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Il principio di separazione dei poteri nello stato liberale

Lo stato liberale si afferma grazie al principio di separazione dei poteri, teorizzato da Montesquieu, che mette in discussione la concentrazione del potere in mano ad un solo soggetto perché condurrebbe all'abuso di potere. Per garantire libertà politica e diritti del popolo era necessario separare i poteri. I tre poteri dunque sono:

  1. Il potere legislativo
  2. Il potere esecutivo
  3. Il potere giudiziario

Potere: complesso di organi a cui è attribuita una determinata funzione.

I cardini della teoria della separazione dei poteri sono:

  • L'attribuzione ad ogni potere di una funzione ben delineata
  • La necessità che i tre poteri dello Stato siano fra loro separati e indipendenti, ma in rapporto di reciproco controllo e condizionamento, al fine di impedire che ciascuno di essi possa esorbitare dalle proprie attribuzioni (Sistema di pesi e contrappesi)

I caratteri dello stato liberale sono:

  • Separazione dei poteri
  • Costituzionalità: un complesso di regole, che
garantiscono la separazione dei poteri e i diritti del popolo. - Giuridicità: l'esercizio del potere è sottoposto al rispetto di regole giuridiche, rispettare queste norme non viene richiesto solo ai governati ma anche ai pubblici poteri. Da qui nasce il principio di legalità, cioè che è la legge a disciplinare le modalità di esercizio del potere pubblico quindi l'esercizio del potere pubblico è legittimo se è conforme alla legge. - Rappresentatività: almeno un organo deve essere collegato al popolo. La volontà del popolo è espressa nella legge, che partecipa alla formazione della legge attraverso i propri rappresentati. La legge ha una posizione centrale all'interno delle fonti del diritto perché esprimeva la volontà del popolo; diventa anche fonte principale di regolazione dello stato liberale; si afferma anche la riserva di legge che si ha quando la costituzione attribuisce alla legge lautilizzare intermediari. La democrazia rappresentativa è la forma più comune di democrazia nei paesi moderni, in cui i cittadini eleggono i propri rappresentanti tramite elezioni. Questi rappresentanti prendono decisioni politiche e legislativa per conto del popolo. La democrazia diretta, invece, è un sistema in cui i cittadini partecipano direttamente alle decisioni politiche, ad esempio attraverso referendum o assemblee pubbliche. - Separazione dei poteri: lo stato liberale si basa sul principio della separazione dei poteri, che prevede la divisione delle funzioni dello stato in tre poteri distinti: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario. Questa separazione serve a garantire un controllo reciproco tra i poteri e a evitare l'accumulo di potere nelle mani di una singola autorità. Il potere legislativo è responsabile di creare le leggi, il potere esecutivo di attuarle e il potere giudiziario di interpretarle e applicarle. - Stato di diritto: lo stato liberale si basa sul principio dello stato di diritto, che implica che tutte le persone, compresi i governanti, sono soggette alle leggi e che nessuno è al di sopra della legge. Questo principio garantisce l'uguaglianza di fronte alla legge e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini. - Garanzie individuali: lo stato liberale si impegna a garantire i diritti e le libertà individuali dei cittadini. Queste garanzie includono la libertà di parola, di stampa, di religione, di associazione e di movimento. Lo stato liberale si impegna anche a proteggere i cittadini da abusi di potere da parte dello stato, attraverso l'istituzione di un sistema giudiziario indipendente e l'adozione di meccanismi di controllo e bilanciamento dei poteri. - Economia di mercato: lo stato liberale promuove l'economia di mercato, in cui le decisioni economiche sono prese dai singoli individui e dalle imprese, sulla base dell'offerta e della domanda. Lo stato interviene nell'economia solo per garantire la concorrenza leale e per fornire servizi pubblici essenziali. Questi sono solo alcuni dei principi fondamentali dello stato liberale, che si basa su valori come la libertà individuale, l'uguaglianza di fronte alla legge e il rispetto dei diritti umani.l’intermediazione dei propri rappresentanti. Gli istituti di democrazia diretta sono:
  • Iniziativa legislativa popolare: il popolo può presentare proposta di legge alle camere: raccolte 50 mila firme e realizzato un progetto di legge questa proposta può essere presentata allo stato.
  • La petizione: richiesta che il popolo può rivolgere direttamente agli organi dello stato per fare presente una situazione che richiede un intervento del potere pubblico.
  • Il referendum, tra questi il più importante: è l’istituto attraverso cui il popolo è chiamato ad assumere una decisione che diventa poi decisione dello stato. Il referendum può essere abrogativo, cioè che la legge cessa di avere efficacia, costituzionale, il popolo decide se una modifica della costituzione già approvata dal parlamento debba o meno entrare in vigore, consultivo.
Il principio di democraticità opera sul criterio di maggioranza, ovvero che le maggioranze.libertà individuali. Inoltre, lo stato liberale si basa sul principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, senza discriminazioni di alcun tipo. Le politiche uscite dalle elezioni hanno il diritto di governare, ma le minoranze hanno comunque un ruolo determinante della loro funzione di controllo sull'operato della maggioranza e una funzione di critica dell'operato delle maggioranze con la proposta di soluzioni alternative; questo consente alle minoranze di sperare di ottenere consensi in vista delle prossime tornate elettorali. Il principio di maggioranza quindi consente anche l'alternanza di forze politiche al potere. La persona nello stato liberale è considerata come singolo individuo nel suo rapporto con lo stato poiché non si riconosce l'esistenza di gruppi sociali. Lo stato liberale è considerato un potere esterno da cui il cittadino deve essere protetto per evitare interferenze dello stato nella sfera di autonomia e libertà del singolo. È uno stato minimo: lascia che lo svolgimento dei rapporti sociali ed economici sia determinato dallo sviluppo di autonomia e libertà individuali. Inoltre, lo stato liberale si basa sul principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, senza discriminazioni di alcun tipo.libertà dei singoli. È uno stato che si fonda su un'economia di mercato, non interviene nel governare le dinamiche dello sviluppo economico ma lascia che siano esclusivamente determinate dalla libera e autonoma iniziativa dei privati. Si affermano le libertà negative: cioè libertà dallo stato come libertà di personale, di domicilio, di corrispondenza, di circolazione, di professare una religione. Non sono riconosciute ancora le libertà di partecipazione come riunioni ed associazioni. Sono presenti le garanzie dei diritti: la riserva di legge come detto prima e la riserva di giurisdizione, cioè al fine di limitare un diritto dell'individuo è necessario un atto motivato dall'autorità giudiziaria. • Lo stato di democrazia pluralista (stato sociale): nasce da una evoluzione dello stato liberale che da monoclasse (uno stato in cui è una classe sociale ad avere il potere di partecipazione al governo) a

