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IL SEMITONO E IL TONO
Il tono più grave è a sinistra, mentre quello più acuto è a destra
La distanza tra il mi e il fa e tra il si e il do è di un semitono
La distanza tra tutte le altre note contigue è di due semitoni (i tasti neri
valgono due semitoni), cioè di un tono
L‟ottava è la distanza tra una nota e la successiva con lo stesso nome
Il semitono è la distanza più piccola esistente tra 2 note contigue
contemplate nel nostro sistema musicale
Il tono è la distanza più grande esistente tra 2 note contigue contemplate
nel nostro sistema musicale
Nel sistema di notazione occidentale non ci sono solo 7 note, ma 12 (nel
pianoforte sono presenti 7 tasti bianchi e 5 neri 12), che sono chiamate
10 semitoni e stanno alla base del sistema di notazione occidentale
Ciò si ha perché una volta si voleva dare un‟altezza sempre più uguale
LE ALTERAZIONI
Sono segni che alzano/abbassano di un semitono o annullano una nota o
l‟effetto dell‟alterazione precedente
Semplici
- Diesis alza la nota di un semitono (mi # = fa e si # = do)
- Bemolle abbassa la nota di un semitono (fa # = sol bemolle)
- Bequadro annulla l‟alterazione
Doppie
- Doppio diesis alza la nota di un tono (sol = fa doppio diesis)
- Doppio bemolle abbassa la nota di un tono (fa = sol doppio bemolle)
- Doppio bequadro annulla la doppia alterazione
Le alterazioni si scrivono davanti alla nota
LE ALTERAZIONI COSTANTI
Valgono per tutta la durata del brano o fino a indicazione contraria
Sono poste all‟inizio di una composizione, dopo la chiave e prima della
frazione di tempo
La posizione sul pentagramma indica a quale nota si riferisce l‟alterazione
LE ALTERAZIONI MOMENTANEE
Si mettono davanti ad una nota e si trovano nel corso del brano, non 11
all‟inizio (si riferisce solo a una nota) e valgono solo per la battuta in cui
sono inserite (ad esempio se all‟interno di una battuta pongo un mi #, il
diesis vale per tutti gli altri mi della battuta, ma devo riscriverlo nelle altre;
se voglio che l‟effetto venga tolto pongo un bequadro, che lo annulla fino alla
fine della battuta o fino a quando trovo un diesis)
A volte si mettono per ricordare che si ritorna alla nota alterata (già
indicato con le alterazioni costanti)
ANDAMENTO
È la velocità con cui si esegue un brano (esempio: allegretto ecc.)
LA SCALA
È una successione ordinata di suoni congiunti, cioè vicini, ascendenti (da
grave ad acuto) o discendenti (da acuto a grave)
2 macro – tipi di scala
Diatonica Cromatica
(procede per toni e semitoni secondo un (procede per semitoni
ordine precostituito) secondo un ordine
precostituito)
Scala maggiore Scala minore
(si può partire da una nota
qualsiasi e fare una scala Naturale Armonica Melodica
12 tipi di scala maggiore) (ognuna ha una successione fissa di toni e semitoni)
I GRADI DELLA SCALA (DIATONICA)
12 Ogni nota rappresenta un grado, ha un‟importanza gerarchica precisa
Possono essere indicati anche con un numero romano
- Do I
- Re II
- Mi III
- Fa IV
- Sol V
- La VI
- Si VII
La scala con tutti i tasti neri del pianoforte è la Do maggiore
GLI INTERVALLI MUSICALI
È la distanza che intercorre fra suoni di altezza diversa, cioè le note
Si calcola partendo dalla nota più grave e arrivando alla nota più acuta
contando i gradi congiunti compresi fra le note (comprese le note stesse)
Esempio: do – fa intervallo di quarta; sol – re intervallo di quinta (si
contano le note dalla più grave alla più acuta)
Le alterazioni non influiscono sulla base numerica dell‟intervallo (la # = la)
I RIVOLTI 13
Gli intervalli si possono capovolgere e portare una nota più grave all‟ottava
sopra: ciò si chiama rivolto
All‟inizio di questo esempio si hanno due fa (intervallo di prima, detto
unisono)
Il rivolto si conta dalla nota più acuta a quella più grave (sempre verso
destra)
Esempio: re – fa intervallo di terza; fa – re rivolto di sesta
La somma dell‟intervallo e del rivolto dà sempre 9
Intervallo 1 2 3 4 5 6 7 8
di…
Rivolto 8 7 6 5 4 3 2 1
Somma 9 9 9 9 9 9 9 9
IL DISCORSO MUSICALE
LA MELODIA
È una successione di suoni (note) aventi un senso compiuto, in cui tensione e
distensione sono nella giusta proporzione e note gravi e note acute sono
bilanciate
La melodia è affidata ad una voce/gruppo di voci o a strumenti
È facilmente individuabile all‟interno di una composizione e comunemente
rappresenta e distingue un brano musicale più di altri elementi
L‟ARMONIA
È la combinazione simultanea di due o più suoni (note) e funge da sostegno
musicale alla melodia e, al contrario della melodia che ha uno sviluppo
orizzontale, si sviluppa verticalmente
Sostiene e dà corpo sonoro alla melodia
L‟ACCORDO
