEL GOVERNO CENTRALE

Lo Stato italiano comincia ad occuparsi del settore dello spettacolo dal vivo molto in ritardo

rispetto ad altri stati. Storicamente il primo intervento si ha a metà Ottocento con dei

finanziamenti alla Compagnia Reale Sarda del Regno di Savoia (capitale Torino): vennero

stanziati 50.000 £ annualmente per 32 anni a favore di questa compagnia.

Nel 1862 il contributo da parte del Regno di Savoia cessa perché il fratello del Conte di Cavour,

Camillo Benso, trova ingiusto che i cittadini delle province, delle campagne paghino le tasse per

i divertimenti dei cittadini che vivono a Torino, dove avevano luogo gli spettacoli (non era una

compagnia itinerante).

Nei primi decenni del Novecento il Fascismo si interessa al settore perché considerato come una

delle tante forme di propaganda del regime e di diffusione dell’ideologia (Pirandello fu

finanziato dal governo fascista).

Nascono poi dei soggetti pubblici finanziati dal governo centrale per promuovere lo spettacolo

dal vivo come l’INDA (istituto nazionale drammatico) e l’ETI (ente teatrale italiano), anche se

non c’era una vera regolarità nei contributi.

Nel 1947 nasce il Piccolo Teatro di Milano, un’importante istituzione per la cultura fondata da

Paolo Grassi 8organizzatore) e Giorgio Steler (regista). È il primo teatro stabile pubblico in

Italia teatro d’arte PER TUTTI (concetto rivoluzionario, in quanto prima era visto come uno

svago per un elite economica e sociale). Il teatro di Milano fa un attività permanente nella città e

nasce con il finanziamento della pubblica amministrazione ne nascono in seguito molti altri

in Italia.

È rivoluzionario anche nella scelta del repertorio (autori come Brecht, che potessero parlare al

popolo dei problemi del popolo). In Veneto si ha il Teatro Stabile Carlo Goldoni, uno degli

ultimi a nascere.

Legge 163 del 1985: istituisce il F.U.S (Fondo Unico dello Spettacolo); è la prima e unica

iniziativa legislativa della Repubblica Italiana che si impegna a disciplinare il settore dello

spettacolo. È uno strumento economico a sostegno finanziario di enti, associazioni, istituzioni,

organismi e imprese operanti nel settore delle attività cinematografiche, musicali, di danza,

teatrali, circensi e dello spettacolo itinerante. Durante la finanziaria di decide la dotazione

economica che viene poi ripartita secondo determinate percentuali specificate del FUS:

42% agli enti lirici [13 fondazioni liriche, ad es. la Fenice];

 13% alla musica colta e alla danza;

 25% al cinema;

 15% alla prosa (teatro);

 1,5% ai circhi e allo spettacolo viaggiante.

Per fare richiesta di finanziamento al FUS c’è una modulistica on-line che però prevede dei

parametri minimi per l’accesso al contributo (ad es. di qualità e di essere associazione da almeno 3

anni). Annualmente il governo nomina una commissione di 5 persone di nomina polita per ogni

settore che valuta come e a chi ripartire i fondi.

La parcellizzazione soprastante del FUS non arriva al 100% il rimanente va

all’OSSERVATORIO DELLO SPETTACOLO che è un organismo che si occupa di monitorare

l’andamento dello spettacolo dal vivo e del cinema durante l’anno (n° di spettacoli eseguiti, n° di

compagnie, n° di persone che vanno a vedere gli spettacoli ecc.). Ogni anno poi vengono elaborate

delle statistiche con le quali è possibile notare che importanza ha la cultura nella vita degli italiani e

come le varie crisi economiche abbiano inciso in questo settore quanto costa la cultura?

Il ministero di riferimento è nato come MINISTERO PER IL TURISMO E LO SPETTACOLO e

oggi è MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI.

POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTO DA PARTE DEI SOGGETTI PRIVATI

BANCHE

La sindrome dei costi teorizza l’insopprimibile tendenza dello spettacolo dal vivo di creare del

deficit e il settore viene così definito economia stagnante. L’economia produttiva riguarda invece le

attività che possono avvalersi delle nuove tecnologie per produrre di più e in maniera migliore. I

settori dell’economia produttiva sono l’imprenditoria privata e il mondo pubblico. Tra questi le più

importanti sono le FONDAZIONI BANCARIE n

Dettagli
A.A. 2008-2009
11 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.canella di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di fundrising e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Baggio Roberta.