pluriclasse (uno stato che riconosce che la società è composta da tanti gruppi sociali e da modo di far sentire la propria voce all'interno dei processi decisionali e nelle assemblee rappresentative). Lo strumento che consente il passaggio tra monoclasse e pluriclasse è l'estensione del diritto di voto, nello stato liberale era concesso in base al reddito e al livello di istruzione quindi il parlamento era espressione esclusivamente della classe borghese. L'estensione del diritto di voto avviene per gradi: nel 1912 viene concesso a tutti i maschi di 21 anni che sanno leggere e scrivere, nel 1946 si ha il suffragio universale e il voto si estende anche alle donne, nel 1970 viene abbassata l'età da 21 a 18. L'estensione determina anche la nascita dei partiti politici, che sono associazioni che organizzano la partecipazione politica dei cittadini e sono espressioni di come la società intende partecipare alla vita politica dello stato.

E questo comporta un cambiamento nella conformazione dei parlamenti: diventano la sede di espressione di interessi eterogenei e tra loro anche contrapposti, perché i valori della classe borghese devono trovare un bilanciamento con valori espressi da gruppi sociali con esigenze diverse, così si arricchisce anche il catalogo dei diritti che vengono riconosciuti, che vanno a tutelare gli interessi anche dei gruppi sociali più svantaggiati.

I caratteri dello stato sociale:

  • Garanzia di partecipazione politica: attraverso l'estensione del diritto di voto.
  • Garanzia del pluralismo sociale: perché riconosce che la società è composta da tanti gruppi sociali che esprimono interessi ed esigenze diverse, quindi si assume anche l'impegno di bilanciare e garantire l'esistenza di più interessi contrapposti.

