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CONSONANZA E DISSONANZA
Un concetto di base quale quello dell'eufonia (ciò che suona bene insieme, che è gradevole all'orecchio), si manifesta come un comportamento di tipo culturale, una questione di educazione progressiva dell'orecchio.
La teoria della musica a partire da Pitagora (esperimenti sul monocordo 1:2:3:4):
- osservazione oggettiva
- ricerca d'un fondamento di tipo naturale
- relazioni ordinate fra i suoni
Il principio della consonanza:
- garantisce stabilità alle altezze all'interno di una struttura intervallare
- equilibra gli assetti sensibili all'attrazione che i gradi forti della struttura tonale esercitano su quelli meno stabilizzati
Definizioni di consonanza:
Due tipologie di definizione possibile:
- quella oggettiva che fa riferimento alla natura fisica dei suoni (ottica ampiamente sviluppata in occidente nell'ambito della teoria musicale)
- quella evoluzionista che tiene conto dello sviluppo storico in
senso progressivo 38 Ogni nuova epoca ha comportato un’acquisizione di senso complesso rispetto alla tradizione che laprecedeva. Tale tendenza, dal punto di vista percettivo, ha significato l’introduzione graduale di semprenuovi agglomerati accordali di volta in volta considerati utilizzabili in virtù della loro gradevolezzaConsonanza degli intervalli Hucbald de Saint Amand (IX s., De Harmonica Institutione):o differenziazione sistematica dell’aspetto orizzontale (intervalla) da quello verticale (consonantiae)o Nove modi componibili per somma progressiva di S e T che arrivano a contemplare la VI magg. Guido d’Arezzo (Micrologus ca. 1025)o esclude tritonus e seste Durante il periodo barocco si allarga sensibilmente il computo degli intervalli ammissibili nel quadrodella produzione musicale ascrivibile alla Seconda Prattica Christoph Bernard 1627-1692, Tractatus Compositionis Augmentatuso codificazione dello stile luxurians che deriva dalla
Seconda Prattica (Monteverdi, Cavalli, Schütz) cheva a includere tutti gli intervalli diatonici (compresi VI e VII, IV, V e VII diminuite e successioni cromatiche come intervalli di passaggio) Sette e Ottocento mettono in pratica ciò che il Barocco ha proposto come ricerca sperimentale (ricerca progressiva di nuove sonorità accordali) Alla fine dell'Ottocento autori come R. Wagner e G. Mahler spingono alle estreme conseguenze la musica tonale, preparando il terreno ai rivolgimenti musicali novecenteschi (post-tonalismo, atonalismo, pantonalismo, dodecafonia, alea etc.) L'Espressionismo mette in crisi il concetto stesso di consonanza e del suo opposto o Distorsione, asprezza, dissonanza Gioseffo Zarlino (1517-1590), Le Istituzioni harmoniche (1558-73) o a partire dall'analisi delle norme contrappuntistiche, elabora una teoria sugli accordi che permette l'uso di intervalli imperfetti, tra cui la sesta considerata nuovo intervallo
consonante - Eulero (1701-1783), Tentamen novae theoriae musicae (1739) - misurazione del grado di consonanza degli intervalli sulla base di puri calcoli matematici - J.-Ph. Rameau (1683-1784) Traité de l'harmonie (1722) - coincidenza degli armonici con i gradi significativi della scala - gli armonici 4, 5, 6 formano il modello dell'accordo perfetto maggiore - La nota del basso fondamentale dell'accordo si identifica quindi con la fondamentale (l'armonico 1) della stessa serie armonica - Giuseppe Tartini (1692-1770), Trattato di musica (1754) - condivisione di armonici (le consonanze che ne derivano sono VIII, V, IV, III, VI) - Hermann von Helmholtz (1821-1894), Die Lehre von den Tonempfindungen [1863] - basso numero di battimenti - Carl Stumpf (1848-1936), Tonpsychologie (1883-90) - teoria della consonanza basata sul concetto di fusione dei suoni che sposta la prospettiva verso questioni di psicologia della percezione - Due suoni vengono percepiti più oMeno distintamente a seconda del loro grado di consonanza
Accettazione progressiva di nuovi accordi - evoluzione sviluppo della musica
- Nello sviluppo storico della musica (che va dal semplice al complesso), le entrate nell'uso di nuovi accordi corrispondono alla progressione degli armonici
- La tesi di Jacques Chailley (1910-1999): il rapporto che stringe gli armonici con la fondamentale rimanda al concetto di consonanza, che è proiezione psicologica della risonanza, determinata da una fusione in cui i suoni risuonano uno dentro l'altro annullandosi fra loro
- Alcune obiezioni:
- Traité di Charles L. Koechlin (1867-1950) [1928-30]
- la quinta (3° armonico) è apparsa prima della terza (5°)
- la terza prima della settima di dominante (7°)
- la settima prima della nona maggiore (9°)
- le cronologie di molti altri accordi non sono spiegate dalla successione degli armonici
- primo fra tutti l'accordo perfetto minore (6. 7. 9)
che storicamente è quasi contemporaneo all'accordomaggiore (1. 3. 5)Consonanza e intonazioneLa serie degli armonici può giustificare le sole combinazioni possibili interamente consonanti e formate da più di due suoni: gli accordi perfetti (e i loro rivolti)
