Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il valore intenzionale in quanto memoria
“Con monumento, nel senso più originale ed antico del termine, si intende un’opera della mano dell’uomo, creata allo scopodeterminato di conservare sempre presenti e vivi singoli atti o destini umani (o anche aggregati di questi) nella coscienza dellegenerazioni a venire.”
“Affinché il monumento continui a svolgere la funzione che coloro che lo hanno creato e coloro che ne godono esso devecontinuamente sollecitare quella memoria: dunque, la perdita di efficienza in tal senso è da evitare nel più assoluto dei modi, inquanto ne minerebbe il significato stesso. Ecco perché tale tipo di monumento richiede, come forma di atteggiamento, quello delrestauro.”
Con la perdita del monumento si perde anche la memoria di esso.
Il valore storico
“Si chiama storico… tutto ciò che è stato e che oggi non esiste più. Secondo i moderni concetti noi colleghiamo
ciò che è stato una volta non può più essere di nuovo e tutto ciò che è stato rappresenta un anello insostituibile e inamovibile di una catena di sviluppo. La storia ha un'idea dinamica dove ogni anello è insostituibile e inamovibile, ogni fatto non può prescindere da quello che lo ha preceduto e condizionerà ciò che succede dopo. Ciò che è storico è un'idea dinamica e non statica. Il nocciolo di ogni concezione storica moderna è appunto l'idea dello sviluppo. Quindi, secondo i concetti moderni, qualunque attività e ciascun destino umano, del quale ci sia pervenuta una testimonianza o notizia, senza eccezione può rivendicare un valore storico. Ed ecco che è importante rendersi conto che qualunque monumento d'arte è senza eccezioni.contemporaneamente di un monumento storico, perché rappresenta un certo stadio dello sviluppo dell'arte figurativa, per cui in realtà non può essergli trovato un surrogato assolutamente equivalente. E viceversa, ciascun monumento storico è indubbiamente anche un monumento d'arte, perché anche un monumento della scrittura, così secondario come per esempio un pezzo di carta strappata con brevi appunti trascurabili, contiene, oltre ad un valore storico per lo sviluppo della produzione della carta, della scrittura, dei materiali occorrenti per scrivere ecc., tutta una serie di elementi artistici: l'aspetto del foglio, la forma delle lettere e il modo della loro composizione...". Ogni monumento, oltre ad essere storico ed artistico, è anche un documento. "Fa riferimento anche questo alla memoria; ma nella volontà di chi li ha creati non era contemplata la necessità di lasciare un segno, un ricordo; si trattadi scarsa importanza, perché ciò che conta è preservare l'integrità e l'autenticità dell'opera nel suo stato originale. Il valore storico di un monumento risiede nella sua capacità di raccontare la storia e di rappresentare un momento significativo del passato umano. Inoltre, il valore storico di un monumento può essere influenzato anche dalla sua importanza nel contesto culturale e sociale in cui è stato creato. Un monumento può essere considerato un simbolo di identità nazionale o di un determinato periodo storico, e quindi assume un valore ancora maggiore. In conclusione, il valore storico di un monumento risiede nella sua autenticità, nella sua capacità di raccontare la storia e di rappresentare un momento significativo del passato umano. Preservare e proteggere i monumenti storici è fondamentale per conservare la memoria collettiva e per comprendere il nostro passato.Ridurre ogni possibile causa di deterioramento ma non dobbiamo mai toccare l'originale. Dobbiamo tutelarlo così com'è.
LA RELAZIONE DEI VALORI CONTEMPORANEI CON IL CULTO DEI MONUMENTI.
I VALORI DI UN MONUMENTO SONO QUELLI: STORICI, ARTISTICI, D'USO E DI NOVITÀ.
"Valore storico è quello di memoria e di documento che l'opera conserva come testimonianza del passato. Il valore artistico si riferisce invece agli ideali estetici di cui l'opera è portatrice, ideali che variano di epoca in epoca e che rendono il valore artistico relativo. Il valore d'uso è legato alla funzione pratica che il monumento riveste. Infine, quello di novità è colluso all'aspetto esteriore dell'opera nel momento in cui appare e che può scomparire col degrado.
Questi valori devono essere difesi e conservati in un corretto lavoro sull'esistente, attraverso il bilanciamento tra di essi; non si possono ammettere
"aggiunte o integrazioni FALSIFICANTI. Fondamentale è, quindi, l'opera di prevenzione per la conservazione delle testimonianze del passato."
I monumenti antichi non sono solo valore di memoria e di testimonianza, ma sono anche dei documenti. Non vi è un valore artistico assoluto, ma è relativo: ogni epoca rilegge le opere del passato e produce un valore artistico rilevante per il proprio tempo. Ogni epoca è in grado di attribuire nuovi valori artistici che sono legati al gusto, alla cultura di un determinato periodo storico.
