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U.S.A.

La mostra a NY del 1913, «Armory show», fu la prima a radunare opere delle avanguardie

europee. Gli organizzatori erano appunto andati in Europa per capire come allestirla.

Al centro della visita c'è ad es. il Sonderbund.

La mostra americana replicata a Colonia era curata da Julius Maier Graefe. Nella foto è

ritratto con la «Madonna» di Munch; la scultura di Minne; l'arredamento del belga Henri Van

De Velde , teorico della produzione industriale -a differenza di William Morris. (1900 ca.)

Peraltro Van De Velde è direttore della scuola di Weimar da cui nasce il Bauhaus. Graefe

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aveva idee che le nuove avanguardie affondassero le radici in El Greco. In quel periodo

l'etichetta di Picasso si dava a TUTTE le avanguadie.

L'accostamento a El Greco serviva a dare una patente di autorialità, storicità alle avanguardie.

V. El Greco, «L'apertura deoi quinto sigillo dell'Apocalsse». L'Esposizione del 2012 è

organizzata in modo filologico rispetto a quella di Cento anni prima.

NATURA MORTA CON TRE CUCCIOLI, GAUGUIN (Bello!)

Vediamo che la scultura tarda a staccarsi dalle regole figurative.

Presenti anche i Fauves, che sono rivoluzionari però il loro movimento passa come una

meteora. Ricorrono anche temi biblici e mitologici, ma stavolta senza più il pesante gusto

accademico. Anzi, piuttosto stile infantile.

Denis, non a caso, inizia a ipotizzare un rinnovamento della pittura sacra e devozionale. La

pittura dev'essere un ritorno alla semplicità e al candore dell'infanzia. Dev'essere chiara ed

essenziale, perché deve parlare a tutti. In Italia la stessa idea è portata avanti da Garbari,

pittore trentino degli anni Trenta.

Curiosa anche la ripresa espressionista di Barocco e Rococò. V. «Rococo» di August Macke,

1912. La ripresa spesso avveniva per rappresentazione di soggetti arcadici o figure in

costume. ottobre 2015

Oscar Kokoschka, austriaco che però è nell'orbita di Berlino e Dresda, quest'ultima città dove

insegna pittura. Ritrae Walder, che ha una galleria e una rivista entrambe chiamate «Der

Sturm» («La Tempesta»). Enuncia che le regole del fare artistico non esistono, ma si danno

nel momento in cui un artista esegue un'opera. Dichiarata origine dalla tradizione romantica

e visionaria della «Sturm und Drang».

V. copertina del catalogo della mostra «Salon d'automne», in tedesco chiamata «Erster

deutscher herbstsalon» (1913).

Le tendenze rappresentate erano Espressionismo (Germania), Cubismo (Francia, Parigi),

Futurismo (Italia, Milano). C'erano però anche artisti americani, boemi, olandesi, indiani,

austriaci, rumeni, russi, spagnoli e turchi. Però tutto sommato ogni avanguardia faceva capo

a Parigi e, subito dietro, a Berlino.

Nel volantino si trovano già dichiarazioni di «poetica» e istanze di critica alla tradizione.

V. «Horde farberspritzender Brullaffen», ossia «orde di scimmie selvagge che sprizzano

colore (paragone quasi barbarico)»; e poi, sul margine del volantino, «Hottentotten im

Oberhemd», ossia «Ottentotti (popolazione africana) in sottoveste». Il significato è quello di

«selvaggi vestiti a festa». Sono gli stessi avanguardisti ad antologizzare le espressioni di

disprezzo che la critica riserva loro.

V. H. Rousseau, «L'ile saint Louis du Quai Henri IV», 1909, Washington, The Philips

Collection. Artista molto amato per la sua ingenuità,la mancanza di accademicità, è un

autodidatta dotato però di una naiveté molto creativa. Ad es. sapeva rendere «amazzoniche»

le ambientazioni che viveva al Jardin des Plants e allo zoo di Parigi.

