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L'armonia con la costituzione e i principi costituzionali

L'armonia con la costituzione traduce il vincolo di omogeneità tra l'organizzazione della regione e i principi costituzionali che riguardano l'organizzazione dei poteri della repubblica, espressi, ma anche palesemente impliciti se è (divisione dei poteri, pluralismo partitico, tutela delle minoranze politiche). Se è presente disomogeneità nei principi essenziali, è presente una illegittimità di armonia costituzionale.

La Corte ha poi confermato la propria giurisprudenza precedente alla riforma del Titolo V ribadendo che, in assenza di leggi cornice, i principi fondamentali sono desumibili dal complesso della legislazione statale vigente in materia.

Quindi nelle materie concorrenti le regioni possono fare autonomamente leggi, anche senza leggi statali di cornice (es. leggi urbanistiche). Ma nel fare queste leggi, devono rispettare principi fondamentali della materia se non ci sono leggi cornice.

La legislazione concorrente è sempre...

La caratteristica del potere regionale è rimasta vigente anche dopo la riforma del 2001. La legislazione concorrente significa che sia lo stato che la regione devono poter convivere nella regolazione di una determinata materia.

Le regioni sono enti dotati di autonomia politica, ovvero enti titolari di una frazione di quella sovranità popolare distribuita in una pluralità di centri di decisione politica, ma che la costituzione riconduce ad un soggetto unitario quale la persona umana (art.2 e 3 cost.)

I principi di autonomia e decentramento devono misurarsi con i principi di unità e indivisibilità della repubblica (art.5 cost.): i valori, diritti e doveri, principi fondamentali costituiscono obiettivi che le regioni devono realizzare e che non possono essere sacrificati di fronte a valori, interessi e principi regionali che possono identificare una regione.

Per questo la natura dello statuto si può ritenere esclusivamente una fonte normativa.

La riserva di competenza riguarda il contenuto, funzionale a stabilire forma di governo e principi di organizzazione; lasciando alla legge regionale la disciplina di dettaglio.

Perciò è desumibile che lo statuto sia una fonte normativa gerarchicamente sovraordinata alle fonti regionali, seppur necessiti dell'approvazione con legge regionale.

Grazie allo statuto, si possono specializzare le fonti tipiche della regione; la corte costituzionale ha collegato alla peculiare natura dello statuto, la necessità di un controllo preventivo di legittimità costituzionale.

Ha riconosciuto allo statuto il valore di "fonte regionale a competenza riservata e specializzata", non essendo una carta costituzionale ma uno statuto di autonomia.

Questo porta ad alcune conseguenze:

  1. limitare la potestà statutaria solo all'organizzazione dell'ente e con riferimento alla decisione sulla forma di governo, che
può: o 1- confermare la soluzione costituzionaleo,dell'elezione diretta del presidente della giunta; 2- prevedere l'elezione consiliare dellagiunta secondo la forma parlamentare di governob) escludere qualsiasi assimilazione tra istituzioni nazionali e regionali, negando l'uso deitermini "parlamento" o "deputato" per il consiglio e il consigliere regionaleha letto nell'armonia con la costituzione un vincolo generico, che "mira ad evitare il contrasto● con le singole previsioni della costituzione e che lo statuto, pur rispettoso alla lettere neescluda questo limite"Questo limite è stato esteso anche al "sistema costituzionale complessivo, che si articola nei principicontenuti nelle singole norme della carta fondamentale e delle leggi ordinarie di diretta attuazione",rievocando quindi quell'armonia con la repubblica che, invece, era caduto con il nuovo art. 123ha escluso la possibilità

Di utilizzare lo statuto come parametro per valutare la legittimità della legislazione regionale da parte delle consulte di garanzia statutaria, che possono esprimersi sulla compatibilità statutaria degli atti ma da poterne dichiarare la legittimità, che spetta in caso di legge regionale alla corte.

Lo statuto non è perciò solo fonte di produzione di norme giuridiche ma anche fonte sulla produzione delle stesse.

Lo statuto attribuisce al Consiglio regionale la potestà di stabilire il regolamento interno a maggioranza qualificata.

Legge regionale: Trova riconoscimento diretto nella costituzione all’art. 117, è deliberata dal consiglio secondo le norme sul procedimento stabilite nello statuto, e dettagliate nel regolamento interno.