Vede la nascita delle formazioni sociali che consentono ai gruppi sociali di organizzarsi e di far sentire la loro voce a livello

istituzionale.- Garanzia di pluralismo istituzionale: il riconoscimento di enti territoriali autonomi per garantire e governare meglio le esigenze delle piccole comunità. Il nostro ordinamento è uno stato sociale pluralista. È uno stato che si fa carico di intervenire all'interno della società e del tessuto economico a favore delle categorie sociali più disagiate, per garantire il benessere collettivo. Lo stato sociale è uno stato interventista, riconosce e si impegna a rimuovere le disuguaglianze di fatto per garantire l'uguaglianza sostanziale. Le finalità dello stato sociale sono più numerose e articolate di quelle dello stato liberale, altre finalità sono la pubblica istruzione, l'assistenza sanitaria pubblica, l'assistenza sociale, la tutela previdenziale e quindi tutti quegli istituti che garantiscono ai lavoratori tutela per malattia, disoccupazione involontaria, per la vecchiaia. Lo stato sociale ha un

Ruolo importante anche nell'economia. È garantita la liberainiziativa economica, tuttavia lo stato indirizza l'attività economica per garantire delle finalità sociali, con un intervento di redistribuzione della ricchezza, dato che il mercato lasciato solo alle dinamiche della libera iniziativa economica rischierebbe di produrre disuguaglianza sociale; lo stato ha quindi un ruolo che serve ad integrare le categorie sociali che verrebbero escluse dal mercato nei benefici che il mercato stesso produce. Si ha così un sistema di economia mista.

Nella forma di stato sociale la persona non viene considerata solo nella sua individualità ma come parte di una comunità sociale, riconosce che la persona sviluppa la propria personalità con la partecipazione alle formazioni sociali in cui è inserita (famiglia, scuola). Vengono affermate anche le libertà di partecipazione. Si affermano inoltre i diritti sociali, che hanno ad oggetto

Una prestazione per cui l'individuo è legittimato ad avere dallo stato.

03/10/2022

Le crisi dello stato sociale: le attività che lo stato sociale assume hanno un costo elevato, lo stato ha finanziato la spesa pubblica attraverso due modalità: il ricorso alla tassazione, quindi la pressione fiscale, e il ricorso all'indebitamento pubblico. Questa duplice modalità ha tenuto finché l'andamento dell'economia ha garantito una crescita sostenuta del PIL. A partire dagli anni '70 l'andamento dell'economia rallenta, diminuisce la crescita del PIL e diminuisce la ricchezza prodotta, di conseguenza anche quella tassata, quindi diminuiscono anche le risorse che entrano nelle casse dello stato. Lo stato ricorre sempre di più all'indebitamento pubblico che diventa sproporzionato rispetto alla ricchezza prodotta. Aumenta anche la pressione fiscale e a partire dagli anni '90 si scatena la reazione dei ceti più colpiti.

azione, i social media sono diventati uno strumento potente per influenzare le opinioni e i comportamenti delle persone. Grazie alla loro ampia diffusione e alla facilità di accesso, i social media hanno il potere di raggiungere un vasto pubblico e di diffondere rapidamente informazioni e idee. Tuttavia, l'impatto dei social media sulla società non è sempre positivo. Spesso, i social media possono essere utilizzati per diffondere notizie false o distorte, alimentando la disinformazione e la polarizzazione. Inoltre, i social media possono anche essere una fonte di stress e ansia, poiché le persone possono sentirsi costantemente sotto pressione per mantenere una presenza online perfetta e per ottenere il consenso degli altri. Nonostante questi aspetti negativi, i social media hanno anche il potenziale per creare connessioni significative e per promuovere il cambiamento sociale. Possono essere utilizzati per sensibilizzare su questioni importanti, per mobilitare le persone per cause sociali e per fornire una piattaforma per le voci marginalizzate. In conclusione, i social media sono diventati una parte integrante della nostra società e hanno un impatto significativo sulle nostre vite. È importante utilizzare i social media in modo consapevole e responsabile, cercando di bilanciare il loro potenziale positivo con la consapevolezza dei loro effetti negativi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgiaamica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Torretta Paola.