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Alcuni principi di base riguardano tutti i tipi di costruzione visiva. Questi
principi interagiscono tra loro in diverse combinazioni, aggiungendo profondità,
movimento e forza visiva agli elementi che costituiscono l'inquadratura.
L'unità è il principio secondo il quale l'organizzazione visiva deve costituire un
insieme, autonomo e completo in se stesso.
L'equilibrio visivo è una parte importante. Ogni elemento in una composizione
ha un peso visivo. Questi elementi possono essere organizzati in una
composizione equilibrata o squilibrata. Il peso visivo di un oggetto è
determinato prima di tutto dalle sue dimensioni, ma dipende anche dalla
posizione all'interno dell'inquadratura, dal colore e dalla natura del soggetto
stesso.
L'interazione di elementi e la loro posizione possono creare una tensione
visiva.
Il ritmo di elementi ripetitivi o simili può creare degli schemi di organizzazione,
così come la proporzione.
Il contrasto ha a che fare con i valori di luce/ombra, del colore e della materia
degli oggetti nell'inquadratura e dell'illuminazione. È una componente visiva
importante nella definizione della profondità e delle relazioni spaziali, e ha un
grande peso per l'aspetto emotivo e per la narrazione.
La tessitura ci dà indizi sensoriali. Se riusciamo a percepirla, sappiamo che
l'oggetto deve essere relativamente vicino. La tessitura riguarda gli oggetti
stessi, ha bisogno di illuminazione per venire fuori.
Ogni cosa ha degli elementi di direzionalità. È l'elemento chiave del peso visivo
di un oggetto. Tutto ciò che non è simmetrico è direzionale.
Il campo tridimensionale
Una grande parte del lavoro di regia e riprese consiste in questa idea
essenziale di creare un mondo tridimensionale con immagini bidimensionali.
A parte il caso in cui si cerchi volutamente una percezione dello spazio piatto,
spesso si tenta di creare una percezione di profondità all'interno di quello che
in realtà è uno spazio bidimensionale. Esistono molti modi per creare illusione
di profondità:
sovrapposizione: stabilisce una relazione davanti/dietro; ciò che è
– davanti è più vicino;
modifica delle dimensioni: le dimensioni relative di un oggetto sono un
– indizio visivo molto importante per determinare la profondità;
posizionamento verticale o orizzontale: il posizionamento verticale di un
– oggetto è un indizio di profondità. L'occhio, per condizionamenti culturali,
tende a guardare da sinistra a destra. Questo ha un effetto ordinatore sul
peso visivo degli elementi che si trovano in campo. È anche importante
per l'ordine in cui vengono a trovarsi la percezione e il movimento nella
composizione;
rappresentazione di scorcio: Un oggetto si pone di scorcio davanti al
– nostro occhio, quando i suoi elementi, anziché su un piano parallelo o
normale a quello del nostro sguardo, siano disposti obliquamente, sì che
alcuni si avvicinino ed altri si allontanino nello spazio. La
rappresentazione d'una figura che si presenti in tal modo esprimerà
questo aggrupparsi e allontanarsi nello spazio delle sue parti, in modo
che, pur rimanendo talune di queste celate e altre raccorciate, la figura
conservi in tale complessa molteplicità l'unità, la coerenza fondamentale
del suo agire e del suo essere. Questo è modo frequentissimo e normale
del nostro apprendimento;
prospettiva lineare: Kubrick usa la prospettiva per sottolineare la rigidità
– e formalità della società francese e dei militari in Orizzonti di gloria.
Chiaroscuro; stabilisce una percezione di profondità e crea un fuoco
– visivo. L'effetto accorciamento è un effetto dell'occhio umano. Dal
momento che gli oggetti più vicini all'occhio umano appaiono più grandi
di quelli distanti, quando una parte di un oggetto è più vicino del resto
dello stesso oggetto, la distorsione visiva ci dà indizi sulla profondità e
sulle dimensioni.
prospettiva atmosferica: è un fenomeno che appartiene al mondo reale.
– Gli oggetti che si trovano a grandi distanze avranno meno dettagli, colori
meno saturi e in generale saranno meno definiti di quelli vicini. Questo
deriva dal fatto che l'immagine viene filtrata attraverso più atmosfera e
foschia. La foschia filtra alcune delle onde lunghe, più calde, lasciando
passare più onde corte, tendenti al blu. L'applicazione più immediata è
l'uso di fondali e translight(pannelli trasparenti usati come fondali);
questi spesso daranno troppi dettagli, il che smaschera la vicinanza e
quindi la finzione. Se si pone una rete tra il retro del set e il translight si
riducono i dettagli e si crea l'impressione di foschia.
Tutti questi elementi di base possono essere utilizzati in varie combinazioni.
La linea è una costante nella rappresentazione visiva. Ne bastano poche per
organizzare uno spazio bidimensionale in maniera comprensibile per
l'occhio/cervello. La linea sinuosa, detta anche “S invertita”, è un tema
ricorrente nell'arte visiva: ha una particolare armonia ed equilibrio.
Anche i triangoli sono potenti strumenti compositivi. Mantengono l'inquadratura
attiva anche in una lunga scena espositiva.