L'intervallo consonante è caratterizzato dal fatto che la sua intonazione giusta è percettibilmente ben distinguibile dalle sue intonazioni false mentre, nel caso della dissonanza, i termini di falsità e di giustezza (buona o cattiva intonazione) hanno poco senso
La musica occidentale ha prediletto fin dall'antichità le emissioni vocali e strumentali stabili e sostenute, che assicurano l'armonicità dei parziali (amalgama consonantico dei suoni)
Da qui la preferenza per gli strumenti a suono sostenuto - la produzione del suono è dovuta ad un continuo apporto di energia, come nel caso degli strumenti a fiato o ad arco, a scapito
di quelli a corde pizzicate o delle percussioni (suono che si estingue), più ampiamente diffuse presso le civiltà musicali tradizionali
Video ascolti:
- Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791), Concerto per pf n.24 K 491 in Do min, Maria Joao Pire - documenta il suo incidente: artista che dovette preparare un altro concerto rispetto a quello portato, dir. Riccardo Chanilly
- Johan Sebastian Bach (1685-1750) Cello Suites No.2 in re minore BWV1008, No. 5 in do minore, BWV1011 No.1 in sol maggiore, BWV1007, No 6 in re maggiore, BWV1012
- Franz Joseph Haydn (1732-1809), Concerto per violoncello in do maggiore, Il pomo d'oro, Edgar Moreau
- Jacques Offenbach (1819-1880), Les Contes d'Hoffmann (1881), Barcarolle, Philippe Jaroussky, Danielle Dessay
POLIFONIA
Polifoniao
Insieme simultaneo di più voci tra loro dipendenti in senso armonico. Ogni voce procede in maniera lineare e autonomamente rispetto alle altre voci presenti nella composizione - Eterofonia 40o Musica composita (forma di polifonia) nella quale una voce principale produce una melodia sulla quale le altre voci applicano variazioni, anche improvvisate (tipicamente extraeuropea, p.es. il Gamelan strumentale giavanese) - Ciò che contraddistingue nettamente la musica occidentale dalle altre musiche del mondo è l'importanza da essa accordata alla polifonia - Si trovano esempi di musica polifonica nella maggior parte, se non nella totalità delle culture musicali, ma in Occidente la scrittura polifonica è stata assunta a principio essenziale della composizione - In una polifonia più linee melodiche simultanee si comportano in maniera indipendente l'una dall'altra, collegate fra loro da particolari leggi armoniche - la polifonia è un“gioco” di altezze e di intervallio nella musica occidentale il parametro dell'altezza è stato favorito a detrimento di tutti gli altri, soprattutto del timbro e dell’aspetto ritmico. Questa particolare situazione è durata circa un millennio, dai primi esempi di polifonia nel IX secolo fino ai giorni nostri.
CONTRAPPUNTO
- L’arte di condurre le voci in una musica polifonica
- Si afferma a partire dal Medioevo in Occidente
- Deriva dalle prime esperienze di organa ove su un canto dato (melodia gregoriana) veniva costruita la polifonia nota contro nota (punctum contra punctum)
- Il contrappunto produce polifonia regolata dal punto di vista delle relazioni consonantiche fra suoni di voci (parti) che possono essere autonome dal punto di vista della configurazione ritmica ma interdipendenti da quello della natura accordale
- La prima pratica polifonica occidentale (fine IX secolo) si basa sulla applicazione di un ristretto numero di regole che
consentono la pratica improvvisativa Si procede all'ornamentazione di un canto ecclesiastico (la melodia gregoriana) improvvisando una opiù voci secondo le regole elementari del contrappunto che prevedono obbligatoriamente incontriconsonantici fra le parti:o l'arbitrio dell'improvvisazione è limitato alla scelta direzionale del moto parallelo, obliquo econtrario rispetto alla melodia ecclesiastica di riferimento che funge da base su cui improvvisareo il risultato ottenuto è più un effetto timbrico che una polifonia propriamente detta, analogamente aquanto accade in numerose polifonie extraeuropee
Evoluzione del contrappunto l'arte del contrappunto si sviluppa privilegiando la mobilità delle voci rispetto al canto dato in quadronormativo autorizzatoo Il dato oggettivo, fisico, sul quale esse si fondano è la distinzione fra consonanza e dissonanza 41 incremento progressivo della varietà degli intervalli fra
le voci direzionalità dei moti lineari (si impone rapidamente quella del moto contrario: una voce sale, l'altra discende)
"Lo sviluppo della polifonia produce conseguenze non trascurabili sulla struttura ritmica della musica occidentale" (Méeus)
Un ritmo semplice assicura la concordanza di melodie sovrapposte fra loro e relativamente indipendenti
La ritmica occidentale si basa su un principio di proporzionalità o i valori delle figure sono multipli tra loro
Indipendenza ritmica che non inficia il raggiungimento della concordanza (momenti di coincidenza)
Periodica simultaneità delle voci grazie ad una metrica regolare o tali posizioni metriche "forti" vengono evidenziate anche attraverso consonanze perfette
FORMA MUSICALE
Dal punto di vista percettivo, la forma è ciò che l'ascoltatore avverte come coerente e logico, ciò che rende l'opera percepita come un organismo unitario.