È l‟elemento di base dell‟armonia della musica popular
14 È l‟esecuzione simultanea di 3 o più suoni a sostegno del canto o di una
melodia ben definita
La nota che dà il nome all‟accordo è quella di base e si dice nota
fondamentale dell‟accordo (esempio: accordo di do maggiore)
I RIVOLTI DELL‟ACCORDO
Si porta la nota più bassa nella nota sopra (quella corrispondente)
LA TONALITÀ
Le note e gli accordi obbediscono a delle leggi che li pongono
necessariamente in relazione rispetto ad una tonalità di riferimento, cioè
l‟ambito entro cui si muovono le note
È scelta dal compositore liberamente
Le composizioni, che stanno in un ambito detto tonalità, sono:
Maggiore
Minore
È indicata dalle alterazioni costanti
Nelle tonalità le note assumono un valore gerarchico 15
Si può partire con una tonalità e poi spostarsi ad un‟altra tonalità: tale
spostamento si chiama modulazione
LA VOCE UMANA
È il mezzo di comunicazione più usato dall‟uomo, il più spontaneo strumento
di espressione musicale
Il suono è determinato dalla vibrazione di un corpo elastico
Le corde vocali sono collocate nella laringe e sono gli elementi vibranti del
nostro apparato respiratorio
L‟aria emessa nei polmoni sollecita la vibrazione e intenzionalmente si
produce suono tramite le corde vocali
Più le corde sono tese e più il suono è acuto
Le corde vocali possono stringersi e allargarsi volontariamente
Il suono è rinforzato dalla cavità della bocca, della gola, del naso e della
testa, che fungono da cassa di risonanza
Tutti questi fattori determinano il timbro della voce, che è unico
LA RESPIRAZIONE
Vi sono 3 tipi di respirazioni:
Costale/toracica
Diaframmatica/addominale
Mista/combinata
La respirazione migliore per il canto è quella mista (costale e
diaframmatica)
IL DIAFRAMMA
Il diaframma è l‟unico muscolo che si allarga quando si contrae
Sta nel torace e separa i polmoni dagli organi della digestione
Quando è rilassato ha una forma a cupola/arco e quando si contrae si
abbassa appiattendosi, consentendo ai polmoni di riempirsi d‟aria
16 L‟ESTENSIONE VOCALE
La distanza tra il suono più basso e quello più alto che si aggiunge
vocalmente è l‟estensione vocale
Normalmente è di 2 ottave, ma con l‟esercizio si può migliorare
Varia a seconda dell‟età (andando avanti con l‟età si scurisce), ma se ci si
mantiene in allenamento rimane invariata
LE CLASSI VOCALI
Si coniugano al maschile
Generalmente la classe vocale femminile si pone un‟ottava superiore a
quella maschile a parità di altezza
Classi vocali
Maschile Femminile
Basso Baritono Tenore Contralto Mezzosoprano Soprano
(Pavarotti) (Maria Callas)
(grave) (acuto)
Una settima tipologia di voce è quella bianca (bambini fino alla muta di
voce, sia femminile sia maschile 11 – 13 anni)
La voce bianca si suddivide in:
Contralto
Soprano
I REGISTRI VOCALI 17
In ogni tipo di voce si hanno 3 tipi di registri vocali:
Di petto
Di gola/orale
Di testa
a seconda delle parti del corpo che entrano in risonanza (detti risuonatori o
casse di risonanza)
La vibrazione delle corde vocali, senza un elemento che le fa risuonare,
sarebbe impercettibile
GLI INSIEMI VOCALI
Se si canta da soli solo o solista
Se si canta in 2 duetto
Se si canta in 3 terzetto
Se si canta in 4 quartetto
CORO Coro
Monofonico Polifonico
(tutte le voci intonano la stessa melodia) (tutte le voci intonano melodie
differenti)
Coro
Parlato Cantato
(tutte le voci parlano, emettono fonemi (si eseguono note e melodie)
o suoni a bocca chiusa) Coro
A voci pari A voci dispari
18 (solo voci maschili o femminili o voci bianche) (voci miste)
Il numero di voci di un coro non è determinato dal numero di componenti,
ma dal numero di partiture, delle parti da eseguire (possono avere linee
melodiche diverse)
GLI STRUMENTI MUSICALI
È un oggetto che è stato costruito o modificato con lo scopo di produrre
musica
Nel passato, però, si intendeva come tutto ciò che crea suono
Nell‟età paleolitica “la musica strumentale iniziò con un atto percussivo del
corpo” (“Le sorgenti della musica”, Curt Sachs)
Classificare gli strumenti musicali significa raggrupparli in categorie (le
classificazioni sono innumerevoli perché sempre incomplete)
Nel 1914 Sachs e Hornbostel hanno creato il primo sistema di classificazione
degli strumenti musicali è il più usato attualmente nell‟organologia
(studio di strumenti musicali per quanto riguarda la tecnica costruttiva, la
storia, l‟uso, l‟acustica ecc.) e nell‟etnomusicologia (studio della musica delle
nostre origini)
Sono suddivisi in base alla natura del materiale che emette il suono
(elemento vibrante)
Cordofoni
Aerofoni
Membranofoni
Idiofoni
Elettrofoni
I CORDOFONI
Il suono è prodotto dalla vibrazione di una corda, azionata tramite: