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Dove opera il principio di competenza c'è da garantire una riserva

di autonomia per qualcuno come le camere(regolamento

parlamentare). Quesrà riserva di autonomia può esserci anche per

altri tipi di enti. Si riserva una sfera di competenza in determinate

materie indicate dal l'articolo 117 della costituzione. Ancora una

volta c'è una riserva di competenza in questo caso per garantire

non l'autonomia di un organo costituzionale ma di una regione(ente

autonomo territoriale). La costituzione prevede che la disciplina di

una materia sia riservata in tutto o in parte.

come i regolamenti parlamentari, tutta la

Riserva in tutto:

• disciplina dell'organizzazione, dello svolgimento e delle

funzioni parlamenteri è riservato al regolamento

parlamentare.

Vi sono dei casi in cui la costituzione prevede un

Riserva debole:

• concorso fra più fonti che intervengono a titoli diversi in quella

materia. : Lo stato disciplina i principi

Esempio art 117 comma 3

fondamentali e la regione fissa il dettaglio. Ciò significa che lo

stato non può andare oltre i principi fondamentali né tanto

meno la regione può eccedere fino ao principi fondamentali.

Ciascuno ha il proprio campo di disciplina. Una legge statale

quindi fissa i principi fondamentali e la legione fissa la

disciplina di dettaglio che dovrà essere rispettosa dei principi

fondamentali. In questo caso per questa materia devono

coesistere due fonti e quindi si parla di riserva debole.

Interpretazione delle fonti

La differenza fra disposizione e norma gioca proprio su questo.

Se la distinzione fra disposizione e norma è quella data allora non vi è un

rapporto biunivoco. Non vi è un rapporto disposizione=norma. Infatti da

una disposizione vi si possono ricavare due norme. Esempio art. 25 comma 2

interpretando quesrà disposizione possiamo concludere che in

costituzione:

materia di reati la costituzione impone il principio di irretroattività. È

necessaria una legge e si vuole che essa non sia irretroattiva. In questo

caso abbiamo una disposizione con almeno due norme. Questo principio

vale per leggi penali incriminatrici(che prevedono reati). A sua volta una

stessa norma può derivare da più disposizioni. È il fenomeno del

combinato disposto. C'è quindi una asimmetria fra disposizione e norme.

Ogni disposizione ha bisogno sempre di essere interpretata.

preso solo il primo comma si può

Esempio art. 48 comma 1 costituzione:

desumere alcuni elementi chiari da un punto di vista testuale. In primis il

fatto che sono elettori uomini e donne che hanno raggiunto la maggiore

età, che sono cittadini e che sono maggiorenni. Non è tutto chiaro perché

si parla di "cittadini". Questa norma si può interpretare in due percorsi

diversi. Il primo è che solo i cittadini hanno diritto di voto ma la seconda

chiave interpretativa potrebbe essere così sono senz'altro i cittadini gli

elettori. Potrebbe essere in teso come una garanzia della costituzione.

Ciò significa che il legislatore ordinario potrebbe decidere di allargare la

platea dell'elettorato anche a chi cittadino non è. Nella prima

interpretazione è possibile estenderne l'elettorsto solamente applicando

il procedimento di revisione costituzionale, se invece è vera la seconda

interprrazione(garanzia) allora a questo punto il legislatore potrebbe

allargare l'elettorsto. Una disposizione apparentemente chiara in realtà

così chiara non è.

Nel primo caso infatti sono elettori solo i cittadini salvo revisioni

costituzionali nell'altro caso il legislatore ordinario può allargare

l'elettorsto con legge ordinaria. Ogni disposizioni ha quindi bisogno di

essere interpretata.

Vi sono però delle regole sul l'interpretazione è l'unica fonte che

espressamente mi dice come interpretare è Disposizioni preliminari al codice

civile, art. 12

Questo articolo 12 ci dice come interpretare ma questo insieme di

previsioni hanno a loro volta bisogno di essere interpretate.

Articolo 12 cita "interpretazioni e sorge subito un problema: solo

della legge"

la fonte legge deve essere interpretata cosi? È il regolamento? Quindi le

disposizioni che regolano l'interpretazione devono a loro volta essere

interpretate.

Nell'articolo si delineano tre o quattro paradigmi interpretativi. Bisogna

però sottolineare un dato ovvero che questa disposizione è contenuta

nelle disposizioni preliminari al codice civile, precedenti alla costituzione,

e questo non è un dato banale perché la costituzione rigida è garantita

rende queste disposizioni da reinterpretare alla luce della costituzione.

Primo paradigma interpretativo: interpretazione letterale, testuale. Il

giudice non ci deve quindi mettere del suo. Qui siamo in un periodo dove

però si teorizza l'onnipotenza di un legislatore che non ha limiti di

contenuto al proprio operato. Un legislatore ormai autoritario,

espressione di un partito unico e quindi la legge è espressiva di questo

regime autoritario. In primis quindi viene messa la volontà del legislatore.

Ma nonostante ciò, anche stando a quello che l'articolo 12 l rimangono

comunque dubbi interpretativi.

Secondo paradigma interpretativo: bisogna seguire le intenzioni del

legislatore.

