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FONDI

L’accantonamento a fondo mi permette di rispettare sia il principio di competenza (contabilizzo, oltre che i ricavi, tutti

i potenziali costi correlati a quei ricavi) sia quello di prudenza (inserisco un costo solo potenziale).

I fondi del passivo (non fondi a rettifica) si distinguono in:

- Fondi oneri futuri hanno natura specifica, esistenza certa ma almeno uno dei due elementi tra data ed

à

ammontare è incerto.

Accolgono accantonamenti a fronte di costi o perdite certi ma che non sono ancora definiti a livello di

ammontare o di data di manifestazione.

Il problema dei fondi oneri è che l’onere si sostiene in un certo esercizio ma questo onere deve essere spalmato

su tutti gli esercizi prima.

Es. Fondo manutenzione ciclica fondi dell’azienda che sa di dover fare una manutenzione ai suoi mezzi (es.

à

Ryanair) ogni tot ma non può imputare il costo della manutenzione solo all’esercizio in cui essa avviene.

- Fondi rischi hanno natura specifica ma non sono certo della sua esistenza, del suo ammontare e della data di

à

realizzo.

Accolgono accantonamenti a fronte di costi o perdite che, in chiusura d’esercizio, sono incerti sotto il profilo sia

quantitativo sia sull’effettiva manifestazione dell’evento.

Es. Fondo rischi ambientali sono un’azienda chimica e accantono ad un fondo per eventuali danni che potrei

à

causare all’ambiente ma non conosco il giusto ammontare, se questo fondo mi servirà o meno e quando mi

servirà.

Esempi: Fondo per ristrutturazione aziendale: fondo oneri futuri;

§ Fondo di quiescenza: fondo oneri futuri;

§ Fondo per cause civilistiche: fondo rischi;

§ Fondo per concorsi a premio (es. Fidaty Esselunga): fondo oneri futuri;

§ Fondo garanzia: fondo oneri futuri.

§

Valutazione dei debiti

I debiti vengono valutati al loro valore nominale poiché un debito rappresenta un obbligo a consegnare, di solito

denaro, ad un terzo.

Esistono anche obblighi a consegnare beni in natura ovvero scambi di beni contro beni, in questo caso il valore del

debito è definibile come il valore reale (di mercato) del bene.

Valutazione dei fondi

Nella valutazione dei fondi bisogna tenere bene presene lo stretto legame tra principio di competenza e di prudenza.

Indipendentemente dal tipo di fondo la procedura di valutazione dei fondi si articola in 3 momenti:

1) Valutazione in sede di prima iscrizione il valore di iscrizione è il risultato della stima derivante da: esperienze

à

passate, casi analoghi o perizie di esperti.

Queste 3 cose mi permettono di avere il miglior livello possibile di informazioni al fine di fare una stima il più

possibile vicina alla realtà;

2) Valutazione esercizi successivi mi chiedo se il valore accantonato è troppo basso o troppo alto (revisione di

à

stima);

3) Definizione sopra/sottovalutazione fondo nel caso di una sopravalutazione devo togliere delle risorse dal

à

fondo tramite una sopravvenienza attiva, nel caso di una sottovalutazione devo aggiungere altre risorse.

Esempio

5.000: unità vendute nell’anno X

500.000€: totale ricavi Sono stime

5%: numero dei prodotti che in media richiedono intervento di manutenzione

2.000€: costo atteso per il totale interventi di manutenzione

Anno X

Ho dei ricavi ma, per il principio di competenza, devo contabilizzare i possibili costi derivanti da questo ricavo, ovvero

il fondo garanzia.

Anno X+1: Revisione di stima

Ipotesi 1: L’azienda sviluppa un nuovo sistema di manutenzione e per questo valuta il nuovo costo atteso per gli

interventi a 1.500€. Ridurrò quindi il valore del fondo attraverso una sopravvenienza attiva pari alla differenza tra il

fondo e il nuovo valore stimato.

Ipotesi 2: La qualità del prodotto è peggiore di quanto si pensasse e i costi di manutenzione lievitano fino a 2.500€.

Devo aggiungere risorse al fondo.

I tre momenti dell’accantonamento sono:

1) Accantono quindi la quota stimata di costi per la manutenzione al fondo apposito (prima iscrizione);

2) Valuto la sovra/sottostima del valore del fondo;

3) Aggiungo o sottraggo risorse al fondo.

Ad evento negativo manifestato o ad onere sostenuto, devo preoccuparmi se esiste una sovra/sottovalutazione del

fondo, a questo punto ho 3 diverse ipotesi (ritorno all’ipotesi originaria del fondo a 2.000€):

1) Costi sono pari a quelli stimati (nell’esempio 2.000€)

2) Costi sono maggiori a quelli stimati (nell’esempio 2.500€)

3) Costi sono minori a quelli stimati (nell’esempio 1.800€)

Ipotesi 1: Quando l’evento negativo si manifesta pago le manutenzioni fatte attraverso la banca ma poi utilizzo il

fondo per coprire le spese fatte.

Attraverso la metodologia diretta chiudo direttamente il conto annullando il costo sostenuto.

Ipotesi 2: Quando l’evento negativo si manifesta ho sempre un’uscita di banca per pagare le manutenzioni. Questa

volta però il fondo non è sufficiente a coprire tutti i costi sostenuti, per questo motivo devo segnare una

sopravvenienza passiva che impatta sul conto economico dell’anno in cui l’evento negativo si manifesta.

Ipotesi 3: Quando l’evento negativo si manifesta ho sempre un’uscita di banca per pagare le manutenzioni. Questa

volta però il fondo è più che sufficiente a coprire tutti i costi sostenuti, ovvero ho accantonato più di quanto mi serviva

per coprire l’eventuale perdita, per questo motivo devo segnare una sopravvenienza attiva che impatta sul conto

economico dell’anno in cui l’evento negativo si manifesta.

N.B se l’evento per cui è stato creato il fondo ha natura ordinaria e ripetitiva (es. i fondi garanzia) non si segna la

sopravvenienza passiva ma si congelano in vista di eventuali altri costi da sostenere durante gli esercizi successivi.

Dove vanno in Stato Patrimoniale e Conto Economico

Debiti vanno tutti nella macroclasse D di Stato patrimoniale (Debiti) tranne i debiti per TFR che vanno in una

à

macroclasse a sé stante (TFR);

Fondi vanno tutti nella macroclasse “” di Stato Patrimoniale (Fondi oneri e rischi)

à

Le voci di costo o ricavi derivanti dai fondi (accantonamenti e sopravvenienze passive o sopravvenienze attive) che

vanno inscritte nella macroclasse a seconda della natura del fondo.

Principi contabili internazionali

Le principali differenze tra i principi contabili italiani e quelli internazionali per quanto riguarda i fondi e i debiti sono:

Classificazione semplificata: il fondo è una passività con scadenza o ammortare incerto

• I fondi possono essere iscritti a bilancio solo a certe condizioni:

• L’impresa ha un’obbligazione in corso risultante da eventi passati;

o È probabile che per adempiere a tale obbligazione sia necessaria la fuoriuscita di risorse

o economiche;

L’ammontare dell’obbligazione può essere ragionevolmente stimato.

o

I fondi oneri non soggetti ad obblighi non possono essere iscritti a bilancio (es. fondo manutenzione ciclica);

• Nel caso le tre condizioni viste sopra non si presentino si ha una passività potenziale che non deve essere

• iscritta a bilancio.

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
4 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NiccoloMP di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi di bilancio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Lombardi Stocchetti Gianluca.