Il valore di novità è connesso alla vita contemporanea di un edificio.
KUNSTWOLLEN: relativizzazione dello spirito artistico, esaltazione dello spirito storico
"...fino a circa trent'anni fa...si continuava a credere nell'esistenza di un valore artistico assoluto, per quanto fosse difficile formularne esattamente i criteri e si spiegava l'alta stima per i monumenti antichi affermando che"
Nei tempi passati ci si era accostati al valore artistico assoluto più di quanto non fossero in grado di fare i moderni. È il desiderio d'arte, noi tendiamo alla ricerca del bello. C'era un ideale artistico assoluto che costituiva il parametro della produzione di ogni tipo di bellezza, sia in termini architettonici sia pittorici sia scultorei. Secondo Riegl il nostro desiderio d'arte ci impedisce di avere un unico ideale di bellezza, quindi ci porta ad andare a indagare quali siano i valori dell'antico.
GUSTAVO GIOVANNONI (1873-1947, Italia) - 1895 Laurea presso la Scuola di applicazione per ingegneri di Roma - 1896 Corso di specializzazione presso la scuola superiore di Igiene pubblica; Tirocinio presso la Direzione Superiore di Sanità - 1897 Assistente di architettura tecnica e poi di architettura generale - 1898 Iscrizione al corso di storia dell'arte medievale e moderna con A. Venturi - 1903 Iscrizione all'Associazione
artistica tra i cultori di architettura di Roma. I restauri dei monumenti e il recente congresso storico- 1907. Per le scuole di architettura- 1910. Presidente della Associazione artistica tra i cultori di architettura- 1912. Professore incaricato per la disciplina di architettura generale- 1913. Vecchie città ed edilizia nuova. Il restauro dei monumenti- 1923. Inventa la cattedra (l'insegnamento) di restauro dei monumenti presso l'università di Roma- 1925. La tecnica delle costruzioni presso i Romani. Questioni di architettura nella storia e nella vita- 1931. Conferenza internazionale di Atene (c'era anche Le Corbusier)- 1937. Voce "Restauro" nell'Enciclopedia Italiana 1945. Restauro dei monumenti. "Egli (Giovannoni) è stato insieme un uomo di pensiero e uomo d'azione, archeologo e tecnologo, conoscitore d'arte e ingegnere civile, studioso di monumenti ed esperto di piani regolatori, progettista di reti fognarie e storico".dell'architettura, docente presso la facoltà di ingegneria e padre delle facoltà di architettura, collaboratore della "Enciclopedia Italiana" e "difensore del sacro volto d'Italia", specialista in costruzioni antisismiche e consigliere del ministro in materia di belle arti... "CODIFICAZIONE" DEL RESTAURO... "A Giovannoni si deve quella che poi è divenuta la "... In lui vi è la consapevolezza che nei monumenti è insita "tutta la complessità della Storia, dell'Arte e della Tecnica". Ergo, è difficile ridurre tutto ciò che concerne i monumenti a regole; da cui discende che in qualsiasi intervento di restauro è necessario accettare compromessi tra storia e arte, antico e nuovo, tra volontà e necessità. Si avvicina alle diverse istanze, ne individua limiti e le potenzialità. Riconosce come "criterio ufficiale" quello dimatrice boitiana.Nelle "Questioni di architettura nella storia e nella vita" (1925) affronta alcuni temi tra cui:
- Parte III - Restauri dei monumenti
- Le vicende dei monumenti nei periodi trascorsi
- L'inizio dei restauri moderni - Teorie e tendenze
- Argomenti contrari ai restauri
- Argomenti in pro dei restauri
- Moderne teorie intermedie
- Monumenti morti (archeologi) e monumenti vivi (usati ancora)
- Monumenti maggiori ed opere architettoniche minori
- Restauri di consolidamento
- Restauri di ricomposizione
- Restauri di liberazione
- Restauri di completamento
- Restauri di innovazione
- Quesiti ed esempi
- Metodi ed ordinamento per l'attuazione
- Parte IV - L'ambiente dei monumenti
In tutto il suo percorso di ricerca, egli dedica attenzione agli:
- Aspetti tecnico-costruttivi
- Aspetti "stilistici"
- Aspetti urbanistici (inserisce gli edifici in un contesto urbano)
- Aspetti paesistici
Monumenti "morti". Vanno lasciati nelle
condizioni in cui si trovano, escludendo utilizzazioni moderne.
Monumenti “vivi”. Per questi si ritiene opportuna una funzione concreta non troppo diversa da quella primitiva.
Opere di manutenzione