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Calore prodotto dal decadimento radioattivo
Calore prodotto dal decadimento di alcuni elementi chimici presenti nelle rocce come U238, U235, Th232 e K40, i quali presentano dei nuclei instabili che tendono a raggiungere la stabilità emettendo particelle e radiazioni che riscaldano le rocce. La maggiore fonte di questo tipo di calore si trova alla base della crosta terrestre e nella parte del mantello. È la causa principale del flusso termico.
Moti convettivi
Trasferimenti di calore da zone più calde a zone più fredde all'interno del mantello terrestre che causano il movimento delle placche litosferiche. Le rocce, comportandosi come un fluido, ricevono calore dal basso e salgono verso la superficie terrestre, si raffreddano e scendono verso il basso per ricominciare il ciclo.
Impianto ad alta entalpia
Impianto geotermico caratterizzato dalle temperature superiori a 150°C, dalla presenza di geyser e soffioni, dalla produzione di energia elettrica.
dall'utilizzo di vapore ad alta pressione.TORRE DI RAFFREDDAMENTO: scambiatore di gas-liquido nel quale la fase liquida (acqua di vario tipo) cede energia alla fase gassosa (solitamente costituita da aria o vapore d'acqua), riducendo così la propria temperatura. Il vapore di scarto in questo modo viene immesso in atmosfera.
IMPIANTO A MEDIA ENTALPIA: basse temperature (tra i 90 e i 150 °C circa). In questi casi il calore della Terra può essere trasformato in energia elettrica nelle centrali geotermiche a ciclo binario, dove viene usufruito uno scambiatore di calore e un secondo liquido (ad esempio isopentano).
IMPIANTO A BASSA ENTALPIA: impianto geotermico caratterizzato da temperature tra i 30 e i 90 °C. Inoltre non si riesce a produrre energia elettrica, ma si può sfruttare l'energia termica.
CIRCUITO APERTO: tipologia di impianto a bassa entalpia chesfruttal'acqua di falda sia come sorgente di energia termica sia come fluido che scorre nel circuito che scambia energia con la pompa di calore. CIRCUITO CHIUSO: tipologia di impianto a bassa entalpia che viene installato un circuito di tubazioni in PVC ad "U", poste verticalmente in apposite pozzi o orizzontalmente mediante escavazione nel terreno di una trincea. SISTEMI DI CAPTAZIONE DEL CALORE (SENSORI O SONDE GEOTERMICHE): tubazioni, contenenti un fluido termoconvettore a elevata conducibilità termica, inserite nel terreno, che assorbono calore dal sottosuolo. POMPA DI CALORE (parametro COP): generatore che utilizza il calore estratto dalle sonde per renderlo sfruttabile dall'impianto di distribuzione. SISTEMA DI ACCUMULO E DISTRIBUZIONE DEL CALORE: impianto di riscaldamento dell'abitazione. SONDA GEOTERMICA (O SONDA DI CAPTAZIONE): scambiatore di calore con il suolo che viene inserito nel terreno in un pozzo con un diametro di 15 cm circa, in cui
Vengono inseriti due tubi. In questo modo si crea un circuito chiuso in cui circola in tutta l'abitazione acqua che estrae energia termica dal sottosuolo e la trasporta.
SONDA GEOTERMICA VERTICALE: tipologia di sonda geotermica, costituita da una coppia di tubi a U in polietilene, che è meno soggetta ai cambiamenti ambientali e che sfrutta la costanza e capacità del suolo di mantenere la temperatura: per ottenere calore il fluido deve avere una temperatura di 4-6°C più bassa di quella del terreno (a una profondità di 50-350 m), permettendo un ottimale scambio di calore tra i due.
SONDA GEOTERMICA ORIZZONTALE: tipologia di sonda geotermica, costituita da una serpentina di tubi interrati, indicata per l'installazione in zone temperate (fino a una profondità di 1,5 m) e con terreno ben esposto all'irraggiamento solare. Tale sonda non è adatta per il raffrescamento degli edifici.
SONDA GEOTERMICA (SCAMBIO TERMICO CON ACQUA DI
FALDA: tipologia di sonda geotermica, installata per mezzo di scavi e trivellazioni in quest'ultimo del sottosuolo, realizzabile solo nel caso in cui sia presente un'acqua di falda da sfruttare come scambiatore termico e che possieda una temperatura variabile dai 9 ai 15°C invernali
CENTRALE GEOTERMICA: centrale che sfrutta il flusso di calore proveniente dal sottosuolo, il quale, trasportato da una serie di tubi, fa girare una turbina alla quale è collegato un alternatore che produce energia elettrica
FALDA ACQUIFERA: zona di rocce permeabili in cui è presente acqua in grado di fluire per effetto della forza di gravità; deposito idrico tra gli strati (pieghe) del terreno
TURBINA: macchina motrice a fluido, costituita da parti fisse (statore e distributore) e mobili (rotore) con delle pale per il deflusso: il rotore, detto anche girante, riceve energia dal fluido, tramite il lavoro sviluppato dalle forze d'inerzia, derivate dalla deviazione
della corrente fluida, mettendo così in moto la turbina
ALBERO MOTORE: elemento collegato alla turbina e che trasforma il moto rettilineo alternato dei pistoni in moto rotatorio
elemento collegato all'albero motore che GENERATORE DI CALORE: trasforma l'energia cinetica prodotta dalla turbina in energia elettrica
TRASFORMATORE: dispositivo in grado di aumentare o diminuire (in questo caso prende il nome di RIDUTTORE) la tensione della corrente alternata a 220 V che riceve in input (aumentando o diminuendo il voltaggio) per poi trasferirla alle abitazioni e alle industrie.