Al salone d'autunno berlinese sono presenti Severini e un tedesco pittore ufficiale della corte

indiana. Ci sono anche stampe giapponesi. C'era anche la ragazza di Jawlenski, Marianne

Verefkin.

V, Hans Arp, «Nudo femminile», 1913, Locarno, fondazione Marguerite Arp; c'era anche

Boccioni, «Forme uniche di coninuità nello spazio». 193; Luigi Russolo, «sintesi plastica dei

movimenti di una donna», 1913, Grenoble; Balla, «Ritmi del violinista», 1912; Delaunay

ritrae la Tour Eiffel, edificata nel 1889.

Viene fatto un Salon de la Locomotion Aérienne, dove erano esposti aeroplani. Léger lo visita

e dice «L'arte è qui».

Sonia Delaunay fa un lavoro molto decorativo.

Un'altra artista rappresentata è la raggista Natalia Goncarova, v. «Bosco giallo e verde» 1912,

Stuttgart Staatsgalerie. Quadri tipo il suo vanno sotto il clima generico del «Cubofuturismo».

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Il colore è quello dell'espressionismo, ma la riduzione della realtà è cubista e futurista.

V. Lyonel Feininger, «Corridori ciclisti», 1912, Washington, National Gallery. Artista metà

inglese e metà tedesco.

Un altro presente è Franz Marc, con l'amico August Macke.

Un altro è Alfred Kubin, incisore macabro ma che fa anche scene di tema storico (es.

«Bonaparte in Egitto») o mitologici («Combattimento intorno al cadavere di Patroclo»).

Dopo la fine della prima guerra, a Weimar, viene fondata una scuola: il Bauhaurrrrs. Proprio

a Weimar perché in realtà era roccaforte della cultura tradizionale e perché dopo la catastrofe

della guerra si voleva riedificare dalle fondamenta la cultura. ottobre 2015

Bauhaus: tema della costruzione del nuovo in un contesto devastato dalla guerra si faceva

sempre più urgente.

Fa capo a Gropius -> progetto della Kunstgewerbeschule (Scuola d'arte applicata), in stile

secessionista, di Weimar. Progettata e diretta dal 1907 da Henry van de Velde.

Volantino dell'Arbeitstrat fur Kunst Berlin (Consiglio di lavoro per l'arte di Berlino), 1919,

con una xilografia di Max Pechstein. Non esente da connotazioni politiche. Lavoro

espressionista che però recupera una visione «ingegneristica», artigianale dell'arte.

Bauhaus è caratterizzato da un rapporto molto stretto tra maestri e artisti; ma diventa un

nucleo mal sopportato a Weimar. Vivevano una vita un po' alternativa, ad es. avevano istituito

una orchestra jazz, perciò i cittadini di Weimar decidono di farli sloggiare.

V. invito di Karl Peter Rohl, per la festa inaugurale della scuola, marzo 1919, litografia.

Clima espressionista che poco dopo si va a perdere per mutare in un clima razionale, lineare,

geometrico.

Insegnanti notevoli sono Feininger (americano, ex espressionista), Itten (svizzero, dà

impronta fortemente razionale anche perché influenzato da culture orientali), Schlemmer,

Klee, Kandinskij, Moholy-Nagy.

Esisteva una collana, la Bauhausbucher, di 14 libri usciti dal 1925 ad opera dei maestri e da

altri grandi protagonisti delle tendenze astrattiste (es. Mondrian).

Kandinskij a un certo punto torna in Russia perché durante la prima guerra mondiale c'era

una contrapposizione con la Germania. Qui in Russia viene influenzato da Malevic,

Rotcenko... in scuole che hanno molti elementi di somiglianza con il Bauhaus. Perà nel 1921

Kandinskij entra in contrasto col Costruttivismo sovietico, per differenza di impegno politico

e vigore spirituale.