Le linee fondamentali sono sempre un fattore importante in qualsiasi tipo di
composizione. Pur avendo infinite variazioni, si possono sempre ridurre alle
linee di base: orizzontali, verticali e diagonali. Le linee possono essere
esplicite, oppure implicite nella sistemazione degli oggetti e degli spazi.
La nostra concezione innata della prospettiva ci fa fare associazioni particolari
con determinate linee, che percepiamo come linee dell'orizzonte, della
prospettiva e del punto di fuga.
I quattro bordi dell'inquadratura hanno una loro forza. Gli oggetti più vicini alla
cornice sono visibilmente associati ad essa e vengono visti in relazione ad
essa. Il campo di forza della cornice esercita un peso visivo sugli oggetti al suo
interno e tutti i gruppi di oggetti ne vengono influenzati, soprattutto se gli
oggetti o i gruppi di oggetti sono molto vicini o si sovrappongono ai bordi. La
cornice ha anche un ruolo importante nel renderci consapevoli degli spazi che
sono fuori dall'inquadratura: destra/sinistra, sopra/sotto e anche lo spazio
dietro la mdp.
Questo vale soprattutto nel caso di una cornice aperta o di una chiusa. La
cornice aperta è quella in cui uno o più elementi spinge il bordo o lo attraversa.
La cornice chiusa è quella in cui gli elementi sono comodamente contenuti
all'interno. La maggior parte delle inquadrature sono dinamiche.
In alcuni casi si assiste ad una cornice dentro la cornice.
Ogni composizione può essere equilibrata o squilibrata. Si possono individuare
diverse possibilità: equilibrata/formale, equilibrata/informale,
squilibrata/formale e squilibrata/informale.
Il peso visivo degli oggetti o delle linee di forza può creare uno spazio positivo,
mentre la loro assenza può creare uno spazio negativo. Anche gli elementi xhe
non ci sono e perciò non vengono visti hanno un peso visivo. Lo sguardo fuori
camera suggerisce che ci siano elementi in gioco nella storia che non si vedono
e non si conoscono.
Tutte queste forze si combinano tra loro e interagiscono creando movimento. Ci
sono anche fattori culturali che influenzano la nostra concezione dello spazio:
uno di questi è la lettura da sinistra verso destra e dall'alto verso il basso.
Composizione cinematografica e televisiva
Le inquadrature hanno alcune regole di riferimento.
La regola dei terzi parte dalla divisione della cornice in due terzi. Propone che
un utile punto di partenza approssimativo per un raggruppamento compositivo
sia posizionare i punti di maggiore interesse della scena su una delle quattro
intersezioni delle linee interne.
Non bisogna tagliare i piedi: un'inquadratura dovrebbe finire vicino al ginocchio
o includere i piedi. Lo stesso vale per le mani.
Esiste un limite superiore, riguardo la quantità di spazio sopra la testa. Troppo
fa perdere la figura all'interno dell'inquadratura. Inoltre questo viene spesso
sprecato compositivamente, come cielo o muri vuoti: ciò non aggiunge
informazioni e può distrarre dall'azione principale. Per convenzione si lascia il
limite superiore minimo necessario a non far apparire la testa troppo attaccata
alla cornice. Poiché nei primi piani la figura diventa più grande, è concesso
lasciare meno spazio superiore. Una volta che l'inquadratura diventa un primo
piano stretto, si possono addirittura tagliare i capelli e abbassare l'inquadratura
fino alla fronte. La parte inferiore del volto trasmette più informazioni.
Il secondo principio è quello del limite del naso, detto anche “spazio per lo
sguardo”. Se un personaggio è girato di lato, è come se il suo sguardo avesse
un certo peso visivo. Di conseguenza, non metteremo la testa al centro
dell'inquadratura. Più la testa è girata di lato, più è concesso lasciare spazio
per il naso.
Capitolo III: il linguaggio degli obiettivi
L'inquadratura fissa è un palcoscenico, come in uno spettacolo teatrale; c'è una
parete virtuale tra noi e l'azione. In Barry Lindon le inquadrature fisse, ben
composte ed equilibrate riflettono la società gerarchica e statica del tempo. Gli
attori si muovono all'interno della cornice senza possibilità di modificarla.
Questo implica da un lato senso dell'ordine e tranquillità, dall'altro c'è una
disarmante mancanza di mobilità sia sociale che fisica.
Questo uso della cornice trasmette una gran quantità di informazioni,
indipendenti dalla sceneggiatura o dalle azioni dei personaggi. Aggiunge
stratificazione di significato. Questo può dare un tono da osservatori esterni,
giudicativo, oppure far faticare gli spettatori per entrare nella scena.
L'importanza di un oggetto nella storia dovrebbe essere pari alle sue
dimensioni nell'inquadratura.
La prospettiva dell'obiettivo
Decisa la posizione della mdp, bisogna decidere quanto di ciò che si vede verrà
incluso nell'inquadratura. Questo è il compito della scelta dell'obiettivo.
Un obiettivo intorno ai 40mm si avvicina alla visuale tipica. La lunghezza focale
di un obiettivo ha anche un altro aspetto importante, oltre al campo visivo. Gli
obiettivi con un range normale(dai 35mm ai 50mm) ritraggono le relazioni di
profondità tra gli oggetti in una maniera abbastanza vicina alla visione umana.
Un obiettivo normal