CONDENSATORE: dispositivo che permette la trasformazione allo stato liquido del vapore sfruttato, successivamente reimmesso nelle cisterne naturali sotterranee
Dlgs. n. 13/2013.: normativa sul minigeotermico che prevede una detrazione d'imposta del 55% per un massimo di 30.000€. La detrazione viene effettuata in 10 quote annuali
normativa sull'alta e sulla media entalpia che Dlgs.
n. 28/2011.: prevede incentivi per gli impianti geotermici, i quali sono proporzionali alla potenza dell'impianto con durata dai 2 ai 5 anni. L'incentivo massimo concedibile è pari al 65% delle spese ammissibili sostenute e viene erogato in rate annuali. Oltretutto la direttiva comprende la possibilità di usufruire del fondo nazionale di efficienza energetica. BIOMASSA: parte biodegradabile (cioè comprendente sostanze vegetali e animali) di prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani (DLgs 29 dicembre 2003 n.387) CICLO DEL CARBONIO: insieme di reazioni in cui il carbonio presente nell'atmosfera sotto forma di CO2 viene trasformato in una fonte energetica per la produzione di energia e dopo il suo utilizzo nuovamente "reimmessa" in atmosfera senza il rilascio di "nuova CO2" FOSSILIZZAZIONE: processo incui si ha lo stoccaggio di materiale organico nel terreno e che col passare degli anni provoca la formazione di minerale (non emette carbonio in quantità costante)
BIOMASSA RESIDUALE: insieme dei sottoprodotti derivanti da coltivazioni erbacee e legnose. Esempi sono prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione, residui delle lavorazioni agricole e degli scarti dell'industria alimentare, le alghe, i reflui zootecnici e i rifiuti solidi urbani
insieme di 'colture energetiche' coltivate
BIOMASSA NON RESIDUALE: esclusivamente per scopi energetici
COLTURE DA CARBOIDRATI: colture ad alto grado zuccherino utilizzate per produrre bioetanolo attraverso la fermentazione alcolica
COLTURE OLEAGINOSE: colture ad alto contenuto di olio vegetale che può essere trasformato in biodiesel attraverso un processo di estrazione chimica
COLTURE DA BIOMASSA LIGNOCELLULOSICHE: colture da elevata produzione di sostanza secca destinata alla combustione, alla pirolisi,
alla gassificazione, alla produzione di biocarburanti- POTERE CALORIFICO: quantità di calore sviluppata nella reazione di combustione in condizioni standard predefinite. Per solidi e liquidi viene misurato in 3kJ/m
- POTERE CALORIFICO SUPERIORE (Hs): quantità di calore che si rende disponibile per effetto della combustione completa a pressione costante della massa unitaria del combustibile
- POTERE CALORIFICO INFERIORE (Hi): potere calorifico superiore diminuito del calore latente di condensazione del vapore d'acqua (È possibile calcolare il potere calorifico inferiore per un dato contenuto idrico, a partire dal potere calorifico relativo alla sostanza secca, attraverso la seguente relazione: Hi = Hs - Hlq)
- BIOGAS: miscela di gas costituita da metano (in misura variabile tra il 50% e l'80%) e anidride
carbonica (5%-40%), oltre a impurità come idrogeno solforato e ulteriori gas (0,01%) prodotta dalla decomposizione, attraverso la fermentazione anaerobica, di materiale organico di varia natura. La miscela possiede un alto potere calorifico utile per la produzione di energia termica ed elettrica
REFLUI ZOOTECNICI: rifiuti provenienti dalle attività agrozootecniche e agroalimentari compiute nelle aree a più forte concentrazione di insediamenti produttivi (aziende agricole e allevamenti). Tali reflui vengono trattati con digestione anaerobica per produrre biogas
RIFIUTI URBANI: rifiuti prodotti dall'uomo che possono essere utilizzati attraverso la decomposizione della sostanza organica contenuta in essi, per la produzione di biogas, estratto attraverso una serie di pozzi verticali
ACQUE REFLUE E FANGHI: prodotti di depurazione delle acque reflue che vengono impiegati per la produzione di biogas attraverso il processo di digestione anaerobica
SCARTI
- AGROALIMENTARI: prodotti di scarto provenienti da distillerie, zuccherifici, stabilimenti per la produzione di dolci e altro che servono per la produzione di biogas insieme a liquami zootecnici, scarti di ristorazione e colture energetiche
- BIOETANOLO (O ALCOL ETILICO): liquido limpido e incolore prodotto dalle materie prime contenenti zucchero o amido (es. canna da zucchero, mais, frumento, orzo, barbabietole da zucchero...) attraverso un processo fermentativo. Il liquido viene utilizzato come combustibile per i veicoli a motore e talvolta viene miscelato a una piccola quantità di benzina (la miscela all'85% è la più comune)
- BIOMETANO: gas derivato dal biogas che ha subito un processo di upgrading (raffinazione e purificazione) portando la concentrazione di C