La scuola del Bauhaus fa poi due trasferimenti: Dessau, dove non trova sostegno, e Berlino.

A Berlino la scuola decade per iniziativa degli stessi maestri.

Moholy-Nagy si forma con gli olandesi (De Stijl) e i costruttivisti russi. Lavora il metallo. H

un ruolo fondamentale nella rivoluzione della tipografia. Scrive «Pittura, fotografia, film».

Itten tiene un corso che si chiama «Analisi dei maestri antichi», ispirato dall'altare di

Isenheim di Mathias Grunewald. L'antico va guardato ma interpretato secondo i sentimenti di

chi rielabora l'immagine.

Per avere un'immagine del tipo di lezioni che si tenevano al Bauhaus si veda appunto di

Franz Singer dal corso preparatorio di Itten su forme basilari e contrasti (quadrato, triangolo

e circonferenza; metafore del movimento e della quiete; colori dal più immobile al più

vivace).

V. Rudolf Lutz, «Studio plastico in gesso con diversi elementi formali», 1920-21, studio sulle

tre forme basilari.

Un altro aspetto interessante era lo studio dei materiali, spesso molto poveri. V. M. Mirkin,

«Studio di contrasti con diversi materiali» (ricostruzione del lavoro del 1920); e Klaus R.

Barthelmess, «Disegno dallo studio di materiali di M. Mirkin». Esercizio totalmente astratto

su come i materiali possano essere messi in relazione.

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V. Oskar Schepp, «Composizione di diversi materiali poveri» (dal corso preparatorio di Itten.

Materiali assolutamente comuni collocati in modo da essere in equilibrio.

V. L. Hirschfeld-Mack, «Gli stessi elementi su fondo bianco e fondo nero», 1922. ca. Questo

disegno ci denuncia anche l'importanza data allo studio della percezione visiva.

Studi che poi saranno alla base anche ai gruppi di Arte Cinetica e Programmata.

Schema dei corsi al Bauhaus, 1922: progettato come una serie di circonferenze concentriche

che culminano nel cerchiolino centrale.

-Corso preliminare

-studio dei materiali

-studio dello spazio

-studio del colore

-studio della composizione

-studio della rappresentazione

-apprendistato in officina.

Materiali: legno, metallo, tessuti, colore, vetro...

Gertrud Arndt, «Disegno di nudo dal corso di Paul Klee», 1924. Importanza data agli snodi

dinamici, es ginocchia. Il resto del corpo è assolutamente sintetizzato.

V. Klaus Barthelmess, «Disegno di nudo dal corso di Oskar Schlemmer», 1922 ca. Corpo

estremamente geometrico.

Rudolf Lutz, «Disegno di nudo dal corso di Itten», 1921, corpo molto interpretato, ancora

espressionista.

Gunta Stolzl, «Disegno per tappeto», 1920-22.

Marcel Breuer, «Sedia», 1923. Corrente olandese contraria a quella di Itten, che ancora era

ancorato ai precetti espressionisti. Sedia assolutamente lineare, idea di prototipo che possa

essere replicato meccanicamente, in modo semplice e poco dispendioso.

H. Bayer, «Progetto di edicola pubblicitaria», 1924, pezzo estremamente ricco di suggestioni.

Linearità di forme e colori assoluta. La parte dei giornali è risolta come un collage, quasi pre

dadaista -anche se il Dada viene percepito come opposto alla politica del Bauhaus. La

freccia, simbolo di movimento e sottolineatura, ricorda Klee.

Moholy Nagy, «Su fondo bianco», 1923, Colonia, Museum Ludwig.

Sovrapposizioni cromatiche che creano effetti di trasparenza e intersezioni geometriche.

Questo disegno ispira gli allievi Jucker e Wagenfeld a

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
26 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher evycasini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fonti modelli e linguaggi dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Negri Antonello.