Il procedimento legislativo, cui varia da regione a regione, anche se nelle coordinate generali; ripete essenzialmente lo schema della formazione della legge ordinaria

  1. Limiti generali (art. 114,117,119):
Limite territoriale- Rispetto costituzione, vincoli internazionali e il diritto dell'Ue→ le regionie province possono partecipare alla formazione degli atti normativi europei- Principio di eguaglianza→ tutela dei diritti costituzionali e obbligodell'adempimento dei doveri di solidarietà sociale, economica e politica- Unità giuridica ed economica della repubblica→ divieto di istituire dazi,ostacolare la libera circolazione di merci e persone, limitare il diritto al lavoro.Per assicurare la tutela dei Lep (livelli essenziali di prestazioni) cui ogni regione deverispettare, il rispetto delle norme internazionali e dell'Ue, il governo può adottare unpotere sostitutivo nei limiti previsti dalla legge e rispettando il principio di sussidiarietàe di leale collaborazione (art.120 cost)- Principio di equilibrio del bilancio→la l. cost. n. 1/2012 lo prescrive in tre modi:- assicurazione dell'equilibrio dei bilanci e la

sostenibilità del debito pubblico in coerenza con l'ordinamento dell'UE - rispetto del principio del "buon andamento", il cui contenuto comprende il principio di equilibrio di bilancio e di sostenibilità del debito sent. 247/2017→ "il miglior rapporto tra equilibrio del bilancio e buon andamento dell'azione amministrativa risiede in un ottimale rapporto tra efficienza ed equità" - quando è imposto, espressamente o mediante i vincoli derivanti dal diritto europeo2. Limiti materiali (art. 117, che attribuisce alla regione potestà legislativa a seconda di criteri concorrenti o residuali). Individuare la materia di competenza, significa stabilire il contenuto di una legge e indicare il rapporto tra legislazione regionale e statale; tutto ciò attraverso un criterio generale di riparto:

  • materie di competenza esclusiva statale
  • materie di competenza concorrente, in modo esplicito⇒ principi

fondamentalistabiliti dallo stato (legge cornice), invece le norme di dettaglio o sviluppo da parte della regione

In Germania si consente la disciplina della materia concorrente da parte delle regioni, fino a quando e nella misura in cui la Federazione non eserciti. La priorità la legge di volta in volta più recente.

- materie di competenza residuale regionale→ su ogni materia non espressamente prevista dalla legislazione statale, la regione può esercitare la propria potestà legislativa: competenza regionale residuale-generale

Con la revisione del 2001, vengono enumerate le competenze dello stato (interpretazione stretta - non estensiva), e residuali quelle delle regioni, mentre prima, residuale, era la potestà statale.

Art. 118→ “Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei princìpi di sussidiarietà.

“Differenziazione ed adeguatezza”Sent. n. 282/2002→ per risolvere un conflitto di competenze dopo la revisione costituzionale del titolo V, non occorre più andare alla “ricerca di uno specifico titolo costituzionale di legittimazione dell'intervento regionale”; ma, al contrario, è necessario procedere con “un'indagine sulle esigenze esistenza di riserve, esclusivo parziali, di competenza statale”.

Comunque le competenze statali e numerate, non sono interpretate in modo restrittivo, ma al contrario, ammettono implicitamente ulteriori potestà, necessarie ad assicurare la cura di interessi nazionali che non possono essere frammentati mediante discipline decentrate.

Allo stato non è vietato legiferare oltre i propri ambiti materiali, purché, però, l'esercizio della legislazione statale sia sorretto da una specifica legittimazione (esplicita o implicita).

Interferenze di materie e di competenze:

contrapposizioni tra le materie sono inevitabili, in quanto il confine normativo è indeterminato e, dietro ad ogni materia ci sono interessi pubblici. Ciò è causa di interferenze di competenze legislative. Le interferenze possono essere di vario tipo tra materie espresse appartenenti alla medesima competenza (tutela della salute e alimentazione), tra materie espresse appartenenti a competenze diverse, tra materie espresse e materie inespresse, tra materie inespresse. MATERIE ESCLUSIVE STATALI Le materie di competenza statale, in realtà hanno contenuto ed estensione mobili, sebbene siano enumerate nell'art. 117. Quest'estensione è dovuta ad ambiti disciplinari dai confini indeterminati, che in molti casi si riferiscono a poteri o funzioni in grado di interferire con una pluralità di ambiti materiali. Ad esempio, tutela dell'ambiente, determinazione dei Lep. Queste caratteristiche oggettive lasciano ampi.

margini di apprezzamento al legislatore statale, rendendo elastico il confine delle materie esclusive e, quindi, marginale la possibilità di un'interpretazione stretta.

Quando si tratta di materie di competenza trasversale, questa la possibilità di stabilire i confini è massima.

Le materie trasversali attribuiscono valori, beni, obiettivi a determinate questioni di natura polisemica, che quindi tagliano trasversalmente l'ordinamento giuridico, coinvolgendo competenze diverse.

In questo caso, l'oggetto della materia di competenza statale riguarda interessi pubblici rilevanti anche in altre materie, causando interferenze con una o più competenze regionali.

Le materie trasversali svolgono una funzione analoga ai poteri impliciti nello stato federale: individuano competenze statali innominate ma collegate a quelle espresse dello stato.

Sentt. 407/2002 e 65/2016 → oltre al riconoscimento di materie di carattere trasversale, come la

Tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, la determinazione Lep, le norme ge

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elecapo02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Morrone Andrea.