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Qualora avvengano delle disfunzioni e dei disservizi, l'infermiere si impegna a compensare le carenze accidentali, ma può rifiutarsi di compensare tali carenze in caso di disservizi consuetudinari.

L'AUDIT CLINICO è un processo finalizzato a migliorare le cure offerte al paziente ed i risultati ottenuti, attraverso il confronto sistematico delle prestazioni erogate, l'implementazione di cambiamenti a livello individuale e di equipe e il successivo monitoraggio dei fattori correttivi introdotti. L'audit clinico è considerato uno dei principali attori della clinical governance.

La clinical governance è una modalità di gestione dei servizi sanitari al fine di mettere in atto attività sistematiche di valutazione e di miglioramento della qualità professionale. Le raccomandazioni principali della clinical governance sono:

  • Partecipazione di tutti ad audit clinici
  • Diffusione di pratiche basate su linee guida
Attuazione di un sistema di segnalazione e prevenzione degli eventi• avversi Coinvolgimento dei pazienti e dei familiari Promozione della formazione Ricerca e sviluppo Valutazione del personale Comunicazione e gestione della documentazione L’audit clinico si fonda sul confronto delle pratiche con degli standard di riferimento ed è applicabile ad ogni area in cui sia ipotizzabile sviluppare un miglioramento. Può essere richiesto dalla direzione sanitaria, dai professionisti o anche dai pazienti, è comunque necessario che venga precisato il contesto, le motivazioni, gli obiettivi ed i beneficiari. L’audit deve svolgersi in un contesto etico, in cui vi sia il rispetto dei principi di autonomia, trasparenza e giustizia, con lo scopo di beneficiare e non ledere. Inoltre nella discussione di percorsi o casi clinici c’è il preciso obbligo della riservatezza (segreto d’ufficio). Il processo dell’audit clinico si

Il processo di audit può essere suddiviso in 4 fasi:

  1. Preparazione: comprende la scelta del tema dell'audit, la costituzione dei gruppi di lavoro e la definizione dei criteri di comunicazione.
    • Scelta del tema dell'audit: struttura e risorse, processi, esiti.
    • Costituzione dei gruppi di lavoro: definizione dei ruoli e del leader, coinvolgimento della direzione aziendale e dei pazienti.
    • Definizione dei criteri di comunicazione: identificazione dei destinatari, determinazione dei messaggi, selezione degli strumenti di comunicazione, pianificazione della tempistica e dei materiali.
  2. Attuazione: comprende la definizione degli obiettivi, la valutazione dell'esistente e la selezione di criteri standard e indicatori.
    • Definizione degli obiettivi: migliorare la pratica clinica individuando obiettivi specifici.
    • Valutazione dell'esistente: raccolta delle prassi in uso e della documentazione esistente.
    • Selezione di criteri standard e indicatori: basati su linee guida, raccomandazioni, percorsi diagnostici, standard nazionali e internazionali.
  3. Analisi dei dati: comprende la raccolta e l'analisi dei dati raccolti durante l'audit.
  4. Report e follow-up: comprende la redazione del report finale e l'implementazione delle azioni correttive.

alle risorse, di processo e di risultato. Gli standard possono essere definiti come modelli di riferimento, requisiti o obiettivi da raggiungere. Gli indicatori sono una grandezza misurabile, attraverso la quale effettuare una valutazione del fenomeno osservato, gli indicatori possono essere relativi a strutture, processi o risultati.), raccolta dati (può essere ad esempio i dati di mortalità o morbosità, incidenza tumori, prestazioni assistenziali, ecc. gli strumenti per la raccolta dati sono ad esempio le tabelle e le griglie), analisi e valutazione (l'analisi deve essere eseguita rapidamente, riportando i dati in un idoneo formato e successivamente si procede alla presentazione dei risultati, individuando i punti di forza e debolezza), condivisione dell'analisi con i servizi coinvolti (il leader fornisce spiegazione dei risultati ottenuti ad ogni servizio coinvolto nell'audit) e comunicazione dei risultati (i prodotti devono essere presentati sia

sottoforma verbale che scritta, evidenziando i risultati). Azioni di miglioramento: definizione del piano di azione (pianificazione del cambiamento, realizzazione del cambiamento e valutazione del cambiamento) e individuazione delle strategie per guidare il cambiamento (coinvolgere tutti gli operatori nella scelta delle soluzioni, avere un atteggiamento positivo, ottenere il sostegno e le risorse necessarie, ecc.). Valutazione dei risultati (re-audit): valutazione dell'efficacia dei miglioramenti apportati. 5 – DIDATTICA E FORMAZIONE La didattica è parte della pedagogia che studia i metodi dell'insegnamento. La didattica studia l'interpretazione e la progettazione dell'insegnamento per ottenere risultati sempre migliori. La didattica generale ha lo scopo di ottimizzare l'apprendimento, mentre la didattica disciplinare ha il compito di coordinare l'insegnamento verso il sapere di ciascuna disciplina. I metodi didattici sono modalitàche facilitano l'acquisizione stabile dei contenuti, quindi il metodo è un percorso da seguire per ottenere risultati validi ed affidabili in qualsiasi settore. Il metodo didattico prevede la definizione di obiettivi, la conoscenza dello studente e quella del contenuto da apprendere. Le qualità di un docente sono quelle di saper insegnare e di far apprendere, mentre le abilità metacognitive (spostamento dell'attenzione dalla prestazione all'apprendimento) del docente sono: conoscenze della propria materia e di metodi d'insegnamento, abilità nel saper valutare le differenze e gli errori e competenze nel saper motivare, valorizzare, progettare, facilitare l'apprendimento, ecc. I metodi di insegnamento sono: - Lezione frontale - Gruppo di studio: creare gruppi di lavoro con un obiettivo preciso - Problem solving: soluzioni di problemi - Problem based learning: lo studente apprende servendosi di un problema per scoprire le