Se manca una precisione disposizione bisogna far riferimento a criteri

analogici. Se si può desumere che i primi due precedano gli altri non è

chiaro in che rapporto stiano i primi due stessi. In quando: chi è il

legislatore? Quello storico che ha posto in essere la legge? O invece è

quella che si desume dell'ordinamento e dalla ragione profonda di quel

l'atto normativo? E ancora bisogna lasciar spazio alle intenzioni del

legislatore o alle parole scritte.

Oggi l'interpretazione non può non tenere conto del mutato assetto

ceotituzionale cioè che al di sopra della legge c'è una costituzione rigida

è garantita. Dal l'insieme di questi ragionamenti si può dedurre che

nonostante l'articolo 12 venga ancora citato e studiato dalla

giurispudenza, lo dobbiamo studiare con la consapevolezza dei grandi

mutamenti intervenuti dal 42 ad oggi, i canoni interpretativi usati oggi

infatti non sono solo questi. dal l'articolo 12)

CRITERI INTERPRETATIVI(derivano

Criterio letterale: nellapllicare la legge non si può attribuire ad essa altro

senso se non quello fatto palese dal significato proprio delle parole. Da

questo primo comma desumiamo che questo primo paradigma da un lato

codifica un qualcosa che è naturale, che è nella logica delle cose.

Dall'altro lato però è difficile immaginare una gerarchia tra un

interpretazione testuale e l'altro criterio, ovvero l'intenzione del

legislatore da intendersi come significato che la disposizione assume non

secondo l'interpretazione di chi la pose in essere allora ma secondo il

significato che ha assunto una volta entrata nell'ordinamento. Quando

una voce entran nell'ordinamento da un lato lo rinnova(contribuisce ad

interpretare) ma dall'altro lato subisce anche il complessivo tessuto

normativo che vi era prima.

La ratio si presume da questo insieme di fattori, è quella logica

Ratio:

profonda che si desume dalla legge nel suo insieme e dal l'insieme dei

rapporti che la legge ha con gli altri dell'ordinamento. Se però è vero

questo rimane un problema legato al testo. Infatti talvolta il legislatore

quando pone in essere le disposizioni usa linguaggi tra loro parzialmente

diversi. Il legislatore usa il linguaggio comune ma usa anche il linguaggio

tecnico giuridico. Il linguaggio tecnico giuridico è un linguaggio ormai non

più nazionale ma sempre più europeo visto che il nostro ordinamento si

iscrive nell'ordinamento più vasto dell'Unione europea. Talvolta il

legislatore deve attingere concetti dal linguaggio tecnico e

scinetifico(normative per costruzioni, o anti inquinamento). L'intento del

legislatore è uno degli elementi interpretativi ma sicuramente non

l'unico.

Talvolta i primi due criteri non portano ad un esisto interpretativo univoco

perché ne il criterio letterale ne l'interpretazione secondo la ratio ci aiuta

a sciogliere i nodi.

Esempio art. 59 costituzione: il presidente della repubblica può vuole per

dire che "ciascuno" ne nomina cinque. Se invece interpreto la

disposizione con "autorità presidente della repubblica" vuol dire che il

numero massimo di senatori che siedono è cinque. L'interpretazione

letterale non ci aiuta, la ratio nemmeno però.

L'altra cosa da tener conto è proprio la costituzione che porta ad un

nuovo canone interpretativo assolutamente presente nell'ordinamento

che sta fuori dal l'articolo 12. Questo è il canone del

l'interpretazione conforme. Il giudice quando interpreta una disposizione

deve arrivare ad un esito tale da rendere la disposizione coerente con la

costituzione. Se questo esito non è possibile il giudice allora chiama in

causa la corte costituzionale. La corte però afferma di non sollevare

questioni se prima non si è tentato di dare alla disposizione un significato

che la renda coerente con il testo costituzionale. Si deve cercare di dare

un esisto interpretativo. Se non è possibile alcuna interpretazione allora

viene chiamata in causa la corte costituzionale. Esempio art. 117 comma 1

il legislatore, tanto quello statale quanto quello regionale deve

costituzione:

rispettare la costituzione ma deve adottare norme che siano coerenti gli

obblighi internazionali e i vincoli derivanti dal lordinamento comunitario.

Abbiamo quindi una pluralizzazione dellinterpretazione conforme. Sia alla

costituzione che al diritto dell'Unione europea che agli obblighi

internazionali. Il giudice deve applicare la legge in conformità con questi

tre vincoli. Ma se questi vincoli risultano incompatibili?(problema da

risolvere in seguito). Questi tre sono i tre vincoli che generano altri tanti

obblighi di interpretazione conforme che il giudice deve esperire

utilizzando i propri poteri interpretativi.

se manda una precisa disposizione

Esempio art.117 comma 2 costituzione:

l'articolo 12 afferma che in mancanza di una precisa disposizione si fa

riferimento ad una legge che regoli casi simili o materie analoghe(analogia

Se manca anche quella, e quindi se il caso rimane ancora dubbio, si

legis).

decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello

stato(nella mente del legislatore del 42 erano quelle

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
13 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dodo12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Tarli Barbieri Giovanni.