informazioni di cui ha bisogno

Laboratorio: spazio attrezzato per svolgere una specifica attività

  • Ambiente di lavoro

L'apprendimento invece può essere innato o acquisito e ogni studente ha il proprio.

Alcune strategie di apprendimento sono l'organizzazione del lavoro personale, uso di sussidi, partecipazioni in classe, ecc., anche se il ruolo più importante logica la motivazione.

La motivazione può essere:

  • Intrinseca: si impara perché troveremo quell'esperienza positiva (spinge a dare il meglio di sé)
  • Estrinseca: si impara non per il piacere di farlo ma perché serve per qualcos'altro
  • Reattiva: implica un apprendimento utile ad avere una reazione agli eventi
  • Proattiva: implica un apprendimento utile a prendere iniziative per prevenire gli eventi

6 - L'EQUIPE

L'equipe è una pluralità di interazione con un valore di legame che ne determina l'emergenza sistemica

La coesione sociale è una condizione di armonia e solidarietà tra i membri di una comunità, mentre la coesione psicologica è il riconoscimento delle uguaglianze fra individui, stabilizzazione dei legami e percezione dei vantaggi per il singolo dall'essere collettivo.

Facendo parte di un gruppo si possono soddisfare i bisogni individuali (membership) o i bisogni del gruppo (groupship). Invece la leadership è una funzione in grado di soddisfare sia i bisogni individuali che quelli del gruppo.

I requisiti per lavorare efficacemente con gli altri sono:

  • Ascolto attivo
  • Non giudicare le idee altrui
  • Creare un clima di sostegno
  • Saper rinunciare alle proprie opinioni se ne emergono di migliori
  • Non sentirsi né inadeguato, né superiore
  • Collaborare con il gruppo
  • Porre domande quando non si è capito

Nella gestione dei conflitti invece è molto importante:

  • Ricercare le ragioni e le cause dei contrasti
  • Ragionare sui fatti
  • Cogliere i sintomi di disagio
  • Ricercare altri punti di contatto

Esistono due

tipi di organizzazione del lavoro in equipe:
  1. Interdisciplinare: il lavoro è organizzato in funzione dell'integrazione dell'intervento
  2. Pluridisciplinare: i singoli operatori collaborano in funzione di uno scopo comune
Quindi, se sapremo lavorare in equipe:
  • Si uscirà dall'isolamento monoprofessionale di molte professioni
  • Si condividerà tutto, i successi come le frustrazioni
  • Si ridurrà il burnout
  • Sarà più semplice affrontare i problemi

7 - LINEE GUIDA, PROTOCOLLI E PROCEDURE

Una linea guida è un insieme di raccomandazioni, sviluppate sistematicamente, basate sull'evidenza scientifica a favore o contro un determinato intervento e vengono prodotte da società scientifiche, associazioni professionali o istituzioni sanitarie.

Hanno lo scopo di aiutare tutte le figure professionali a scegliere la più appropriata assistenza sanitaria in specifiche circostanze cliniche.

Fulcro di

Ogni linea guida sono le raccomandazioni. Le linee guida non vengono concepite come uno schema da applicare in modo rigido, ma come una sintesi delle migliori informazioni scientifiche disponibili circa le modalità di diagnosi, cura e assistenza.

La procedura è una forma di standardizzazione (uniformare attività e prodotti sulla base di norme e modelli di riferimento appropriati) più elementare di una sequenza di azioni definite.

Lo scopo delle procedure è quello di descrivere la modalità ottimale di esecuzione di una tecnica semplice o complessa con l'obiettivo di ridurre la variabilità di comportamento ed esecuzione di una determinata azione.

Perché una procedura abbia successo bisogna che sia condivisa da parte di tutti gli utilizzatori e che sia continuamente revisionata.

Il protocollo è uno schema ottimale della sequenza di comportamenti da adottare in relazione ad un determinato iter diagnostico, terapeutico.

Un protocollo assistenziale è formato da più procedure. Hanno lo scopo di massimizzare l'appropriatezza di un iter diagnostico, terapeutico o assistenziale. La costruzione di un protocollo è formato da una fase elaborativa e da una fase operativa.

La fase elaborativa comprende:

  • Identificazione della situazione: gestione di un CVC, evitando di contaminare sia la superficie interna che l'esterna
  • Analisi della situazione: analisi del comportamento degli operatori e ricerca bibliografica
  • Identificazione della popolazione interessata: infermieri e medici a contatto con il paziente
  • Stabilire gli obiettivi assistenziali: ridurre, prevenire e controllare le infezioni

Definire le fasi operati

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
13 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher wallacekr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Carullo Carmelo.